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Forum Irredentismo e Nazionalismo italiano

Trattato di pace di Parigi per l'Italia del 1947

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view post Posted on 26/4/2023, 21:57     +1   +1   -1
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CITAZIONE (afullo @ 26/4/2023, 22:45) 
Sì certo, la linea ferroviaria Breil-Nizza fa un curvone in galleria che col confine pre-1947 aveva le estremità in Francia ma una parte centrale in Italia.

Sicuramente è rimasta al Comune la sua parte più importante, però è curioso osservare come il confine non sia, per esempio, a metà strada tra l'abitato e il tunnel, ma molto più vicino al primo...

Tieni a mente che il confine del trattato di pace, come delimitato, era peggiore del confine effettivamente demarcato. Poi dei terreni tornarono in proprietà o in utilizzo del comune di Olivetta per le deliberazioni della Commissione di Conciliazione italo-francese ex art.83 del trattato di pace. E questo a prescindere dalla sovranità dello Stato.
 
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view post Posted on 29/4/2023, 23:00     +1   +1   -1

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CITAZIONE (EdoardoA @ 26/4/2023, 20:11) 
La vera domanda è cosa se ne facesse la Francia di qualche miserrimo chilometro quadrato in più, improduttivo per giunta.

Una volta capito che Aosta e Ventimiglia non erano alla loro portata non potevano semplicemente lasciar cadere ogni rivendicazione?

come ti ha scritto Mars, erano morti di fame al nostro pari che però volevano apparire vincitori, non potendo prendere nulla dalla germania (per quanto qualche timida e nuova proposta sulla saar la fecero) dovettero rifarsi rubacchiando un pò di terra a noi.
Fortunatamente apprezzo molto che all'epoca ci furono tra i politici e giornalisti francesi, qualcuno che disse che per prendere due pezzi di terra all'Italia si rischiava "molto" di tenersela inimicata per sempre e suggerivano di non toccare affatto il confine (nemmeno briga e tenda) e fare solo delle micro rettifiche funzionali ad una migliore gestione del confine (includendo , ove necessario, anche passaggi da francia a italia) e ne discussero molto nell'assemblea nazionale se veramente approvare la rettifica del trattato con l'Italia o lasciare tutto come era (se non appunto modifiche "funzionali" ad entrambe le nazioni).
Cmq la riprova resta sempre che per arrivare a Briga o a Tenda è molto più facile scendere dall'Italia che non dalla francia, tanto più che ogni volta che le strade sono chiuse per eventi climatici, i viveri di quelle città arrivano dall'Italia che non dalla stessa francia.
 
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view post Posted on 30/4/2023, 08:48     +1   -1
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CITAZIONE (FulvioDip @ 30/4/2023, 00:00) 
Fortunatamente apprezzo molto che all'epoca ci furono tra i politici e giornalisti francesi, qualcuno che disse che per prendere due pezzi di terra all'Italia si rischiava "molto" di tenersela inimicata per sempre

Non avevano proprio capito con chi avevano a che fare...
 
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view post Posted on 30/4/2023, 10:26     +1   -1
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CITAZIONE (Adriate @ 30/4/2023, 09:48) 
Non avevano proprio capito con chi avevano a che fare...

Mi permetto di dubitare...è probabile che un atteggiamento di avversione e scontroso non avrebbe facilitato il cammino della ripresa e, sopratutto quello che stava a cuore ai governanti di quell'epoca, ridurre al minimo i guasti arrecati dal trattato di pace e assicurarsene una revisione significativa in termini, anche temporali, accettabili.
Così fu, il trattato di pace, a parte gran parte delle clausole territoriali (non tutte), venne svuotato di significato e forza cogente appena a 4 anni di distanza dalla sua entrata in vigore, con il consenso della gran parte delle Potenze fitrmatarie, del mai visto nella diplomazia internazionale. Certo, il percorso in parola fu aiutato dall'insorgere della guerra fredda fra Ovest e Est, ma quello che contò fu l'atteggiamento pervicace e tenace delle Istituzioni Italiane che ha fatto sì che. ulteriori tre anni dopo, la stessa Trieste tornasse nel grembo della Madrepatria.
 
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view post Posted on 30/4/2023, 12:08     +1   -1

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CITAZIONE (FulvioDip @ 30/4/2023, 00:00) 
non potendo prendere nulla dalla germania (per quanto qualche timida e nuova proposta sulla saar la fecero)

Perché no?
 
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view post Posted on 30/4/2023, 12:37     +1   -1
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CITAZIONE (rezakhan_ @ 30/4/2023, 13:08) 
Perché no?

Suppongo per evitare una Versailles bis ad Occidente. La Germania aveva già perso estesi territori ad est verso la Polonia (all'incirca 112.000 kmq. contro i nostri neanche 9.000 kmq. per intenderci), e, probabilmente, visto che gli Occidentali ne avevano la responsabilità (le famose zone di occupazione alleata), non volevano umiliarla ulteriormente con predazioni incontrollate. Lontano, infatti, era il trattato di pace, ormai lo sapevano tutti.
Ci furono, subito dopo la guerra, richieste e piccole occupazioni (a parte la questione della Saar) di territori tedeschi da parte della Francia, del Belgio e dell'Olanda che poi non furono in gran parte ratificate dagli Alleati occidentali e che furono pressoché annullate una volta risorta la Germania (Occidentale) con accordi bilaterali.
 
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view post Posted on 30/4/2023, 23:17     +1   +1   -1
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Mi sono imbattuto, sempre relativamente alle questioni del trattato di pace, in uno scritto, riportato, del famoso ambasciatore Italiano in Russia e poi in Francia, Pietro Quaroni, che, superata la delusione nel 1947 su quello strumento diplomatico, negli anni Sessanta ebbe a fare delle considerazioni diverse, francamente, per certi aspetti, a me ignote nella dimensione rappresentata, a cui io stento persino a credere.
Sappiamo tutti che la Francia nel 1945 occupò la Valle d'Aosta e parti della Liguria e del Piemonte come sappiamo che la Jugoslavia, con degli avamposti, arrivò fino al Tagliamento così come c'era, tra gli Occidentali e particolarmente in Gran Bretagna, l'idea di trasferire la Provincia di Bolzano all'Austria. Non ho, tuttavia, mai pensato che, all'atto dell'armistizio Italiano, le opinioni degli anglo-americani, a proposito delle perdite territoriali che l'Italia avrebbe dovuto subire, erano assai, ma dico assai, punitive. Sarà vero? Certo, Quaroni, insieme a Tarchiani, era fra i diplomatici più stimati, non saprei dunque.
Comunque, per la più ampia informativa, sottoelenco un excerpta del suo pensiero.
La prima parte è dedicata ad alcune considerazioni dell'ambasciatore Antonio Meli Lupi di Soragna, proprio colui che fu delegato a firmare il trattato di pace e ad apporvi il suo personale sigillo gentilizio (era un nobile) in mancanza di quello della appena nata Repubblica Italiana.


"Sul piano territoriale, le lievi perdite sulle Alpi Marittime al confine
con la Francia, la conservazione della frontiera settentrionale al
Brennero non potevano compensare la perdita della Venezia Giulia,
che costituiva senza dubbio l’aspetto più doloroso, ma quell’esito, inscritto
negli eventi politico-militari del maggio-giugno 1945 al confine
orientale, non era più stato possibile sovvertirlo, nel tentativo di
conservare quanto restava della collaborazione tra le potenze vincitrici,
un obiettivo che ingiustamente finiva per sacrificare le legittime
aspirazioni dei giuliani di lingua italiana. Oggi come allora, evocando
l’ombra di Versailles sulla Germania sconfitta nella prima guerra
mondiale, qualcuno ha voluto parlare di Diktat, di trattato punitivo, imposto dai vincitori.
L’ambasciatore Soragna al Presidente del Consiglio e ministro degli esteri, De Gasperi. Nella
sintesi del colloquio l’ambasciatore non manca di sottolineare come il giudizio di
Byrnes sulla futura consistenza della forze armate italiane anticipi decisioni che formalmente
la conferenza doveva ancora ratificare.
Ma, se si pone mente agli aspetti
territoriali, questo è un punto di vista che può anche essere corretto e
perfino rovesciato. Pietro Quaroni, che, nel ruolo di ambasciatore e di
partecipe alle trattative, condivise all’epoca la delusione per quel risultato
e si espresse contro la sottoscrizione del Trattato, ripercorrendo
quelle vicende negli anni Sessanta, in sede di valutazione storica ha
temperato il suo giudizio:
"Anche se certi atteggiamenti non possono essere presi, per varie ragioni, come
vera manifestazione di una precisa volontà alleata, non andrebbe sottovalutato
il fatto che, all’epoca del nostro armistizio, si ragionava in termini di indipendenza
alla Sicilia ed alla Sardegna, di un largo tratto del Piemonte e della
Liguria e dell’isola d’Elba da attribuirsi alla Francia, e del Tagliamento come
possibile frontiera fra l’Italia e la Jugoslavia. Ora se si compara il punto di partenza
con il punto d’arrivo, per quanto dolorose possano essere state le perdite
territoriali che l’Italia dovette subire, bisogna ben riconoscere che delle idee
iniziali era rimasto ben poca cosa. E sotto questo punto di vista non si potrebbe
negare che il successo dell’Italia e della diplomazia italiana è stato rimarchevole.
(...) L’opinione pubblica italiana è stata [però] portata a giudicare i risultati
dei negoziati di pace non in base ad una situazione di partenza, della quale essa
non era mai stata informata, ma in base alle illusioni che si erano lasciate accreditare;
e [ha], quindi, non a torto, considerata come una sconfitta diplomatica
quella che in realtà era stata una vittoria quasi insperata.
Alla procedura di un trattato collettivamente concordato tra le venti
potenze «alleate e associate» e accettato dall’Italia, si opponeva quale
unica alternativa – lo argomenta lo stesso Byrnes nel suo colloquio più
sopra citato – una serie di paci separate, in ognuna delle quali sarebbe
stato consentito al paese vincitore di avanzare, quanto meno sul piano
dei risarcimenti materiali, richieste economiche la cui risultante sarebbe
stata alla fine insostenibile per il paese vinto."
 
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view post Posted on 7/5/2023, 21:03     +1   -1
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Una chicca dolorosa e storica. Lo strumento di ratifica della neonata Repubblica Italiana relativo al Trattato di pace di Parigi del 10 febbraio 1947.
19470008-491
19470008-493
 
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view post Posted on 1/2/2024, 18:41     +1   -1
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La dichiarazione del Presidente Americano Harry Truman all'atto della ratifica degli Stati Uniti del Trattato di pace Italiano nel giugno del 1947.
www.trumanlibrary.gov/library/publ...aty-peace-italy
 
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view post Posted on 3/2/2024, 22:07     +1   -1
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La legge francese con la quale furono annessi alla Francia i 709 Kmq. ceduti dall'Italia ai sensi dell'art.2 e dell'Allegato II del Trattato di pace di Parigi del 10.02.1947, entrato in vigore proprio all'atto della pubblicazione della suddetta legge sul Journal Officiel della Repubblica francese (15.09.1947 con presa di possesso dei territori ceduti il giorno dopo, 16 settembre).

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Edited by Mars Pianeta Rosso - 3/2/2024, 23:07
 
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view post Posted on 3/2/2024, 22:49     +1   -1
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Interessante, allora ci avevo visto giusto che il confine comunale tra Breil e Sospel almeno nel tratto più a sud ricalca la vecchia frontiera...
 
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55 replies since 23/9/2006, 17:42   1528 views
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