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Forum Irredentismo e Nazionalismo italiano

Giuseppe Garibaldi, Henri Sappia e Gonzague Arson

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declegio
view post Posted on 4/5/2007, 17:19     +1   -1




scusate la traduzione, è automatica ma si capisce quasi tutto:

Giuseppe Garibaldi, Henri Sappia e Gonzague Arson... tre grandi figure del séparatisme niçois... Ci si sconvolge... In alcuni cénacles molto conservatori e nazionalistici della città, parenti del potere, si sconvolge poiché Niçois réapproprient oggi la loro storia. Pensavano di esserlo passato al Javel, alla macchina da lavare, averle tortle il collo, ma riappare oggi con i suoi bei colori e Niçois esige conti... "Hussards neri" della repubblica, cioè gli universitari, aveva gommato, re- gommato, trasformato, tagliato, lisciato, mentito... franciser a tutti i costi i bambini niçois con un insegnamento adulterato che negava la loro identità propria, ma tutti questi sforzi dispiegati su un secolo e mezzo sono oggi ridotti a nulla... Si può fare ciò che si vogliono ma è nell'ordine delle cose che un bambino adottato vogliamo un giorno trovare i suoi veri genitori... soprattutto se è maltrattato ed umiliato. E se scopre che i suoi veri genitori sono stati estourbis con quelli che si sono sostituiti a loro, allora ciò non va più, ma realmente più. È esattamente ciò che si sta producendo a Nizza. Allora nei cénacles in questione, ci si trafigge, si gesticule, ci si agita, si pubblica forza opuscoli (con il nostro denaro, certamente) e colporte ancora menzogne consumate che simili a navi in perdizione, si rompono sulle rocce: i fatti sono têtus... e Niçois non è stupido. L'ultimo estoufa-Nissart... L'ultima scoperta, elaborata ne accelera, è così tanto ridicule che farebbe ridere le pareti di una prigione; altrettanto sostenere che la luna splende a mezzogiorno... l'ultimo estoufa-Nissart servito alla locanda blu, bianco, rosso dai servi di Marianne esaurita (che non può nascondere più la sua decrepitezza poiché il suo quinto lifting sta strappandosi) è fornito di ciliege lampeggianti che di ordinario, nei circhi, forniscono il naso dei pagliacci... Sembra che Garibaldi e Sappia non fossero separatista molto, perché adoraient la repubblica francese al punto di dimenticare che aveva confiscato la libertà di Nizza... Siamo serietà. Garibaldi e Sappia difendevano il principio repubblicano ad un'epoca dove esistevano ancora tyrans. Difendevano anche la libertà dei popoli, cosa che spiega che Garibaldi sia venuto a battersi in Francia contro le truppe del re di Prussia che diventò imperatore della Germania e che Sappia abbia attivamente tracciato contro Napoleone III. Ma in questo riguarda la loro posizione sui diritti di Nizza all'indipendenza, è si non può più chiara: erano indipendentisti militanti! Esistono tanti scritti e dichiarazioni che lo provano che negarlo non dipende neppure più dalla cattiva fede, ma dal suicidio intellettuale per dispetto e stupidità... L'impegno di Garibaldi per la libertà di Nizza. Rinfreschiamo dunque la memoria di quelli che si contrastano a negare l'evidenza con un pizzico delle dichiarazioni di questi due difensori dei diritti di Nizza e poiché i nemici del Niçois sono capaci di tutto, potremmo pubblicare la riproduzione di una lettera scritta a mano di Garibaldi... in modo che si strangolino con la loro lingua se si avvertissero di persistere nelle loro?uvres menzoniere. La vigilia anche del plebiscito truqué, Garibaldi rispondeva in questi termini al comune di San-Remo che gli richiedeva di volere accettare la cittadinanza d'onore della loro città: "Gênes, 14 aprile 1860. molto ritenuto Syndic;" accetto con gratitudine la cittadinanza d'onore di cui mi hanno onorato i cittadini di San-Remo... Non intendo tanto cessare di essere cittadino di Nizza. Non riconosco ad alcun potere su terra di alienare la nazionalità di un popolo indipendente e protesto contro la violenza fatta a Nizza con la corruzione e la forza brutale riservandomi per me ed i miei concittadini il diritto di rivendicare la mia terra natale perché il diritto della gente non sia una parola inutile. Come cittadino di San Remo presenterò certamente all'Europa la protesta giusta della mia città adottiva. Con affezione e riconoscimento G. Garibaldi."" Nell'impossibilità di citare qui tutte le dichiarazioni di Garibaldi su Nizza tanto sono numerose, abbiamo scelto due lettere molto significative, poiché le scrisse in 1871 e la prima sul suolo francese al momento anche dove si batteva per la repubblica francese: "...Je combattimenti non soltanto per la repubblica francese, ma per una repubblica europea che riserverebbe a Nizza indipendente una sorte particolare"... " posizione che confermò il 2 maggio 1871: "...Union completa nazioni libere basata su un patto sociale il cui primo articolo sarebbe dell'impossibilità della guerra; Nizza diventerebbe capitale di quest'unione europea; la posizione geografica della nostra città, il suo clima incomparabile ed i vantaggi di qualsiasi tipo che presenta lo spinge a questa scelta, più di un orgoglio di campanile."" Ecco per Garibaldi che Niçois autentico non lascerà trasformare in buono jacobin francesi, con i politicards ed i loro sbires, in occasione del bicentenario della sua nascita il 4 luglio prossimo. E l'impegno di Henri Sappia... Per quanto riguarda Henri Sappia, la prova è si non può più facile fare, che militava per l'indipendenza di Nizza e della contea. Nel marzo 1871, (dopo che 10.000 fusiliers marini abbiano confiscato con la forza delle armi il voto separatista espresso l'8 febbraio dal 73,72% del Niçois), profugo a Londra scrisse nero su vuoto in "Nizza contemporanea", consegna proibisce e piantato dallo IIIe République: "invece, proponiamo una sola conclusione possibile per Nizza, il restauro della sua autonomia, la sottrazione ha la dimenticanza, il ritorno a sua splendeur, il refleurissement di una vita più bella e più prosperoso" ed ancora "Nizza fin dal momento dove gli furono tolte le sue franchigia, delle quali la conservazione era un patto di devozione ha la casa della Savoia era di diritto principale di essa anche e del suo destino e con questo fatto il trattato di marzo 1860 è senza valore nessuno." Dove sono questi vecchi patti che Nizza dovrebbe e potrebbe invocare ed invocare essa anche un equilibrio europeo che oggi non ha alcun significato e dunque non esiste più; chi potrà oggi disconoscere a Nizza il diritto di fornire alla sua felicità politica, morale e questa materiale mi sembra la sola soluzione equa che corrisponda alle necessità della nostra popolazione e risolverebbe la "domanda niçoise". E più lontano: "...elle ha fermato, oh sì! ha fermato la mia Nizza di lasciarsi fuorviare ancora, si ripiega su essa anche ed invoca, sotto gli auspici di Garibaldi?uvre ed i sogni dei suoi bambini. Allora soltanto potrà compiere il suo destino... Arson trascurati... Pierre Arson cacciato di Avignon dalla rivoluzione francese si installò a Nizza. Sposò la ragazza di commercianti niçois ed aprì una banca che prosperò rapidamente. Il re di Sardegna gli conferì il titolo di conto di Santo-Joseph in in 1830 e lo nominò console della città. Percepì immediatamente i vantaggi immensi che Nizza trarrebbe da uno statuto indipendente, soprattutto in un'epoca in cui sovrani savoisiens tagliavano prima di eliminarli le franchigia garantite al Niçois dal trattato di dédition di 1388. suoi fili Gonzague precisò questi progetti mettendo a punto un progetto solido politico che sostenne nel suo giornale il gazzettino di Nizza, dove scriveva il 25 agosto 1859: "..." Occorre continuare a vivere sotto il governo gradito di Victor-Emmanuel o essere reso alla situazione di Stato indipendente come prima del trattato che li ha messi sotto la protezione della casa della Savoia... "" Al momento della annexion di 1860. è lui che redasse il testo dell'indirizzo che il junte comunale presentò al re, che gli chiede, in mancanza di conservare Nizza sotto il suo scettro, di fare un paese neutrale ed indipendente sotto la garanzia delle potenze europee. Arson che era banchiere, conosceva il suo affare, e presentava un'analisi economica non si può più plausibile; la stampa pro- frances'a Nizza, che sente il pericolo trasse a palle rosse contro il suo progetto che qualificò come "drolatique" e tentò di ridicolizzare; come ciò non bastava ad iniziare il credito di Gonzague Arson, il vescovo Sola a che Napoleone III aveva promesso grandi vantaggi finanziari per il clero in cambio del sostegno alla annexion, era stato messo a contributo e dichiarò: "non ignoriamo le orme con le quali uomini anche ostili dell'Italia che della Francia e più ostili ancora della prosperità del Niçois voglia fare di questa provincia una repubblica." Conosciamo le promesse fallaci di soppressione di imposte e l'esenzione dal servizio militare che cercano di accreditare; ma noi che hanno avuto tante prove del buon senso del Niçois siamo sicuri che convinti dell'assurdità dei vantaggi che si promettono loro rifiuteranno con disprezzo questa proposta."" Il trahison del clero niçois gli riportò molto più del trenta denaro che aveva toccato Judas: fu coperto d'oro dopo il annexion... Arson continuò il suo combattimento e si batté anche in duello con Mazon bianco redattore in a futuro di Nizza, giornale pro- francese. Niçois era piedi e pugno legati, ma la teoria cosiddetta "drolatique" di Arson fu messa in pratica poco dopo con successo, ma purtroppo a Monaco... Il principe di Monaco che débarrassé della tutela sarda ed era sfuggito alla annexion francese, riprese immediatamente al suo conto il progetto di Arson: creando i giochi, iniziando una politica culturale di alto livello ed aprendo il suo paese al turismo di qualità attirò sulla roccia tutte le grandi fortune mondiali. Dieci anni soltanto dopo il annexion cupide il vescovo e debole Sola che non voleva repubbliche niçoise, dovette obbedire alla repubblica francese, e Niçois trasferisce i loro vicini monégasques esentati di imposte e di servizio militare dal principe Chartes III che aveva abilmente realizzato a Monaco il progetto sé che dice "drolatique" che raccomandava Arson per Nizza... ! Da allora i confetti monégasque, dove nutrivano capre e dove spingevano soltanto caroubiers in 1860 cessò di aumentare la sua ricchezza, la sua potenza e la sua notorietà, mentre Nizza, ricca, famoso e potente cessò di impoverirsi e declinare, fino allo stato disastroso in cui la vediamo oggi... Lezione crudele da prendere in considerazione e soprattutto meditare...
 
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