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Forum Irredentismo e Nazionalismo italiano

Il genocidio asburgico. 1866-1918, Come il governo di Vienna progettò e portò a compimento una pulizia etnica contro gli Italiani

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Marcus Tullius Cicero
view post Posted on 13/1/2011, 17:47     +1   -1




Il cosiddetto impero austriaco (austro-ungarico dopo il 1866) si è reso responsabile nei confronti della nazione italiana di una gran quantità di persecuzioni, abusi e violenze.
È noto come esso abbia contribuito in modo decisivo a perpetuare a lungo lo stato di divisione dell’Italia, il possesso coloniale d’ampi suoi territori sotto dominio straniero, la condizione di sfruttamento economico, repressione culturale, oppressione politica e discriminazione etnica dei suoi sudditi italiani. È invece meno conosciuto come esso abbia progettato e portato a compimento dopo il 1866 un autentico genocidio (nell'accezione di snazionalizzazione forzata) a danno degli Italiani residenti nei propri possedimenti.


Una valutazione obiettiva e veritiera della natura dell’impero asburgico, fondato sul principio dell’egemonia dell’elemento etnico austriaco, può essere introdotta ricordando la verbalizzazione della decisione imperiale espressa nel Consiglio dei ministri il 12 novembre 1866, tenutosi sotto le presidenza dell’Imperatore Francesco Giuseppe. Il verbale della riunione recita testualmente:
“Sua maestà ha espresso il preciso ordine che si agisca in modo deciso contro l’influenza degli elementi italiani ancora presenti in alcune regioni della Corona e, occupando opportunamente i posti degli impiegati pubblici, giudiziari, dei maestri come pure con l’influenza della stampa, si operi nel Tirolo del Sud, in Dalmazia e sul Litorale per la germanizzazione e la slavizzazione di detti territori a seconda delle circostanze, con energia e senza riguardo alcuno” [cfr. Luciano Monzali, "Italiani di Dalmazia", Firenze 2004, p. 69; Angelo Filipuzzi (a cura di), “La campagna del 1866 nei documenti militari austriaci: operazioni terrestri”, Padova 1966, pp. 396. La citazione originale della decisione imperiale di Francesco Giuseppe di compiere una pulizia etnica contro gli Italiani in Trentino-Alto Adige, Venezia Giulia, Dalmazia, si può reperire in Die Protokolle des Österreichischen Ministerrates 1848/1867. V Abteilung: Die Ministerien Rainer und Mensdorff. VI Abteilung: Das Ministerium Belcredi, Wien, Österreichischer Bundesverlag für Unterricht, Wissenschaft und Kunst 1971; la citazione compare alla Sezione VI, vol. 2, seduta del 12 novembre 1866, p. 297]
La decisione governativa, presa al più livello dall’imperatore Francesco Giuseppe e dal suo consiglio, di procedere alla germanizzazione e slavizzazione delle regioni a popolamento italiano, Alto Adige, Venezia Giulia e Dalmazia, “con energia e senza riguardo alcuna”, attesta in maniera inequivocabile la natura discriminatoria ed oppressiva dell’impero asburgico nei confronti della minoranza italiana: si ricordi comunque come questo sia solo un esempio fra i molti della politica anti-italiana dell’Austria.
Tale atto di governo, preso direttamente dall’imperatore stesso, esprimeva la chiara volontà di condurre un genocidio anti-italiano (non nel senso di sterminio fisico, quanto di cancellazione dell'identità nazionale e culturale, che avrebbe portato appunto alla "morte di un popolo"), il quale fu poi effettivamente realizzato in Dalmazia (i censimenti austriaci segnalano in pochi la diminuzione del gruppo etnico italiano da quasi il 20% a poco più del 2%) ed intrapreso in Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige: soltanto la guerra e la vittoria italiana poterono impedire che anche in queste due ultime regione la presenza italiana fosse cancellata, come era avvenuto in quella dàlmata.





Questo progetto, elaborato consapevolmente dalle più alte autorità dell’impero asburgico e per manifesta volontà di Francesco Giuseppe stesso, fu poi sviluppato contro gli Italiani con una pluralità di modi. Le posteriori misure contro gli Italiani si susseguirono dal 1866 sino al 1918 e furono diverse a seconda dei luoghi, dei tempi e delle autorità (civili o militari, centrali o locali) che le promossero. Esse però seguirono tutte il solco tracciato da una sostanziale ostilità del ceto dirigente austriaco verso gli Italiani:
1) espulsioni di massa (oltre 35.000 espulsi dalla sola Venezia Giulia nei soli primi anni del Novecento)
2) deportazione in campi di concentramento (oltre 100.000 deportati durante la prima guerra mondiale)
3) impiego di squadracce di nazionalisti Slavi nell’esercizio massivo della violenza contro gli Italiani (con innumerevoli di atti di violenza, attentati, aggressioni, omicidi ecc. Queste azioni incontrarono spesso la sostanziale tolleranza delle autorità o comunque non furono represse con efficacia)
4) repressione poliziesca
5) immigrazione di Slavi e Tedeschi nei territori italiani favorita dalle autorità imperiali, per favorire la progressiva "sommersione" degli autoctoni Italiani.
6) germanizzazione e slavizzazione scolastica e culturale (chiusura delle scuole italiane, cancellazione della toponomastica ed onomastiche italiane, proibizione della cultura italiana in ogni sua forma: fu molto grave in particolare la questione scolastica in Dalmazia)
7) privazione o limitazione dei diritti politici (le elezioni in Dalmazia videro pesantissimi brogli a favore dei nazionalisti slavi; comuni retti da Italiani furono sciolti dalle autorità austriache ecc.)
8) limitazione dei diritti civili (scioglimento d'associazioni politiche, culturali, sindacali, persone arrestate o condannate per futili motivi ecc.)
Esiste al riguardo un abbondante materiale, sia nelle fonti dell'epoca, sia nella storiografia.



Cfr. per un approfondimento http://patriottismo.forumcommunity.net/?t=42882887

Edited by Marcus Tullius Cicero - 26/7/2012, 22:11
 
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view post Posted on 13/1/2011, 18:12     +1   -1
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Marcus, innanzi tutto grazie per il tuo contributo, molto utile per fissare i termini della questione nel periodo prebellico alla Prima deflagrazione mondiale. In effetti qua e là, anche recentemente in un thread sull'irredentismo e la Dalmazia, si è avuto modo di accennare all'azione snazionalizzatrice operata pervicacemente dall'aquila imperiale asburgica...non v'è dubbio che la I Guerra Mondiale fu un lavacro di sangue necessitato per il nostro popolo....affrancare gli Italiani non regnicoli era un dovere per salvarli dall'estinzione e dall'assimilazione cui erano sottoposti dalle autorità imperiali. Mi erano invece sconosciute le cifre e la quantità impressionanti , risultati della suddetta politica. Hai qualche fonte storica o documentale al riguardo? Ritengo sia interessante approfondire la tematica in questione.
 
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Pandrea
view post Posted on 13/1/2011, 18:22     +1   -1




"Quando c'era Francesco Giuseppe ci deportavano in orario", sarebbe da andare a farglielo leggere ai filoasburgici triestini

P.S. La risposta trentina all'oppressione viennese:
image
Affermazione e simbolo
Del pensiero italiano
Questo monumento
Dalle genti Tridentine eretto
All'altissimo poeta
Veniva oggi affidato alla custodia
Del municipio di Trento
XI OTTOBRE MDCCCXCVI
 
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marconistalegionario
view post Posted on 13/1/2011, 18:37     +1   -1




salve
questa, devo ammettere, non la conoscevo proprio, neanche in minima parte.
Le cifre poi, tenuto conto dell'epoca in cui si svolsero i fatti, sono paurose.
Faccio una domanda; qualcuno può confermare o smentire che Alcide De Gasperi faceva parte del Parlamento Asburgico e che, come deputato votò a favore di Leggi contrarie all'Italia?
Non dimentichiamoci cosa fece quando nel 1943/44/45 (era al Sud con Badoglio) approvando il ponte aereo (di aerei con la coccarda tricolore) che da Bari riforniva i titini...
saluti
Piero e famiglia
 
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Pandrea
view post Posted on 13/1/2011, 18:48     +1   -1




De Gasperi, mio conterraneo, era democristiano. Questo già lo squalifica assai. (:asd:)

Mah, secondo wikipedia:
CITAZIONE
Fin da giovanissimo partecipò ad attività politiche d'ispirazione cristiano-sociali: nel periodo degli studi universitari, a Vienna e ad Innsbruck, fu leader del movimento studentesco e protagonista delle lotte degli studenti trentini, che miravano ad ottenere un'università in lingua italiana per le minoranze italofone dell'impero. Dovette scontare per queste sue attività anche un giorno di reclusione ad Innsbruck.

CITAZIONE
Nel 1905 entrò a far parte della redazione del giornale Il Trentino e in breve tempo assunse la carica di direttore, scrisse una serie di articoli con cui difendeva l'italianità e l'autonomia culturale del Trentino dai tentativi di germanizzazione proposti dalle forze politiche nazionaliste del Tirolo tedesco, ma non mise in discussione l'appartenenza all'Impero austro-ungarico.

CITAZIONE
Anche il suo impegno di Parlamentare, più che all'irredentismo, fu legato alla difesa dell'italianità e dell'autonomia delle popolazioni trentine

CITAZIONE
Inizialmente De Gasperi sperò che l'Italia entrasse in guerra a fianco dell'Austria e della Germania sulla base della Triplice Alleanza. Quando ciò non avvenne, s'impegnò perché fosse almeno mantenuta la neutralità italiana. In questo modo la politica di De Gasperi era in aspro contrasto con quella di Cesare Battisti, che in quello stesso anno si recò a Roma invitando il re ad entrare in guerra accanto alle potenze dell'Intesa. Prova della sua posizione non ostile agli Asburgo è la dichiarazione in un colloquio con Conrad von Hoetzendorf secondo cui, nel caso di un referendum popolare, i trentini avrebbero optato per l'Austria nell'ambito del 90%

Da questi fatti emerge un uomo sicuramente fiero della propria italianità, ma che magari preferiva un'etnia italiana sotto l'Austria di pari diritti di quella tedesca e slovena piuttosto che un'annessione all'Italia.

Poi di De Gasperi si è scritto di tutto, immagino che come tutti gli uomini politici che si sono fatti quel travagliato cinquantennio abbia avuto lati oscuri e svariati cambi di opinione.
 
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marconistalegionario
view post Posted on 13/1/2011, 20:10     +1   -1




salve
grazie mille Pandrea
saluti
Piero e famiglia
 
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view post Posted on 13/1/2011, 20:21     +1   -1

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CITAZIONE (marconistalegionario @ 13/1/2011, 18:37) 
salve
questa, devo ammettere, non la conoscevo proprio, neanche in minima parte.
Le cifre poi, tenuto conto dell'epoca in cui si svolsero i fatti, sono paurose.
Faccio una domanda; qualcuno può confermare o smentire che Alcide De Gasperi faceva parte del Parlamento Asburgico e che, come deputato votò a favore di Leggi contrarie all'Italia?
Non dimentichiamoci cosa fece quando nel 1943/44/45 (era al Sud con Badoglio) approvando il ponte aereo (di aerei con la coccarda tricolore) che da Bari riforniva i titini...
saluti
Piero e famiglia

allora ti confermo che De Gasperi era parlamentare Asburgico, di diritto etnico (per quanto gli austriaci erano contro la nostra etnia, dovevamo pur mantenere una parvenza di democraticità e quindi c'erano dei seggi appositi per l'etnia italiana a Vienna).
il primo De Gasperi, era cesciuto a pane e Giolitti, quindi durante la prima grande guerra, era uno di quelli che caldeggiava abbondantemente di mantenere l'italia neutrale.

cosa divertente è che per caldeggiare questo aveva proposto di cedere all'italia gorizia (ma non trieste) e di non cedere il trentino, ma di farla diventare una regione autonoma dello stato asburgico, separata quindi dal resto del Tirolo tedesco.

quindi si che De Gasperi non era un sostenitore di un ritorno del trentino all'italia è vero, anzi mirava a rimanere nello stato asburgico, ovviamente con ampie autonomie, mirando di fatto a slegare il trentino dal tirolo.

divenne sostenitore dell'annessione, quando il governo di Vienna rigetto la proposta, perchè significava non avere controllo tedesco sulla regione.
Lasciando invece il trentino legato la tirolo, invece la regione poteva ancor esser amministrata da personale tedesco, essendo fortemente mistolingua.



Queste sue scelte personali si ripercossero anche nel 1945, preferendo tenere l'altoadige tutto, e barattando l'istria.
anche se oggettivamente in un primo momento provo energicamente a difendere un confine lungo la linea Wilson. purtroppo al secondo No che gli dissero si arrese senza colpo ferire.
 
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view post Posted on 13/1/2011, 20:41     +1   -1
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Personalmente non credo minimamente al baratto con l'Istria. L'Alto Adige non interessava nessuno se non l'Austria e qualche simpatizzante inglese mentre l'Istria interessava e molto agli Jugoslavi "vittoriosi" e agli allora protettori Sovietici.L'Istria era occupata militarmente dai rossi di Tito e solo un'altra guerra avrebbe potuto sloggiarli da lì. Voi sopravvalutate il ruolo dell'Italia a quel tempo, completamente schiava degli Alleati e ridotta ad un cumulo di macerie.
L'Istria era perduta dal '45 quando gli Angloamericani con l'accordo del generale Morgan ne riconobbero il possesso militare alla Jugoslavia, salvando Trieste, Gorizia e, provvisoriamente, l'isolata Pola. Anche allora l'Italia protestò, ma non era che flatus venti.... :lol:
 
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Marcus Tullius Cicero
view post Posted on 13/1/2011, 20:49     +1   -1




CITAZIONE (Mars Pianeta Rosso @ 13/1/2011, 18:12) 
Marcus, innanzi tutto grazie per il tuo contributo, molto utile per fissare i termini della questione nel periodo prebellico alla Prima deflagrazione mondiale. In effetti qua e là, anche recentemente in un thread sull'irredentismo e la Dalmazia, si è avuto modo di accennare all'azione snazionalizzatrice operata pervicacemente dall'aquila imperiale asburgica...non v'è dubbio che la I Guerra Mondiale fu un lavacro di sangue necessitato per il nostro popolo....affrancare gli Italiani non regnicoli era un dovere per salvarli dall'estinzione e dall'assimilazione cui erano sottoposti dalle autorità imperiali. Mi erano invece sconosciute le cifre e la quantità impressionanti , risultati della suddetta politica. Hai qualche fonte storica o documentale al riguardo? Ritengo sia interessante approfondire la tematica in questione.

Caro Mars,
purtroppo in italiano si è scritto molto poco su questo argomento e quel che si ritrova compare per lo più in maniera frammentaria in saggi che parlano di questo solo secondariamente.
Incomincio a scriverne qualcuno, soltanto una parte del totale, avvertendo che molti di essi trattano di questo argomento solo secondariamente ed incidentalmente. Inoltre, l'elenco si potrebbe facilmente accrescere.




BREVE BIBLIOGRAFIA


La citazione della decisione imperiale di Francesco Giuseppe di compiere una pulizia etnica contro gli Italiani in Trentino-Alto Adige, Venezia Giulia, Dalmazia, si può reperire in Die Protokolle des Österreichischen Ministerrates 1848/1867. V Abteilung: Die Ministerien Rainer und Mensdorff. VI Abteilung: Das Ministerium Belcredi, Wien, Österreichischer Bundesverlag für Unterricht, Wissenschaft und Kunst 1971; la citazione compare alla Sezione VI, vol. 2, seduta del 12 novembre 1866, p. 297

Lega Nazionale, “Istituti scolastici della Lega Nazionale”, Trieste, Passero, 1911

A.Vivante, “Irredentismo adriatico”, Firenze, 1912

V.Gayda, "L'Italia oltreconfine (le provincie italiane d'Austria)", Torino, Bocca, 1914

Luigi Barzini, “Gli italiani della Venezia Giulia”, Milano 1915

A.Dudan, “La Monarchia degli Asburgo. Origini, grandezza e decadenza”, Roma, Bontempelli, 1915

L. Federzoni, “La Dalmazia che aspetta”, Bologna, Zanichelli, 1915

Attilio Tamaro, Le condizioni degli italiani soggetti all'Austria nella Venezia Giulia e nella Dalmazia, Roma, G. Bertero, 1915

Raimondo Delianez, “Dalmazia”, Milano 1919

P. Foscari, “ La Dalmazia e l'ultimo dei suoi martiri”, Roma, Associazione Nazionale Dalmazia, 1922

A. D'Alia, “La Dalmazia nella storia e nella politica, nella guerra e nella pace”, Roma, 1928

G. Marcocchia, “Sessant'anni di storia delle scuole in Dalmazia (1867-1927)”, Zara, 1928

Girolamo Praga, “Storia della Dalmazia”, Padova 1954

Leo Valiani, “La Dissoluzione dell'Austria-Ungheria”, Casa Editrice Il Saggiatore, Milano, 1966

M. C. Macartney, “L'Impero degli Asburgo, 1790-1918”, Milano, Garzanti, 1976

E. Collotti, “Impero austro-ungarico”, Firenze, 1980

O. Talpo, “Per l'Italia. 150 di storia dalmata 1797-1947”, Ancona, 1987

Luciano Monzali, “Italiani di Dalmazia: dal Risorgimento alla grande guerra” Firenze : Le lettere, 2004





Approfondimento sul filone di discussione gemello: http://patriottismo.forumcommunity.net/?t=42882887.

Edited by Marcus Tullius Cicero - 27/7/2012, 15:43
 
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Ok, grazie per la bibliografia Marcus.
 
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marconistalegionario
view post Posted on 13/1/2011, 20:52     +1   -1




salve
ancora grazie a tutti
saluti
Piero e famiglia
 
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view post Posted on 13/1/2011, 21:09     +1   -1

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CITAZIONE (Marcus Tullius Cicero @ 13/1/2011, 17:47) 
Il cosiddetto impero austriaco (austro-ungarico dopo il 1866) si è reso responsabile nei confronti della nazione italiana di una gran quantità di crimini e violenze.
È noto come esso abbia contribuito in modo decisivo a perpetuare a lungo lo stato di divisione dell’Italia, il possesso coloniale d’ampi suoi territori sotto dominio straniero, la condizione di sfruttamento economico, repressione culturale, oppressione politica e discriminazione etnica dei suoi sudditi italiani. È invece meno conosciuto come esso abbia progettato e portato a compimento dopo il 1866 un autentico genocidio a danno degli Italiani residenti nei propri possedimenti, diminuendo di molto la presenza italiana in Trentino-Alto Adige e Venezia Giulia e quasi cancellandola in Dalmazia.
Le conseguenze, gravissime, di questo operato, si protraggono sino ad oggi, sia per la modifica della struttura etnica anteriore, sia perché il nazionalismo sloveno e croato fu appoggiato ed in una certa misura creato da Vienna.


Una valutazione obiettiva e veritiera della natura dell’impero asburgico, fondato sul principio dell’egemonia dell’elemento etnico austriaco, può essere introdotta ricordando la verbalizzazione della decisione imperiale espressa nel Consiglio dei ministri il 12 novembre 1866, tenutosi sotto le presidenza dell’Imperatore Francesco Giuseppe. Il verbale della riunione recita testualmente:
Sua maestà ha espresso il preciso ordine che si agisca in modo deciso contro l’influenza degli elementi italiani ancora presenti in alcune regioni della Corona e, occupando opportunamente i posti degli impiegati pubblici, giudiziari, dei maestri come pure con l’influenza della stampa, si operi nel Tirolo del Sud, in Dalmazia e sul Litorale per la germanizzazione e la slavizzazione di detti territori a seconda delle circostanze, con energia e senza riguardo alcuno
La decisione governativa, presa al più livello dall’imperatore Francesco Giuseppe e dal suo consiglio, di procedere alla germanizzazione e slavizzazione delle regioni a popolamento italiano, Alto Adige, Venezia Giulia e Dalmazia, “con energia e senza riguardo alcuna”, attesta in maniera inequivocabile la natura discriminatoria ed oppressiva dell’impero asburgico nei confronti della minoranza italiana: si ricordi comunque come questo sia solo un esempio fra i molti della politica anti-italiana dell’Austria.
Tale atto di governo, preso direttamente dall’imperatore stesso, esprimeva la chiara volontà di condurre un genocidio anti-italiano, il quale fu poi effettivamente realizzato in Dalmazia ed intrapreso in Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige: soltanto la guerra e la vittoria italiana poterono impedire che anche in queste due ultime regione la presenza italiana fosse cancellata, come era avvenuto in quella dàlmata.


Questo progetto, elaborato consapevolmente dalle più alte autorità dell’impero asburgico e per manifesta volontà di Francesco Giuseppe stesso, fu sviluppato contro gli Italiani con una pluralità di modi:
1) espulsioni di massa (oltre 50.000 espulsi dalla sola Venezia Giulia nei soli primi anni del Novecento)
2) deportazione in campi di concentramento (oltre 185.000 deportati)
3) impiego di squadracce di nazionalisti Slavi nell’esercizio massivo della violenza contro gli Italiani (con migliaia di atti di violenza, attentati, aggressioni, omicidi ecc.)
4) repressione poliziesca
5) immigrazione di Slavi e Tedeschi nei territori italiani favorita in ogni modo dalle autorità imperiali
6) germanizzazione e slavizzazione scolastica e culturale (chiusura delle scuole italiane, cancellazione della toponomastica ed onomastiche italiane, proibizione della cultura italiana in ogni sua forma)
7) privazione o limitazione dei diritti politici
8) limitazione dei diritti civili

Allora, ti rispondo, cercando di farti capire che per quanto aberranti, queste misure erano figlie di un preciso contesto storico.


si parla del 1866, il 1866 è stata una delle dati più importanti per gli asburgo e il loro dominio.

questi che erano abituati a regnare sia in italia che in germania ad un tratto si ritrovarono, sia a nord, sia a sud, non staterelli da manipolari, ma appunto

un neonato regno di italia, che non era piu il regno di Savoia, che necessitava della Francia per ogni cosa, ma abbastanza autonomo.

a nord invece la confederazione germanica del nord , che equivaleva a parlare della Prussia.


quindi gli austriaci avevano molto da perdere, tutto il trivento a sud, e la baviera e il baden a nord.
(baviera pur rimanendo indipendente di fatto, era nell'orbita austriaca)


in quell'anno 1866 avvengono due fatti molto importanti

Guerra con Prussia per il dominio della bassa germania, e a traino guerra a sud con l'italia per il triveneto.

Quindi l'austria si trovava attaccata dai fratelli del nord, cui valeva il diritto della frizione "ma come siamo la stessa gente e mi attacchi"
e al sud dall'italia che era "rea" di volere il dominio sulla penisola.


Parlando chiaro la battaglia del 1866 da parte nostra, fu quasi un fallimento.
dovuto dall'impreparazione militare di uno stato appena formato (i comandi dell'esercito piemontese e quelli dell'esercito del regno delle due sicilie di fatto non collaboravano) e dalle casse esigue (nel 1866 le casse italiane erano di veramente vuote)

gli unici successi italiani si ebbero nel basso trentino, zona assegnata al genio militare di garibaldi, che con il suo corpo "i cacciatori delle alpi" era arrivato a circa un 20km da treno.


ovviamente ricordo al disastrosa sconfitta di lissa.


cosa avviene per grazia divina "Sadowa" i Prussiani in quella battaglia, annientano quasi l'esercito austriaco del nord.

nel contempo i problemi non sono solo all'esterno ma anche all'interno.

I magiari volevano esser equiparati agli austriaci, se no minacciavano una secessione, che avrebbe tolto all'impero oltre l'ungheria, anche la slovacchia e la croazia.


Quindi per tenere l'impero unito dovettero lasciare la "signoria" della germania del sud alla Prussia.

E lasciare il Veneto all'Italia.

questa fu la vera "mossa" che ci inimico per sempre l'austria.

Gli austriaci non si sentivano sconfitti sul suolo italiano, ed era vero, difatti come ultimo sgarbo, donarono il veneto a Napoleone III, che lo girò dopo all'italia.



Perdendo il veneto, L'impero Austriaco, che evolveva verso l'impero Austro-Ungarico, aveva perso, con la Lombardia prima, quasi 80% della popolazione italiana nei suoi domini, e tutta la zona maggiormente produttiva dell'italia.


Quindi, quando si tratto di evolvere da impero solo "Austriaco" a multi nazionale si fece un attimo la conta delle etnie dell'impero e si arrivo ad una conclusione Logica.

Gli slavi, intesi come gli sloveni, i croati di croazia e slavonia(non quelli di istria e dalmazia), i cechi e gli slovacchi, sono stati più fedeli degli Italiani, non hanno fatto sommosse, NON HANNO UNO STATO UNITARIO CHE PUò RIVALEGGIARE CON NOI E QUINDI FARCI GUERRA.

A questo si aggiunge il fatto che gli italiani rimasti in istria e dalmazia erano quasi tutti commercianti, quindi un elite ricca, ed espropriare questa ricchezza faceva gola agli asburgo.


Se vogliamo le misure austriache, prese contro gli italiani dal 1866 non avevano una matrice di "odio" ingustificato, ma una matrice selettiva di difesa dei confini e di coesione dello stato Asburgico.
Gli italiani da maggioranza Ricca, e industriale, prima della perdita del lombardo veneto, erano diventati una minoranza ancor Ricca, ma sempre pericolosa visto che dietro avevano uno stato che poteva reclamarli.

Visto che la storia è anche fatta di uomini, parliamo poi di Francesco Ferdinando, che era un uomo di ampie vedute, ma che purtroppo essendo anche abile in polita, aveva ben capito, che mentre i rapporti con la Prussia Germania, una volta lasciata il sud della germania, si sarebbero consolidati in una grande alleanza, ben sapeva che con l'italia, fino a quando ci sarebbero stati italiani sotto l'impero, ci sarebbero stati sempre problemi.

Quindi il suo Viaggio a Sarajevo, doveva esser il culmine per la riforma che voleva fare....trasformare la monarcha Austro-Ungarica, in una monarchia triplice, che teneva contro anche della grande componente slava del regno, sopratutto per merito della fedelta che sloveni e cechi avevano avuto nei confronti della Corona.


Va da che che in questo grande progetto, l'etnia italiana, insieme a quella polacca di galizia, erano i due punti caldi, da eliminare a qualsiasi mezzo.

Per trento, si poteva trattare...per gorizia e gradisca forse, ma trieste non sarebbe mai stata ceduta , era il più grande porto dell'impero e dell'adriatico....

Tra l'altro quando si provo a trattare per la neutralità dell'italia, parlando di trento e gorizia, Francesco Giuseppe, apostrofo i suoi consiglieri dicendo

"quale altra guerra gli italiani hanno perso (con riferimento a quella del 1866) per accampare altri diritti sui nostri territori".



E insomma, poi sappiamo come è finita.



Quindi sono molto interessanti i dati da te postati...ma vorrei farti anche capire che in quel periodo, e in quel contesto, forse era l'unica mossa che gli Asburgo potevano attuare contro gli Italiani.


Poi come si dice, la ruota della storia gira, alla fine, pur con queste misure, non evitarono l'entrata in guerra dell'italia contro di loro.


ne il loro smembramento ai congressi di pace.



Che sottolinea un altra grande verità storica:

è stata la prima volta, che un Impero, è stato smembrato, dalle potenze vincitrici, ma non per esser annesso. De fatto i vincitori hanno deciso in quali e quante nazioni doveva esser diviso.

CITAZIONE (Mars Pianeta Rosso @ 13/1/2011, 20:41) 
Personalmente non credo minimamente al baratto con l'Istria. L'Alto Adige non interessava nessuno se non l'Austria e qualche simpatizzante inglese mentre l'Istria interessava e molto agli Jugoslavi "vittoriosi" e agli allora protettori Sovietici.L'Istria era occupata militarmente dai rossi di Tito e solo un'altra guerra avrebbe potuto sloggiarli da lì. Voi sopravvalutate il ruolo dell'Italia a quel tempo, completamente schiava degli Alleati e ridotta ad un cumulo di macerie.
L'Istria era perduta dal '45 quando gli Angloamericani con l'accordo del generale Morgan ne riconobbero il possesso militare alla Jugoslavia, salvando Trieste, Gorizia e, provvisoriamente, l'isolata Pola. Anche allora l'Italia protestò, ma non era che flatus venti.... :lol:

Mars ti cito le parole che churchill disse a De Gasperi, quando protesto per la non occupazione totale dell'istria:

"Abbiamo fatto una guerra per liberarvi, non possiamo farne una altra per ridarvi Pola..."

insomma credo che bastino queste parole, per definire la situazione in cui eravamo.
Incapaci di riprenderci una cosa da soli, e quindi richiedenti, non solo di esser liberati dai tedeschi, ma anche difesi dagli slavi....insomma forse un pò troppo per una nazione che era stata nemica fino a 2 anni prima.
 
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Infatti Fulvio...noi soggiacevamo all'armistizio corto e lungo e la nostra sovranità-non parlo nemmeno della forza militare-era macerie come il resto del Paese trascinato in una guerra sciagurata con i nazisti.Non avevamo alcuna possibilità, se non protestare, più o meno flebilmente visto che gli "alleati" ci occupavano e "ci davano da mangiare"...vae victis!
Una pagina terribilmente nera della storia d'Italia...mai più così prostrati di fronte allo straniero, mai più!
 
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CITAZIONE (Mars Pianeta Rosso @ 13/1/2011, 21:15) 
Infatti Fulvio...noi soggiacevamo all'armistizio corto e lungo e la nostra sovranità-non parlo nemmeno della forza militare-era macerie come il resto del Paese trascinato in una guerra sciagurata con i nazisti.Non avevamo alcuna possibilità, se non protestare, più o meno flebilmente visto che gli "alleati" ci occupavano e "ci davano da mangiare"...vae victis!
Una pagina terribilmente nera della storia d'Italia...mai più così prostrati di fronte allo straniero, mai più!

già con il senno del poi, nel 1943, sembrava di esser ritornati ai tempi bui del medioevo, con un italia divisa e soggetta ad invasioni di varie nazioni.
se ci pensiamo, nel 1943 sono passati, tedeschi, sloveni, francesi(e manco intendo i bianchi....intendo i megrebini), inglesi, americani, c'erano anche i corpi neozelandesi....

praticamente siamo stati invasi da qualsiasi etnia possibile ed immaginabile. 1943-45 sono stati davvero gli "anni orribilis" dell'Italia dello scorso secolo.
 
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rector
view post Posted on 13/1/2011, 22:30     +1   -1




"""praticamente siamo stati invasi da qualsiasi etnia possibile ed immaginabile. 1943-45 sono stati davvero gli "anni orribilis" dell'Italia dello scorso secolo."""

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Come mai, germania e giappone, nostre alleate, sconfitte ma non invase se non per breve periodo o con minore sudditanza ai " vincitori "? forse perche' la popolazione non si era venduta? :figo:
 
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168 replies since 13/1/2011, 17:47   8479 views
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