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Forum Irredentismo e Nazionalismo italiano

Savoia e Corfù, Il Fascismo considerò irredente anche la Savoia e Corfù... noi quanto siamo d'accordo?

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view post Posted on 27/1/2013, 23:32     +1   -1
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non sembre, non sempre fulvio, per secoli l'asia minore era considerata più Grecia che non la stessa penisola ellenica, sicuramente era più attiva, economicamente ed intellettualmente. La Grecia nell'impero romano a parte che per la sua tradizione scolastica è sempre rimasta povera e nonostante gli aiuti che pervennero dagli imperatori più ellenisti, al contrario l'Asia è sempre stata ricca e molto sfruttata dai Romani (gli Asiani odiavano Roma e gli Italici per questo, una eco che ancora si legge nel II secolo inoltrato quando ormai Roma aveva smesso da un pezzo di saccheggiare e molti asiatici grecofoni cominciavano a sedere perfino tra i banchi del senato), e tale rimase in tutta l'epoca bizantina.
Se Roma si basò sull'Italia per conquistare un impero, certo è che Costantinopoli (che univa idealmente Grecia europea e Grecia asiatica nella sua posizione centrale) si basò sull'Anatolia, in modo particolare quella occidentale.
Quando i turchi occuparono la sua base di potere principale Costantinopoli difatti divenne solo un'ombra e presto cadde, eppure la Grecia continentale ancora la possedeva, e anzi proprio alla vigilia della caduta di Costantinopoli era stato possibile riunificare tutti gli ex principati latini che si erano formati dopo la IV crociata. Anche oggi la situazione non è molto diversa, la costa occidentale della "turchia" è popolosa e attiva (ovviamente la turchia come bisanzio fonda parte della sua potenza sulla piccola ma popolosa Tracia a ridosso della metropoli) e in rapido sviluppo.
Il problema semmai è che l'asia minore non è più greca da molti secoli, già dal XIII secolo, la snazionalizzazione e scristianizzazione operò rapida, più di quella araba in Siria ed Egitto che ebbe secoli e secoli per agire (ancora nel X secoli si ritiene che in Egitto la maggioranza fosse cristiana e copta) ed oggi la megali idea è impensabile, lo era anche dopo la prima guerra mondiale. I turchi sono troppi e troppo radicati e i greci troppo pochi e il sistema mondiale impedisce soluzioni "drastiche", come gli scambi immensi di popolazione degli anni '20.
Comunque io anche oggi, 2013, anzi, a maggior ragione oggi, non vedo proprio l'interesse nazionale italiano nel favorire un potente concorrente, e storicamente molto aggressivo, rispetto ad una piccola nazione dalla quale non possiamo onestamente rivendicare nulla a parte qualche isola di ex tradizione veneziana o genovese. Non è il discorso della Slovenia, che occupa nostro territorio nazionale sul Carso, indispensabile anche alla nostra difesa militare, ed ha mire su altri territori ancora, quindi non c'è motivo di non favorirla rispetto al ben più agguerrito concorrente turco.
 
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simo1971
view post Posted on 28/1/2013, 00:19     +1   -1




CITAZIONE (_Raziel_ @ 27/1/2013, 23:32) 
non sembre, non sempre fulvio, per secoli l'asia minore era considerata più Grecia che non la stessa penisola ellenica, sicuramente era più attiva, economicamente ed intellettualmente. La Grecia nell'impero romano a parte che per la sua tradizione scolastica è sempre rimasta povera e nonostante gli aiuti che pervennero dagli imperatori più ellenisti, al contrario l'Asia è sempre stata ricca e molto sfruttata dai Romani (gli Asiani odiavano Roma e gli Italici per questo, una eco che ancora si legge nel II secolo inoltrato quando ormai Roma aveva smesso da un pezzo di saccheggiare e molti asiatici grecofoni cominciavano a sedere perfino tra i banchi del senato), e tale rimase in tutta l'epoca bizantina.
Se Roma si basò sull'Italia per conquistare un impero, certo è che Costantinopoli (che univa idealmente Grecia europea e Grecia asiatica nella sua posizione centrale) si basò sull'Anatolia, in modo particolare quella occidentale.
Quando i turchi occuparono la sua base di potere principale Costantinopoli difatti divenne solo un'ombra e presto cadde, eppure la Grecia continentale ancora la possedeva, e anzi proprio alla vigilia della caduta di Costantinopoli era stato possibile riunificare tutti gli ex principati latini che si erano formati dopo la IV crociata. Anche oggi la situazione non è molto diversa, la costa occidentale della "turchia" è popolosa e attiva (ovviamente la turchia come bisanzio fonda parte della sua potenza sulla piccola ma popolosa Tracia a ridosso della metropoli) e in rapido sviluppo.
Il problema semmai è che l'asia minore non è più greca da molti secoli, già dal XIII secolo, la snazionalizzazione e scristianizzazione operò rapida, più di quella araba in Siria ed Egitto che ebbe secoli e secoli per agire (ancora nel X secoli si ritiene che in Egitto la maggioranza fosse cristiana e copta) ed oggi la megali idea è impensabile, lo era anche dopo la prima guerra mondiale. I turchi sono troppi e troppo radicati e i greci troppo pochi e il sistema mondiale impedisce soluzioni "drastiche", come gli scambi immensi di popolazione degli anni '20.
Comunque io anche oggi, 2013, anzi, a maggior ragione oggi, non vedo proprio l'interesse nazionale italiano nel favorire un potente concorrente, e storicamente molto aggressivo, rispetto ad una piccola nazione dalla quale non possiamo onestamente rivendicare nulla a parte qualche isola di ex tradizione veneziana o genovese. Non è il discorso della Slovenia, che occupa nostro territorio nazionale sul Carso, indispensabile anche alla nostra difesa militare, ed ha mire su altri territori ancora, quindi non c'è motivo di non favorirla rispetto al ben più agguerrito concorrente turco.

Bisogna bloccare l'acceso turco all'Europa.Per non ripete l'errore del passato quando l'Europa arrivo a un "pelo"da divenire tutta Ottomana.In vece, i greci sono innocui e cmq piu affini a noi dei turchi.
 
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view post Posted on 28/1/2013, 12:45     +1   -1
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Complimenti a Razièl per l'analisi geopolitica. :]:
 
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view post Posted on 28/1/2013, 13:11     +1   -1

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CITAZIONE (_Raziel_ @ 27/1/2013, 23:32) 
non sembre, non sempre fulvio, per secoli l'asia minore era considerata più Grecia che non la stessa penisola ellenica, sicuramente era più attiva, economicamente ed intellettualmente. La Grecia nell'impero romano a parte che per la sua tradizione scolastica è sempre rimasta povera e nonostante gli aiuti che pervennero dagli imperatori più ellenisti, al contrario l'Asia è sempre stata ricca e molto sfruttata dai Romani (gli Asiani odiavano Roma e gli Italici per questo, una eco che ancora si legge nel II secolo inoltrato quando ormai Roma aveva smesso da un pezzo di saccheggiare e molti asiatici grecofoni cominciavano a sedere perfino tra i banchi del senato), e tale rimase in tutta l'epoca bizantina.
Se Roma si basò sull'Italia per conquistare un impero, certo è che Costantinopoli (che univa idealmente Grecia europea e Grecia asiatica nella sua posizione centrale) si basò sull'Anatolia, in modo particolare quella occidentale.
Quando i turchi occuparono la sua base di potere principale Costantinopoli difatti divenne solo un'ombra e presto cadde, eppure la Grecia continentale ancora la possedeva, e anzi proprio alla vigilia della caduta di Costantinopoli era stato possibile riunificare tutti gli ex principati latini che si erano formati dopo la IV crociata. Anche oggi la situazione non è molto diversa, la costa occidentale della "turchia" è popolosa e attiva (ovviamente la turchia come bisanzio fonda parte della sua potenza sulla piccola ma popolosa Tracia a ridosso della metropoli) e in rapido sviluppo.
Il problema semmai è che l'asia minore non è più greca da molti secoli, già dal XIII secolo, la snazionalizzazione e scristianizzazione operò rapida, più di quella araba in Siria ed Egitto che ebbe secoli e secoli per agire (ancora nel X secoli si ritiene che in Egitto la maggioranza fosse cristiana e copta) ed oggi la megali idea è impensabile, lo era anche dopo la prima guerra mondiale. I turchi sono troppi e troppo radicati e i greci troppo pochi e il sistema mondiale impedisce soluzioni "drastiche", come gli scambi immensi di popolazione degli anni '20.
Comunque io anche oggi, 2013, anzi, a maggior ragione oggi, non vedo proprio l'interesse nazionale italiano nel favorire un potente concorrente, e storicamente molto aggressivo, rispetto ad una piccola nazione dalla quale non possiamo onestamente rivendicare nulla a parte qualche isola di ex tradizione veneziana o genovese. Non è il discorso della Slovenia, che occupa nostro territorio nazionale sul Carso, indispensabile anche alla nostra difesa militare, ed ha mire su altri territori ancora, quindi non c'è motivo di non favorirla rispetto al ben più agguerrito concorrente turco.

Questo è giusto, se vogliamo l'unico periodo in cui grecia ed anatolia ottennero risultati imporanti insieme fu nel medio impero bizantino, dove ormai bisanzio aveva perso la siria e l'egitto e il nord dei balcani, ma rimaneva con l'attuale grecia e turchia, cioè uno stato che potremmo dire "etnicamente compatto" su base grecia, visto che sia la costa orientale dell'egeo, ma anche tutta la trebisonda sul mar nero erano greche.

E fu il periodo in cui l'impero di bisanzio ebbe il massimo sviluppo economico e culturale, ed anche rimpicciolito, riusci di volta in volta a legnare sonoramente i turchi che premevano.

Il problema è che non possiamo ancorarci a realtà vecchie di 1000 anni, la società umana e le sue dinamiche sono mutevoli e non cristallizzanti, ogni volta che si è provato a cristallizzare qualcosa è poi scoppiata in pezzi o prim ao dopo.

Ad adesso se devo dire le mie preferenza, tra greci e turchi sceglierei sempre i turchi, intanto perchè , deo gratia, non si sentono arabi, ma anzi hanno una indentità nazionale forte e non hanno il mito del "panarabismo" che lo reputo molto più pericoloso.

Se devo valutare la mia affinità con un greco non la vedo per niente, parliamochi chiaro, parlano una lingua ed una alfabeto che non ha nulla come il mio, di base se ascolto uno slavo o un greco parlare, per me è come se parlasse un alieno.
Certo per "genoma" forse assomigliano a quelli del sud italia o della spagna, ma se devo valutare i geni, sono quasi sicuro che 2/3 dei turchi hanno lo stesso genoma.

Continuo sempre a dire, se come compagni di merenda vi interessa avere i piccoli greci che al massimo nella loro vita attuale piantano ulivi e pescano sardine dell'egeo...buon per voi

Personalmente io prendo le stesse distanze da un greco e da un turco, e di volta in volta mi scelgo quello che mi fà più comodo.
 
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view post Posted on 28/1/2013, 15:12     +1   -1
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Mi rallegro del fatto che questa discussione via via si stia rivelando molto interessante.
L'apporto che la civiltà greca ha dato alla civiltà occidentale è immenso.
Gli attuali Elleni, con la loro lingua, sono i diretti discendenti di quei popoli che fecero la storia, la letteratura, la filosofia, la poesia, l'arte, la scienza nel mondo antico.
Al di là dei segni evidentissimi lasciati da essi nell'Italia meridionale-la c.d. Magna Grecia- tutt'oggi molti di quei nostri compatrioti Siciliani, Calabresi, Pugliesi portano cognomi e tratti somatici che si riconducono a quei tempi. Non solo...la nostra lingua, come quasi tutte quelle occidentali e non solo di derivazione latina, è stata fortemente influenzata dalla lingua greca. Sono ben più che delle tracce che ogni giorno ci capita di utilizzare.
Dunque la somiglianza non è e non può essere sottile, tutt'altro. Ove l'attuale Grecia si trovasse in pericolo per la sua esistenza, anche da parte dello Stato che si trova ad est delle sue frontiere, personalmente non avrei dubbi di sorta da che parte stare.
Detto questo, anche il ragionamento che fa Fulvio non è certamente peregrino. E' nel nostro vitale interesse tenere legata, nei modi che si riterranno opportuni, all'Occidente la Turchia che rifugge dal fondamentalismo panarabo e piuttosto si volge ad Ovest come sua politica tradizionale. Non è assolutamente percorribile ed augurabile una ridefinizione delle frontiere fra Grecia e Turchia...ancora debbono decidersi,con sufficiente certezza, i limiti del mare territoriale e dello spazio aereo fra questi due Stati!
Così ritengo che la funzione del nostro Paese, quale Potenza mediterranea, sia quella di calmierare, mediare, aiutare nella risoluzione delle controversie fra i due Paesi affinché la pace sia un bene assodato pure su quelle terre. Anche questa è influenza geopolitica, ragazzi.
 
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simo1971
view post Posted on 28/1/2013, 15:33     +1   -1




Per quanto ci si sforzi di voler trovare le differenze tra noi è i greci sono nulla comparate con quelle vs i turchi.di cultura islamica .i turchi non hanno il panarabismo semplicemente per non essere arabi, ma han il panturchismo vs le Rep. Ex sovietiche d'Asia. Non dimentichiamo i che il più grande e recente pericolo l Europa l ha patito non per gli arabi che smisero di minacciarci dopo poitiers, ma ad opera dei turchi che fino al XXVII sec han tentato di soggiogarci.
 
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view post Posted on 28/1/2013, 17:15     +1   -1
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una piccola precisazione in parte anticipata da mars: il nostro alfabeto, che è latino e abbiamo trasmesso a tutto l'occidente, non è niente altro che un evoluzione di quello... greco!
non di quello attico, che è quello più famoso in cui si sono espressi i massimi pensatori della civiltà classica, ma quello calcidese, molto simile, infatti a volte si parla di dialetto attico-ionico. Non devo infine rammentare il debito immenso che abbiamo verso la civiltà greca, di cui erano consapevoli gli stessi Italici, e poi i barbari germanici, e noi che siamo il risultato di questa mescolanza. Ho sempre ritenuto che la nostra civiltà poggi su fondamenta greche ben più solide che quelle ebraico-bibliche, anche se la bibbia, purtroppo, ha sostituito l'iliade e l'odissea come testo base per l'apprendimento e l'alfabetizzazione (forse ha pesato anche un fatto di semplicità sia delle storie che dello stile letterario rispetto ai testi omerici che ti costringevano a pensare e sognare, non solo a memorizzare), e l'eredità greca è qualcosa che non possiamo perdere, intendo una eredità "viva", parlata, scritta, non solo quella studiata (male) tra gli specialisti in certe scuole.

Gli Arabi o i Cinesi parlano e scrivono ancora le lingue che sostanzialmente parlavano millennni fa, anche se più o meno standardizzate. La Turchia si è fatta spazio in Europa con la spada e il cannone, e grazie alle divisioni interne tra gli stati europei occidentali, e la debolezza di quelli orientali, non perché fossero i benvenuti.
Io come sapete sono agnostico massimo deista, ma riconosco che la civiltà occidentale ha perduto pezzi importantissimi con l'erosione costante di territori cristianissimi (ben più di quelli occindetali, almeno in epoca tardo antica), come Egitto, Siria, nord Africa, e poi tutta l'Anatolia, la Tracia, i turchi hanno compiuto notevolissimi progressi nell'islamizzare anche i balcani, è inutile nascondersi dietro un dito ma le minoranze (a volte maggioranze), sono forti in Bosnia, Albania, Macedonia, Bulgaria.
Ora, il punto secondo me è che non si può sempre dire: va be' ormai le cose sono così, riconosciamo il cambiamento e andiamo avanti.
Andiamo avanti, come, con quale progetto? Di difendere i confini attuali, o fregarcene anceh di questi? Nessuna idea di recuperare il terreno perduto poi?

Io sono favorevole alla Turchia in Europa ma solo in funzione di indebolimento degli organismi centrali di quest'ultima, mai e poi mai cederei un millimetro in qualsiasi ingerenza turca in Europa, e al contrario auspico che i rivolgimenti della Storia consentano prima o poi di ricuperare alla civiltà occidentale tutti gli ex territori dell'impero romano, non certo in un impero "romano", mi sono già espresso sulla mia contrarietà a quest'ultimo nel senso che se dobbiamo riconsocere la gloria che portò ai nostri antenati averlo conquistato, dobbiamo anche riconoscerci che esso fu la nostra disfatta perché ci adagiammo sugli allori, pensammo di poter campare placidamente sulle ricchezze dei provinciali che ci inviavano sotto forma di tasse, ma così facendo ci siamo ammosciati, la nostra economia andò a rotoli, smettemmo di prestare servizio militare, di assumere ruoli di responsabilità, e i grandi personaggi della politica divennero mano a mano troppo deboli per reggere le sorti di un impero ormai multinazionale, col risultato che l'Italia divenne una provincia governata da altri (nell'opuscolo anonimo Expositio totius mundi del IV secolo si dice chiaramente che gli uomini al governo sono in maggioranza ORientali, paflagoni, cilici, galati e pochissimo spazio è dedicato all'Italia). Ecco perché l'Italia deve rimanere stato sovrano e nazionale, così come le altre nazioni, ma dobbiamo cercare di rendercele amici e possibilmente, affini.

Io sarei molto contento se si formassero stati africani donatisti, un Libano maronita, una Siria nestoriana, un Egitto copto, e una Grecia che si estenda fino a Smirne, e all'interno un'Anatolia ortodossa, anche se credo che Atene dovrebbe rimanere la capitale, perché costantinopoli è una città imperiale, che mal si adatta ad essere la capitale di uno stato nazionale greco (e questa sua universalità fu motivo non ultimo che spinse Ataturk ad abbandonarla in favore di Ankara-Angora), e anche per sottolineare che la storia nazionale greca è stata più rigogliosa sotto Pericle e Socrate, che sotto Basilio e Fozio.
 
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simo1971
view post Posted on 28/1/2013, 23:08     +1   -1




CITAZIONE (_Raziel_ @ 28/1/2013, 17:15) 
una piccola precisazione in parte anticipata da mars: il nostro alfabeto, che è latino e abbiamo trasmesso a tutto l'occidente, non è niente altro che un evoluzione di quello... greco!
non di quello attico, che è quello più famoso in cui si sono espressi i massimi pensatori della civiltà classica, ma quello calcidese, molto simile, infatti a volte si parla di dialetto attico-ionico. Non devo infine rammentare il debito immenso che abbiamo verso la civiltà greca, di cui erano consapevoli gli stessi Italici, e poi i barbari germanici, e noi che siamo il risultato di questa mescolanza. Ho sempre ritenuto che la nostra civiltà poggi su fondamenta greche ben più solide che quelle ebraico-bibliche, anche se la bibbia, purtroppo, ha sostituito l'iliade e l'odissea come testo base per l'apprendimento e l'alfabetizzazione (forse ha pesato anche un fatto di semplicità sia delle storie che dello stile letterario rispetto ai testi omerici che ti costringevano a pensare e sognare, non solo a memorizzare), e l'eredità greca è qualcosa che non possiamo perdere, intendo una eredità "viva", parlata, scritta, non solo quella studiata (male) tra gli specialisti in certe scuole.

Gli Arabi o i Cinesi parlano e scrivono ancora le lingue che sostanzialmente parlavano millennni fa, anche se più o meno standardizzate. La Turchia si è fatta spazio in Europa con la spada e il cannone, e grazie alle divisioni interne tra gli stati europei occidentali, e la debolezza di quelli orientali, non perché fossero i benvenuti.
Io come sapete sono agnostico massimo deista, ma riconosco che la civiltà occidentale ha perduto pezzi importantissimi con l'erosione costante di territori cristianissimi (ben più di quelli occindetali, almeno in epoca tardo antica), come Egitto, Siria, nord Africa, e poi tutta l'Anatolia, la Tracia, i turchi hanno compiuto notevolissimi progressi nell'islamizzare anche i balcani, è inutile nascondersi dietro un dito ma le minoranze (a volte maggioranze), sono forti in Bosnia, Albania, Macedonia, Bulgaria.
Ora, il punto secondo me è che non si può sempre dire: va be' ormai le cose sono così, riconosciamo il cambiamento e andiamo avanti.
Andiamo avanti, come, con quale progetto? Di difendere i confini attuali, o fregarcene anceh di questi? Nessuna idea di recuperare il terreno perduto poi?

Io sono favorevole alla Turchia in Europa ma solo in funzione di indebolimento degli organismi centrali di quest'ultima, mai e poi mai cederei un millimetro in qualsiasi ingerenza turca in Europa, e al contrario auspico che i rivolgimenti della Storia consentano prima o poi di ricuperare alla civiltà occidentale tutti gli ex territori dell'impero romano, non certo in un impero "romano", mi sono già espresso sulla mia contrarietà a quest'ultimo nel senso che se dobbiamo riconsocere la gloria che portò ai nostri antenati averlo conquistato, dobbiamo anche riconoscerci che esso fu la nostra disfatta perché ci adagiammo sugli allori, pensammo di poter campare placidamente sulle ricchezze dei provinciali che ci inviavano sotto forma di tasse, ma così facendo ci siamo ammosciati, la nostra economia andò a rotoli, smettemmo di prestare servizio militare, di assumere ruoli di responsabilità, e i grandi personaggi della politica divennero mano a mano troppo deboli per reggere le sorti di un impero ormai multinazionale, col risultato che l'Italia divenne una provincia governata da altri (nell'opuscolo anonimo Expositio totius mundi del IV secolo si dice chiaramente che gli uomini al governo sono in maggioranza ORientali, paflagoni, cilici, galati e pochissimo spazio è dedicato all'Italia). Ecco perché l'Italia deve rimanere stato sovrano e nazionale, così come le altre nazioni, ma dobbiamo cercare di rendercele amici e possibilmente, affini.

Io sarei molto contento se si formassero stati africani donatisti, un Libano maronita, una Siria nestoriana, un Egitto copto, e una Grecia che si estenda fino a Smirne, e all'interno un'Anatolia ortodossa, anche se credo che Atene dovrebbe rimanere la capitale, perché costantinopoli è una città imperiale, che mal si adatta ad essere la capitale di uno stato nazionale greco (e questa sua universalità fu motivo non ultimo che spinse Ataturk ad abbandonarla in favore di Ankara-Angora), e anche per sottolineare che la storia nazionale greca è stata più rigogliosa sotto Pericle e Socrate, che sotto Basilio e Fozio.

Sarebbe bellissimo ma purtroppo e' fantapolitica, "urania" come credo dicano gli appassionati del genere.
Piu che ricristianizzarsi il medioriente sta eliminando, proprio ora con le "primavere/inverni arabi" le ultime vestige di cristianesimo.La Palestina e' ormai completamente islamizzata, in Irak,Siria ed Egitto si stanno perseguitando i pochi cristiani restati ed in Libano per ora vige una treguia armata (sebbene gran parte dei cristiani stanno emigrando pacificamente vs il Sud America).Tra una generazione la Francia sara uno stato afroislamico e al massimo tra due la Germania uno stato turcoislamico.Ossia le due nazioni "leaders" di quel che resta dell'Occidente europeo saranno stati a maggioranza musulmana (e credo che cio comportera l'avvento al potere di politici musulmani,che vorranno creare le loro "jamarya al-islami", o come diamine si scrive.Gia' ci stiamo attrezzando, abolendo il maiale dalle mense pubbliche o i crocefissi dagli uffici.
Senza dubbio l'avvento dell'Islam e' stato un gran danno per l'Europa e soprattutto per l'Italia, giacche' il Mediterraneo che prima era il centro della civilta' mondiale e la sua principale arteria, divenne una zona di frontiera armata, separando il Mediterraneo settentrionale da quello meridionale, l'uno unito all'Europa centrale e sett., e l'altro unito al Medioriente islamico,una terra che andava dall'Andalusia all'Indo, ma separato dalle vicine terre restate in mano ai cristiani.

Edited by simo1971 - 29/1/2013, 00:18
 
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view post Posted on 28/1/2013, 23:10     +1   -1
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Forse intendevi ucronia,Simon? :uhm:
 
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view post Posted on 28/1/2013, 23:13     +1   -1

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Concordo con Simon, che i Turchi non si sentano arabi è ovvio, dato che non lo sono, e nessun motivo avrebbero per sentirsi arabi. Tant'è che neanche i persiani, gli indiani mussulmani, gli hui (cinesi musulmani) o i malesi si sentono arabi solo perché musulmani.

Trovo inoltre surreale questo incondizionato amore per la Turchia e questo odio incontenibile per la Grecia.
Ma che ci ha fatto di male la Grecia per meritare che si dica "tra le due sceglierei sempre la Turchia"? Oppure, cosa ci ha fatto di così buono la Turchia?
Per conto mio non vedrei affatto male che Smirne, e tutta la costa egee torni alla Grecia, quanto ad Bisanzio-Costantinopoli-Istanbul ritengo che questo sia impossibile ormai, ma senza dubbio preferirei vederla greca che non vederla turca. Bò, questo incontenibile amore per la Turchia mi è incomprensibile.
 
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view post Posted on 28/1/2013, 23:43     +1   -1
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Ma, a me sembrava che Fulvio parlasse in termini di opportunità, non di odio, almeno credo.Per il resto mi pare che la simpatia verso il popolo ellenico sia piuttosto generalizzata, no?
 
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view post Posted on 29/1/2013, 00:00     +1   -1

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Mars ha ragione, io non parlo di odio, ma di opportunità, o semplicemente di "preferenze personali", è indubbio che per un periodo storico l'italia poteva fare davvero da arbitro nel mediterraneo orientale e purtroppo abbiamo perso anche questa occasione per scagliarci contro la grecia "rea" di occupare forse 1 isola italo-greca .

Di base è ovvio che i greci a volte si sentano risentiti nei nostri confronti.

Poi in generale, continuo a non vedere le cosi dette affinità elettive, ok passi per il panlatinismo, per quando io la merenda non vorrei mai farla con spagnoli portoghesi o francesi. Ma ora vogliamo anche far passare il concetto che i greci sono fratelli e i turchi no?

Sia i greci che i turchi sono opportunità e come tale bisogna schierarsi di volta in volta a seconda di quello che conviene di più per i nostro interessi.

Senza farsi troppe "mastrubazioni mentale" sui fratelli della piccola grecia, che so tutto tranne che fratelli nostri, al più possono essere una colonia, ma se devo scegliere la colonia, preferisco quella "ricca" quindi mi prendo subito la turchia, non la grechia che forse poi devo pure aiutare per riprendersi qualche territorio per diventare vagamente "ricco".

Se devo esser ovviamente cinico e pragmatico, se devo esser retorico come spesso è stata l'italia, si rischia di perdere tutte quelle occasioni che sono state presentate all'italia per non avere cinismo.

Poi un altra domanda....visto che pure l'albania è un nostro "protettorato" con l'epiro che facciamo? lo diamo ai fratelli albanesi o ai fratelli greci?
 
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simo1971
view post Posted on 29/1/2013, 00:04     +1   +1   -1




CITAZIONE (FulvioDip @ 29/1/2013, 00:00) 
Mars ha ragione, io non parlo di odio, ma di opportunità, o semplicemente di "preferenze personali", è indubbio che per un periodo storico l'italia poteva fare davvero da arbitro nel mediterraneo orientale e purtroppo abbiamo perso anche questa occasione per scagliarci contro la grecia "rea" di occupare forse 1 isola italo-greca .

Di base è ovvio che i greci a volte si sentano risentiti nei nostri confronti.

Poi in generale, continuo a non vedere le cosi dette affinità elettive, ok passi per il panlatinismo, per quando io la merenda non vorrei mai farla con spagnoli portoghesi o francesi. Ma ora vogliamo anche far passare il concetto che i greci sono fratelli e i turchi no?

Sia i greci che i turchi sono opportunità e come tale bisogna schierarsi di volta in volta a seconda di quello che conviene di più per i nostro interessi.

Senza farsi troppe "mastrubazioni mentale" sui fratelli della piccola grecia, che so tutto tranne che fratelli nostri.

Gia' una volta abbiamo abbandonato i greci/bizzantini al loro destino (dopo secoli di resistenza in solitario contro arabi e turchi alla porta Sud Orientale d'Europa), e ben sappaimo che e' successo dopo pochi anni ci siamo ritrovati gli "amici turchi" (con cui la Francia e inizialmente Venezi avevano trattato), a Otranto e in Friuli.
Che non ci e' bastata una esperienza di convivenza coi turchi musulmani?Volevano convertore san Pietro in una moschea!
 
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view post Posted on 29/1/2013, 00:06     +1   +1   -1
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Fulvio, certamente hai ragione quando affermi che non sono "nostri fratelli". Però non si possono neanche nascondere completamente delle affinità fra i nostri due popoli, al di là del fatto di essere entrambi ampiamente bagnati dal Mediterraneo, affinità che vengono portate dalla storia e dalla cultura greco-latina.
 
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simo1971
icon6  view post Posted on 29/1/2013, 00:11     +1   -1




:asd:
CITAZIONE (Mars Pianeta Rosso @ 28/1/2013, 23:10) 
Forse intendevi ucronia,Simon? :uhm:

yessssssssssssssssssssss :asd:
 
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