CITAZIONE (FulvioDip @ 12/12/2021, 17:17)
l'aver perso una guerra mondiale in altri 2 casi (3 con l'Italia) a livello di sviluppo economico e culturale mi pare abbia influito molto poco.
Non esiste solo lo sviluppo economico.
Germania e Giappone sono diventate superpotenze economiche, come lo è (era) anche l'Italia, ma diplomaticamente non esistono, sono colonie.
E a loro questo pesa eccome, anche se ovviamente non lo dicono apertamente.
CITAZIONE
Le scarse risorse naturali non è un groppo problema, in genere le "materie prime" vengono vendute a moooolto poco (se no i grossi produttori di materie prime, russia in primis, sarebbero stra ricchi e invece stanno con le pezze ai fondelli), ma conta la capacità che hai di trasformare un sasso in un qualcosa di utile.
Dipendenza energetica, si e no, fino a quando puoi comprarla a meno che ti costa produrla, più che altro devi valutare la capacità e la velocità di diventare energeticamente indipendente in caso la condizione cambi.
Non è solo questione di prezzo, ma di essere vincolato ad altri paesi, che possono ricattarti. Un paese senza gas e petrolio suoi può non essere spacciato se però ha delle forniture garantite da altri, con la penetrazione economica o il controllo diplomatico-militare di un paese che li ha.
Ma noi non abbiamo alcuna proiezione all'estero e dove ce l'avremmo, in linea teorica, solo grazie all'Eni, non facciamo nulla per tenercela e lasciamo che americani, francesi e inglesi si mettano in mezzo.
Non puoi essere un paese sovrano se poco poco scoppia una crisi, ti chiudono i rubinetti e vai al tappeto.
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La nato,l'ue e altri trattati non mi pare ti mettano cappi allo sviluppo, la nato ci stava da prima, mentre per l'ue se lasci decidere la politica ad uno solo, quindi si, ma più che altro addurrei la colpa a non avere il giusto peso all'interno e quindi non far approvare quello che ti serve, ma è adducibile all'unico punto condivisibile, la classe politica inadeguate (il fatto che sia esterofila o meno conta poco.
Ripeto come sopra, non c'è solo lo sviluppo economico, anche se comunque pure questo ne viene influenzato.
Far parte della NATO e della UE vuol dire non avere una politica estera, vuol dire non avere un esercito. Quindi vuol dire non avere un controllo sulle risorse e su altri paesi e giocarsi svariate opportunità di crescita.
Se vuoi intervenire in Libia per avere un rapporto privilegiato col nuovo governo e vantaggiosi contratti petroliferi ma intervengono gli "alleati" a dire "eh no, così non si fa, non siamo d'accordo, dobbiamo decidere insieme" allora è un problema.
CITAZIONE
Senza contare che nazioni che sono nella nato e nell'ue sono cresciute negli ultimi 30 anni, te no.
Non è un'obiezione questa.
Mi pare ovvio che non può esistere un'associazione dove tutti i membri ci vanno a perdere, non avrebbe senso. Il discorso è sempre quello che ho fatto sopra : entrare in un club dove lo status quo ti svantaggia è un suicidio, perché non lo puoi cambiare. Se invece il vantaggio è tuo, allora si che ha senso entrarci, anzi, ti conviene tirare dentro più gente possibile.
L'UE è un vantaggio per la Germania perché si basa sui parametri che ai tedeschi convengono, che li avvantaggiano. Ovvio che i tedeschi non abbiano interesse ad uscirne, in linea generale. E così alcuni paesi loro satelliti.
Non conviene invece all'Italia, e neanche al Regno Unito che infatti ha deciso di tirarsi fuori.
Così come ovviamente agli SUA conviene stare nella NATO, dato che la dominano totalmente, si tengono i vassalli buoni e fedeli e si assicurano che non facciano di testa loro e che si accontentino della "protezione" e non sviluppino armi proprie o linee di politica estera differenti.
Il punto è che l'Italia è cresciuta NONOSTANTE certi legami, non è che siccome non siamo diventati il Terzo Mondo allora possiamo dre che tutto questo ci sta bene.
E per favore basta con queste assurdità trite e ritrite sul "dobbiamo contare di più all'interno della UE" perché sono robe ripetute fino allo sfinimento da decenni da più o meno tutti i partiti, e ogni volta si rivelano fuffa.
Non è possibile contare di più, ma proprio strutturalmente, il sistema è pensato per mantenere un determinato status quo che può essere ribaltato solo se tutti sono d'accordo, e mi sembra superfluo dire che nessuno può essere d'accordo nel fare danno a se stesso.
Da certi trattati o si esce o si resta dentro e si subisce.
CITAZIONE (rezakhan @ 12/12/2021, 18:20)
Per instabilità politica intende il fatto che abbiamo avuto 66 governi negli ultimi 75 anni, il che credo sia un unicum nelle democrazie occidentali e impedisce una pianificazione di lungo periodo. Lo si risolve con sfiducia costruttiva o col presidenzialismo, ossia le famose riforme strutturali di cui si parla da 40 anni e che nessuno vuole fare.
Mi sembra un falso problema.
Con tutti quei cambi di governo comunque abbiamo avuto uno sviluppo economico straordinario dal dopoguerra agli anni '80. Curiosamente, o forse no, si è arrestato mano a mano che gli esecutivi diventavano più stabili.
Ti faccio notare poi che da 10 anni abbiamo praticamente sempre lo stesso Governo, cambia solo il prestanome che mettono davanti alle telecamere, ma la maggioranza, le idee e gli atti sono praticamente identici.
Quel golpe contro Berlusconi in salsa UE ci ha regalato un'invidiabile stabilità, senza bisono di alcun presidenzialismo, che mi sembra un po' una tua fissa.
Pensa che questo problema potrebbe risolversi presto, molti "intellettuali" del paese stanno seriamente pensando che si potrebbe anche non votare più e tenerci Draghi, così risolviamo alla radice il problema e avremo istituzioni stabilissime che veramente ce le invidierebe tutto il mondo...cosa c'è di meglio di un Presidente Eterno?
La democrazia è un inutile orpello ormai.
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Germania e Giappone hanno perso la guerra, eppure sono grandi potenze a tutti gli effetti; anche l'Italia lo è, ma per via di alcune criticità appare più debole e perennemente in "bilico" tra lo status di grande potenza vera e propria, e quello di semplice potenza regionale.
Come sopra, Germania e Giappone hanno solo i soldi, per il resto non esistono, il Giappone non ha neanche delle forze armate ufficiali o una Costituzione propria.
Comunque ribadisco che stiamo divagando parecchio dal discorso principale, tutto questo è molto interessante ma magari bisognerebbe parlarne altrove.