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Forum Irredentismo e Nazionalismo italiano

10 febbraio IL GIORNO del RICORDO

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view post Posted on 10/2/2024, 23:41     +1   -1
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CITAZIONE (afullo @ 10/2/2024, 20:13) 
Sì, dovessi valutarlo neutralmente, i suoi cinque anni mi sono sembrati generalmente ben amministrati, gestione dell'emergenza COVID compresa.

Sulle foibe, ne farei meno un punto di vista politico, anche Fassino che è stato sindaco di Torino tra il 2011 e il 2016 alla guida di una coalizione di centrosinistra si è sempre fatto avanti.
Tanto, da attirarsi critiche pesanti da parte della sinistra più marcata, di cui alcuni esponenti l'hanno visto come l'ex comunista che ha tradito i suoi ideali...

Lasciamo perdere Fassino, per carità...tuttavia sulla sincerità di Cirio non ho dubbi.
Oggi ho seguito diversi documentari, anche interviste di giuliano-dalmati e fiumani che si sono installati in Italia e debbo dire che Rai Scuola ha confezionato programmi davvero pregevoli.
In uno di questi programmi, ho potuto venire a conoscenza che la Regione d'Italia più accogliente verso questi esuli fu proprio il Piemonte con specifica, non sola tuttavia, maggiore attenzione verso di essi da parte della città di Torino. Quod demonstrandum NON erat in effetti,visto quello che ci siamo detti nei precedenti messaggi, Afu.
 
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view post Posted on 11/2/2024, 00:26     +1   +1   -1
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Apro una parentesi comparativa. Alla fine, dopo tanto oblio e cancellazione della Verità storica, fra tentennamenti, imbarazzi e giustificazionismi, il nostro Paese,pur con colpevole ritardo, ha imboccato con decisione la strada del ricordo, senza se e senza ma, sui delitti efferati avvenuti al confine orientale per opera dei titini comunisti jugoslavi. E, soprattutto quest'anno, che segnava il ventennale dall'entrata in vigore del testo legislativo sull'istituzione del "Giorno del Ricordo", la celebrazione della ricorrenza è stata molto forte e corale, anche grazie al nuovo corso intrapreso dall'attuale Governo.

Quello che mi chiedo, ma in Germania, che ha subito danni ben maggiori, espulsione di 12 milioni di abitanti dalle regioni cedute alla Polonia ed all'URSS, centinaia di migliaia di persone morte, assassinate, due milioni di donne tedesche stuprate e perdita delle case e di tutti i beni, oltre ad essere stati gli esuli rimasti vivi ben integrati salvo eccezione, in particolare nella ex Germania Ovest, non vi sono iniziative istituzionali analoghe alle nostre? Non sono ovviamente sicuro, ma credo sinceramente di no. Troppa paura da parte dell'attuale Germania di essere tacciata di filonazismo, irredentismo e finanche nazionalismo imperialista. E, probabilmente, ci sarebbero reazioni forti dagli Stati confinanti a partire dalla Polonia. La tragedia fu immane e credo che colà l'oblio sia pesante quanto il piombo.

All'inizio delle ricorrenze del "Giorno del Ricordo", vi furono anche da noi reazioni piuttosto aspre da parte di Croazia e Slovenia ma poi, capendo che non vi erano rischi di reale revanscismo da parte dell'Italia ed essendosi migliorate consistentemente le relazioni bilaterali nel contesto europeo, le reazioni si diradarono sempre di più fino a pressoché sparire.

Certo, la differenza tra Italia e Germania fu ed è differente. Noi eravamo cobelligeranti e facevamo meno paura rispetto ai teutonici, inoltre il contenzioso sul confine orientale, pur importante, era un fatto regionale e locale su un territorio di non grande estensione, mentre quello tedesco è centrale, riguarda grandi numeri e farebbe ricordare ciò che ha causato la II^ Guerra Mondiale e la hybris tutta particolare dei Tedeschi alle armi.
In questo noi Italiani siamo più liberi.

Se volete, sarebbe interessante avere la vostra opinione al riguardo.
 
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view post Posted on 13/2/2024, 15:07     +1   -1
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Forse c'entra anche il fatto che la Germania consideri un successo parziale l'aver ripreso la totalità di Berlino e l'est del Paese dopo averli dovuti far governare per 40 anni ad una nazione che per stessa ammissione del blocco orientale "si reggeva solo sulle truppe sovietiche".

Quando nel 1990 la BRD unita riconobbe definitivamente il confine con la Polonia sulla linea Oder-Neisse, non fu pensato "rinunciamo per sempre alla Prussia Orientale", ma piuttosto "finalmente la nostra nazione non arriva più fin solo a Wolfsburg".

In misura minore è accaduto anche a noi quando abbiamo ripreso Trieste: vero l'aver rinunciato al grosso della Venezia Giulia, almeno in termini di superficie, ma comunque l'opinione pubblica fu contenta che entrambe le città più dichiarate come obiettivi quando fu combattuta la 1GM erano, nonostante la sconfitta nella 2GM, state mantenute dall'Italia.
 
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view post Posted on 13/2/2024, 16:33     +1   -1
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CITAZIONE (afullo @ 13/2/2024, 15:07) 
Forse c'entra anche il fatto che la Germania consideri un successo parziale l'aver ripreso la totalità di Berlino e l'est del Paese dopo averli dovuti far governare per 40 anni ad una nazione che per stessa ammissione del blocco orientale "si reggeva solo sulle truppe sovietiche".

Quando nel 1990 la BRD unita riconobbe definitivamente il confine con la Polonia sulla linea Oder-Neisse, non fu pensato "rinunciamo per sempre alla Prussia Orientale", ma piuttosto "finalmente la nostra nazione non arriva più fin solo a Wolfsburg".

In misura minore è accaduto anche a noi quando abbiamo ripreso Trieste: vero l'aver rinunciato al grosso della Venezia Giulia, almeno in termini di superficie, ma comunque l'opinione pubblica fu contenta che entrambe le città più dichiarate come obiettivi quando fu combattuta la 1GM erano, nonostante la sconfitta nella 2GM, state mantenute dall'Italia.

Sulla nostra situazione al confine orientale (in particolar modo Trieste) concordo al 100%. Realisticamente non si poteva ottenere di più di quel che abbiamo avuto se non attraverso una guerra dagli esiti del tutto imprevedibili e, comunque, il ritorno di Trieste è stata veramente una gran cosa. E' una città molto importante, un vero faro di Italianità nella regione Giulia, un braccio o una gamba tesa verso l'Istria, la parte orientale dell'Adriatico e persino verso i Balcani nonché un obiettivo irredentista e nazionale ante litteram. E' poi un porto molto importante, mi pare ormai il primo in Italia. E' pure città della scienza. Insomma, è stato davvero un colpaccio poterla riprendere senza una guerra. Il Trattato di pace e l'atteggiamento degli alleati occidentale ed una nuova congiuntura internazionale hanno fatto il miracolo.

Per la Germania francamente non so. In realtà la DDR era geograficamente la Germania Centrale, quella Orientale era tutta andata e non credo che la riunificazione del 1990, pur lenendo i terribili esiti della II Guerra Mondiale per la Germania, non ha certo potuto far scomparire una realtà storica di dimensioni incalcolabili. Io penso che i Tedeschi, anche oggigiorno, siano sensibilmente meno liberi di noi. Il loro passato e la collocazione centrale e geopolitica li condannano.
 
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view post Posted on 13/2/2024, 17:45     +1   -1
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Quello pure, vedi le svastiche nei videogiochi censurate, anche se chiaramente hanno uno scopo ricostruttivo (nel senso di ricostruire delle ambientazioni) e non rievocativo del nazismo...
 
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view post Posted on 13/2/2024, 18:02     +1   -1
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CITAZIONE (afullo @ 13/2/2024, 17:45) 
Quello pure, vedi le svastiche nei videogiochi censurate, anche se chiaramente hanno uno scopo ricostruttivo (nel senso di ricostruire delle ambientazioni) e non rievocativo del nazismo...

Ma in Italia giuridicamente, a livello penale, come fa ben capire una recente sentenza della Corte di Cassazione, vi sono non pochi distinguo sulla reale portata ed applicazione della famosa legge Scelba, in Germania le cose sono molto più rigide, si rischia assai di più. L'attuale Germania è sinceramente -io credo - ossessionata dai suoi antichi demoni e si difende, come società, anche di fronte a esternazioni inoffensive. E' un marchio dell'infamia. Rispetto al loro passato, sono parecchio meno liberi rispetto a noi che abbiamo metabolizzato ben poco di quel periodo. Amnistie generali già dal dopoguerra, nessun condannato per crimini di guerra e presenza, malgrado tutto, anche tuttora, di partiti o movimenti chiaramente neofascisti benché di gran lunga minoritari.
 
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view post Posted on 13/2/2024, 18:45     +1   -1

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e non credo che la riunificazione del 1990, pur lenendo i terribili esiti della II Guerra Mondiale per la Germania, non ha certo potuto far scomparire una realtà storica di dimensioni incalcolabili. Io penso che i Tedeschi, anche oggigiorno, siano sensibilmente meno liberi di noi

Io davvero non so come facciano i tedeschi a convivere con l'idea di aver perduto il 24% del loro territorio (e senza contare l'Austria o tutti i territori ceduti nel 1919!). È un po' come se l'Italia, nel 1947, oltre a quanto storicamente ceduto alla Jugoslavia avesse dovuto cedere anche l'intero Piemonte, la Liguria e la Sardegna alla Francia, oltreché l'Alto Adige all'Austria.

Ma ogni volta che glielo chiedo sembrano non dare importanza alla cosa. Credo che siano il popolo meno patriottico d'Europa. A tal proposito so per testimonianze dirette che, nel periodo della divisione Est-Ovest, in Germania non c'era un solo "tedesco". Ovvero: ciascuno si definiva in base alla propria regione di provenienza; a definirsi tedeschi erano in pratica i soli nazisti rimasti. Almeno noi siamo stati salvaguardati da una tale deriva, visto che (pur con enfasi molto minore) il patriottismo italiano non è mai morto o stato messo in dubbio (almeno fino al sorgere di certe leghe al Nord e nostalgici reazionari al Sud alla fine del XX secolo).
 
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view post Posted on 13/2/2024, 19:17     +1   -1
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CITAZIONE (EdoardoA @ 13/2/2024, 18:45) 
Io davvero non so come facciano i tedeschi a convivere con l'idea di aver perduto il 24% del loro territorio (e senza contare l'Austria o tutti i territori ceduti nel 1919!). È un po' come se l'Italia, nel 1947, oltre a quanto storicamente ceduto alla Jugoslavia avesse dovuto cedere anche l'intero Piemonte, la Liguria e la Sardegna alla Francia, oltreché l'Alto Adige all'Austria.

Ma ogni volta che glielo chiedo sembrano non dare importanza alla cosa. Credo che siano il popolo meno patriottico d'Europa. A tal proposito so per testimonianze dirette che, nel periodo della divisione Est-Ovest, in Germania non c'era un solo "tedesco". Ovvero: ciascuno si definiva in base alla propria regione di provenienza; a definirsi tedeschi erano in pratica i soli nazisti rimasti. Almeno noi siamo stati salvaguardati da una tale deriva, visto che (pur con enfasi molto minore) il patriottismo italiano non è mai morto o stato messo in dubbio (almeno fino al sorgere di certe leghe al Nord e nostalgici reazionari al Sud alla fine del XX secolo).

Concordo con il tuo messaggio, EdoardoA, è quello che penso anch'io. Ma il 24% di cui parli è solo la perdita a seguito della II Guerra Mondiale. Con le perdite di vent'anni prima dopo la I Guerra Mondiale (Trattato di Versailles), arriviamo ad un terzo in meno dell'intero territorio da computare dal trattato di Francoforte del 1871 con la Francia sconfitta e la conseguente unità tedesca. Una vera enormità.
Tieni a mente che noi, con i trattati della I Guerra Mondiale, abbiamo aumentato il nostro territorio metropolitano di ben circa 24.000 Kmq. e le perdite con il trattato di Parigi del 1947 sono computate di un po' meno di 9000 Kmq. cioè poco meno del 3% del territorio.
La distanza tra il loro assetto territoriale ed il nostro non potrebbe che essere più grande.
Io continuo a pensare che un Giorno del Ricordo, che ha comunque anche una valenza patriottica, sia impossibile a tenersi nell'attuale Germania il cui patriottismo è innanzi tutto economico e forse sportivo. Per il resto Amen.
 
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view post Posted on 14/2/2024, 12:42     +1   -1
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Mars Pianeta Rosso Inviato il: 11/2/2024, 00:26
Apro una parentesi comparativa. Alla fine, dopo tanto oblio e cancellazione della Verità storica, fra tentennamenti, imbarazzi e giustificazionismi, il nostro Paese,pur con colpevole ritardo, ha imboccato con decisione la strada del ricordo, senza se e senza ma, sui delitti efferati avvenuti al confine orientale per opera dei titini comunisti jugoslavi. E, soprattutto quest'anno, che segnava il ventennale dall'entrata in vigore del testo legislativo sull'istituzione del "Giorno del Ricordo", la celebrazione della ricorrenza è stata molto forte e corale, anche grazie al nuovo corso intrapreso dall'attuale Governo.

Quello che mi chiedo, ma in Germania, che ha subito danni ben maggiori, espulsione di 12 milioni di abitanti dalle regioni cedute alla Polonia ed all'URSS, centinaia di migliaia di persone morte, assassinate, due milioni di donne tedesche stuprate e perdita delle case e di tutti i beni, oltre ad essere stati gli esuli rimasti vivi ben integrati salvo eccezione, in particolare nella ex Germania Ovest, non vi sono iniziative istituzionali analoghe alle nostre? Non sono ovviamente sicuro, ma credo sinceramente di no. Troppa paura da parte dell'attuale Germania di essere tacciata di filonazismo, irredentismo e finanche nazionalismo imperialista. E, probabilmente, ci sarebbero reazioni forti dagli Stati confinanti a partire dalla Polonia. La tragedia fu immane e credo che colà l'oblio sia pesante quanto il piombo.

All'inizio delle ricorrenze del "Giorno del Ricordo", vi furono anche da noi reazioni piuttosto aspre da parte di Croazia e Slovenia ma poi, capendo che non vi erano rischi di reale revanscismo da parte dell'Italia ed essendosi migliorate consistentemente le relazioni bilaterali nel contesto europeo, le reazioni si diradarono sempre di più fino a pressoché sparire.

Certo, la differenza tra Italia e Germania fu ed è differente. Noi eravamo cobelligeranti e facevamo meno paura rispetto ai teutonici, inoltre il contenzioso sul confine orientale, pur importante, era un fatto regionale e locale su un territorio di non grande estensione, mentre quello tedesco è centrale, riguarda grandi numeri e farebbe ricordare ciò che ha causato la II^ Guerra Mondiale e la hybris tutta particolare dei Tedeschi alle armi.
In questo noi Italiani siamo più liberi.

Se volete, sarebbe interessante avere la vostra opinione al riguardo.

Ciao Mars, provo a rispondere molto volentieri, dato che è una comparazione perfettamente azzeccata (magari si potrebbe svilupparla ulteriormente in un'apposita discussione e lasciare questa sul GdR) :]:

Anni fa avevo trovato un sito di esuli tedeschi: dopo aver fatto una ricerca ho trovato questa associazione Sudetendeutsche Landsmannschaft con relativo sito www.sudeten.de/ che ha sede a Monaco, e ho visto che da una ventina di anni ha pure una sede a Praga. Dev'essere la stessa dell'altra volta (e non deve essere la sola, dato che si proclama essere la più importante associazione dei sudeti), poiché ricordo lo stesso stemma regionale di colore rossonero.

Rispolverando il mio tedesco (anni fa frequentai addirittura dei corsi di lingua estiva in Germania: una lezione di storia fu interamente dedicata alla Prussia, avessi un po' di tempo ritroverei quegli appunti e proverei a tradurli per bene così da ricordare più nel dettaglio.....) ho dato un'occhiata al sito, hanno una newsletter gratuita, fanno anche loro annualmente il raduno (l'anno scorso a Ratisbona, quest'anno ad Augusta dal 17 al 19 maggio), seminari anche per tramandare la memoria alle nuove generazioni ecc.

Naturalmente ci sono molte altre regioni coinvolte: facendo solo ricerche in italiano ho trovato cenno ad un'associazione di esuli prussiani, cercando in tedesco sicuramente si potrà trovare molto di più immagino anche da Slesia, Pomerania e forse anche tutte le regioni dell'Europa orientale. Ad ogni modo vi è una federazione che le raggruppa tutte Bund der Vetriebenen (BdV) www.bund-der-vertriebenen.de/ e pure loro hanno una Giornata del Ricordo www.bund-der-vertriebenen.de/fakten/kultur

L'impressione è che la situazione sia simile a quella italiana: le associazioni esistono quantomeno su base regionale, fanno incontri e cercano di sviluppare rapporti con la terra d'origine e con gli attuali stati di appartenenza grazie anche all'attuale spirito europeo ma molto probabilmente in sordina senza attenzione da parte dei media e dell'opinione pubblica come da noi, vorrei scoprire se anche essi sono osteggiati o vilipesi per ottusità ideologica come i nostri poveri giuliano-dalmati. Di sicuro quest'ultimi sono molto più omogenei degli esuli germanofoni almeno dal punto di vista linguistico-culturale: già solo nell'aera dei Sudeti ci sono diversi tipi di dialetti tedeschi, figuriamoci nelle altre regioni più lontane ed estese nonché a contatto con altri stati/popolazioni www.sudeten.de/dialekte

Fra i link messi qui sotto, particolarmente interessante il primo che è molto dettagliato (e da dove ho trovato la notizia dell'esistenza della BdV):

www.valigiablu.it/germania-storia-nazismo-esuli-memoria/

https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/006637/2013-12-17/ storia della Prussia ma solo fino al 1871

https://it.wikipedia.org/wiki/Espulsione_d...uropa_orientale

https://it.wikipedia.org/wiki/Espulsione_d...guerra_mondiale

CITAZIONE (Adriate @ 9/2/2019, 10:52) 
E intanto si è consumata l'ennesima schifezza ai danni di questa importante ricorrenza.

La Rai ha deciso di proiettare il film "Red Land- Rosso Istria" in prima TV, e lo ha fatto nella maniera peggiore, con un paraculismo imbarazzante : lo ha mandato in onda ieri sera, sulla terza rete della TV pubblica, quella tendenzialmente meno vista, e soprattutto, in contemporanea col Festival di Sanremo che, come noto, tende a monopolizzare lo share dell'Auditel durante la settimana in cui va in onda, tanto che le reti concorrenti sospendono tutti i programmi principali mandando in onda perlopiù repliche di film vecchi in modo da non perdere spettatori.

In questo modo la Rai si è pulita la coscienza, accontentando quelli che vogliono se ne parli, ma non scontentando neanche i negazionisti, dato che era improbabile che ottenesse grande visibilità.

E così è stato : Rosso Istria ha avuto uno share del 3,7 % e 871.000 spettatori. Dal punto di vista della dirigenza della TV pubblica è stata una mossa geniale, non potranno più essere accusati di nascondere la vicenda, e né si potranno lamentare l'ANPI e tutto il resto del liquame anti-italiano e filo-jugoslavo, dato che è passato tutto in sordina.

Per evitare tutto questo bastava fare una cosa ovvia : mandarlo in onda domenica sera 10 febbraio, quindi proprio il Giorno del Ricordo, e con un Sanremo già finito, e senza grande concorrenza, e soprattutto su Rai1, la rete ammiraglia. Questo sarebbe stato corretto da fare per il servizio pubblico.

Mi ricollego a questo intervento (non so i dati di share, ma oggi come 5 anni fa la cosa si è ripetuta) per fare una riflessione, essendo passati 20 anni dalla tardiva ma doverosa istituzione del Giorno del Ricordo è possibile fare una valutazione: la data scelta è stata la più adatta?

Il 10 febbraio infatti arriva sempre poco dopo la Giornata della Memoria (che induce qualcuno a pensare sia stata messa a contrapposizione per ideologia politica) e praticamente sempre col nazionalpopolare Festival di Sanremo che monopolizza praticamente tutte le trasmissioni sottraendo spazio al GdR, forse anche volontariamente in certi casi; riconosco che le alternative non sono molte, dato che un'altra data possibile sarebbe il 1° maggio data dell'inizio dell'invasione titina ma per ovvi motivi è improponibile ed anzi complicherebbe ancora più gravemente quanto detto sopra. L'unica alternativa possibile lontana da altri eventi importanti che mi viene in mente è la data non della firma bensì dall'entrata in vigore del Trattato di pace: metà settembre non dovrebbe sovrapporsi ad altre ricorrenti celebrazioni (del resto i francesi festeggiano l'annessione di Briga e Tenda proprio in quell'occasione).......che ne pensate?
 
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view post Posted on 14/2/2024, 13:28     +1   -1
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Ciao Irrto! :]:
Quello che posso dirti è che penso sia il minimo che le associazioni degli esuli tedeschi cerchino di mantenere il ricordo. Ma quello che sostenevo io nei miei messaggi era la mancanza istituzionale di un ricordo dei fatti post II Guerra Mondiale in Germania. Noi l'abbiamo e, direi, ormai, ai massimi livelli e, comunque, sia pure con colpevole ritardo, da vent'anni, loro, a quel che so almeno, non hanno un analogo giorno per commemorare quei fatti specifici e non parlo di una narrazione generica e sbiadita erga omnes, per intenderci, che, forse, potrebbe esistere.
Comunque, tornando ai fatti nostri, direi che lo spirito del Ricordo in Italia è molto cresciuto e lo è ancor di più da quando è mutato anche il clima politico. Certo, c'è sempre chi si lamenta in un senso o nell'altro, ma la realtà attuale dimostra che è ben sentito dagli Italiani se, addirittura, è comparso anche nel festival popolare di Sanremo di cui accennavi nel tuo messaggio.
 
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Fab Morgan
view post Posted on 17/2/2024, 11:20     +1   +1   -1




Amarezza (dal CdS di oggi)

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view post Posted on 17/2/2024, 12:52     +1   +1   -1
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CITAZIONE (Fab Morgan @ 17/2/2024, 11:20) 
Amarezza (dal CdS di oggi)

Grazie Fab per il messaggio che hai postato perché ricordare o segnalare i problemi che hanno subito gli esuli non si possono celebrare solamente in un giorno a loro dedicato ma debbono essere prese anche concrete iniziative per riparare, il più possibile, gli errori, anche gravi, del passato.
Mi auguro che questo Governo, a parole sensibile a queste istanze, possa procedere nei fatti ad aiutare a risolvere i problemi di questi sfortunati Italiani che hanno pagato due volte la follia miltare del fascismo e la crudeltà assassina dei comunisti titini.
Mi auguro che questi nostri connazionali con le loro Associazioni si applichino a stimolare in modo fermo il Governo ed i Parlamentari al riguardo. Questo è il momento migliore, viste le prossime elezioni.
 
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