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Forum Irredentismo e Nazionalismo italiano

Liturgia Civile

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view post Posted on 1/11/2019, 13:58     +1   -1
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Concordo su tutto quanto espresso da Fulvio, non concordo con le ultime asserzioni di Adriate.
 
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view post Posted on 1/11/2019, 14:12     +1   +1   -1

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Adriate in genere una festa "costituente" della nazione c'è sempre, se la nazione non ha mai cambiato metodo amministrativo in genere si considera "ab nazione condita", se in genere ci sono stati cambi pesanti (da monarchia a repubblica o vice versa, se poi sei in dittatura possono metterti anche la festa nazionale dell'unghia incarnita del dittatore di turno).
C'è da considerare che la seconda guerra mondiale è stato davvero uno spartiacque pesante per il mondo, alla stregua di eventi importanti che mediamente avvengono ogni 150-200 anni circa nella storia del mondo (con intervalli più lunghi nell'antichità, ma più andiamo avanti tecnologicamente e più le azioni umane si velocizzano al pari delle informazioni che arrivano).
Quindi per molte nazioni (vinti e vincitori) l'anno 0 dell'epoca moderna è segnato tra il 1945 e il 1947 circa.
Indipendentemente dagli eventi che ti hanno portato li, ha un senso celebrale il tuo anno 0 "moderno" sopratutto se è quella data che ti "qualifica" come la nazione attuale che sei ora. Nel computo delle tante date che puoi scegliere una vale l'altra e hanno quasi tutte pari dignità.
Tradotto una festa per celebrare il tuo anno 0 ti serve, e si, se sei una repubblica in genere scegli la data della fondazione della repubblica, anche se questa repubblica è erede diretto di quello che c'era prima (Regno D'Italia).

La iniziale contrapposizione tra repubblica e il ventennio fascista è ovvio che ci sia stata in passato, sopratutto all'inizio, anche per dare un taglio ad un passato che al momento ti pareva ingombrante o pocco "utile" (insomma non è la prima ne ultima operazione di "marketing" per usare un termine moderno, che fanno le nazioni da sempre).

Poi il problema è la percezione te la trovi asettica, squallida etc etc, io personalmente essendo nato e cresciuto nella repubblica Italiana, la sento come la festa della "nazione" che mi ha dato i natali, mi da lavoro e mi fa mangiare (pur sapendo la storia del suo passato, di cosa era prima e di cosa "rischia" di finire in futuro), se la iniziano a chiamaro "festa dell'Italia" credi che cambi qualcosa nella tua percezione? (io credo di no, perchè la ferebbero tale e quale a come la fanno adesso, visto che non ti piace adesso, non ti piace manco dopo)

Che poi, ogni fazione politica, strumentalizzi la festa per i suoi scopi (quando la lega diceva che era una festa "di m e r d a" la tieni solo per far dispetto alla lega), non la risolvi togliendola, perchè di fatto strumentalizzeranno quella che metti dopo, quindi di fatto devi cambiare la gente che parla, non tanto la data e il suo significato.
 
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view post Posted on 1/11/2019, 15:47     +1   +1   -1
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CITAZIONE (FulvioDip @ 1/11/2019, 14:12) 
Adriate in genere una festa "costituente" della nazione c'è sempre, se la nazione non ha mai cambiato metodo amministrativo in genere si considera "ab nazione condita", se in genere ci sono stati cambi pesanti (da monarchia a repubblica o vice versa, se poi sei in dittatura possono metterti anche la festa nazionale dell'unghia incarnita del dittatore di turno).
C'è da considerare che la seconda guerra mondiale è stato davvero uno spartiacque pesante per il mondo, alla stregua di eventi importanti che mediamente avvengono ogni 150-200 anni circa nella storia del mondo (con intervalli più lunghi nell'antichità, ma più andiamo avanti tecnologicamente e più le azioni umane si velocizzano al pari delle informazioni che arrivano).
Quindi per molte nazioni (vinti e vincitori) l'anno 0 dell'epoca moderna è segnato tra il 1945 e il 1947 circa.

Non puoi giustificare sempre tutto.

Una data fondativa la devi avere, ma su quale scegliere, è opinabile. La data della proclamazione della Repubblica è troppo partigiana, anche se oggi nostalgici della monarchia quasi non ve ne sono. Non puoi costruire una mitologia nazionale su un'elezione, per giunta molto combattuta e divisa, e su una sconfitta.
Sarebbe come dire che hai istituito una celebrazione contro quelli che invece hanno votato monarchia (10 milioni di italiani, ricordiamolo).
E' lo stesso problema, anche se più mitigato, che ha il 25 aprile, scandalosa celebrazione della vittoria di una fazione di una drammatica guerra civile, cancellando, offendendo, di fatto escludendo dalla dignità di italiani quell'altra metà del paese.

Il fatto che per molti l'anno 0 sia il 1945 che vuol dire? Ha senso celebrarlo solo se ci hai guadagnato, cioè se hai vinto! Come fai a farlo se hai perso? :wtf:
Non vedi l'incredibile autolesionismo dietro tutto questo? Che paesi come Francia e Russia celebrino l'8 e il 9 maggio ha un senso, dato che hanno vinto.
Ma l'Italia?

Le date alternative sono semplicemente perfette. Il 17 marzo celebra l'Unità, e non il Regno, non i Savoia, nessuno la intenderebbe mai in quel modo.
Sarebbe il festeggiamento di un atto fondativo non della Nazione, che esiste in maniera indipendente e non legata ad un tempo, ma dello Stato, intenso nel senso più puro, senza alcuna caratterizzazione specifica di parte, una festa in cui si possono riconoscere tutti, e che soprattutto non è fatta contro nessuno.

Stessa cosa il 4 Novembre : si celebra una vittoria bellica, non una sconfitta, non un governo, non un'ideologia, semplicemente il successo di tutto un paese, non contro altri italiani, non contro un'idea, ma al massimo contro gli stranieri, peraltro in maniera molto vaga dato che quel nemico neanche esiste più.

CITAZIONE
Tradotto una festa per celebrare il tuo anno 0 ti serve, e si, se sei una repubblica in genere scegli la data della fondazione della repubblica, anche se questa repubblica è erede diretto di quello che c'era prima (Regno D'Italia).

Non capisco in base a quale regole devi scegliere quella data. Fra l'altro, questa festa non ha assolutamente quella ineluttabilità che gli stai attribuendo. E' stata sospesa nel 1977 e ripristinata nel 2001, per volere di Ciampi, uno dei massimi apologeti del patriottismo farlocco di stampo costituzionale.
Quindi, se venisse cancellata o derubricata a solennità civile, non si farebbe proprio danno a nessuno.

CITAZIONE
La iniziale contrapposizione tra repubblica e il ventennio fascista è ovvio che ci sia stata in passato, sopratutto all'inizio, anche per dare un taglio ad un passato che al momento ti pareva ingombrante o pocco "utile" (insomma non è la prima ne ultima operazione di "marketing" per usare un termine moderno, che fanno le nazioni da sempre).

Si bé, è un'operazione sbagliata, perché è fatta con spirito anti-italiano. Almeno su questo forum noi dovremmo capirlo e contestarla.

CITAZIONE
Poi il problema è la percezione te la trovi asettica, squallida etc etc, io personalmente essendo nato e cresciuto nella repubblica Italiana, la sento come la festa della "nazione" che mi ha dato i natali, mi da lavoro e mi fa mangiare (pur sapendo la storia del suo passato, di cosa era prima e di cosa "rischia" di finire in futuro), se la iniziano a chiamaro "festa dell'Italia" credi che cambi qualcosa nella tua percezione? (io credo di no, perchè la ferebbero tale e quale a come la fanno adesso, visto che non ti piace adesso, non ti piace manco dopo)

Io non l'ho mai vista come una festa sentita. Ma in generale proprio. Gli unici che sembrano avvertirla sul serio, come per il 25 aprile, sono i cani rabbiosi che la utilizzano per riaffermare la loro fanatica partigianeria e per dare contro all'avversario.

CITAZIONE
Che poi, ogni fazione politica, strumentalizzi la festa per i suoi scopi (quando la lega diceva che era una festa "di m e r d a" la tieni solo per far dispetto alla lega), non la risolvi togliendola, perchè di fatto strumentalizzeranno quella che metti dopo, quindi di fatto devi cambiare la gente che parla, non tanto la data e il suo significato.

Le feste del 17 marzo e del 4 novembre però, non potrebbero essere strumentalizzate in alcun modo, perché sono neutrali.

Tanto la vittoria nella Grande Guerra, quanto la proclamazione del Regno d'Italia, non possono essere ascritte a nessun uomo politico, partito, movimento, governo, ideologia a cui oggi qualcuno possa fare riferimento e farla propria, distorcendo il significato per i propri scopi di parte.
Al massimo ci potrebbe essere l'opposzione dei pacifisti al 4 novembre, ma quelli sono una categoria trasversale, non di parte.

Credo che sarebbero celebrazioni molto più sentite e soprattutto, in grado di unire davvero, senza fazioni, partiti e quant'altro che si guardano in cagnesco, si insultano e si profondono in squallide polemiche, come accade oggi. Nessuno oggi, a parte certi folkloristici cialtroni, sta dalla parte dell'Austria-Ungheria o degli stati pre-unitari.

E se anche non venissero troppo sentite come feste, almeno non sarebbero divisive. Sarebbe già un punto di partenza.
 
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view post Posted on 2/11/2019, 12:17     +1   -1

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In questo caso mi trovo completamente d'accordo con Adriate. Unico dubbio sul 17 marzo. Come hai detto, lì nasce soltanto lo Stato, oggi poco più che centenario, non la Nazione, che è invece millenaria (conosco sproloqui di gente che afferma che prima del 1860 l'Italia non esisteva). Meglio per me festeggiare il 4 Novembre, che dovrebbe essere la vera festa nazionale italiana
 
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view post Posted on 2/11/2019, 14:26     +1   +1   -1
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CITAZIONE (rezakhan @ 2/11/2019, 12:17) 
In questo caso mi trovo completamente d'accordo con Adriate. Unico dubbio sul 17 marzo. Come hai detto, lì nasce soltanto lo Stato, oggi poco più che centenario, non la Nazione, che è invece millenaria (conosco sproloqui di gente che afferma che prima del 1860 l'Italia non esisteva). Meglio per me festeggiare il 4 Novembre, che dovrebbe essere la vera festa nazionale italiana

Nel merito hai ragione, ma del resto non esiste un modo per datare con certezza la nascita della Nazione, né si potrebbe scegliere un giorno preciso che rappresenti qualcosa.
Volendo esagerare, potresti pure considerare il 21 aprile del 753 a.c. (fondazione di Roma) ma credo che ascrivere quella data alla nascita dell'Italia ideale sarebbe una grossa forzatura.

Il 17 marzo 1861 è un buon compromesso, in fondo nasce quella che è comunemete accettata come "Italia", anche se in teoria era la proclamazione di un Regno d'Italia, ma è stato il primo ad essere davvero italiano e non sotto dominio straniero come i precedenti casi di uguale denominazione.
E poi è stato il compimento di un Risorgimento portata avanti soprattutto da personaggi come Garibaldi e Mazzini che neanche erano monarchici.

Io le metterei tutte e due, in sostituzione di 25 aprile e 2 giugno, a rappresentare due momenti diversi e in un certo senso conseguenti : l'unità finalmente raggiunta e il suo completamento.

E poi sono feste che in realtà già esistono (il 4 novembre in particolare è stato giorno di vacanza effettivo fino al 1976) si tratterebbe solo di elevarle di grado, per così dire.
E nel contempo far scendere di livello il 2 giugno, in quanto festa puramente burocratica, se vogliamo, e ovviamente far sparire per sempre l'insulso 25 aprile. I riferimenti politici di parte nelle celebrazioni nazionali non devono più esistere.
 
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view post Posted on 2/11/2019, 14:55     +1   -1

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CITAZIONE (Adriate @ 2/11/2019, 14:26) 
Nel merito hai ragione, ma del resto non esiste un modo per datare con certezza la nascita della Nazione, né si potrebbe scegliere un giorno preciso che rappresenti qualcosa.
Volendo esagerare, potresti pure considerare il 21 aprile del 753 a.c. (fondazione di Roma) ma credo che ascrivere quella data alla nascita dell'Italia ideale sarebbe una grossa forzatura.

Il 17 marzo 1861 è un buon compromesso, in fondo nasce quella che è comunemete accettata come "Italia", anche se in teoria era la proclamazione di un Regno d'Italia, ma è stato il primo ad essere davvero italiano e non sotto dominio straniero come i precedenti casi di uguale denominazione.
E poi è stato il compimento di un Risorgimento portata avanti soprattutto da personaggi come Garibaldi e Mazzini che neanche erano monarchici.

Io le metterei tutte e due, in sostituzione di 25 aprile e 2 giugno, a rappresentare due momenti diversi e in un certo senso conseguenti : l'unità finalmente raggiunta e il suo completamento.

E poi sono feste che in realtà già esistono (il 4 novembre in particolare è stato giorno di vacanza effettivo fino al 1976) si tratterebbe solo di elevarle di grado, per così dire.
E nel contempo far scendere di livello il 2 giugno, in quanto festa puramente burocratica, se vogliamo, e ovviamente far sparire per sempre l'insulso 25 aprile. I riferimenti politici di parte nelle celebrazioni nazionali non devono più esistere.

Concordo nel mantenere la ricorrenza della proclamazione della Repubblica ma come festività civile-burocratica, del resto è vero che si è utilizzata a pretesto da certa classe politica per fare tabula rasa di tutta l'Italia pre-1946, come se prima di allora non avessimo avuto storia, o questa fosse stata soltanto negativa e buia. Trovo inoltre che una mera tornata elettorale quale fu il referendum abbia basi troppo deboli ed opache, per farne la massima ricorrenza nazionale. Quasi fosse una festa "di consolazione", non disponendo di altro.

Invece il 4 novembre, Festa della Vittoria, è la ricorrenza solenne che ha davvero il potenziale per riunire gli italiani di ogni colore politico, nel ricordo del sacrificio comune dei nostri avi (quale italiano da nord a sud non ha un familiare arruolato o caduto nel '15-'18?) e del completamento dell'unità territoriale.

Al posto del 25 aprile, sul cui carattere divisivo non posso che concordare, potrebbe istituirsi una Giornata di riconciliazione nazionale e di commemorazione di tutte le vittime della Guerra civile del 1943-45.

Ricordiamoci che per l'Italia furono anni tragici, la nostra patria era letteralmente divisa in due, occupata da eserciti stranieri e ridotta a campo di battaglia tra opposti schieramenti (tedeschi a nord e angloamericani a sud) e vittima di eccidi compiuti da tutte le parti in causa. Tutto ciò inflisse ferite profonde nel tessuto sociale e nazionale che in certi casi perdurano tutt'oggi.

La narrativa resistenziale inizia a mostrare le prime crepe, nel cui merito tengo a precisare come sia del tutto mistificatoria la vulgata in base al quale i partigiani combattevano per la libertà e la democrazia. O meglio, per essa combattevano soltanto i partigiani bianchi, ossia liberali, cattolici, socialdemocratici e finanche monarchici. Credo che sia questa la sola fazione della Resistenza a dover essere onorata. Poiché dall'altra parte vi erano i partigiani rossi, che tutto volevano tranne la democrazia, in quanto determinati ad abbattere la dittatura fascista per rimpiazzarla con una speculare tirannia comunista filo-sovietica.

Non si contano i massacri e gli orrori di cui si sono macchiati i partigiani comunisti, inclusi quelli contro gli stessi partigiani bianchi che eroicamente tentarono di difendere l'italianità del confine orientale (Brigata Osoppo a Poržus).

Tuttavia, negli anni la componente comunista è riuscita a monopolizzare del tutto la ricorrenza del 25 aprile, tanto che si è venuto a creare l'assioma in base al quale partigiano = comunista

Edited by rezakhan - 2/11/2019, 15:35
 
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view post Posted on 2/11/2019, 19:57     +1   -1
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CITAZIONE (rezakhan @ 2/11/2019, 14:55) 
Concordo nel mantenere la ricorrenza della proclamazione della Repubblica ma come festività civile-burocratica, del resto è vero che si è utilizzata a pretesto da certa classe politica per fare tabula rasa di tutta l'Italia pre-1946, come se prima di allora non avessimo avuto storia, o questa fosse stata soltanto negativa e buia.

Si, ed è proprio questo il problema con la Costituzione, la Repubblica e quant'altro. E' stato tutto quanto investito di una sacralità quasi dogmatica, una specie di Rivelazione, un anno zero che ci ha illuminato da un passato di terrore e miseria.

Non è pensabile una cosa del genere, è veramente un insulto alla cultura, alla storia, alla decenza. E' una smania censoria, antidemocratica, dittatoriale, ottusa, oscurantista, molto peggiore del fascismo.

Tutta la mitologia costituzionale-democratica non è che sia sbagliata di per sé, ma è diventata ormai talmente esasperata, totalizzante, integralista e autoritaria che non è più tollerabile, e, ormai, credo neanche più emendabile.

Ormai è necessario radere al suolo tutto l'impianto, cancellare l'antifascismo, non col fascismo, ma col buonsenso e l'amor di patria.
A partire dalla festa che celebra l'inizio di tutto questo.

CITAZIONE
Invece il 4 novembre, Festa della Vittoria, è la ricorrenza solenne che ha davvero il potenziale per riunire gli italiani di ogni colore politico, nel ricordo del sacrificio comune dei nostri avi (quale italiano da nord a sud non ha un familiare arruolato o caduto nel '15-'18?) e del completamento dell'unità territoriale.

Soprattutto sarebbe una festa, come anche il 17 marzo, slegata da entrambe le grandi contrapposizioni della Guerra Civile. Non potrebbe scontentare proprio nessuno.

CITAZIONE
Al posto del 25 aprile, sul cui carattere divisivo non posso che concordare, potrebbe istituirsi una Giornata di riconciliazione nazionale e di commemorazione di tutte le vittime della Guerra civile del 1943-45.

Non credo sia possibile, e a questo punto neanche auspicabile. Con i cani rabbiosi non è possibile riconciliarsi, e neanche tentare un dialogo.
L'antifascismo odierno è perfino peggiore di quello di 70 anni fa, proprio perché ormai si è sostanzialmente depurato della componente davvero comunista, ammantandosi di moderatismo e ponendosi in una posizione più comoda e perfino più condivisa.
I custodi del patriottismo costituzionale odierno non sono più i feroci stalinisti di una volta, ma le facce ben più rassicuranti dei moderni democristiani, progressisti moderati e centristi vari.

Guardate cosa è successo soltanto in questi giorni : in Senato, questa maggioranza "dalla parte giusta" sfrutta un'anziana signora, probabilmente almeno lei pure in buonafede, per istituire uno scandaloso strumento repressivo contro il dissenso politico alla propria visione del mondo.
L'opposizione fa il suo lavoro, cioè si oppone. Anzi, neanche, si limita ad astenersi. E la maggioranza va fuori di testa, inveendo in maniera invereconda contro i parlamentari avversari accusandoli di immoralità, infamia, fascismo. Cioè, quella che è la più alta espressione di democrazia - la minoranza parlamentare che non approva un provvedimento voluto dal governo - diventa praticamete un crimine.
E questi erano PD, M5S, Italia Viva, cioè i neo-democristiani in pratica, mica le Brigate Rosse o i bolscevichi.

Come ci si può riappacificare con questa gente qui?

CITAZIONE
La narrativa resistenziale inizia a mostrare le prime crepe, nel cui merito tengo a precisare come sia del tutto mistificatoria la vulgata in base al quale i partigiani combattevano per la libertà e la democrazia.

Ma quel tempo ormai è finito. La narrativa resistenziale già scricchiola da decenni, ma ormai non conta neanche più. I comunisti tignosi sono fuori dalle leve del potere, e quegli altri tendenzialmente se ne fregano dell'ANPI e delle sue pagliacciate.
Però agiscono allo stesso modo : hanno stabilto che, in mancanza di fascisti veri, ci sono quelli finti (Lega, FDI) e quindi bisogna battersi col coltello fra i denti contro di loro, arrivando anche a sfruttare questa stantia e ormai anacronistica contrapposizione fasicsmo-antifascismo, che oggi può essere anche declinata con termini diversi tipo sovranismo-europeismo o qualunque altra vi venga in mente, ma che ha sempre come significato di base quello di Bene vs Male.

Non se ne uscirà mai. Bisogna azzerare tutto, a cominciare da questo falso mito fondativo.
 
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view post Posted on 3/11/2019, 11:58     +1   -1

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CITAZIONE (Adriate @ 1/11/2019, 15:47) 
Non puoi giustificare sempre tutto.

Una data fondativa la devi avere, ma su quale scegliere, è opinabile. La data della proclamazione della Repubblica è troppo partigiana, anche se oggi nostalgici della monarchia quasi non ve ne sono. Non puoi costruire una mitologia nazionale su un'elezione, per giunta molto combattuta e divisa, e su una sconfitta.
Sarebbe come dire che hai istituito una celebrazione contro quelli che invece hanno votato monarchia (10 milioni di italiani, ricordiamolo).
E' lo stesso problema, anche se più mitigato, che ha il 25 aprile, scandalosa celebrazione della vittoria di una fazione di una drammatica guerra civile, cancellando, offendendo, di fatto escludendo dalla dignità di italiani quell'altra metà del paese.

Il fatto che per molti l'anno 0 sia il 1945 che vuol dire? Ha senso celebrarlo solo se ci hai guadagnato, cioè se hai vinto! Come fai a farlo se hai perso? :wtf:
Non vedi l'incredibile autolesionismo dietro tutto questo? Che paesi come Francia e Russia celebrino l'8 e il 9 maggio ha un senso, dato che hanno vinto.
Ma l'Italia?

Le date alternative sono semplicemente perfette. Il 17 marzo celebra l'Unità, e non il Regno, non i Savoia, nessuno la intenderebbe mai in quel modo.
Sarebbe il festeggiamento di un atto fondativo non della Nazione, che esiste in maniera indipendente e non legata ad un tempo, ma dello Stato, intenso nel senso più puro, senza alcuna caratterizzazione specifica di parte, una festa in cui si possono riconoscere tutti, e che soprattutto non è fatta contro nessuno.

Stessa cosa il 4 Novembre : si celebra una vittoria bellica, non una sconfitta, non un governo, non un'ideologia, semplicemente il successo di tutto un paese, non contro altri italiani, non contro un'idea, ma al massimo contro gli stranieri, peraltro in maniera molto vaga dato che quel nemico neanche esiste più.

Non credo sia partigiana, se avessimo assecondato il volere dei partigiani saremmo stati una nazione a dittatura comunista
Se parliamo del "poveri 10 mln di italiani" boh, certe volte è bello vedere come a seconda dell'argomento, a volte conviene non rispettare la minoranza e altre volte si.
Hai deciso di essere una nazione democratica? Si, ecco in democrazia si "rispetta" in genere il volere di chi vince ed in quel momento , gioco forza, per via di una dittatura e probabilmente per una mai troppo amato rapporto dell'Italia con i Savoia, si è scelta la repubblica (e cmq influenze repubblicane da quando si provava a fare l'Italia ce ne erano eh, anche perchè la mitologia era basata su Roma e sopratutto nel suo periodo repubblicano o agli albori dell'impero, quando lo stesso Augusto continuava a dire che Roma era una repubblica) quindi non è che hai scelto una forma di governo "imposta" dal nulla, hai preso una forma di governo che avevi già nei geni (probabilmente molto più di un Re che è una cosa tipicamente barbara o germanica, di fatto come si dice a Roma possono esserci solo o Repubbliche o Imperi, se l'Italia è estensione ed erede di Roma, se devo dirtela tutta, preferisco o la repubblica o l'impero, i re li lascio ai germani)

Probabilmente una famiglia reale più amata avrebbe cambiato l'esito del referendum sicuramente, se gli spagnoli si so ripresi i borboni quando franco è morto, un motivo ci sarà.

A questo punto tu stai festeggiando "la cosa" che ti tiene unito agli altri italiani, in questo caso la repubblica.
Se poi a te non piace la tipologia non la puoi definire "anti italiana", è una forma come un'altra.
Poi come ogni opinione, puoi pensare che forse sarebbe più utile il 17 marzo, che se non sbaglio cmq viene festeggiano lo stesso , mi ricordo Roma tutta tricolore nel 2011, ma mi pare che a casa non ci stiamo.

Come ho scritto il 1947 o 45 o insomma quegli anni sono l'anno 0 anche per chi ha vinto e credo siano una data storia al pari del congresso di vienna del 1818 (cioè una data che chiude un'epoca e ne apre un'altra) e sopratutto perché per alcune nazioni è stato davvero un reset di sistema importante, anche per la stessa Italia (se pur a metà, visto che tutta la colpa è stata data "ai fascisti" e poi ti sei tenuto tutti i magistrati, che guarda caso, erano fascisti sotto il fascismo e democratici sotto la repubblica e si so sempre difesi (a mo di gerarca nazista) dicendo che il loro scopo era solo applicare le leggi dello stato, non questionare la loro bontà).

Quello che non capisco è perché secondo te, la gente non si può riconoscere nella repubblica italiana, visto che ormai credo che le persone nate pre 1947 inizino ad essere ridotti a lumicino e quindi quanto ad oggi? il 90% forse il 95% della popolazione italiana conosce solo la repubblica italiana che gli di fatto (per meriti o semplice fortuna di essere nel posto giusto al momento giusto) ha dato ricchezza a quasi tutte le persone date dal 1950 al 2000 circa.

E se adesso la devi accusare di qualcosa, più che accusare "la patria" , forse devi accusare le persone che l'hanno guidata negli ultimi 20 anni forse.

CITAZIONE
Non capisco in base a quale regole devi scegliere quella data. Fra l'altro, questa festa non ha assolutamente quella ineluttabilità che gli stai attribuendo. E' stata sospesa nel 1977 e ripristinata nel 2001, per volere di Ciampi, uno dei massimi apologeti del patriottismo farlocco di stampo costituzionale.
Quindi, se venisse cancellata o derubricata a solennità civile, non si farebbe proprio danno a nessuno.

Non hai nessuna regola, ad oggi è la data più ovvia, semplicemente per tanti motivi, se uno la deve buttare sul nazionalismo, festeggiare la data dell'unità o festeggiare la repubblica (visto magari l'idea di nazione è slegta, ma l'idea di stato è intrisecamente legato alla sua forma di gestione) sono più o meno la stessa cosa, è praticamente come pensare che il compleanno di tuo nonno sia meno importante del tuo.
Quindi forse più che togliere un festeggiamento, sarebbe meglio farne due?
O siamo ancora nella logica che togliere è meglio di aggiungere?

CITAZIONE
Si bé, è un'operazione sbagliata, perché è fatta con spirito anti-italiano. Almeno su questo forum noi dovremmo capirlo e contestarla.

No lo è per la tua percezione, se oggi io mi reputo nazionalista, mi batto per l'Italia , sia essa una repubblica o una monarchia o altro, non questiono troppo su cosa è e cosa festeggio. Festeggio la repubblica Italiana, che mi ha dato i natali, non credo di essere anti italiano in questo?

CITAZIONE
Io non l'ho mai vista come una festa sentita. Ma in generale proprio. Gli unici che sembrano avvertirla sul serio, come per il 25 aprile, sono i cani rabbiosi che la utilizzano per riaffermare la loro fanatica partigianeria e per dare contro all'avversario.

Ancora...quindi il problema sono le persone, non al festa in se per se, togliere una festa per evitare che qualcuno la strumentalizzi è un tantino stupido vero? Perchè se la togli ne utilizzeranno un'altra, magari il 17 marzo, la strumentalizzazione è di tutto, non di una in particolare. Non usare la scusa di chi la strumentalizza per sopprimere una festa che a te non piace. Al massimo bisogna togliere le persone che tendono a strumentalizzare le cose (che tradotto ad oggi dovresti togliere il 95% dei mestieranti della politica attuale)

CITAZIONE
Le feste del 17 marzo e del 4 novembre però, non potrebbero essere strumentalizzate in alcun modo, perché sono neutrali.

E' quello il problema, che per te sono neutrali, per loro non lo sarebbero, troverebbero modo e maniera di storpiare anche altre date. Come fece la lega per i 150 anni di Italia...come fece qualche neo borbonico per i 150 anni di Italia...lo farebbero comunque.

CITAZIONE
Tanto la vittoria nella Grande Guerra, quanto la proclamazione del Regno d'Italia, non possono essere ascritte a nessun uomo politico, partito, movimento, governo, ideologia a cui oggi qualcuno possa fare riferimento e farla propria, distorcendo il significato per i propri scopi di parte.
Al massimo ci potrebbe essere l'opposzione dei pacifisti al 4 novembre, ma quelli sono una categoria trasversale, non di parte.

Credo che sarebbero celebrazioni molto più sentite e soprattutto, in grado di unire davvero, senza fazioni, partiti e quant'altro che si guardano in cagnesco, si insultano e si profondono in squallide polemiche, come accade oggi. Nessuno oggi, a parte certi folkloristici cialtroni, sta dalla parte dell'Austria-Ungheria o degli stati pre-unitari.

Come no, ci sarebbe gente come la Lega che farebbe le contro manifestazioni...e ritorna il fatto, se ormai è assodata la questione "perchè troppo indietro negli anni" (quindi rispettivamente 160 e 100 anni quasi) perchè non dare assodata la repubblica che ne sta per andare per gli 80? Troppo giovane? Dobbiamo aspettare almeno altri 20 anni? Cosi a 100 va bene (ormai tutta la vecchia generazione sarebbe morta, quindi di fatto la proclamazione della repubblica non sarebbe riconducibile a nessuno, semplicemente ci sarebbe gente, nata e cresciuta sotto la repubblica e basta)

CITAZIONE
E se anche non venissero troppo sentite come feste, almeno non sarebbero divisive. Sarebbe già un punto di partenza.

Ah sicuro, in quest'ottica eliminerei il 25 aprile...ha poco senso (perchè di fatto celebri un'invasione o la tua sconfitta) è questa sicuramente più di parte, rispetto alla repubblica e de fatto, ha veramente poco senso.

Cmq in soldoni, se si tratta di mettere come il 17 marzo come festa nazionale io lo farei anche di corsa...se poi qualche pierino dice che dobbiamo togliere un'altra allora abolirei il 25 aprile tutta la vita.
 
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view post Posted on 3/11/2019, 12:48     +1   -1

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Beh a dirla tutta i Savoia erano sempre stati abbastanza popolari tra la gente, a partire almeno dalla regina "socialite" Margherita fino a Vittorio Emanuele III nella Grande Guerra; fu la gestione remissiva e titubante che quest'ultimo ebbe del ventennio fascista, della partecipazione alla II guerra e soprattutto del post-8 settembre, ad alienargli le simpatie di coloro (specie liberali) che, considerando il fascismo la causa della rovinosa partecipazione italiana al conflitto, conseguentemente individuavano non tanto nell'istituzione monarchica, quanto nella persona di VMIII stesso, una corresponsabile del disastro.

Se il re si fosse almeno deciso a defenestrare Mussolini prima dello sbarco angloamericano in Sicilia come gli intimava Dino Grandi, e se non avesse lasciato Roma sguarnita alimentando il mito della "fuga" al sud (nel principio affatto sbagliata, avendo un capo di Stato il dovere di non cadere in mano nemica per salvare la continuità dello Stato), probabilmente avrebbe potuto trattare da una posizione di forza e la monarchia sarebbe stata salva. Altro errore madornale fu tergiversare fino all'ultimo sull'abdicazione a favore del giovane Umberto.

Il 25 luglio '43 i manifestanti che si riversarono nelle strade a festeggiare la caduta del fascismo portavano in corteo ritratti del re. Fu solo dopo l'8 settembre che la sua popolarità subì un inesorabile crollo a picco.

In ogni caso ancora nel referendum del 46 la monarchia dimostrò di essere ancora molto popolare nel Meridione e a Napoli in particolare (ulteriore dato che conferma l'infondatezza delle tesi neoborboniche sull'odio anti-Savoia al sud).

Detto questo, penso che Umberto II e Maria José sarebbero stati degli ottimi sovrani e che abbiano pagato ingiustamente le colpe dei loro predecessori. Ma la storia è andata così, e in ogni caso oggi sono contento che il mio paese sia una Repubblica anziché una monarchia. Soltanto la vorrei semipresidenziale come in Francia.

Edited by rezakhan - 3/11/2019, 13:26
 
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view post Posted on 3/11/2019, 14:38     +1   -1
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CITAZIONE (rezakhan @ 3/11/2019, 12:48) 
Beh a dirla tutta i Savoia erano sempre stati abbastanza popolari tra la gente, a partire almeno dalla regina "socialite" Margherita fino a Vittorio Emanuele III nella Grande Guerra; fu la gestione remissiva e titubante che quest'ultimo ebbe del ventennio fascista, della partecipazione alla II guerra e soprattutto del post-8 settembre, ad alienargli le simpatie di coloro (specie liberali) che, considerando il fascismo la causa della rovinosa partecipazione italiana al conflitto, conseguentemente individuavano non tanto nell'istituzione monarchica, quanto nella persona di VMIII stesso, una corresponsabile del disastro.

Se il re si fosse almeno deciso a defenestrare Mussolini prima dello sbarco angloamericano in Sicilia come gli intimava Dino Grandi, e se non avesse lasciato Roma sguarnita alimentando il mito della "fuga" al sud (nel principio affatto sbagliata, avendo un capo di Stato il dovere di non cadere in mano nemica per salvare la continuità dello Stato), probabilmente avrebbe potuto trattare da una posizione di forza e la monarchia sarebbe stata salva. Altro errore madornale fu tergiversare fino all'ultimo sull'abdicazione a favore del giovane Umberto.

Il 25 luglio '43 i manifestanti che si riversarono nelle strade a festeggiare la caduta del fascismo portavano in corteo ritratti del re. Fu solo dopo l'8 settembre che la sua popolarità subì un inesorabile crollo a picco.

In ogni caso ancora nel referendum del 46 la monarchia dimostrò di essere ancora molto popolare nel Meridione e a Napoli in particolare (ulteriore dato che conferma l'infondatezza delle tesi neoborboniche sull'odio anti-Savoia al sud).

Detto questo, penso che Umberto II e Maria José sarebbero stati degli ottimi sovrani e che abbiano pagato ingiustamente le colpe dei loro predecessori. Ma la storia è andata così, e in ogni caso oggi sono contento che il mio paese sia una Repubblica anziché una monarchia. Soltanto la vorrei semipresidenziale come in Francia.

Post per me in larga parte condivisibile, sopratutto nell'ultima parte.
 
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view post Posted on 3/11/2019, 15:19     +1   -1
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CITAZIONE (FulvioDip @ 3/11/2019, 11:58) 
Non credo sia partigiana, se avessimo assecondato il volere dei partigiani saremmo stati una nazione a dittatura comunista

Partigiana nel senso che di fatto appartiene solo ad una parte. In questo caso non ha neanche senso fare la distinzione fra comunisti e democristiani, perché seppur divisi da ovvi motivi, avevano in comune la stessa ostilità per un'Italia sovrana e forte nonché il ripudio di tutto ciò che era venuto prima.

Vorrei far notare che i comunisti oggi sono più o meno spariti, ma restano tutti gli altri a fare i feroci custodi del dogma dell'antifascismo, anche se con modalità e termini diversi.

CITAZIONE
Se parliamo del "poveri 10 mln di italiani" boh, certe volte è bello vedere come a seconda dell'argomento, a volte conviene non rispettare la minoranza e altre volte si.
Hai deciso di essere una nazione democratica? Si, ecco in democrazia si "rispetta" in genere il volere di chi vince ed in quel momento , gioco forza, per via di una dittatura e probabilmente per una mai troppo amato rapporto dell'Italia con i Savoia, si è scelta la repubblica

Non ho capito il senso : che vuol dire che è stata scelta la Repubblica? Mica si sta contestando l'esito del voto o la forma dello Stato.
Si sta contestando il fatto che di questa cosa si debba fare una celebrazione, che è inevitabilmente di parte, ed esclude praticamente mezzo paese.
Ma come fa un paese a fare una sua festa nazionale sulla base di un risultato elettorale, per giunta molto combattuto?

Cosa c'entra la democrazia, questa è una distorsione del concetto, i risultati di un voto si rispettano e si mettono in atto, ma mica si celebrano, mica li si può imporre come mito fondativo dello Stato...ma che roba è? :wtf:
Sarebbe come se un Governo istituisse come giorno di vacanza la data in cui ha vinto le elezioni. O come il fascismo che aveva istituito la celebrazione della Marcia su Roma.

CITAZIONE
Probabilmente una famiglia reale più amata avrebbe cambiato l'esito del referendum sicuramente, se gli spagnoli si so ripresi i borboni quando franco è morto, un motivo ci sarà.

Il motivo è che i Borbone non hanno perso la guerra. Non c'entra nulla la famiglia, i Savoia erano stati marchiati di ignominia dal fanatismo antifascista, e quello che è stato fatto contro di loro in seguito al risultato è stato di un'infamia senza pari, con l'esilio e il divieto di rientrare nel paese, pure per i discendenti, pure per le salme...solo delle vere carogne potrebbero fare una cosa del genere, e del resto abbiamo visto che razza di squallidi individui hanno guidato la nuova Italia.

CITAZIONE
Come ho scritto il 1947 o 45 o insomma quegli anni sono l'anno 0 anche per chi ha vinto e credo siano una data storia al pari del congresso di vienna del 1818 (cioè una data che chiude un'epoca e ne apre un'altra) e sopratutto perché per alcune nazioni è stato davvero un reset di sistema importante, anche per la stessa Italia (se pur a metà, visto che tutta la colpa è stata data "ai fascisti" e poi ti sei tenuto tutti i magistrati, che guarda caso, erano fascisti sotto il fascismo e democratici sotto la repubblica e si so sempre difesi (a mo di gerarca nazista) dicendo che il loro scopo era solo applicare le leggi dello stato, non questionare la loro bontà).

Continuo a non capire la logica dietro questa roba dell'anno zero. Ma pure se fosse, dove sta scritto che bisogna celebrarlo? E che senso ha farlo, se hai perso?
Davvero non comprendo l'autolesionismo che si può avere nell'arrivare a festeggiare l'aver ricominciato da capo non per aver vinto, per aver ottenuto qualcosa di eclatante che ha cambiato tutto in positivo, ma l'essere stati sconfitti e distrutti.
In quel caso cambi le cose forzatamente, ti adegui, cerchi di riprenderti, ma di certi non festeggi, è una cosa da pazzi, da masochisti, che non ha eguali al mondo.
Neanche la Germania celebra la sua sconfitta, in nessuna versione. E il Giappone ha fatto capire da tempo di essere stufo del ruolo a cui è stato relegato e della sua ridicola Costituzione scritta dal nemico.

Non so, sarebbe come dire che una persona ha subito l'anno zero dopo un grave incidente in cui è rimasta gravemente sfigurata e menomata, e da allora la sua vita è cambiata, ha dovuto ricominciare tutto e adeguarsi ad una nuova vita.
Appunto, è stato un anno zero, è cambiato tutto, un'alta vita ma...mica lo festeggia, il giorno dell'inicdente... :mbe:

CITAZIONE
Quello che non capisco è perché secondo te, la gente non si può riconoscere nella repubblica italiana, visto che ormai credo che le persone nate pre 1947 inizino ad essere ridotti a lumicino e quindi quanto ad oggi? il 90% forse il 95% della popolazione italiana conosce solo la repubblica italiana che gli di fatto (per meriti o semplice fortuna di essere nel posto giusto al momento giusto) ha dato ricchezza a quasi tutte le persone date dal 1950 al 2000 circa.

Non è questione di riconoscersi, il problema è che la festa nazionale basata su un voto elettorale, partigiano e inevitabilmente fazioso, è sbagliato a prescindere. E tutto questo vale sempre anche se di fatto, oggi i monarchici non esistono quasi più. Neanche i fascisti sono monarchici, e per la verità non lo erano neanche nel Ventennio, in gran parte.

E nonostante ciò il concetto di fondo resta sbagliato. Imporre ad un popolo di riconoscersi in una forma di governo è uno scempio del concetto stesso di Patria.
I cittadini devono riconoscersi unicamente nella Nazione, in un'ideale, non in un sistema burocratico-amministrativo. Se domani all'improvviso tornasse la monarchia, il paese sarebbe forse meno unito?

Non ho capito poi questa roba della ricchezza : ma che c'entra lo sviluppo economico con la Repubblica? E' una pura coincidenza. Se nel 1946 al referendum avesse vinto la monarchia, sarebbe cambiato qualcosa nel futuro sviluppo industriale del paese?

CITAZIONE
Non hai nessuna regola, ad oggi è la data più ovvia, semplicemente per tanti motivi, se uno la deve buttare sul nazionalismo, festeggiare la data dell'unità o festeggiare la repubblica (visto magari l'idea di nazione è slegta, ma l'idea di stato è intrisecamente legato alla sua forma di gestione) sono più o meno la stessa cosa, è praticamente come pensare che il compleanno di tuo nonno sia meno importante del tuo.
Quindi forse più che togliere un festeggiamento, sarebbe meglio farne due?
O siamo ancora nella logica che togliere è meglio di aggiungere?

Non sono assolutamente la stessa cosa.
L'Unità d'Italia, anche se tecnicamente era la proclamazione del Regno, è slegata da qualunque considerazione monarchica o sulla forma di stato. Non appartiene a niente e a nessuno, è patrimonio comune del popolo. Anche da un punto di vista culturale, sono stati celebrati indistintamente tutti gli uomini che contribuirono, tanto i monarchici quanto i repubblicani, tanto i conservatori quanto i liberali e i socialisti e i centralisti e i federalisti e la destra e la sinistra storiche e via dicendo.

Il 2 giugno è la festa di un'elezione dove una parte ha sconfitto l'altra a seguito di una guerra drammatica in cui ha perso il paese intero.

CITAZIONE
No lo è per la tua percezione, se oggi io mi reputo nazionalista, mi batto per l'Italia , sia essa una repubblica o una monarchia o altro, non questiono troppo su cosa è e cosa festeggio. Festeggio la repubblica Italiana, che mi ha dato i natali, non credo di essere anti italiano in questo?

Festeggiare la Repubblica italiana come principale festa "patriottica" è sbagliato, perché vuole dire implicitamente che tutto ciò che è venuto prima è orribile e sbagliato, da rinnegare e dimenticare.
Se consideriamo che l'unica altra festa celebrativa del paese è il 25 aprile....

Contesto poi l'idea stessa di dire che la repubblica "ha dato i natali" a qualcunoo. I natali li ha dati l'Italia, è del tutto indifferente la struttura politica del momento. Chi è nato negli anni '30 mica è per forza fascista o monarchico solo perché quando è venuto al mondo il potere era quello.

CITAZIONE
E' quello il problema, che per te sono neutrali, per loro non lo sarebbero, troverebbero modo e maniera di storpiare anche altre date. Come fece la lega per i 150 anni di Italia...come fece qualche neo borbonico per i 150 anni di Italia...lo farebbero comunque.

No, assolutamente, non è un paragone neanche immaginabile. Siamo proprio su due scale di grandezza totalmente diverse.

Non esiste alcun motivo per contestare il 17 marzo o il 4 novembre. Non ci sono appigli, a meno di non voler scadere nel ridicolo e forzare le cose a livelli a cui neanche l'attuale classe politica oserebbe scendere.

I leghisti e i neoborbonici non sono nulla, sono una minoranza irrisoria di cialtroni folkloristici di nessuna importanza. Non si vedrebbero neanche.
La Lega poi ormai non è più quella del 2011. E non potrà mai tornare al padanismo cialtrone di una volta. Che comunque, ripeto, non aveva alcuna rilevanza.
Con delle celebrazioni diverse, ci sarebbero soltanto delle contestazioni fisologiche, a malapena rilevabili.

CITAZIONE
Come no, ci sarebbe gente come la Lega che farebbe le contro manifestazioni...

Ti sei accorto che la Lega è cambiata e anche parecchio, si? Non farebbe proprio nessuna contro-manifestazione.

CITAZIONE
e ritorna il fatto, se ormai è assodata la questione "perchè troppo indietro negli anni" (quindi rispettivamente 160 e 100 anni quasi) perchè non dare assodata la repubblica che ne sta per andare per gli 80? Troppo giovane? Dobbiamo aspettare almeno altri 20 anni? Cosi a 100 va bene (ormai tutta la vecchia generazione sarebbe morta, quindi di fatto la proclamazione della repubblica non sarebbe riconducibile a nessuno, semplicemente ci sarebbe gente, nata e cresciuta sotto la repubblica e basta)

Non c'entra nulla il tempo trascorso. La celebrazione della Repubblica è sbagliata per le modalità con cui è nata e per le implicazioni anti-patriottiche che si porta dietro.
 
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view post Posted on 3/11/2019, 15:56     +1   -1
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Adriate, hai ricominciato con le tue filippiche...ci vuole coraggio a leggere un post così! :mbe:

Comunque, fermo restando che il 2 giugno non può né deve essere considerata un'unica festività legata al Paese, alla Nazione, al suo destino istituzionale liberamente scelto, resta un grande valore la sua celebrazione che non è faziosa: quando si sceglie in democrazia e non nel totalitarismo è chiaro che una scelta abbia una maggioranza ed una minoranza. Allora, con il principio da te espresso, tutte le scelte operate in democrazia sono faziose! A te andrebbe dunque bene il totalitarismo,scelte imposte da una sola parte indipendentemente dal consenso? Scusa, ma sembra proprio che tu faccia del tutto per farlo capire. Spero che tu non lo sia un totalitario ma è affar tuo.

Il 2 giugno è ormai una festa riconosciuta ovunque, si è perso quel "tasso di faziosità", come lo definisci tu, da molto tempo....nessuno o quasi rivorrebbe indietro la monarchia.
Questo non significa, però, che vada rinnegato il passato che può e deve tuttavia essere criticato, così come il presente. Nessun periodo storico a posteriori è mondo da rilievi. Infatti, io, personalmente, trovo giusto accompagnare la festività del 2 giugno con quelle del 17 marzo e del 4 novembre. Per me sarebbe ottimale perché si celebrerebbero tutte le giornate che hanno comunque avuto un significato fondativo e dato una svolta a questo Paese.

Infine, sul discorso del trattamento riservato agli ultimi reali, concordo con le tue opinioni al riguardo, che quindi non ripeto per non appesantire il post.
 
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view post Posted on 3/11/2019, 17:05     +1   -1

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Cerco di essere più chiaro, magari impapocchiati tra 1000 concetti non riesco a prendere il quid della questione

Io sono un cittadino della repubblica Italiana, sono nato nella repubblica Italiana, ad oggi la repubblica Italiana è quella predisposta a fare i miei interessi, è quella predisposta a proteggere "quello che c'è di Italiano" nel mondo. Ad oggi probabilmente non c'è più nessuno, o pochissimi, che hanno visto un'Italia con altra forma di governo, e chi lo ha visto probabilmente non ha visto una forma di governo democratico.
Sicuramente tutti sappiamo che c'è una storia dell'Italia, probabilmente dal 1000 a.C ad oggi, che la nazione "Italia" intesa come nazione moderna è nata nel 1861 e in 160 anni ha sperimentato due tipi di governo, monarchia parlamentare e repubblica, con una parentesi dittatoriale di circa 20 anni.

Ad oggi cosa toglie al patriottismo e al nazionalismo italiano il fatto di festeggiare la repubblica Italiana (che de iure, è l'Italia) se pur la decisione di essere una repubblica è avvenuta con voto popolare combattuto?Non mi pare che quando si è formato il regno d'Italia qualcuno ha chiesto agli italiani se volevano una monarchia o una repubblica, sicuramente nel 1861 c'era già gente che voleva una repubblica (se ne parlava già dal 1848), però hanno fatto pippa, gli eventi hanno portato la monarchia e quella è rimasta fino a quando non è stata data possibilità di scegliere.


Se ho capito bene il problema della festa della repubblica è perchè festeggia una cosa voluta 70 anni da poco più della popolazione e che ad oggi, di quelli, probabilmente non esiste più nessuno.
Purtroppo tutti i figli moderni dell'Italia sono nati nella repubblica, quindi associano l'Italia alla repubblica, quindi che toglie al nazionalismo o al patriottismo festeggiare la repubblica? Niente, quindi non vedo perchè abolirla.
Tra l'altro la res pubblica è anche roba mia, quindi detengo parte della nazione e sono parte della nazione, quindi già questo dovrebbe creare un legame con la stessa, rispetto che sapere che la tua nazione è formalmente di qualcuno (Re) e che questo per gentile concessione demanda ai suoi cittadini la possibilità di decidere le sorti del suo regno (che formalmente resta suo).

Cioè non riesco nemmeno a capire se come era prima ti piaceva di più.

Se invece mi chiedi se sarebbe belle fare festa nazionale il 17 marzo ti dico di si, cosi ci ricordiamo pure quando è stata fondata "la nazione" in senso moderno.
 
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view post Posted on 3/11/2019, 19:47     +1   -1
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CITAZIONE (Mars Pianeta Rosso @ 3/11/2019, 15:56) 
Adriate, hai ricominciato con le tue filippiche...ci vuole coraggio a leggere un post così! :mbe:

Se volevo scrivere 2 righe di post ogni volta andavo in una chat.

Abbiamo tempo e spazio qui, tanto siamo quattro gatti, tanto vale approfondire il più possibile certi discorsi importanti.

CITAZIONE
Allora, con il principio da te espresso, tutte le scelte operate in democrazia sono faziose! A te andrebbe dunque bene il totalitarismo,scelte imposte da una sola parte indipendentemente dal consenso? Scusa, ma sembra proprio che tu faccia del tutto per farlo capire. Spero che tu non lo sia un totalitario ma è affar tuo.

Veramente lo avevo detto chiaramente nel post : il problema non è il fatto che si sia votato, o che abbia vinto la Repubblica, che peraltro avrei votato anch'io, ma il fatto che di questo risultato elettorale si sia fatto una festività nazionale, per giunta la principale festività patriottica (si fa per dire).
Dove si è mai vista una cosa simile, a memoria d'uomo? Ma questo vale per qualunque elezione, per qualunque legge, anche quelle a cui uno può essere a favore.

Ribadisco l'esempio fatto sopra : sarebbe una cosa tollerabile che un governo istituisse una festività vera e propria per celebrare la data della sua vittoria elettorale, imponendola nel calendario ufficiale del cerimoniale dello Stato, con tanto di nome del partito o dell'ideologia? L'unico esempio che mi viene in mente, appunto, è il fascismo che inserì in calendario la sua presa del potere.

Lo Stato,a livello ufficiale, deve essere privo di qualunque riferimento di parte, ascrivibile ad un movimento, ideologia, partito o corrente di pensiero identificabile, come la contrapposizione monarchia-repubblica.

Dire "Festa della Repubblica", in riferimento al 2 giugno 1946, sarebbe come dire "Festa di quei 12 milioni di italiani che al referendum votarono repubblica, e chissenefrega di quei 10 milioni di falliti che votarono monarchia".

Così come dire "Festa della Liberazione" è come dire "Festa dei partigiani antifascisti che vinsero la guerra civile a rimorchio degli Alleati e contro quell'altra metà del paese di ignoranti e infami che invece combattè dall'altra parte".

Entrambe sono alquanto problematiche, per quanto la seconda sia chiaramente molto più divisiva. Una Festa dell'Unità d'Italia o della Vittoria, invece, non presentano alcun problema e non sono riferibili ad una contrapposizione.
Nessuno può opporsi ad una vittoria militare del proprio paese, e se ha combattuto contro, beh, allora è un nemico.
Ma se uno ha votato legittimamente contro l'attuale forma dello Stato, rimane un cittadino con pari diritti di tutti gli altri.

Nel resto del mondo funziona così, generalmente la festa nazionale riguarda l'unificazione del paese, una vittoria bellica, o l'ottenimento dell'indipendenza.
Solo noi abbiamo non una, ma ben due feste teoricamente patriottiche basate su durissime contrapposizioni socio-politiche, divisive e molto rappresentative del paese, con la prevaricazione di una sull'altra.
 
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view post Posted on 3/11/2019, 20:10     +1   -1
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Sono perfettamente cosciente che questa non è una chat, ma posso ben dire che i tuoi post, così come articolati, li trovo poco intellegibili. Lunghissimi, prolissi e nello stesso tempo frammentati da una serie di quote che non aumentano la facilità di lettura. Quale Amministratore di questo forum mi pongo il problema, non tanto per noi "quattro gatti" come dici, ma per la generalità di chi ci legge.

Detto questo la Repubblica non è né un governo (fazioso) né una forma di governo, bensì una forma di Stato. Francamente un po' più importante di quel che pensi tu e tale da dover essere ricordata e celebrata, perché, piaccia o no, è stata comunque una svolta notevole rispetto al passato con la contestuale apertura al suffragio universale esteso per la prima volta alle donne.
Quindi sì alla Repubblica democratica e costituzionale, sì alla sua festa accanto alle altre feste di cui si è parlato prima (17 marzo e 4 novembre).

Edited by Mars Pianeta Rosso - 3/11/2019, 20:38
 
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