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Forum Irredentismo e Nazionalismo italiano

Posts written by Cloud Strife

view post Posted: 21/3/2024, 14:20     Salve a tutti da un irredentista meticcio. - Presentazioni
Scusate l'intrusione.
Qualcuno conosce un certo 'Kazzimiro Peran' che è venuto a scassarmi la minchia nei messaggi privati, dopo anni e anni, che non scrivo più sul forum?
Saluti
view post Posted: 30/12/2020, 16:13     +2Roma capitale: un errore? - Parole in Libertà
Ancora non avete eliminato gli obbrobri scritti dalla sedicente 'noi storici'?
view post Posted: 7/2/2019, 14:41     +1Roma capitale: un errore? - Parole in Libertà
CITAZIONE (Sir Croco D. Ile @ 9/1/2016, 18:07) 
CITAZIONE
Roma, che nulla qualificava a svolgere questo ruolo, salvo la sua leggenda e il suo passato, quando Napoli era – e di gran lunga –, malgrado i rapidi progressi di Torino, la sola città ad essere, verso il 1860-70, all'altezza del compito. (Fernand Braudel)

CITAZIONE
Mai città al mondo ebbe più meravigliosa avventura. La sua storia è talmente grande da far sembrare piccolissimi anche i giganteschi delitti di cui è disseminata. Forse uno dei guai dell'Italia è proprio questo: di avere per capitale una città sproporzionata, come nome e passato, alla modestia di un popolo che, quando grida: «Forza Roma!», allude soltanto a una squadra di calcio. (Indro Montanelli)

CITAZIONE
Diversamente dalle altre capitali europee, Roma non dette il la all'unità d'Italia; vi venne bensì annessa a un decennio di distanza dalla sua costituzione. Il governo italiano si trasferì nella città del papa; il papato restava l'istituzione chiave di Roma. (Henry Kissinger)

Secondo voi era proprio necessario prendere Roma e renderla capitale dell'Italia? Non era forse meglio lasciarla al Papa insieme al Lazio? Quale altre città sarebbe stata degna di essere capitale? Firenze, Milano, Torino o Napoli?

Una capitale nell'Ottocento non si sceglie dalla sera alla mattina (prima sì, vedi Madrid e San Pietroburgo) e, come dice giustamente quel porco di Kissinger, Roma era già la capitale di un altro Stato... che ha continuato ad esistere dopo l'annessione! E questo ha sempre danneggiato l'autentica Unità del Paese, dando a molti nostri governanti una doppia fedeltà al Papa e al Re/Repubblica. Una città "abituata" da secoli ad essere capitale (come Torino) secondo me rende la Nazione più compatta attorno a sé.

In fondo è quello che hanno fatto in Germania: a parte essere capitale della Prussia, Berlino non aveva e non ha particolari meriti che la rendano superiore alle altre città tedesche. Anzi altre città, come Francoforte, sarebbero state più adatte in teoria a rappresentare tutta la Germania.

Sì era assolutamente necessario. No, non si poteva e doveva assolutamente lasciarla al papa, già era stato ostaggio anche per troppi secoli del papato e terza, nessuna delle suddette, solo Roma è capitale d'Italia.
questo post mi sembra francamente provocatorio. Saluti

CITAZIONE (Adriate @ 27/11/2018, 11:43) 
Allora, devo dire che tutta la discussione delle ultime pagine ha un che di davvero surreale.

Un utente che dice di essere uno/a storico/a, magari è vero e magari no, che però cambia account ad ogni risposta, e soprattutto, si accanisce con una vis polemica sconcertante su un argomento che non mi sembra la meriti così tanto. Ma è davvero così importante?

L'idea secondo cui uno storico, per giunta straniero, sarebbe più titolato di altri a dire quale capitale bisognava scegliere la trovo alquanto curiosa.
Cosa c'entra con la Storia quella che di fatto è una scelta politica, simbolico, di convenienza geografico od economica, come appunto la decisione sulla capitale di un paese?
In base a cosa l'opinione di uno storico dovrebbe essere più autorevole su una questione di questo tipo?

Espressioni poi come il "vergognarsi" di avere Roma come capitale, o il citare presunti storici che ridono di questo fatto - ammesso che sia vero, e mi riesce difficile da credere, ma che ci sarebbe da ridere? - sono talmente esagerate e fanatiche da far sembrare tutto il discorso soltanto una grossolana provocazione.
Così come questo continuo e ormai stantio riferirsi al fatto che l'Italia dovesse darsi un assetto federale, come se fosse una sorta di destino ineluttabile che un'entità superiore aveva tracciato e che noi abbiamo tradito, avrebbe anche stancato, sembra la classica rosicata da leghista nostalgico.
Per non parlare poi del piagnisteo sulla Napoli scippata del suo presunto ruolo di vera capitale e distrutta dall'unificazione, che è invece tipica dei neoborbonici odierni.

E poi, siamo seri, ma bestialità come quella che l'Italia sarebbe uno stato plurinazionale non si possono sentire, a maggior ragione qui.

Bisogna farsi una ragione che tante città italiane avrebbero potuto legittimamente aspirare al ruolo di capitale, ma che Roma, semplicemente, era la scelta più ovvia.
Il fatto che per secoli, dopo la caduta dell'Impero, fosse stata tutto sommato una cittadina di secondo piano resa importante soprattutto dall'essere il centro della cristianità, non toglie nulla al suo fortissimo valore simbolico.

E si, Roma è stata scelta anche, e forse soprattutto, per il suo valore simbolico, e allora? Dove sta il problema? Così funziona. La storia romana è il mito fondativo dell'Italia, e non solo, ha plasmato gran parte d'Europa, e in una certa misura anche il Nordafrica e l'Asia Minore.

Era assolutamente ovvio rifarsi a quell'epopea, è il momento più glorioso della storia italiana, e infatti è un'idea che è stata ripresa tanto dal fascismo quanto dal Risorgimento.Avere una città come quella, con quel valore storico-culturale, e non farla capitale, sarebbe stato semplicemente folle.

E se poi ci si tiene tanto a far bella figura col mondo, bé, anche in quel caso rimane la scelta più ovvia. Con tutto il rispetto per la grande storia e l'enorme valore delle altre città, ma il resto del mondo conosce abbastanza poco i dogi, i Borbone, i duchi di Milano o i governanti di Genova, mentre sono universalmente famosi i Giulio Cesare, gli Augusto e via dicendo. Nell'immaginario collettivo globale, la storia romana ha un'importanza senza pari, semplicemente.

Vedo che poi è stato citato, come già in passato anche un aspetto non trascurabile, come quello della perfetta centralità geografica, che per una capitale è comunque molto utile. E Roma, oltre che territorialmente, è il centro del paese anche da un punto di vista culturale.
Considerando infatti l'Italia come formata da tre grandi macro-aree linguistico-culturali, abbiamo da una parte il Sud, coi dialetti meridionali, dall'altra il Nord, coi dialetti gallo-italici, il veneto e via dicendo. E in mezzo i dialetti mediani, che non appartengono né all'uno né all'altro, ma sono appunto mediani.
E così si evita pure che la capitale si trovi in una zona troppo rappresentativa di una parte del paese (come potrebbe essere Milano per il Nord o Napoli per il Sud) e ci siamo pure risparmiate le gelosie e i campanilismi dei vari territori.

Roma è la scelta perfetta anche per questo, è la grande città più adatta a rappresentare tutti gli italiani. Davvero non mi capacito di come si possa non capire una cosa così ovvia.

Poi uno può legittimamente pensare che debbano valere altri criteri e desiderare un'altra capitale, nulla da dire, ma una tale veemenza su questo argomento è a dir poco sconcertante, manco avesse fatto chissà quale danno.

Questi deliri andrebbero semplicemente rimossi difatti. Esistono fin troppi luoghi dove certi soggetti, e mi fermo qui alle qualifiche, sennò mi arriva un'altra denuncia per diffamazione, possono scrivere le loro stupidaggini.
view post Posted: 7/2/2019, 14:35     Nizza e Corsica libere - Irredentismo e Nazionalismo italiano
Se per libere si intende libere dalla francia naturalmente sì, se si intende indipendenti no, sarebbero un pericoloso precedente per gli indipendentismi nostrani.
view post Posted: 27/3/2016, 06:06     Delimitazione delle zone esclusive nel Mar Mediterraneo - Politica e Attualità
L'Italia si è sempre imposta (aucastrata direi, qui come in tante altre cose) di non creare mai una propria ZEE, proprio per evitare di creare 'turbamenti' con i paesi rivieraschi dirimpettai. Infatti l'Italia, come tutti sappiamo non ha alcuna sponda oceanica come altre nazioni dove problemi, naturalmente non vi sono di spartizione. Questo sempre in nome dell'Europa, questo abominio che da un quarto di secolo vado urlando ai 4 venti. Inascoltato.
Ma sembra che negli ultimi tempi sempre più gente si stia svegliando.
E non mi stupirei affatto, quindi, se sotto questo spirito europoide, uno come Renzi abbia ceduto volentieri (ceduto cosa poi? nella sua ideologia tutto resta all'europa e quindi non perdiamo niente) degli spicchi di mare, peraltro poco visibili, in cambio di maggiore integrazione, tipo, tanto per dirne una, finalmente il sospetto là dato dai francesi alla loro parte di Torino Lione, fortemente voluta da Renzie, sempre in nome dell'integrazione europea, poiché a conti fatti come Italia non ci porterà nulla se non un maggiore servaggio. Ridicolo pensare che far transitare le merci nella pianura padana sia di per se un vantaggio, anche se andrà così non faremo altro che sottostare poi ai copiosi interessi stranieri che ormai hanno investito e creato rotte commerciali che non vorranno mollare a costo di scatenare una guerra semmai un giorno ci ripensassimo.
E poi la vera ricchezza è quella che avevamo, l'industria, la produzione manifatturiera dove il prodotto finito è opera dell'ingegno e della creatività, e non parlo di moda, ma di macchinari ed elettronica, non il cabotaggio di passaggio.

CITAZIONE (Mars Pianeta Rosso @ 14/3/2016, 20:15) 
Per carità, il leghista Pili...lasciamo perdere. :asd:
Su questa materia occorre rigore giuridico e scientifico, cioè competenza. La politique politicienne meglio lasciarla altrove.

Se non le deve fare il leghista Pili chi le deve fare le interpellanze, la Boldrini???

CITAZIONE (Mars Pianeta Rosso @ 3/3/2016, 22:00) 
Tutti i governi Italiani sia di centro-sinistra sia di centrodestra. La trattativa è durata ben 9 anni.
Un accordo era/è assolutamente necessario. Certamente questo può non essere il migliore anche se non è neanche una Caporetto.
Se ci fossimo stati noi due a trattare, sono convinto che avremmo spuntato qualcosa di più, anche se qui parliamo sempre di poca roba.
Ora spero che questi incompetenti di ora riescano almeno ad anticipare di 6 anni la liberalizzazione europea della pesca del 2022. Se la Francia non è d'accordo, minaccerei di non ratificare l'accordo di Caen.
E' il solito problema, Dardanide, viva l'Italia, abbasso l'Italietta!

Noi non dobbiamo liberalizzare proprio niente. Il punto è un altro, fermo restando queste cartine sono tutte carta straccia perché il vero confine è ad occidente della Corsica ed ad ovest di Nizza, res sic stantibus, meglio non accettare ALCUN accordo e non pregiudicare nessuna situazione. Nel '47 potevo darti ragione visto che avevamo perduto la guerra e le condizioni ci sono state imposte con le armi, volenti o nolenti da accettare. Oggi no. Così come non eravamo costretti nel '75 ad Osimo.
Ma leggendoti suppongo che se avessimo avuto da discutere in quel periodo avresti, come fecero i democristiani, parlato di 'assoluta necessità' di firmare un accordo e di 'guadagni territoriali', tipo un quarto di monte sabotino che ci veniva 'restituito'............
view post Posted: 25/6/2015, 11:00     La Francia ci riprova a rubare territorio italiano - Irredentismo e Nazionalismo italiano
http://www.huffingtonpost.it/2015/06/25/mo...kithpmg00000001

Una vecchia disputa che torna a complicare i rapporti tra Italia e Francia. Con le guide alpine italiane che accusano: i francesi stanno spostando i cippi per guadagnare metri e ridisegnare a proprio vantaggio i confini tra i due Paesi.

Lo scenario è il Monte Bianco, come spiega oggi un articolo del quotidiano La Stampa.

"Per noi - dice il presidente delle guide alpine della Valle d'Aosta, Guido Azzalea - è sempre più difficile lavorare sul versante francese. Poi questa storia dei confini...".
A riportare a galla la questione, un reality di Rai2 che avrà come campo base proprio l'area interessata dalla contesa. Anche l'anno scorso, però, le polemiche tra Italia e Francia non sono mancate a proposito del colle del Piccolo San Bernardo.

"I francesi con una ruspa - ricorda una guida - hanno spostato il cippo di confine di 150 metri. Come è ovvio che sia è subito tornato al suo posto".
Il problema vero è sui ghiacciai del Monte Bianco.

E seguendo una logica incomprensibile, se non per l'orgoglio di potersi assicurare l'intera vetta della montagna simbolo del continente, l'inchiostro francese ha vergato sulle mappe del dopo Unità d'Italia qualche ettaro di troppo, abbandonando la naturale linea dello spartiacque.
Fatti che risalgono al 1860, quando fu stipulato il trattato di annessione. I francesi di quel trattato persero la copia. E quando, nel 1865, ridisegnarono i propri confini, scappò loro di mano la matita: una parte dei ghiacciai divenne improvvisamente francese. Si trattava di un'orecchia collocata sul versante sud della montagna.

Enclave che è diventata "legge" senza esserlo e che neppure una lontana interrogazione parlamentare di Luciano Caveri nel 1996 e una all'assemblea europea di tre anni dopo di Nicolò Rinaldi ha potuto risolvere. E nel 2011 anche Google Maps ne ha preso atto.
I malumori intorno al Monte Bianco ci sono. E si vedono. Come ricorda La Stampa, tutte le autorità francesi invitate all'inaugurazione della nuova funivia (avvenuta due giorni fa) sul versante italiano sono risultate assenti, dal prefetto della Savoia fino al sindaco di Chamonix.

matteo renzi

Non c'era neppure un rappresentante della società funiviaria chamoniarda. Ma c'erano i giornalisti di France 3. E Renzi alla loro domanda in italiano sulla lettura dell'assenza ha risposto in francese: "Ho visto in questi giorni tra Bruxelles e Milano sia il presidente Hollande sia il ministro Ségolène Royal. A loro ho detto che sarei venuto sul tetto d'Europa. Abbiamo buone relazioni e spero che rimangano della stessa intensità e amicizia".


N.d.R. Già il solo fatto che Renzi dica 'spero', significa che c'è qualcosa che non va nei rapporti italofrancesi. E non potrebbe essere che così, le nostre nazioni ad onta della 'cuginanza' latina sono e saranno sempre avversarie.
view post Posted: 19/4/2015, 07:25     Analogie tra impero romano d'occidente e europa del duemila - Politica e Attualità
CITAZIONE (FulvioDip @ 18/4/2015, 11:33) 
Ragazzi sulla disccussione primigenia, riporto un video di un nostro Admin, Raziel, dove effettivamente parlando del tema "sul saper usare le armi", fa un'attento confronto tra mondo attuale, tardo impero e anche repubblica Romana.

Credo sia davvero ben fatto e calzante con questa discussione.




Mi accodo anche io a questo giudizio, al di la del colore, obama è "figlio" della mentalità bianca (il padre ha infornato la madre bianca e se ne è ritornato in kansas), quindi è stato cresciuto da bianchi con tutta la mentalità bianca. Il colore gli ha fatto prendere parecchi voti della black belt. Un'operazione commerciale ben fatta niente di più. Tra l'altro, diciamo che ci sono stati dei cambiamenti nei WASP, attualmente le famiglie più influenti sono tutte di origini tedesca, quindi parlerei di WGP ed infatti la famiglia dunham, che è quella della madre, è una delle famiglie più influenti e ricche, di origini tedesche, delle hawaii dove il piccolo obama è stato cresciuto.

Simon, il fatto è che obama è un democratico, i commenti che fai tu li sentivo all'epoca pari pari a bill clinton (mutatis mutandis), poi con il conservatore bush sentivo sempre le stesse cose che si dicono sui conservatori. Gli usa so cosi, gli piace in genere alternanze 8/8 e più raramente 4/4 (e molto più raramente un 4/8 ed ancora meno un 8/4) sono normali per quella nazione. E' quasi sicuro che appena obama chiude questo secondo mandato, ci sarà un conservatore alla guida della nazione.

Grazie per la citazione fulvio ;)
view post Posted: 17/4/2015, 13:01     situazioni degli attuali italiani d'Istria - Irredentismo e Nazionalismo italiano
la mia tesi sull'argomento risale ormai a 10 anni fa, quindi è piuttosto datata, tuttavia ancora valida per uno studio.
view post Posted: 16/4/2015, 16:50     Analogie tra impero romano d'occidente e europa del duemila - Politica e Attualità
sì ci sono tante analogie, ma oggi come allora i governanti pensano di poter 'gestire' la situazione e che non ci siano 'seri' pericoli.

http://xn--identit-fwa.com/blog/2014/08/26...limpero-romano/

E POI FU STRAGE E MORTE, E FURONO I SECOLI BUI

Negli ultimi decenni, tra gli addetti ai lavori delle scienze storiche c’è stata una rivalutazione del Basso impero romano. Ossia quel periodo di tempo che va dal IV secolo d.C. fino alla caduta dell’impero d’Occidente.

Verosimilmente, questo aumentato interesse è dovuto alle sempre più numerose analogie che quel genere di civiltà sincretica ormai portata alle estreme conseguenze, dove le differenze non erano più di sangue, ma di classe, e dove la classe media era stata annientata dalla ‘globalizzazione’ del tempo e un abisso, anche giuridico, separava i [più] poveri, humiliores, dai [più] ricchi, honestiories.

Lungo sarebbe trovare le numerose somiglianze tra la società di oggi, quella che si va formando, e il tardo impero romano, quello dell’assolutismo, della corruzione, della decadenza, mentre all’esterno i popoli giovani ‘spingevano’ per entrare e prendere ciò che ormai avevano la forza di ottenere, conniventi le autorità prive di sostegno dagli stanchi cittadini, ormai sudditi e non più cittadini.

Riguardo ciò che concerne l’immigrazione di massa orchestrata dalle nostre malate e criminali élites, esiste un brano emblematico tratto da Le storie di Ammiano Marcellino, che presentiamo in versione tradotta, e che si addice perfettamente all’attuale missione Mare Nostrum:

Le autorità si impegnarono con somma cura affinché non rimanesse indietro nessuno di quelli che avrebbero distrutto lo stato romano, neppure se fosse in preda a malattie contagiose mortali. Quindi, ottenuto il permesso di attraversare il Danubio, venivano trasportati a schiere oltre il fiume, su navi, zattere e tronchi scavati. […] Così grazie allo zelo e all’insistenza di alcune persone penetrava la rovina nello stato romano.



I riferimenti sono a XXXI, cap.4, parr. 5 e 6.

Ora, sostituite Mediterraneo a Danubio, e a stato romano lo stato italiano o l’Europa se preferite, e non avrete difficoltà a trovare le analogie. Da ciò si desume che Historia non sempre è Magistra vitae purtroppo; e che le élites ricchissime al potere spesso fanno i conti senza l’oste. Abituate come sono a tirare i fili, spesso perdono il controllo delle loro marionette.

L’imperatore Valente e i suoi cortigiani, in cerca di quello che doveva essere “un grande affare” – ripopolare a costo zero la Tracia, rimpolpare gli eserciti ottenendo denaro invece delle reclute nazionali – ottennero invece sconfitta e morte in battaglia ad Adrianopoli appena due anni dopo ‘gli sbarchi’ e l’immediata ribellione dei Goti, mentre questi ultimi non si sarebbero più mossi dal territorio imperiale e sarebbero stati causa non ultima, con i loro movimenti all’interno dello stato che di fatto impedirono un’azione concreta alle frontiere, della caduta dell’impero romano d’occidente pochi decenni più tardi.

La domanda quindi resta per noi, che ancora non siamo, per ora, a quel livello di smidollaggine che colpì i popoli europei dell’impero romano: vogliamo fare la stessa fine?

O peggio, visto che, allora, le popolazioni barbariche erano comunque in numero limitato e razzialmente affini, se anche culturalmente aliene, mentre oggi abbiamo di fronte un mondo afro-asiatico di miliardi di individui carichi di risentimento verso l’occidente, mentre i Bianchi non fanno che diminuire di numero dall’Atlantico agli Urali.

Il primo passo per salvarci dalla catastrofe etnica verso la quale stiamo andando allegramente incontro, è abbattere le corrotte élites al potere. Corrotte moralmente. Ma prima di tutto vittime di un degrado intellettivo ormai fin troppo evidente.
view post Posted: 5/1/2015, 06:04     La Francia riduce le regioni - Politica e Attualità
Facciamo i seri, hai detto bene. Intanto lasciamo perdere idee stupide come quella di creare una regione 'etnicamente omogenea di lingua straniera', cosa del tutto impossibile per la stessa opposizione dei parlanti di lingua tedesca che non rinuncerebbero mai a Bolzano e i comuni meridionali.
Ma soprattutto sarebbe idiota da parte nostra, noi dobbiamo invece ricostituire la Venezia Tridentina in questo modo le percentuali tra italofoni e germanofoli sarebbero più eque. La regione Venezia, ossia il Triveneto come lo chiama qualcuno, è un'ottima scelta, ma serve un'unica provincia autonoma della Venezia Tridentina, e non viceversa allontanare ancora di più i tirolesi o chi si sente tale. Devono imparare a sentirsi italiani anche se la madrelingua è tedesca, e l'italiano devono conoscerlo almeno come seconda lingua.
view post Posted: 1/12/2014, 20:59     Lega Nord e nazionalismo - Politica e Attualità
CITAZIONE (Zotnam @ 21/11/2014, 22:21) 
Cambiare la forma è sempre più lento che cambiare la sostanza. Se il suo obiettivo diventa davvero imitare il FN, un partito decisamente nazionalista, forse giungeranno anche a cambiare nome e statuto. In fondo il secessionismo ha sempre pesato pochissimo nell'elettorato leghista.

quoto.
view post Posted: 25/11/2014, 15:56     Antonio Grossich inventore della tintura di iodio - Irredentismo e Nazionalismo italiano
http://esseresani.pianetadonna.it/come-uti...dio-160909.html


Eccolo qua, definito 'croato', uno dal nome tipicamente italiano-dalmata, nato e vissuto sempre a Fiume in epoca austroungarica e morto mentre Fiume era italiana, nel '26, diviene magicamente 'croato'.

Se avessi tempo scriverei una lettera di fuego a questo sito.
view post Posted: 22/11/2014, 20:55     La Francia riduce le regioni - Politica e Attualità
se si chiama trentino alto adige è perché l'alto adige è quello che tu chiami, da anti italiano, sud tirolo. Quindi delle due l'una, o lo chiami sud tirolo o alto adige, e non che il trentino debba avere, non si sa per quale motivo, il doppio nome.
Tra l'altro, anti italiano è anche pensare di istituire due regioni e ti spiego perché. Già ora che nella sostanza è così il SVP ha la solita maggioranza schiacciante e può fare il bello e il cattivo tempo, a prescindere da ogni altra condizione. Se istituzionalizzassi ciò perfino quell'ombra che rimane della regione, in cui la popolazione sarebbe solo lievemente a favore degli italofoni, sarebbe la fine di ogni tentativo di riportare le cose sotto un piano di parità.

Ma ormai, mi sembra, non si cerca più la parità, ma quella dannatissima 'discriminazione positiva' delle minoranze, a tutto danno della maggioranza, che non si sa fino a quando resterà tale in siffatte condizioni. Peraltro in alto adige la maggioranza è già da tempo di lingua tedesca quindi semmai sarebbero da tutelare gli italofoni.

E noto anche che non ti sta bene neppure la fusione della Valle d'Aosta, guai a toccare, o solo sfiorare, gli interessi degli stranieri, in questo caso dei francofoni, peraltro una minuscola parte, e gli altri COSTRETTI ad imparare il francese.
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