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| CITAZIONE (rezakhan_ @ 26/4/2023, 21:35) Con un po' di volontà si poteva e doveva fare di più per evitare di cedere alla Francia alcunché. Bisognava insistere con USA e GB, o cercare sponde nel leader socialista Léon Blum (contrario all'annessione) ma si preferì accondiscendere alle richieste del governo di Parigi, chissà, forse nella vana illusione di un qualche ammorbidimento sulla Venezia Giulia. Mi pare di aver letto nei verbali della Camera di quell'anno che V.E.Orlando si lamentava che le personalità che sollevavano la questione di Briga e Tenda, opponendosi alla cessione, venivano irrise come "nazionalisti". A confermare il triste decorso culturale imboccato dall'Italia postbellica. Altro "regalino" d'oltralpe, tuttora avvolto nel mistero, è la scomparsa della nave Heida con tutto il suo equipaggio nel 1962: https://it.insideover.com/storia/la-nave-s...-di-mattei.htmlhttps://brescia.corriere.it/notizie/cronac...4fcf1d7a7.shtmlMa a me risulta che l'Italia si batté fino alla fine, non solo coinvolgendo, per quello che poteva, i Paesi occidentali, ma anche i Paesi latino-americani, ma non ci fu nulla da fare. Credo che spesso, noi, per amor patrio, sopravvalutiamo un po' troppo l'Italia di allora che era a terra completamente ed alla mercé dei vincitori. Tuttavia, con la Francia, qualche cosa la si ottenne. In particolare, Saragat, nella Conferenza dei Ventuni, riuscì a strappare gli accordi sulle centrali idroelettriche ed il mantenimento del bacino di Sette Fontane nella Valle Stretta e, di più, il comune di Olivetta San Michele, in Liguria, che in base al progetto di trattato, doveva anch'esso essere ceduto alla Francia.
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