QUOTE (Mars Pianeta Rosso @ 25/4/2011, 19:47)
Ovviamente sono d'accordo su quanto espresso da Valuk circa Marco Polo e Tommaseo.
Per quanto concerne lo spazio mancante nella frase citata da Valuk stesso dopo l'alias, deve rimanere così.
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Hai dimenticato di nominare Boscovich, per il quale vale lo stesso criterio. E comunque non bisogna mica essere per forza nazionalisti italiani per sapere che i personaggi in questione fossero veneto-italiani, basta essere…..normali (nel senso che basta saper leggere ed avere un minimo, ma proprio un minimo di buon senso).
Mi dispiace che tu abbia cancellato il post del croato che affermava come Marco Polo nacque a Curzola (leggendolo mi son venute le lacrime agli occhi dalle risate per le cavolate allucinanti che ha scritto).
Tuttavia, quando ho a che fare con nazionalisti croati con sindrome acuta da lavaggio del cervello permanente io non mi meraviglio piu' di niente.
Discutere con loro e' inutile, e' come tentare di dibattere con una roccia o con un albero, non vi e' alcun riscontro logico o razionale. Essi semplicemente mancano di capacita' cognitive – non cogitano.
Ingannato da un tale comportamento qualcuno potrebbe pensare che questi croati sono degli ignoranti truffatori, ma non e' cosi, dietro c'e' un motivo ben preciso che in realta' e' facilmente spiegabile: lungo la costa orientale dell'Adriatico l'arte, la letteratura, l'architettura e la cultura prettamente e genuinamente croate sono quantomeno modeste (per voler usare un termine diciamo moderato), per cui i circoli nazionalisti croati tentano in tutti i modi di rubare l'arte, la cultura, la letteratura, l'architettura e la storia veneto-italiane e spacciarle per croate.
In questo modo l'Italia perde una minima parte del proprio patrimonio storico-artistico, una parte certamente importante, ma comunque minima rispetto al totale.
La Croazia, al contrario, aquista il 90% del proprio patrimonio artistico e culturale il che e' un boccone troppo appetitoso per i nazionalisti croati.
Certo per loro e' impossibile dimostrare con argomenti logici e razionali come e perche' un personaggio quale ad esempio Ruggero Boscovich dovrebbe essere croato.
Quando gli chiedi delle prove serie e inconfutabili della sua croaticita' (sua o di altri) in genere ti rispondono dicendo ''….si dice e si mormora che avesse una cugina di terzo grado la quale nonna materna aveva una zia che pare fosse nata intorno a Zagabria''. E su idiozie del genere costruiscono il mito del Boscovich croato. Come anche del Marco Polo croato, del Tommaseo croato, dell'Orsini croato e di tutti gli altri grandi personaggi italo-veneti dalmati, quarnerini e istriani, secondo loro tutti croati.
Ovvio che per una persona normale cio' e' inaccettabile. Ma visto che i croati non hanno alcuna vergogna di un simile atteggiamento, ebbene allora ne fanno generosamente uso ed abuso a proprio piacere sperando che gli altri (sopratutto gli ignoranti) ci caschino.
Avrai sicuramente notato che l'altro forumista (quello croato) non e' in grado di trovare una sola prova riguardo alla croaticita' di simili personaggi, al contrario invece di chi e' pronto a fornire 1000 prove serie e comprovabili riguardo la loro, se non proprio italianita', quantomeno venezianita'.
Dato che ho nominato Ruggero Boscovich voglio fare un chiaro esempio citando le sue opere:
1) De maculis solaribus exercitatio astronomica (1736) – scritto in latino
2) De Mercurii novissimo infra Solem transitu (1737) – scritto in latino
3) Trigonometriae sphaericae constructio (1737) – scritto in latino
4) The Aurora Borealis (1738) – scritto in latino
5) De novo telescopii usu ad objecta coelestia determinanda (1739) – scritto in latino
6) De veterum argumentis pro telluris sphaericitate (1739) – scritto in latino
7) Dissertatio de telluris figura (1739) – scritto in latino
8) De Circulis osculatoribus, Dissertatio (1740) – scritto in latino
9) De motu corporum projectorum in spatio non resistente (1741) – scritto in latino
10) De inaequalitate gravitatis in diversis terrae locis (1741) – scritto in latino
11) De natura et usu infinitorum et infinite parvorum (1741) – scritto in latino
12) De annusi fixarum aberrationibus (1742) – scritto in latino
13) De observationibus astronomicis et quo pertingat earundem certitudo (1742) – scritto in latino
14) Disquisitio in universam astronomiam (1742) – scritto in latino
15) Parere di tre Matematici sopra i danni che si sono trovati nella Cupola di S. Pietro (1742) – scritto in italiano
16) De motu corporis attracti in centrum immobile viribus decrescentibus in ratione distantiarum reciproca duplicata in spatiis non resistentibus (1743) – scritto in latino
17) Riflessioni de' Padri Tommaso Le Seur, Francesco Jacquier de el' Ordine de' Minimi, e Ruggiero Giuseppe Boscovich della Compagnia di Gesù Sopra alcune difficoltà spettanti i danni, e Risarcimenti della Cupola Di S. Pietro (1743) – scritto in italiano
18) Nova methodus adhibendi phasium observationes in eclipsibus lunaribus ad exercendam geometriam et promovendam astronomiam (1744) – scritto in latino
19) De cycloide et logistica (1745) – scritto in latino
20) De Viribus Vivis (1745) – scritto in latino
21) Trigonometria sphaerica (1745) – scritto in latino
22) De cometis (1746) – scritto in latino
23) Dissertatio de maris aestu (1747) – scritto in latino
24) Dissertatio de lumine, 1-2 (1748/1749) – scritto in latino
25) De determinanda orbita planetae ope catoptricae ex datis vi celeritate & directione motus in dato puncto (1749) – scritto in latino
26) Sopra il Turbine che la notte tra gli XI e XII giugno del MDCCXLIX danneggio una gran parte di Roma (1749; Latin translation 1766) – scritto in italiano
27) De centrogravitatis (1751) – scritto in latino
28) Elementorum matheseos ad usum studiosae juventutis (1752) – scritto in latino
29) De lunae atmosphaera (1753) – scritto in latino
30) De continuitatis lege et eius consectariis pertinentibus ad prima materiae elementa eorumque vires dissertatio (1754) – scritto in latino
31) Elementorium universae matheseos, 1-3 (1757) – scritto in latino
32) De lege virium in natura existentium (1755) – scritto in latino
33) De lentibus et telescopiis dioptricis disertatio (1755) – scritto in latino
34) De inaequalitatibus quas Saturnus et Jupiter sibi mutuo videntur inducere praesertim circa tempus conjunctionis (1756) – scritto in latino
35) Theoria Philosophiae Naturalis (1758) – scritto in latino
36) De Solis ac Lunae defectibus libri (1760) – scritto in latino
37) Scrittura sulli danni osservati nell' edificio della Biblioteca Cesarea di Vienna, e loro riparazione (1763) – scritto in italiano
38) Memorie sopra il Porti di Rimini (1765) – scritto in italiano
39) Sentimento sulla solidità della nuova Guglia del Duomo di Milano (1765) – scritto in italiano
40) dissertationes quinque ad dioptricam pertinentes (1767) – scritto in latino
41) Voyage astronomique et geographique (1770) – scritto in francese
42) Memorie sulli cannocchiali diottrici (1771) – scritto in italiano
43) Journal d'un voyage de Constantinopole en Pologne (1772) – scritto in francese
44) Sullo sbocco dell'Adige in Mare (1779) – scritto in italiano
45) Riflessioni sulla relazione del Sig. Abate Ximenes appartenente al Progetto di un nuovo Ozzeri nello Stato Lucchese (1782) – scritto in italiano
46) Giornale di un viaggio da Constantinopoli in Polonia dell'abate Ruggiero Giuseppe Boscovich, con una sua relazione delle rovine di Troia (1784) – scritto in italiano
47) Opera pertinentia ad opticam et astronomiam, 1-5 (1785) – scritto in latino
48) Sui danni del Porto di Savona, loro cagioni e rimedi (1771) – scritto in italiano
49) Lettere a Giovan Stefano Conti (1780) – scritto in italiano
Nessuna opera in croato. Il Boscovich non ha mai scritto nulla in croato, non ha mai scritto una sola parola croata in tutta la propria vita. Assolutamente nulla – mai.
Ha scritto solo ed esclusivamente in latino/italiano/francese – di croato nemmeno l'ombra.Va inoltre ricordato che il Boscovich visse la maggior parte della propria vita in Italia e Francia (con una breve capatina in Inghilterra).
Ebbene, proprio sulla base di questa evidenza i croati ''giustamente'' lo dichiarano genuinamente croato, anzi croaticissimo, al punto che a suo tempo (una quindicina di anni fa') la sua immagine fu' perfino raffigurata su una banconota nazionale (tanto per rimarcarne la croaticita').
Io sinceramente non riesco a capire tale atteggiamento, menzognero senza alcuna vergogna, definirlo irrazionale e' riduttivo, sarebbe forse meglio definirlo demente.
Sulla venezianita' e dunque italianita' di Marco Polo mi pare inutile tornarci, la questione e' stata ampiamente spiegata da Alvise Zorzi nella biografia del grande veneziano.
QUOTE (Irrto @ 27/4/2011, 19:26)
Sarebbe molto utile che venisse fatta una conferenza sull'italianità o la slavità dei personaggi illustri del passato con sostenitori di entrambe le tesi che dibattessero approfonditamente senza eccedere, così forse si eliminerebbe una volta x tutte la questione
Devo correggere la frase boldata. Qui non si tratta di
slavita', visto che questo termine ragruppa una famiglia di nazioni il cui numero totale eccede i 350 milioni di individui.
Qui si tratta di
croaticita' visto che sono nello specifico i croati a tentare di impossessarsi di storia e personaggi altrui (veneto-italiani) dichiarandoli nazionalmente croati.
Faccio 2 semplici esempi:
1) il Palazzo d'Inverno dell'Ermitage, a San Pietroburgo (in Russia) fu' progettato nel 18°secolo dall'architetto italiano
Bartolomeo Rastrelli (peraltro cresciuto in Russia alla corte imperiale). Nonostante nel corso degli anni il Rastrelli si sia naturalizzato russo egli e' riconosciuto dalle autorita' russe come nazionalmente Italiano, non certo russo.
2)
Pietro Coppo, geografo e cartografo veneziano, visse la maggior parte della propria vita a Isola d'Istria, che oggi si trova in Slovenia. Le autorita' slovene riconoscono il Coppo come un illustre personaggio veneziano-italiano, non certo come sloveno.
Sloveni e Russi sono entrambi popoli slavi, ma a differenza dei croati non si fregano i grandi personaggi italiani del passato propagandoli come propri.
Non ne hanno bisogno, hanno abbastanza storia e personaggi propri di cui andare fieri e non sentono alcun bisogno di abbassarsi a ladri di storia altrui
PS: stavo per dimenticare, buon 1° maggio a tutti.