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Il genocidio asburgico. 1866-1918, Come il governo di Vienna progettò e portò a compimento una pulizia etnica contro gli Italiani

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Marcus Tullius Cicero
view post Posted on 14/1/2011, 14:37     +1   -1




CITAZIONE (_Raziel_ @ 14/1/2011, 12:48) 
Per una storia diplomatica, del periodo e non solo, estremamente approfondita poiché tratta da documenti ufficiali, leggasi La questione di Trieste di Diego de Castro. La usai con immenso profitto per la mia tesi di laurea, cosa un po' ma i volumi sono veramente belli. Sono passati quasi 10 anni ormai, non so se sia ancora disponibile, i volumi erano pubblicati da una piccola casa editrice di Trieste, la Lint.

E' davvero un bel lavoro, anche se focalizzato principalmente su temi strettamente politici e diplomatici.
Fra l'altro, se ben ricordo, lo studio evidenzia la correttezza della politica estera italiana verso l' "alleato" asburgico e la frequente malafede e slealtà del governo viennese.
L'Italia per lealtà alla Triplice evitò rigorosamente d'interferire nelle vicende interne dell'impero austro-ungarico e d'appoggiare il locale movimento nazionale ed irredentista, il che non impedì all'imperatore sia di proseguire nella sua politica di persecuzione del movimento italiano, sia di coltivare progetti di distruzione dell'Italia stessa.
Il capo di stato maggiore austriaco, Conrad von Hötzendorf, propose due volte di attaccare a sorpresa e senza dichiarazione di guerra l'Italia stato alleato: la prima nel 1908, approfittando del terribile terremoto di Messina; la seconda nel 1911, quando le forze armate italiane erano impegnate in Libia. Lo ricorda il grande storico militare Piero Pieri.

http://patriottismo.forumcommunity.net/?t=42882887.

Edited by Marcus Tullius Cicero - 27/7/2012, 15:48
 
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view post Posted on 14/1/2011, 15:22     +1   -1

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sembra, molto interessante.
se la ritrovi la leggo volentieri.
 
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view post Posted on 14/1/2011, 15:48     +1   -1

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CITAZIONE (Marcus Tullius Cicero @ 14/1/2011, 14:37) 
CITAZIONE (_Raziel_ @ 14/1/2011, 12:48) 
Per una storia diplomatica, del periodo e non solo, estremamente approfondita poiché tratta da documenti ufficiali, leggasi La questione di Trieste di Diego de Castro. La usai con immenso profitto per la mia tesi di laurea, cosa un po' ma i volumi sono veramente belli. Sono passati quasi 10 anni ormai, non so se sia ancora disponibile, i volumi erano pubblicati da una piccola casa editrice di Trieste, la Lint.

E' davvero un bel lavoro, anche se focalizzato principalmente su temi strettamente politici e diplomatici.
Fra l'altro, se ben ricordo, lo studio evidenzia la correttezza della politica estera italiana verso l' "alleato" asburgico e la frequente malafede e slealtà del governo viennese.
L'Italia per lealtà alla Triplice evitò rigorosamente d'interferire nelle vicende interne dell'impero austro-ungarico e d'appoggiare il locale movimento nazionale ed irredentista, il che non impedì all'imperatore sia di proseguire nella sua politica di persecuzione del movimento italiano, sia di coltivare progetti di distruzione dell'Italia stessa.
Il capo di stato maggiore austriaco, Conrad von Hötzendorf, propose due volte di attaccare a sorpresa e senza dichiarazione di guerra l'Italia stato alleato: la prima nel 1908, approfittando del terribile terremoto di Messina; la seconda nel 1911, quando le forze armate italiane erano impegnate in Libia. Lo ricorda il grande storico militare Piero Pieri.

come ti dicevo, era ovvio, gli austriaci hanno sempre mal digerito la triplice.
e la tenevano solo perchè erano succubi della germania. che invece la trovava vitale per tenere in scacco la francia da sud, e far litigare francia e italia per il mediteraneo.

è ovvio che l'inimicizia tra italia e austria era sedimentata.
perchè come giustamente tu fai notare, l'austria propose di attaccare a sorpresa più volte l'italia, anche dai piani alti italiani si aspettava solo la giusta occasione.

per questo che i rapporti tra i due stati sono sempre stati livorosi, più che un alleanza era una pace armata.

lo stato di albania doveva rimanere libero , e invece segretamente c'era una "lotta" a suon di finanziamenti, costuzioni di ospedali e infrastrutture tra austria e italia per accapararselo.

se vogliamo l'unica volta che realmente si è arrivati ad una tensione tra le due cancellerie è stata nel 1909 all'annessione della bosnia.

visto che la triplice c'era come postilla che a qualsiasi allargamento dell'austria ungheria nei balcani, doveva corrispondere un equo compensamento territoriale all'italia , tra i territori dell'impero dell'austria ungheria.

che tradotto voleva dire "trento no perchè fa parte del tirolo, trieste no perchè è il nostro più grande porto, forse potremmo cedere gorizia e gradisca."

e poi il trattato fu poco impugnabile perchè la bosnia e l'erzegovina erano già sotto amministrazione austriaca dal 1878, quindi antecedente alla stipula della triplice.


tra l'altro vorrei sottolineare come l'amministrazione austriaca della zona fu decisamente migliore, della futura amministrazione serba o jugoslava.
difatti sotto gli austriaci la bosnia conobbe un periodo di benessere che credo non abbia mai più visto nella sua recente e travagliata storia.

ovviamente questo mi pare ovvio, visto che nel 1878 la duplice monarchia aveva già deciso di diventare "triplice" aggiungendo la componente sud slava alla corona.

la nostra sostanziale buona fede, era una fede di comodo, visto che era una alleanza che garantiva un confine sicuro, e sopratutto che molti, tra i piani alti militari italiani, temevano un altra disfatta come quella del 1866.
E anche la disfatta di Adua nel 1896 aveva minato molto gli animi dei comandi italiani. (la una disfatta voluta, insomma se si organizza un invasione militare a tarallucci e vino, per quanto gli abissini erano retrogradi, non è che puoi sperare di vincere, soprattutto se lanci in attacco in un territorio dove hai delle mappe palesemente sbagliate e incomplete)
fu proprio invece la guerra di libia a ridare fiducia ai piani militari italiani, avendo visto che bene o male si riusciva a tener testa a qualcuno (se pur al morente impero ottomano) anche da soli.
e l'impresa che diede questa consapevolezza non fu tanto l'occupazione di tripoli o della cirenaica....quanto l'occupazione di rodi, che dava la sicurezza di poter attaccare una nazione sul suo territorio.



Quello che oggettivamente, fatico a capire, è una strana forma di livore che vedo nei confronti dell'austria ungheria.
livore giustificato nel 1900, ma già dopo il 1918, se l'austria ungheria doveva pagare per tutti i suoi misfatti (indipendentemente dall'etnia), chedo che lo abbia pagato al 100%.

e l'italia dal trattato di pace di Saint Germain, ottenne quasi tutto quello che poteva ottenere ed era giustificata ad ottenere.


senza che poi ti ricito tutto, se leggi la discussione "irredentismo", vedi che c'è una ampia e interessante discussione che abbiamo fatto sulla giustezza di quel confine, e su quello che realmente si poteva fare per la dalmazia.
 
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Marcus Tullius Cicero
view post Posted on 14/1/2011, 18:50     +1   -1




Lo studio di Diego De Castro evidenzia la correttezza della politica estera italiana verso l' "alleato" asburgico e la frequente malafede e slealtà del governo viennese.

1) L'Italia per lealtà alla Triplice evitò rigorosamente d'interferire nelle vicende interne dell'impero austro-ungarico e d'appoggiare il locale movimento nazionale ed irredentista, il che non impedì all'imperatore sia di proseguire nella sua politica di persecuzione del movimento italiano, sia di coltivare progetti di distruzione dell'Italia stessa.

2) Il capo di stato maggiore austriaco, Conrad von Hötzendorf, propose due volte di attaccare a sorpresa e senza dichiarazione di guerra l'Italia stato alleato: la prima nel 1908, approfittando del terribile terremoto di Messina; la seconda nel 1911, quando le forze armate italiane erano impegnate in Libia. Lo ricorda il grande storico militare Piero Pieri. Gli intenti di von Hötzendorf erano quanto di più sleale e fedifrago si possa immaginare: attaccare di sorpresa un alleato, senza nessuna violazione del trattato da parte di quest'ultimo, in un momento in cui questo era in difficoltà per un terremoto od impegnato in un conflitto con una terza parte.
Al contrario, nessuna proposta del genere fu mai avanzata né dallo Stato Maggiore né dal Governo italiani.

3) Inoltre, l'Austria-Ungheria infranse chiaramente gli accordi sottoscritti rifiutando di concedere all'Italia parte dei territori italiani nel momento in cui annesse la Bosnia-Erzegovina: il fatto che fosse sotto protettorato militare dal 1878 non assolveva Vienna dai suoi impegni, nel momento in cui aveva annesso de iure tale regione.


Nel dopoguerra della Prima Guerra Mondiale vi fu un politico che difese l'Italia dall'accusa, del tutto falsa, d'aver "tradito" l'Austria. Egli fece notare che l'Italia non aveva affatto tradito, poiché nella Triplice Alleanza le condizioni erano sempre state poste a favore di Vienna e mai di Roma. Inoltre, il governo austriaco aveva frequentemente violato i patti sottoscritti, mai quello italiano.
Il politico in questione era austriaco ed ultra-nazionalista: Adolf Hitler. Se persino Hitler ha ammesso la malafede e la slealtà asburgiche nei confronti dell'Italia, davvero non vi è dubbio.


http://patriottismo.forumcommunity.net/?t=42882887.

Edited by Marcus Tullius Cicero - 27/7/2012, 15:48
 
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view post Posted on 14/1/2011, 20:24     +1   -1

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CITAZIONE (Marcus Tullius Cicero @ 14/1/2011, 18:50) 
Lo studio di Diego De Castro evidenzia la correttezza della politica estera italiana verso l' "alleato" asburgico e la frequente malafede e slealtà del governo viennese.

1) L'Italia per lealtà alla Triplice evitò rigorosamente d'interferire nelle vicende interne dell'impero austro-ungarico e d'appoggiare il locale movimento nazionale ed irredentista, il che non impedì all'imperatore sia di proseguire nella sua politica di persecuzione del movimento italiano, sia di coltivare progetti di distruzione dell'Italia stessa.

2) Il capo di stato maggiore austriaco, Conrad von Hötzendorf, propose due volte di attaccare a sorpresa e senza dichiarazione di guerra l'Italia stato alleato: la prima nel 1908, approfittando del terribile terremoto di Messina; la seconda nel 1911, quando le forze armate italiane erano impegnate in Libia. Lo ricorda il grande storico militare Piero Pieri. Gli intenti di von Hötzendorf erano quanto di più sleale e fedifrago si possa immaginare: attaccare di sorpresa un alleato, senza nessuna violazione del trattato da parte di quest'ultimo, in un momento in cui questo era in difficoltà per un terremoto od impegnato in un conflitto con una terza parte.
Al contrario, nessuna proposta del genere fu mai avanzata né dallo Stato Maggiore né dal Governo italiani.

3) Inoltre, l'Austria-Ungheria infranse chiaramente gli accordi sottoscritti rifiutando di concedere all'Italia parte dei territori italiani nel momento in cui annesse la Bosnia-Erzegovina: il fatto che fosse sotto protettorato militare dal 1878 non assolveva Vienna dai suoi impegni, nel momento in cui aveva annesso de iure tale regione.


Nel dopoguerra della Prima Guerra Mondiale vi fu un politico che difese l'Italia dall'accusa, del tutto falsa, d'aver "tradito" l'Austria. Egli fece notare che l'Italia non aveva affatto tradito, poiché nella Triplice Alleanza le condizioni erano sempre state poste a favore di Vienna e mai di Roma. Inoltre, il governo austriaco aveva frequentemente violato i patti sottoscritti, mai quello italiano.
Il politico in questione era austriaco ed ultra-nazionalista: Adolf Hitler. Se persino Hitler ha ammesso la malafede e la slealtà asburgiche nei confronti dell'Italia, davvero non vi è dubbio.

senti io non voglio entrare in polemica con te, ma mi pare che riesci a fare solo dei copia incolla di pezzi di articolo, sottolineando la scorrettezza del governo di vienna.
E non riesci a produrre una risposta autonoma.

1)L'entrata dell'italia nella triplice era un mutuo accordo esclusivamente a carattere difensivo. L'italia entrava nel 1882, 3 anni dopo la stesura della duplice alleanza austro-germanica del 1879.
L'italia venne accettata, su pesanti pressioni della Germania.
Che incastrava l'italia nel migliore scacchiere possibile.
La francia avrebbe evitato qualsiasi azione revanchista contro di Essa, visto che il trattato era puramente difensivo.
ergo un offensiva francese sull'alsazia, avrebbe fatto scattare l'offensiva italiana sulla provenza.
Quindi evitava alla germania di avere una francia aggressiva, temendo i confini sud.

Avrebbe imposto poi una "tregua Armata" o una pace tirata, tra italia e austria, di fatto togliendo una grossa rogna alla Germania, che in caso di guerra singola tra le due potenze, sarebbe rimasta in grave imbarazzo, sia se avesse dato una neutralità, sia se avrebbe patteggiato per l'austria o per l'italia (dopo la guerra del 1866).

La triplice alleanza se guardi bene era una alleanza fortemente Pro Germania, se vogliamo uno dei capolavori della germania, che bloccava di fatto l'europa e la incastrava in un fitto gioco di "fili tirati" , il primo che si fosse spezzato avrebbe trascinato l'europa nella grande guerra. o almeno la reinviava, e divincolava l'italia dai suoi impegni solo se a far la dichiarazione di guerra fosse stata l'austria o la germania.
ma se a dichiar guerra fosse sta la francia o la russia era obbligata a difendere gli alleati.

Questo fu il reale cavillo della nostra neutralità. visto che fu l'austria a dichiarare guerra alla serbia.

2)continua a mostrare il comportamento scorretto di vienna, intanto quelle sono idee di un generale, e fino a quando le idee sono "passibili" di condanna, sopratutto se alle idee non sono seguite i fatti.
Come ti ripeto, la pace tra austria e italia era solo una pace armata, purtroppo non trovo dei testi, ma credi che nessun militare italiano pensasse di attaccare l'austria nel momento propizio?
cosa che avvenne con puntualità cioè nel 1915.
come ti ho detto, nessun capo militare italiano lo propose, semplicemente perchè dopo il 1866 e sopratutto il 1884 ad adua, c'erano dei forti dubbi sulle speranze di vicere una guerra 1vs1 contro l'austria.
Quindi conveniva all'italia rifugiarsi in un patto che obbligava l'austria a non attaccarla, e in caso di attacco, obbligava la germania a scendere in austria a sua difesa.

Quindi non vedo dove sia la condanna verso l'austria, sapevano, come sapevamo noi, che prima o poi ci sarebbe stato un conflitto tra le due, una per reclamare i pezzettini di italia che mancavano, l'altra per punire l'italia principalmente per il suo comportamento del 1866 (veneto preso con demerito, difatti gli austriaci , a ragione non si sentirono mai sconfitti dagli italiani nel 1866)


3)come al solito a noi italiani piace fare le cose " a tarallucci e vino". nel trattato non era specificato, quali e quanti territori dovevano esser assegnati all'italia in caso di ingrandimenti territoriali dell'austria nei balcani.
era solo specificato un vago "adeguamento territoriale".
Ora o sei un politico alle prime armi, che crede ancora nell'iperuranio, oppure sai benissimo che una clausola "adeguati compensi territoriali" senza specificare quali, vuol dire "da 0 a tutto, a mia discrezione".
Quindi che dire, l'austria semplicemente, con la scusa che la bosnia era un protettorato dal 1878, quindi prima della firma del tratto, con l'italia, face passare il tutto, come già un territorio sotto il suo controllo.

A me dispiace dirlo, ma spesso noi italiani in tema politica internazionale e trattati, siamo sempre stati un pò i "pierini" della situazione.

Visto che poi anche recidivi, perchè la voce "adeguamenti territoriali" era anche nel patto di londra...e infatti si è visto quanti adeguamenti territoriali abbiamo avuto.
0 spartizione dell'impero tedesco, per un pezzo di riva oltre il fiume juba in somalia, e un pezzo di deserto del sahara in libia.

Poi tra l'altro, la loro scelta di fare i furbetti in bosnia, fu una delle scelte che fece protendere l'italia per la guerra con l'intesa.

quandi insomma io vorrei che nonostante noi siamo italiani e siamo su un forum di irredentismo, che passi la semplicistica idea "italiani bravi austriaci stronzi".

che non è cosi, ogni uno aveva le sue ragioni per stare nella triplice, alleanza di fatto manovrata e fatta ad uso e consumo della germania.
l'austria aveva i suoi motivi di livore con l'italia e l'italia con l'austria.
l'austria aveva il potenziale militare per fare una guerra e sostenerla 1 vs 1 con l'italia, l'italia per come aveva condotto le guerre del 1866, e del 1884 non saprei se fosse uscita vittoriosa da uno scontro 1 vs 1 con l'austria, combattuto sulle piene friulane.

l'austria per la questione bosniaca ha sfuttato questa sua tracotanza e un articolo vago della triplice alleanza.

errore che le è stato fatale nella grande guerra, perchè si è trovata l'italia contro, e non 1 vs 1, ma in una guerra che praticamente la accerchiava tutta.


poi come si dice, il tempo e galantuomo, la storia è signora....
e tutti abbiamo sotto gli occhi la fine che fece l'austria-ungheria al 1919.

quindi continui a dire, se l'austria ungheria ha peccato di tracotanza contro l'italia, la sua punizione già la ha avuta.



personalmente poi il caso di hitler mi fa ridere, quando ha detto una cosa del genere?
magari dopo il 1936, quando l'italia gli ha lasciato prendere l'austria, quando nel 1934 lo aveva impedito?
e quando Roma sembra esser l'unico alleato della germania?
insomma in questa situazione ci mancava solo che dicesse " gli italiani sono dei porci che hanno il tirolo", e aveva finito, si sarebbe giocato anche l'unico alleato.
e c'è da dire che è anche detto da uno nato in austria , che appena ha potuto è scappato in germania...

insomma ti ripeto, uno deve anche valutare non solo i fatti della storia, ma anche capire il perchè sono successe queste cose.

Tra l'altro aggiungo in ultimo, i primi a voler entrare nella duplice siamo stati noi italiani, per ripicca alla francia "rea di aver occupato tunisi", quando noi per primi in non so quale raptus di follia, alla conferenza di berlino, ci avevamo rinunciato, quando fu proprio bismark a proporcela.
in quella conferenza noi italiani dicemmo "no perchè se no litighiamo con la francia".
mentre i francesi invece di dire di no, semplicemente si riservavano il diritto di scegliere poi, e scelsero appunto di prendersela.

anche questo vogliamo far passare l'idea "italiano bravo e francese stronzo?" (che poi è vera a priori per la seconda parte^^)
però io a volte, mi viene da dire "italiano pirla e recidivo quando fa i trattati internazionali".

Edited by FulvioDip - 14/1/2011, 20:44
 
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Occit@n
view post Posted on 14/1/2011, 20:40     +1   -1




CITAZIONE (_Raziel_ @ 14/1/2011, 13:56) 
Ne avevo sicuramente una copia in formato word, ma non so se sia ancora presente nel disco perché ho formattato parecchie volte e non sempre mi ricordo di trasferire ogni dato. Posso controllare, per intanto puoi cercarla su tesionline e leggerne l'estratto:

www.tesionline.it/default/tesi.asp?idt=14728

Complimenti!

Molto interessante. Se me la puoi inviare mi faresti un grosso piacere.

:]: :italia:
 
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Marcus Tullius Cicero
view post Posted on 14/1/2011, 21:04     +1   -1




Caro FlavioDip,
neppure io intendo entrare in polemica con te. In tutta franchezza, lascia però che ti dica che non faccio copia ed incolla di materiali altrui, né parlo senza essermi prima documentato.
Quello che ho riferito sono dati di fatto e li riporto ancora, ulteriormente integrati.




1) Lo studio di Diego De Castro evidenzia la correttezza della politica estera italiana verso l' "alleato" asburgico e la frequente malafede e slealtà del governo viennese.
L'Italia per lealtà alla Triplice evitò rigorosamente d'interferire nelle vicende interne dell'impero austro-ungarico e d'appoggiare il locale movimento nazionale ed irredentista. L'irredentismo italiano nelle terre asburgiche fu praticamente abbandonato e lo stesso movimento irredentista nella madrepatria non incontrò affatto i favori governativi. (su questo cfr. anche Luciano Monzali, "Italiani di Dalmazia", pp. 125-137sgg.). I ministri degli Esteri d'Italia, come Mancini e Robilant, non vennero meno agli accordi sottoscritti né tramarono contro l'Austria-Ungheria.
Scrive il Monzali:
"La decisione di avvicinarsi al blocco austro-germanico, concludendo nel maggio 1882 un'alleanza difensiva con Austria-Ungheria e Germania, denominata poi Triplice Alleanza, fu la risposta politica che la classe dirigente liberale ideò per reagire alla profonda crisi della politica estera dell'Italia alla fine degli anni Settanta; ma fu anche, come hanno notato Francesco Tommasini e Pietro Pastorelli, la ricerca di uno strumento politico per cercare di risolvere sul lungo termine e per via diplomatica il problema del confine italo-austriaco e la questione degli italiani d'Austria."
Al contrario, l'imperatore austro-ungarico proseguì nella sua politica di persecuzione del movimento italiano, sia di coltivare progetti di distruzione dell'Italia stessa. Il gabinetto Taaffe e quello Beust perseguivano una politica smaccatamente anti-italiana sia nella politica interna, sia in quella estera.
Questa linea interpretativa è accolta, fra gli altri, da un importante anzi insigne studioso come Leo Valiani.

2) Il capo di stato maggiore austriaco, Conrad von Hötzendorf, propose due volte di attaccare a sorpresa e senza dichiarazione di guerra l'Italia stato alleato: la prima nel 1908, approfittando del terribile terremoto di Messina; la seconda nel 1911, quando le forze armate italiane erano impegnate in Libia. Lo ricorda il grande storico militare Piero Pieri. Gli intenti di von Hötzendorf erano quanto di più sleale e fedifrago si possa immaginare: attaccare di sorpresa un alleato, senza nessuna violazione del trattato da parte di quest'ultimo, in un momento in cui questo era in difficoltà per un terremoto od impegnato in un conflitto con una terza parte.
Si noti che l'impero asburgico concedeva ampi poteri anche politici alle forze armate ed una condizione di semi indipendenza allo Stato Maggiore. La volontà aggressiva di Conrad von Hötzendorf non era affatto espressione della sua volontà personale, ma dei circoli militari austriaci e dell'aristocrazia di corte.
Al contrario, nessuna proposta del genere fu mai avanzata né dallo Stato Maggiore né dal Governo italiani. Non ha senso sostenere che potrebbero averlo fatto: sino al 1914 nessuno avanzò progetti del genere in Italia. Se si è d'opinione contraria, occorre provare ciò che sostiene.

3) Inoltre, l'Austria-Ungheria infranse chiaramente gli accordi sottoscritti rifiutando di concedere all'Italia parte dei territori italiani nel momento in cui annesse la Bosnia-Erzegovina: il fatto che fosse sotto protettorato militare dal 1878 non assolveva Vienna dai suoi impegni, nel momento in cui aveva annesso de iure tale regione.

4) Nel dopoguerra della Prima Guerra Mondiale vi fu un politico che difese l'Italia dall'accusa, del tutto falsa, d'aver "tradito" l'Austria. Egli fece notare che l'Italia non aveva affatto tradito, poiché nella Triplice Alleanza le condizioni erano sempre state poste a favore di Vienna e mai di Roma. Inoltre, il governo austriaco aveva frequentemente violato i patti sottoscritti, mai quello italiano.
Il politico in questione era austriaco ed ultra-nazionalista: Adolf Hitler. Se persino Hitler ha ammesso la malafede e la slealtà asburgiche nei confronti dell'Italia, davvero non vi è dubbio. Egli lo fece nei primissimi anni della sua carriera politica, quando era ancora sconosciuto e non aveva alcun interesse ad accattivarsi l 'Italia (cfr. Erik Ruby "Il tradimento tedesco", Magliano 1996)



Quando si discute di storia non si dovrebbero esprimere giudizi soggettivi né considerazioni ideologiche. Il sottoscritto non è qui per dare patenti di bontà o cattiveria né per rivendicare vendette sull'Austria, ma solo ed unicamente per dare il suo piccolissimo contributo alla conoscenza e comprensione del passato. Pertanto, le affermazioni di natura etica ed ideologica non dovrebbero, secondo me, avere cittadinanza alcuna quando si discute di storia o di qualsiasi altra scienza.

Buona notte


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Edited by Marcus Tullius Cicero - 27/7/2012, 15:49
 
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Le eccezioni di Marcus Cicero non sono in discussione, ma non perché lo sostiene lui, bensì perché lo sostiene De Castro il quale aveva accesso DIRETTO ai documenti diplomatici dell'epoca. A parte questo è abbastanza noto l'articolo che prevedeva che qualsiasi ingrandimento austro ungarico doveva essere compensato (ok, non c'era alcuna specificazione della compensazione, e questo dava già il probabile esito nulla della norma, ma questo è un discorso politico, non giuridico) con un trasferimento di territori all'Italia; nonché la clausola che vietava, in ogni caso, anche in caso di guerra difensiva (e non lo fu, visto che la dichiarazione di guerra fu austro-tedesca all'Intesa), la partecipazione dell'Italia, contro il Regno Unito.
Chiudiamo che la dichiarazione germanica ed austro ungarica avvenne in un torno di tempo molto rapido, e mai chiesero il parere di Roma o anche semplici consultazioni. Che non le abbiano chieste perché volevano una guerra rapida e temevano che noi avremmo tirato le cose per le lunghe facendogli perdere tempo, è possibile, forse probabile, ma de iure gli imperi centrali erano totalmente in torto con noi. Però sì sa, in guerra si fa di tutto per demonizzare il nemico, per cui la figura del "traditore" dell'alleanza alla fine ci sta, propagandisticamente anche io avrei usato la stessa arma a parti invertite. L'importante è sapere, non tanto da italiani e nazionalisti, ma da uomini ragionanti, che appunto era solo propaganda.
 
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view post Posted on 15/1/2011, 02:15     +1   -1

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CITAZIONE (Marcus Tullius Cicero @ 14/1/2011, 21:04) 
Caro FlavioDip,
neppure io intendo entrare in polemica con te. In tutta franchezza, lascia però che ti dica che non faccio copia ed incolla di materiali altrui, né parlo senza essermi prima documentato.
Quello che ho riferito sono dati di fatto e li riporto ancora, ulteriormente integrati.




1) Lo studio di Diego De Castro evidenzia la correttezza della politica estera italiana verso l' "alleato" asburgico e la frequente malafede e slealtà del governo viennese.
L'Italia per lealtà alla Triplice evitò rigorosamente d'interferire nelle vicende interne dell'impero austro-ungarico e d'appoggiare il locale movimento nazionale ed irredentista. L'irredentismo italiano nelle terre asburgiche fu praticamente abbandonato e lo stesso movimento irredentista nella madrepatria non incontrò affatto i favori governativi. (su questo cfr. anche Luciano Monzali, "Italiani di Dalmazia", pp. 125-137sgg.). I ministri degli Esteri d'Italia, come Mancini e Robilant, non vennero meno agli accordi sottoscritti né tramarono contro l'Austria-Ungheria.
Scrive il Monzali:
"La decisione di avvicinarsi al blocco austro-germanico, concludendo nel maggio 1882 un'alleanza difensiva con Austria-Ungheria e Germania, denominata poi Triplice Alleanza, fu la risposta politica che la classe dirigente liberale ideò per reagire alla profonda crisi della politica estera dell'Italia alla fine degli anni Settanta; ma fu anche, come hanno notato Francesco Tommasini e Pietro Pastorelli, la ricerca di uno strumento politico per cercare di risolvere sul lungo termine e per via diplomatica il problema del confine italo-austriaco e la questione degli italiani d'Austria."
Al contrario, l'imperatore austro-ungarico proseguì nella sua politica di persecuzione del movimento italiano, sia di coltivare progetti di distruzione dell'Italia stessa. Il gabinetto Taaffe e quello Beust perseguivano una politica smaccatamente anti-italiana sia nella politica interna, sia in quella estera.
Questa linea interpretativa è accolta, fra gli altri, da un importante anzi insigne studioso come Leo Valiani.

2) Il capo di stato maggiore austriaco, Conrad von Hötzendorf, propose due volte di attaccare a sorpresa e senza dichiarazione di guerra l'Italia stato alleato: la prima nel 1908, approfittando del terribile terremoto di Messina; la seconda nel 1911, quando le forze armate italiane erano impegnate in Libia. Lo ricorda il grande storico militare Piero Pieri. Gli intenti di von Hötzendorf erano quanto di più sleale e fedifrago si possa immaginare: attaccare di sorpresa un alleato, senza nessuna violazione del trattato da parte di quest'ultimo, in un momento in cui questo era in difficoltà per un terremoto od impegnato in un conflitto con una terza parte.
Si noti che l'impero asburgico concedeva ampi poteri anche politici alle forze armate ed una condizione di semi indipendenza allo Stato Maggiore. La volontà aggressiva di Conrad von Hötzendorf non era affatto espressione della sua volontà personale, ma dei circoli militari austriaci e dell'aristocrazia di corte.
Al contrario, nessuna proposta del genere fu mai avanzata né dallo Stato Maggiore né dal Governo italiani. Non ha senso sostenere che potrebbero averlo fatto: sino al 1914 nessuno avanzò progetti del genere in Italia. Se si è d'opinione contraria, occorre provare ciò che sostiene.

3) Inoltre, l'Austria-Ungheria infranse chiaramente gli accordi sottoscritti rifiutando di concedere all'Italia parte dei territori italiani nel momento in cui annesse la Bosnia-Erzegovina: il fatto che fosse sotto protettorato militare dal 1878 non assolveva Vienna dai suoi impegni, nel momento in cui aveva annesso de iure tale regione.

4) Nel dopoguerra della Prima Guerra Mondiale vi fu un politico che difese l'Italia dall'accusa, del tutto falsa, d'aver "tradito" l'Austria. Egli fece notare che l'Italia non aveva affatto tradito, poiché nella Triplice Alleanza le condizioni erano sempre state poste a favore di Vienna e mai di Roma. Inoltre, il governo austriaco aveva frequentemente violato i patti sottoscritti, mai quello italiano.
Il politico in questione era austriaco ed ultra-nazionalista: Adolf Hitler. Se persino Hitler ha ammesso la malafede e la slealtà asburgiche nei confronti dell'Italia, davvero non vi è dubbio. Egli lo fece nei primissimi anni della sua carriera politica, quando era ancora sconosciuto e non aveva alcun interesse ad accattivarsi l 'Italia (cfr. Erik Ruby "Il tradimento tedesco", Magliano 1996)



Quando si discute di storia non si dovrebbero esprimere giudizi soggettivi né considerazioni ideologiche. Il sottoscritto non è qui per dare patenti di bontà o cattiveria né per rivendicare vendette sull'Austria, ma solo ed unicamente per dare il suo piccolissimo contributo alla conoscenza e comprensione del passato. Pertanto, le affermazioni di natura etica ed ideologica non dovrebbero, secondo me, avere cittadinanza alcuna quando si discute di storia o di qualsiasi altra scienza.

Buona notte

guarda io ho capito, quello che forse non capisci del mio discorso sono i perchè l'austria ha tenuto i comportamenti che sottolinei più volte con questi copia ed incolla.
ti sto spiegando, che dal punto di vista austriaco, le uniche prese di posizioni che potevano avere verso l'italia erano quelle.
è inutile concentrarsi a dire "l'austriaco è stato infido perchè un generale aveva proprosto un attaco a sorpresa".
è utile invece capire il perchè un generale austriaco proponeva un attacco a sorpresa.
è bene sapere modi e modalità dell'etnocidio che gli austriaci hanno messo in moto nelle regioni a maggioranza italiana a loro rimaste, ma è sopratutto utile, fare esercizio intellettuale e capire il perchè in soli 30 anni ci fu un tale cambiamento di rotta da parte di vienna.
è utile capire quali erano i moviti di esistenza della triplice alleanza.
del perchè la germania la voleva, del perchè l'austria la voleva, e del perchè l'italia ci è finita dentro.
quando mi chiedi l'opinine contraria alla voglia dell'italia di attaccare l'austria...te la dico subito, la grande guerra.
si poteva restare neutrali, alla fine la guerra era di aggressione austriaca alla serbia.
gli austriaci erano disposti a trattare per il trentino e gorizia...per la nostra neutralità.
invece appena abbiamo visto che vienna era sotto attacco dai russi (quindi impegnata in altra guerra, come l'italia nel 1911), abbiamo ricusato la triplice, entrati nell'intesa e attaccato gli austriaci a sud.
ora vedi, guardando il comportamento dell'italia "super partes" forse i timori austriaci e l'idea di un "attacco preventivo" non erano del tutto infondati.
che poi loro ci hanno messo del loro, giocando sulle postille "adeguamenti territoriali", e la bosnia è un protettorato e la differenza tra un protettorato e un annessione è quasi inesistente.
non hanno fatto altro che dare "elementi" all'italia per decidere su quale fronte schierarsi.

poi come ho detto, il giudizio della storia credo si sia abbattuto in maniera "giusta" sull'austria ungheria.

tu riporti con precisione delle parti di un libro, che sono molto interessanti, ma se poi non ci si fa attorno una discussione e non si capiscono i motivi che hanno portato a quelle decisioni, allora, secondo me, diventa una discussione assai sterile, e riporta la storia ad un semplice insieme di "nozionistica".
 
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view post Posted on 15/1/2011, 02:35     +1   -1

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CITAZIONE (_Raziel_ @ 14/1/2011, 22:46) 
Le eccezioni di Marcus Cicero non sono in discussione, ma non perché lo sostiene lui, bensì perché lo sostiene De Castro il quale aveva accesso DIRETTO ai documenti diplomatici dell'epoca. A parte questo è abbastanza noto l'articolo che prevedeva che qualsiasi ingrandimento austro ungarico doveva essere compensato (ok, non c'era alcuna specificazione della compensazione, e questo dava già il probabile esito nulla della norma, ma questo è un discorso politico, non giuridico) con un trasferimento di territori all'Italia; nonché la clausola che vietava, in ogni caso, anche in caso di guerra difensiva (e non lo fu, visto che la dichiarazione di guerra fu austro-tedesca all'Intesa), la partecipazione dell'Italia, contro il Regno Unito.
Chiudiamo che la dichiarazione germanica ed austro ungarica avvenne in un torno di tempo molto rapido, e mai chiesero il parere di Roma o anche semplici consultazioni. Che non le abbiano chieste perché volevano una guerra rapida e temevano che noi avremmo tirato le cose per le lunghe facendogli perdere tempo, è possibile, forse probabile, ma de iure gli imperi centrali erano totalmente in torto con noi. Però sì sa, in guerra si fa di tutto per demonizzare il nemico, per cui la figura del "traditore" dell'alleanza alla fine ci sta, propagandisticamente anche io avrei usato la stessa arma a parti invertite. L'importante è sapere, non tanto da italiani e nazionalisti, ma da uomini ragionanti, che appunto era solo propaganda.

Perfettamente d'accordo, la Germania e l'Austria, hanno giocato un bluff che purtroppo per loro, non ha affatto pagato.
cioè credevano che l'italia fosse impreparata ad una guerra del genere, e credevano che l'effetto "adua" si sarebbe protratto anche nel 1915.
e sopratutto avevano visto che l'italia era quasi sempre stata ai patti della triplice. Quindi qualcuno di cui fidarsi, se era una neutralità sarebbe rimasta neutrale (a questo punto per ironia della sorte, siamo stati noi a scegliere il momento migliore, per ricusare il comportamento "onesto" tenuto fino ad allora, o meglio forse il grande bluff lo abbiamo fatto noi a loro per tutti gli anni della triplice insieme)
uno dei punti chiave che la germania in accordi bilaterali aveva proposta alla germania, era che , in caso di guerra con la francia, si sarebbe fatto di tutto, per assegnare nizza, corsica e tunisia all'italia.
e anche da questa convinzione della germania, e calcolo sbagliato, che fu suggerito all'austria di offrire solo trento e gorizia.
semplicemente perchè pensavano di pagare la neutralità italiana, con un acconto piccolo all'inizio, e in cambio invece di una "benevola" neutralità (i.e leggasi come supporti di guerra) di girargli i territori francesi.
quindi la neutralità italiana si pagava all'inizio con poco, e si sperava di ottenerla offrendo un "pagherò" che come costrizione aveva una vittoria schiacciante dei due imperi centrali, sulle forze dell'intesa.

evidentemente hanno pensato che anche questa volta, potevano evitare di consultare l'italia, che sarebbe rimasta nel sua neutralità, in cambio di un vago "pagherò" di due pezzettini di austria e forse della francia (insomma era palese che il pagherò era un investimento molto rischioso).


Gli eventi che hanno fatto proprendere per l'intesa sono stati fondamentalmente 3.

Esasperazione dei rapporti italo-austriaci dopo lo scherzo della bosnia. (ie gli austriaci non mantengono la parola data)

Vittoriosa campagna di libia, ma sopratutto l'impresa di Rodi, che aveva ridato fiducia ad un esercito un pò timoroso, dopo la guerra del 1866 in vento e nel 1884 in abissinia.

congiunzione che gli italiani aspettavano come falchi, (la stessa che aspettavano gli austriaci prima), austria completamente sbrodolata a est, con un fronte che partiva da belgrado, e arrivava alla galizia.


Insomma diciamo che abbiamo avuto le palle di scegliere con decisione il momento giusto.
forse ne abbiamo avuto di più degli austriaci, che come è stato riportato, ci hanno pensato più volte, ma non sono mai andati oltre le parole.


Tra l'altro la nostra fu solo una guerra contro l'austria, visto che la dichiarazione di guerra, alla germania fu fatta esattamente 15 mesi dopo.
 
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Pandrea
view post Posted on 15/1/2011, 03:08     +1   -1




CITAZIONE (FulvioDip @ 15/1/2011, 02:35) 
Tra l'altro la nostra fu solo una guerra contro l'austria, visto che la dichiarazione di guerra, alla germania fu fatta esattamente 15 mesi dopo.

Strategicamente parlando poi, fu esattamente questo il motivo del mancato avanzamento in Trentino. All'epoca il Trentino era scarsamente difeso, gli italiani avevano una superiorità numerica impressionante, gli austriaci non sarebbero stati in grado di chiudere tutte e 5 le valli verso Trento. E caduta una cadono tutte, poi è dritta verso Bolzano.

Ma uno sfondamento in Trentino fino al Brennero avrebbe portato gli eserciti dell'Intesa a pochi chilometri dalla Baviera, con conseguente intervento in forze della Germania, nemico contro il quale non eravamo preparati. Pertanto si preferì un'avanzata nella Venezia Giulia, con la speranza di oltrepassare rapidamente le Alpi trovandosi una pianura fino a Vienna, per costringere gli Asburgo a trattare una resa separata con l'Italia. ovviamente ciò non accadde e alla fine dichiarammo guerra pure alla Germania.
 
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Pandrea
view post Posted on 15/1/2011, 03:37     +1   -1




CITAZIONE (FulvioDip @ 14/1/2011, 01:26) 
concordo pienamente, che noi italiani abbiamo il piccolo vizietto di piangerci addosso con scene plateali è assodato.
che pensavamo di esser i più furbi del mondo quando prendevamo solo noi quasi tutti i soldi del piano marshall è vero, purtroppo da bei "furbetti", non pensavamo che quei soldi ovviamente si stava vendendo l'italia.
In verità cifre alla mano siamo quarti: prima di noi ci sono Germania, Gran Bretagna e Francia, a poca distanza da noi come quinta l'Olanda. Non credo potesse andare diversamente, avevamo pur sempre il primo partito comunista della NATO

la germania ha pagato per tutti ma non si è piegata hai ragione.
Contate che Lenin, propose anche di rispettare l'integrità territoriale della germania al 1919, (tranne danzica che andava alla polonia), se solo i tedeschi avessero deciso di diventare una repubblica socialista.
Ovviamente dissero di no, e finirono come finirono.
Lenin? Parli del 1945 o del 1919?

Per il Giappone, però devo contraddirti, visto che anche loro sono legatissimi agli usa, anche loro dopo la guerra erano quasi ad uno stato "pre industriale" e anche loro sono stati ricostruiti con i soldi americani.
solo che hanno cercato un rapporto da pari a pari (cioè mi hai ricostruito, ora ti rendo il favore, ma non esiste che per rendertelo mi metto prono davanti a te)

anche adesso il giappone non dice "ah" in politica estera, se non sentono prima gli usa.


su potrebbero essere la potenza che contende alla cina il dominio dell'asia.
eppure sono talmente terrorizzati da una altra guerra che non mettono bocca manco nella questione della corea...che insomma era una loro ex colonia e protettorato.
Oddio, Cina contro Giappone attualmente il Giappone verrebbe divorato vivo. Avrebbe già i suoi problemi a sbarcare in Corea del Nord, tenendo conto che le sue forze armate sono ancora limitate dal trattato di pace del 1945.

e io ho sempre avuto il sospetto che in noi, ci sia la falsa idea, che è stato machiavellico e geniale aver fatto il voltafaccia del 1943, che ci ha salvato, ci ha tolto altre pesantissime mutilazioni etc etc...
ma ho avuto sempre il solito sospetto, che abbia salvato anche del "marcio" che poi è rimasto fino ad adesso.
mi chiedo se forse non era meglio, firmare l'armistizio e dichiarci sconfitti come una nazione con le palle che ammette la sconfitta, e basta,....avrebbe portato ad un reset completo della nazione.
che forse sarebbe uscita fuori più forte, come l'erba nuova dopo che è passato l'incendio.
Sinceramente io alla cosa del repulist totale in Germania e Giappone ci credo poco. In Germania i quadri medi e piccoli del partito nazista si reintegrarono nella Germania Ovest pari pari ai gerarchi fascisti di piccolo calibro in Italia. I grandi gruppi industriali si tennero gli immensi guadagni della guerra e le varie aziende che avevano utilizzato come schiavi i prigionieri di guerra ne uscirono illese.
Gli unici che pagarono furono la loro cultura e la loro identità nazionale: ancora oggi tutto quello pre-1945 in questi due paesi è tabù, in odore di rifiuto e condanna. A confronto noi italiani siamo nazionalisti fanatici. In Germania un forum come questo che parlasse della Slesia, dei Sudeti e della Prussia orientale verrebbe chiuso e noi arrestati per apologia di nazismo.
Tralasciamo quello che divenne la DDR, un nazismo in salsa sovietica, i tedeschi hanno questa particolarità di impegnarsi a fondo in ogni cosa che fanno. In DDR una persona ogni 50 era almeno un informatore della Stasi se non di più, credo che il Grande Fratello orwelliano ne avesse di meno.

Istria Fiume e Dalmazia, nè Slovenia nè Croazia
 
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view post Posted on 15/1/2011, 11:13     +1   -1

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CITAZIONE (Pandrea @ 15/1/2011, 03:37) 
CITAZIONE (FulvioDip @ 14/1/2011, 01:26) 
concordo pienamente, che noi italiani abbiamo il piccolo vizietto di piangerci addosso con scene plateali è assodato.
che pensavamo di esser i più furbi del mondo quando prendevamo solo noi quasi tutti i soldi del piano marshall è vero, purtroppo da bei "furbetti", non pensavamo che quei soldi ovviamente si stava vendendo l'italia.
In verità cifre alla mano siamo quarti: prima di noi ci sono Germania, Gran Bretagna e Francia, a poca distanza da noi come quinta l'Olanda. Non credo potesse andare diversamente, avevamo pur sempre il primo partito comunista della NATO

la germania ha pagato per tutti ma non si è piegata hai ragione.
Contate che Lenin, propose anche di rispettare l'integrità territoriale della germania al 1919, (tranne danzica che andava alla polonia), se solo i tedeschi avessero deciso di diventare una repubblica socialista.
Ovviamente dissero di no, e finirono come finirono.
Lenin? Parli del 1945 o del 1919?

Per il Giappone, però devo contraddirti, visto che anche loro sono legatissimi agli usa, anche loro dopo la guerra erano quasi ad uno stato "pre industriale" e anche loro sono stati ricostruiti con i soldi americani.
solo che hanno cercato un rapporto da pari a pari (cioè mi hai ricostruito, ora ti rendo il favore, ma non esiste che per rendertelo mi metto prono davanti a te)

anche adesso il giappone non dice "ah" in politica estera, se non sentono prima gli usa.


su potrebbero essere la potenza che contende alla cina il dominio dell'asia.
eppure sono talmente terrorizzati da una altra guerra che non mettono bocca manco nella questione della corea...che insomma era una loro ex colonia e protettorato.
Oddio, Cina contro Giappone attualmente il Giappone verrebbe divorato vivo. Avrebbe già i suoi problemi a sbarcare in Corea del Nord, tenendo conto che le sue forze armate sono ancora limitate dal trattato di pace del 1945.

e io ho sempre avuto il sospetto che in noi, ci sia la falsa idea, che è stato machiavellico e geniale aver fatto il voltafaccia del 1943, che ci ha salvato, ci ha tolto altre pesantissime mutilazioni etc etc...
ma ho avuto sempre il solito sospetto, che abbia salvato anche del "marcio" che poi è rimasto fino ad adesso.
mi chiedo se forse non era meglio, firmare l'armistizio e dichiarci sconfitti come una nazione con le palle che ammette la sconfitta, e basta,....avrebbe portato ad un reset completo della nazione.
che forse sarebbe uscita fuori più forte, come l'erba nuova dopo che è passato l'incendio.
Sinceramente io alla cosa del repulist totale in Germania e Giappone ci credo poco. In Germania i quadri medi e piccoli del partito nazista si reintegrarono nella Germania Ovest pari pari ai gerarchi fascisti di piccolo calibro in Italia. I grandi gruppi industriali si tennero gli immensi guadagni della guerra e le varie aziende che avevano utilizzato come schiavi i prigionieri di guerra ne uscirono illese.
Gli unici che pagarono furono la loro cultura e la loro identità nazionale: ancora oggi tutto quello pre-1945 in questi due paesi è tabù, in odore di rifiuto e condanna. A confronto noi italiani siamo nazionalisti fanatici. In Germania un forum come questo che parlasse della Slesia, dei Sudeti e della Prussia orientale verrebbe chiuso e noi arrestati per apologia di nazismo.
Tralasciamo quello che divenne la DDR, un nazismo in salsa sovietica, i tedeschi hanno questa particolarità di impegnarsi a fondo in ogni cosa che fanno. In DDR una persona ogni 50 era almeno un informatore della Stasi se non di più, credo che il Grande Fratello orwelliano ne avesse di meno.

Istria Fiume e Dalmazia, nè Slovenia nè Croazia

si scusami ho confuso i nomi e le date.
Ovviamente era Stalin, che propose ai tedeschi che se avessero firmato la resa esclusiva con loro, prima dell'arrivo degli alleati, e fossero diventati una repubblica socialista, si sarebbe impegnato a mantenere al germania entro i confini stabiliti dopo il 1919.
tranne sulla città di danzica che non poteva non darla alla polonia aggredita.
Ovviamente con questa mossa avrebbe guadagnato sia la polonia che la germania.
quando i tedeschi hanno risposto di no, ovviamente hanno fatto di tutto per prendersi la roba loro, e dar la maggior parte possibile della germania alla polonia.
 
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Marcus Tullius Cicero
view post Posted on 15/1/2011, 13:02     +1   -1




RISPETTO DELLE LEGGI DELL'IRREDENTISMO ITALIANO, VIOLENZA POLITICA DEL NAZIONALISMO SLAVO
L’irredentismo italiano in Trentino-Alto Adige, Venezia Giulia e Dalmazia fu caratterizzato da una pressoché totale estraneità alla violenza e da un assoluto rispetto delle leggi vigenti. Scrive Ernesto Sestan, il grande storico originario di Albona:
“In un quarantennio, quasi, di irredentismo, niente congiure, niente cospirazioni, nessun turbamento sensibile dell’ordine pubblico, nemmeno […] nessuna diserzione dagli obblighi militari, nessun atto di spionaggio militare da parte degli irredentisti adriatici […], nessuno spirito barricadiero […], nessun comitato di tipo balcanico.
Benché l’irredentismo italiano abbia dato il nome alle consimili rivendicazioni nazionali in altre parti d’Europa, fu tra tutti uno dei più pacifici, legalitari […] gli animi potevano essere e anche erano gonfi di passioni, e di nobili passioni, ma non armavano la mano, non trasmodavano in azioni di forza […] Si combatteva con armi legali.” (Ernesto Sestan, Venezia Giulia. Lineamenti di una storia etnica e culturale, Udine 1997, pp. 99-100). “Anche quando […] la pressione slava si fece sentire più forte”, scrive il Sestan, da parte italiana “gli atti di violenza e di intemperanza si contano sulle dita di una mano.”
Al contrario, il nazionalismo sloveno e croato nel 1866-1918 si servì ampiamente della violenza politica contro gli Italiani, con innumerevoli atti criminali, tollerati se non favoriti dalle autorità asburgiche.
Oltre all’operato repressivo delle autorità asburgiche verso gli Italiani, intensissimo ed esteso ad ogni ambito (politico, economico, sociale, culturale, persino religioso), la pulizia etnica anti-italiana orchestrata da Vienna si servì dell’appoggio dei nazionalisti slavi, Sloveni e Croati.

Per valutarne la diffusione, si può portare l’esempio di ciò che avvenne in un solo anno (il 1909) e nella sola Dalmazia, ricordando che episodi simili si susseguivano ininterrottamente da oltre un cinquantennio, avendo anzi toccato il loro apice nel periodo 1866-1886, e che avevano riguardato Dalmazia, Istria, Venezia Giulia, Friuli austriaco, Trentino-Alto Adige.
Quando segue, tratto dal libro di Raimondo Deranez, "Alcuni particolari sul martirio della Dalmazia", è quindi soltanto un piccolo e limitatissimo campione: un elenco completo delle violenze contro gli Italiani da parte di nazionalisti germanici e slavi nel periodo 1866-1918 comprenderebbe decine di migliaia di episodi.

http://xoomer.alice.it/histria/storiaecult...ri_dalmazia.htm


Come si può notare, in un solo anno furono compiuti moltissimi atti di violenza contro gli Italiani.



http://patriottismo.forumcommunity.net/?t=42882887.


Edited by Marcus Tullius Cicero - 27/7/2012, 15:49
 
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Pandrea
view post Posted on 15/1/2011, 16:21     +1   -1




Bestie: e questi sarebbero i croati che sarebbero stati felici di un'annessione all'Italia?
 
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168 replies since 13/1/2011, 17:47   8497 views
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