| CITAZIONE (enniodiprinzio @ 13/10/2012, 23:41) CITAZIONE (FulvioDip @ 13/10/2012, 10:22) non è del tutto sbagliato, se ci pensi , considerato il ligure la lingua "ponte" tra occitano e toscano-italiano, seguendo la forma della liguria è molto più facile arrivare in toscana, che non in piemonte e poi diffondersi in val padana. Da una parte hai le alpi che ti fanno un bel muro, quindi poi passare solo per la liguria, ma seguendo la liguria ti porta in toscana con facilità, anche però dall'incrocio liguria toscana iniziano a nascere gli appennini, quindi un altra barriera naturale, meno ostica delle alpi, però sempre ostica, sopratutto da fare "a piedi" o in carro. è probabile che i linguaggi si siano diffusi e ammalgamati tra loro sulle coste e poi diffusi nell'entro terra, che non il contrario. Seguendo questa linea ipotetica, l'occitano via mare e via terra si è diffuso a contatto con la liguria, e da questa è molto più facile arrivare in toscana che non in piemonte (sempre via mare o via terra a piedi o con il carro di buoi) Non saprei,mi ricordo che gli antichi Romani prima di aprire la strada costiera (attuale Aurelia) per andare a Genova si facevano un pezzo di pianura padana e vi arrivavano da nord,stante la notevole difficoltà di percorrenza costiera,via terra passata La Spezia.I liguri sono (linguisticamente parlando) un popolo che a seguito della discesa dei Galli,si è ristretto in Liguria e nei monti retrostanti,quando in precedenza occupava aree ben più vaste a nord in pianura padana.L'antica lingua ligure è stata prima preindoeuropea e successivamnte leponzia (una lingua indoeuropea non distantissima dalle lingue galliche.Però il ligure pur essendo un dialetto di area settentrionale,non è lingua propriamente gallo-italica(così come in una certa misura neanche il veneto lo è) ma piuttosto ha subito influenze gallo-italiche.Il ligure è stato poi diffuso nella sua versione genovese tramite i castelli che Genova ha fondato lungo la costa (Chiavari fù un castello dai genovesi da loro fondato verso il XII sec. ad esempio contro i conti di Lavagna,i Fieschi). A proposito di reciproca intellegibilità il ligure può aiutare a capire i dialetti gallo-italici ma non sempre funziona,io penso che un bolognese o un piemontese siano più avvantaggiati in questo.In ogni caso ad un orecchio profano,da Torino a Pordenone,(in direzione est-ovest)e da Trento a Senigallia(in direzione nord-sud) chi non è padano percepisce una macroregione linguistica che potremmo definire settentrionale,a prescindere dalla reciproca intellegibilità e dalle varianti anche distanti tra loro. CITAZIONE (simon1971 @ 13/10/2012, 21:59) CITAZIONE (enniodiprinzio @ 13/10/2012, 21:11) Avevo fatto la mia considerazione sull'occitano,alla luce della serata di ieri dove in una cena di lavoro,(presenti un occitano piemontese,un romano de Roma,due abruzzesi,ed io che non sono ne carne nè pesce a livello di dialetti)tra gli altri c'era appunto questo mio amico della Val Maira(prov. di Cuneo),e dopo un pò gli ho chiesto se voleva dire qualcosa in occitano(che ancora si parla nel paese dei suoi nonni,cioè Prazzo).Dopo mille reticenze per la sua ritrosia,ha pronunciato quelle due mezze frasi che ho registrato sul telefonino ed ho postato ieri in forma scritta.Lì per lì nessuno aveva capito nulla,specie la seconda,poi con la traduzione diventa tutto chiaro ed intellegibile.In linea generale(a orecchio),l'assoluta preferenza alle finali con consonante delle parole e la pronuncia in generale fa propendere per una certa parentela con il nord Italia,direi meno con il centro Italia(poi è vero che l'adozione del latino sembra meno deformata rispetto ai dialetti gallo-italici).Invece in quel filmato su Nizza,dove uno parlava in Nizzardo,seppure con accento francese,devo dire che si capiva quasi tutto. E' che come gia' detto l'Occitano parlato nelle Valli piemontesi ha ormai ben poco delle sue origini salvo il nome, idem quello della Calabria (che ha pure accento meridionale, come e' avvenuto per il lombardo di Lucania e Sicilia).Molta e' l'influenza esercitatavi dal piemontese alpino.Tanto e' che in nessuno degli originari dialetti Occitani esiste, il verbo nevicare come scritto da te, ma essendo sempre Nevar o Nevicar.La frase da me postata e riscritta in Occitano standard e' ben piu comprensibile.Inltre le filastrocche sono quasi sempre create usando i termini piu pittoreschi e incomprensibili per renderle interessanti.Ad es. a Massa all'epoca dei miei nonni quando facevano la conta i bambini non dicevano"un do, tre quattri etc come sarebbe in dialetto, bensì uns, dus tres, quale, qualenz, mela, melenz, tinf, tanf, zero(conto 1/10),. ne ignoro il motivo ma detta così la numerazione risulta.Oppure i carrarini quando vogliano sfidare chi reputa di capirli gli dicono la frase"pim po 'm pan" che vuole dire pigila il pane, ma detta così fa sembrare il carrarino molto piu incomprensibile di quel che e' vermaente. .............Ciao. www.youtube.com/watch?v=gVkvWvRQWMc&feature=relatedwww.youtube.com/watch?v=Fi3Q_FrJbQYwww.youtube.com/watch?v=rkeXmF2oJpM&feature=relatedTesti in Occitanico, con inframisti commenti in francese e catalano. Una Sfida:Chi di voi non capisce totalmente questo video?Io l'ho capito al 100% senza essere languedocien! www.youtube.com/watch?v=Iig9JuySyBc&feature=relmfuIl primo filmato: la voce in sottofondo(di cui comprendo un 60%) è catalana vero? Catalana con accento spagnolo o è proprio così il catalano?,(scusa la mia perfetta ignoranza sulle lingue iberiche che ti farà sobbalzare sulla sedia.Gli intervistati,a quanto pare parlano occitano(o nizzardo?) con la erre francese.Ora passo al secondo e terzo filmato... Non è che si capisce moltissimo,siamo a livello dell'occitano piemontese,come intellegibilità,con la differenza della "esse" sul modello castigliano. Per la sfida,io la perdo senzaltro,aiutato dalle figure ho capito il 30%,e poi sento un accento spagnolo dappertutto.E' come dicevi tu,l'occitano assorbe(come accento) tra una zona ed un altra le parlate confinanti,pertanto quale sarà mai il vero occitano,quello puro? Si e' catalano, lo speaker.Mi stupisce che non riesci a capire molto,probabilmente e' perche' devi farci un po l'orecchio.Io abituato a parlare quotidianamente con persone di lingue diverse tra loro sono abbastanza aparto agli accenti, diversi dal mio. Cosicche' capisco almeno il 90% delle parole e tutti i discorsi, senza problema se presto un minimo di attenzione ai discorsi.I parlanti occitano sono i bambini intervistati delle due scuole, nonche' il racconto di biancaneve e il seguente video e' totalmente in occitano(o meglio in una delle sue numerose varianti, non esistendo ormai un unico Occitano).Quale fosse l'accento antico degli Occitano, non saprei dirti, ma senza dubbio non era quel francese iperpresente che si trova in tutti i video postati in "occitano", pure nell'Inno Occitano, che sovente si trova su internet e' palese che coloro che stanno cantando non sono madrelingua occitanico, dato il forte accento francese nonche' gli strafalcioni di pronuncia tipici dei francesi quando cercano di leggere le altre lingue romanze.Ormai l'Occitano e' una lingua morta (salvo forse nell'aranese in Catalogna) tenuta in vita solo artificialmente.E senza speranze per il futuro, sia per l'atteggiamento del governo francese, sia per la forte immigrazione nelle citta' del Midi di stranieri, soprattutto arabi e negri. www.youtube.com/watch?v=NMYeJ_uoRAU sotto vi e' la traduzione, in francese. CITAZIONE (enniodiprinzio @ 13/10/2012, 23:41) CITAZIONE (FulvioDip @ 13/10/2012, 10:22) non è del tutto sbagliato, se ci pensi , considerato il ligure la lingua "ponte" tra occitano e toscano-italiano, seguendo la forma della liguria è molto più facile arrivare in toscana, che non in piemonte e poi diffondersi in val padana. Da una parte hai le alpi che ti fanno un bel muro, quindi poi passare solo per la liguria, ma seguendo la liguria ti porta in toscana con facilità, anche però dall'incrocio liguria toscana iniziano a nascere gli appennini, quindi un altra barriera naturale, meno ostica delle alpi, però sempre ostica, sopratutto da fare "a piedi" o in carro. è probabile che i linguaggi si siano diffusi e ammalgamati tra loro sulle coste e poi diffusi nell'entro terra, che non il contrario. Seguendo questa linea ipotetica, l'occitano via mare e via terra si è diffuso a contatto con la liguria, e da questa è molto più facile arrivare in toscana che non in piemonte (sempre via mare o via terra a piedi o con il carro di buoi) Non saprei,mi ricordo che gli antichi Romani prima di aprire la strada costiera (attuale Aurelia) per andare a Genova si facevano un pezzo di pianura padana e vi arrivavano da nord,stante la notevole difficoltà di percorrenza costiera,via terra passata La Spezia.I liguri sono (linguisticamente parlando) un popolo che a seguito della discesa dei Galli,si è ristretto in Liguria e nei monti retrostanti,quando in precedenza occupava aree ben più vaste a nord in pianura padana.L'antica lingua ligure è stata prima preindoeuropea e successivamnte leponzia (una lingua indoeuropea non distantissima dalle lingue galliche.Però il ligure pur essendo un dialetto di area settentrionale,non è lingua propriamente gallo-italica(così come in una certa misura neanche il veneto lo è) ma piuttosto ha subito influenze gallo-italiche.Il ligure è stato poi diffuso nella sua versione genovese tramite i castelli che Genova ha fondato lungo la costa (Chiavari fù un castello dai genovesi da loro fondato verso il XII sec. ad esempio contro i conti di Lavagna,i Fieschi). A proposito di reciproca intellegibilità il ligure può aiutare a capire i dialetti gallo-italici ma non sempre funziona,io penso che un bolognese o un piemontese siano più avvantaggiati in questo.In ogni caso ad un orecchio profano,da Torino a Pordenone,(in direzione est-ovest)e da Trento a Senigallia(in direzione nord-sud) chi non è padano percepisce una macroregione linguistica che potremmo definire settentrionale,a prescindere dalla reciproca intellegibilità e dalle varianti anche distanti tra loro. CITAZIONE (simon1971 @ 13/10/2012, 21:59) CITAZIONE (enniodiprinzio @ 13/10/2012, 21:11) Avevo fatto la mia considerazione sull'occitano,alla luce della serata di ieri dove in una cena di lavoro,(presenti un occitano piemontese,un romano de Roma,due abruzzesi,ed io che non sono ne carne nè pesce a livello di dialetti)tra gli altri c'era appunto questo mio amico della Val Maira(prov. di Cuneo),e dopo un pò gli ho chiesto se voleva dire qualcosa in occitano(che ancora si parla nel paese dei suoi nonni,cioè Prazzo).Dopo mille reticenze per la sua ritrosia,ha pronunciato quelle due mezze frasi che ho registrato sul telefonino ed ho postato ieri in forma scritta.Lì per lì nessuno aveva capito nulla,specie la seconda,poi con la traduzione diventa tutto chiaro ed intellegibile.In linea generale(a orecchio),l'assoluta preferenza alle finali con consonante delle parole e la pronuncia in generale fa propendere per una certa parentela con il nord Italia,direi meno con il centro Italia(poi è vero che l'adozione del latino sembra meno deformata rispetto ai dialetti gallo-italici).Invece in quel filmato su Nizza,dove uno parlava in Nizzardo,seppure con accento francese,devo dire che si capiva quasi tutto. E' che come gia' detto l'Occitano parlato nelle Valli piemontesi ha ormai ben poco delle sue origini salvo il nome, idem quello della Calabria (che ha pure accento meridionale, come e' avvenuto per il lombardo di Lucania e Sicilia).Molta e' l'influenza esercitatavi dal piemontese alpino.Tanto e' che in nessuno degli originari dialetti Occitani esiste, il verbo nevicare come scritto da te, ma essendo sempre Nevar o Nevicar.La frase da me postata e riscritta in Occitano standard e' ben piu comprensibile.Inltre le filastrocche sono quasi sempre create usando i termini piu pittoreschi e incomprensibili per renderle interessanti.Ad es. a Massa all'epoca dei miei nonni quando facevano la conta i bambini non dicevano"un do, tre quattri etc come sarebbe in dialetto, bensì uns, dus tres, quale, qualenz, mela, melenz, tinf, tanf, zero(conto 1/10),. ne ignoro il motivo ma detta così la numerazione risulta.Oppure i carrarini quando vogliano sfidare chi reputa di capirli gli dicono la frase"pim po 'm pan" che vuole dire pigila il pane, ma detta così fa sembrare il carrarino molto piu incomprensibile di quel che e' vermaente. .............Ciao. www.youtube.com/watch?v=gVkvWvRQWMc&feature=relatedwww.youtube.com/watch?v=Fi3Q_FrJbQYwww.youtube.com/watch?v=rkeXmF2oJpM&feature=relatedTesti in Occitanico, con inframisti commenti in francese e catalano. Una Sfida:Chi di voi non capisce totalmente questo video?Io l'ho capito al 100% senza essere languedocien! www.youtube.com/watch?v=Iig9JuySyBc&feature=relmfuIl primo filmato: la voce in sottofondo(di cui comprendo un 60%) è catalana vero? Catalana con accento spagnolo o è proprio così il catalano?,(scusa la mia perfetta ignoranza sulle lingue iberiche che ti farà sobbalzare sulla sedia.Gli intervistati,a quanto pare parlano occitano(o nizzardo?) con la erre francese.Ora passo al secondo e terzo filmato... Non è che si capisce moltissimo,siamo a livello dell'occitano piemontese,come intellegibilità,con la differenza della "esse" sul modello castigliano. Per la sfida,io la perdo senzaltro,aiutato dalle figure ho capito il 30%,e poi sento un accento spagnolo dappertutto.E' come dicevi tu,l'occitano assorbe(come accento) tra una zona ed un altra le parlate confinanti,pertanto quale sarà mai il vero occitano,quello puro? I vari dialetti galloitalici cmq appartengono a un unica famiglia e sono in buona parte intelleggibili tra loro, se non si annovera tra questi alcuni dialetti che han ben poco di galloitalico.Io che parlo Apuano, riesco a cogliere abbastanza in un discorso in emiliano (molto facile per gli apuani), ma anche in piemontese e in misura minore in romagnolo e l ombardo.In questi dialetti e' evidente un unica matrice, di cui sono questi semplici sfumature locali.La prima volta che ho visto una frase in piemontese mi stupii della enorme vicinanza che ha con l'apuano, ben piu che con il genovese. Edited by simon1971 - 14/10/2012, 03:34
|