Web Analytics Made Easy - Statcounter
Forum Irredentismo e Nazionalismo italiano

Carta Linguistica Nizzarda del 1887

« Older   Newer »
  Share  
nolan79
view post Posted on 20/10/2012, 12:00     +1   -1




Quando nacque il comune di Belsole( o Beausoleil ), nel 1904, ci fu una " querelle " tra i Monegaschi e i Belsolesi sul nome da dare al neonato comune( creato, tra l'altro, staccando la parte sud del comune di Turbia. Confinante con Monaco ).

All'inizio volevano dargli il nome del vicino Quartiere Monegasco di Monte Carlo, ossia Montecarlo Superiore( o meglio, Mont-Charles Superiour. In francese ). Ma i Monegaschi si opposero affermando, da un lato la LORO indipendenza e dall'altro che erano ancora molto legati alla Lingua Italiana, tant'è che appunto i toponimi erano ancora scritti in Italiano ( Monaco e Monte Carlo... e lo sono ancora oggi. Anche se pronunciati alla francese ).
L'attuale toponimo, Beausoleil, fu scelto proprio in seguito a tali proteste.
 
Top
Ultima-Frontiera
view post Posted on 20/10/2012, 12:48     +1   -1




CITAZIONE (nolan79 @ 20/10/2012, 12:02) 
Comunque le Lingue UFFICIALI storiche di Monaco erano l'Italiana e la Monegasca. Non Italiano e francese. Almeno fino alla famosa Conferenza, dove ahimè divenne ufficiale SOLO il Francese. Il Monegasco( e l'Italiano ) rimase confinato in ambito famigliare o di qualche Scrittore LOCALE. Come il già citato Notari che scrisse anche l'Inno del Principato, in Monegasco, intorno alla metà degli anni VENTI( del XX° secolo ).

sottolineato monegasco, che con ipocrisia saran vent'anni è tornato ufficiale e usato (in ambito ufficiale) mai. lo ripeto ancora, l'unica cosa che avrebbe salvato tali zone sarebbe stata la zona franca che poi non han più fatto per gli interessi economici di Roma da una parte e di Parigi dall'altra.
 
Top
nolan79
view post Posted on 20/10/2012, 20:44     +1   -1




E' tornato vent'anni fa. Ma prima del 1919 si parlava diffusamente, nel privato. Ufficialmente c'era l'Italiano.

Comunque Alberto II, dopo l'incoronazione, ha tenuto il discorso inaugurale dal balcone del Palazzo Reale in Monegasco.
 
Top
view post Posted on 20/10/2012, 21:01     +1   -1

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
3,757

Status:


CITAZIONE (simon1971 @ 20/10/2012, 03:09) 
la formzaione del plurale del cambio vocalico all'italiana(es. li pichoi o li bambi invece di los pichols per dire i bambini), piuttosto che la S come nel resto dell'Occitania

in nizzardo la particella affermativa e' Sì, come in italiano,cosicche' e' assurdo includere nella lingua d'OC e non DEL Sì (l'italiano) il nizzardo.

Interessantissime osservazioni Simon!
 
Top
view post Posted on 20/10/2012, 23:12     +1   -1

Advanced Member

Group:
Administrator
Posts:
4,814

Status:


CITAZIONE (dardanide @ 20/10/2012, 22:01) 
CITAZIONE (simon1971 @ 20/10/2012, 03:09) 
la formzaione del plurale del cambio vocalico all'italiana(es. li pichoi o li bambi invece di los pichols per dire i bambini), piuttosto che la S come nel resto dell'Occitania

in nizzardo la particella affermativa e' Sì, come in italiano,cosicche' e' assurdo includere nella lingua d'OC e non DEL Sì (l'italiano) il nizzardo.

Interessantissime osservazioni Simon!

Dante questa osservazione l'aveva già fatta nel "de volgari eloquentia" tanto per far capire dove già all'epoca era ben delineato cosa era francia, italia e occitania (Dante parla della lingua del SI, OC e QUI)
 
Top
view post Posted on 20/10/2012, 23:23     +1   -1

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
3,757

Status:


Certo, come già Simon ed io abbiamo già citato nella discussione riguardante la Francia.
Solo che, in particolare, che io sappia Dante non cita neanche una volta Nizza nel de vulgari eloquentia, quindi non sapevo che fosse esplicitamente inclusa nell'area del sì.
 
Top
view post Posted on 21/10/2012, 14:17     +1   -1

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
5,287

Status:


CITAZIONE (Mars Pianeta Rosso @ 20/10/2012, 09:03) 
CITAZIONE (simon1971 @ 20/10/2012, 03:28) 
http://fr.wikipedia.org/wiki/Fichier:Frontiere_Monaco.gif pregasi pubblicarmi questa mappa.Grazie.

frontieremonacoy

Un appunto sulla cartina. Sulla destra, vi è scritto confine italo-francese 1861-1947 in francese, ebbene, quella parte del confine non è stata minimamente toccata dalle rettifiche del 1947; quindi, come ognuno facilmente s'avvede, rappresenta l'attuale frontiera italo-francese.

P.S. Ti invio un PM con le istruzioni per le pubblicazioni delle immagini sul forum, così potrai provvedervi autonomamente.

Moltes gracies meu amic.

CITAZIONE (dardanide @ 19/10/2012, 23:11) 
CITAZIONE (Ultima-Frontiera @ 19/10/2012, 22:04) 
Sarà, ma di quelle parti lì mi guarderei da un'annessione, conoscendole. Non siamo più nel 900 o almeno nel 1950, adesso la componente italofona/ligure è quasi estinta (si salva nell'entroterra).

È stata estinta impiantando altre genti che non credo sarebbe comunque difficile mettere in minoranza ed assimilare, dopotutto ormai tutta la zona è un continuo urbanistico.

Con i non musulmani non sarebbe affatto difficile, ma coi musulmani e' ardua l'impresa.

CITAZIONE (Ultima-Frontiera @ 20/10/2012, 10:28) 
Dopo il secondo conflitto, l'unica cosa che avrebbe salvato suddette terre sarebbe stata la Zona Franca che andava da ventimiglia-mentone su fino a tenda.

Figuriamoci se la Francia avrebbe rinunciato alla terra mentonasca.Anzi casomai volevano ingrandirsi a scapito nostro.

CITAZIONE (nolan79 @ 20/10/2012, 11:43) 
CITAZIONE (simon1971 @ 20/10/2012, 03:09) 
CITAZIONE (Ultima-Frontiera @ 19/10/2012, 17:21) 
Non diciamo boiate. Da Garavano finisce Ventimiglia, da Mentone fino a monaco (dunque anche carnoles e roccabruna, comprendendo nell'entroterra i vari paesini) sono "Città libere di Mentone e Roccabruna", INDIPENDENTI da Monaco.
Attualmente, il ligure finisce a monaco. Turbìa e cap d'ail sono francesi 100% e il nizzardo è troppo poco ligure da essere classificato tale, ha una storia abbastanza contorta.
Poi non possiamo dire che Monaco è nizzarda/francese/italiana/intemelia, monaco è monaco, indipendente.

Il nizzardo non e' un dialetto ligure, e' molto piu simile del dialetto ligure stretto all'italiano.Il ligure stretto e' completamente incomprensibile per chi non sia ligure o delle aree limitrofi come me.Per me andrebbe classificato a parte come dialetto nizzardo, gruppo italiano settenrtionale, e con forti influenze occitane sia per la prossimita' sia perche' anticamente ebbe uno sviluppo, come pare piu prossimo all'occitano che all'italiano.Detto questo poi l'avere, in seguito assorbito un lessico molto piu italiano che occitano e avere pure (assieme al gavot) continuato su una fonetica piu italiana che provenzale, ossia senza eliminare le finali ed altre lettere (es cruDo, invece di cruo etc)e l'utilizzo per la formzaione del plurale del cambio vocalico all'italiana(es. li pichoi o li bambi invece di los pichols per dire i bambini), piuttosto che la S come nel resto dell'Occitania, fa sì che detta lingua non si possa ritenere occitano, ma dialetto italiano con influenze occitane, come diceva un personaggio che lo parlava (Garibaldi).

ps:Una curiosita' in nizzardo la particella affermativa e' Sì, come in italiano,cosicche' e' assurdo includere nella lingua d'OC e non DEL Sì (l'italiano) il nizzardo.

http://ccocpaisnissart.chez-alice.fr/ guardate il sito del pais mentonasc, ha la bandiera italiana!

esempio di plurali in nizzardo che nulla hanno a che vedere con l'occitano: "li canti e lei mùsiquei tradiciounalei", e' possibile(domando ha chi lo sappia parlare il nizzardo) che l'ei si legga E, se così fosse sarebbe identico all'italiano.

http://ccocpaisnissart.chez-alice.fr/ storia dell'evoluzione del nizzardo, dove e' ribadito che il nizzardo non usa S per i plurali, quando si trovano e' dovuto a gente che non lo conosce molto ma che si rifa al francese o all'occitano standard.

CITAZIONE (dardanide @ 19/10/2012, 18:44) 
CITAZIONE (Ultima-Frontiera @ 19/10/2012, 17:21) 
Non diciamo boiate. Da Garavano finisce Ventimiglia, da Mentone fino a monaco (dunque anche carnoles e roccabruna, comprendendo nell'entroterra i vari paesini) sono "Città libere di Mentone e Roccabruna", INDIPENDENTI da Monaco.
Attualmente, il ligure finisce a monaco. Turbìa e cap d'ail sono francesi 100% e il nizzardo è troppo poco ligure da essere classificato tale, ha una storia abbastanza contorta.
Poi non possiamo dire che Monaco è nizzarda/francese/italiana/intemelia, monaco è monaco, indipendente.

Sono stato ad Eza, e di sicuro il dialetto locale era di tipo ligure.
Un confine "storico" del ligure, prima della zona nizzarda, secondo me si attesta proprio su Eza e comprende quindi Turbia la cui francesizzazione è molto recente (sempre a mia impressione).
Del resto Cap d'Ail e Beausoleil sono state fondate nel primo decennio del '900 e la quasi totalità della loro popolazione proveniva dalla Francia centrale e settentrionale. Tutt'ora la maggior parte degli abitanti in entrambi i comuni è nata nella Ile de France.

C'e' pieno pure di seconde case di italiani e molti napoletani che lavano.....in zona.

CITAZIONE (nolan79 @ 19/10/2012, 20:44) 
CITAZIONE (Ultima-Frontiera @ 19/10/2012, 17:21) 
Non diciamo boiate. Da Garavano finisce Ventimiglia, da Mentone fino a monaco (dunque anche carnoles e roccabruna, comprendendo nell'entroterra i vari paesini) sono "Città libere di Mentone e Roccabruna", INDIPENDENTI da Monaco.
Attualmente, il ligure finisce a monaco. Turbìa e cap d'ail sono francesi 100% e il nizzardo è troppo poco ligure da essere classificato tale, ha una storia abbastanza contorta.
Poi non possiamo dire che Monaco è nizzarda/francese/italiana/intemelia, monaco è monaco, indipendente.

Non sono boiate è quello che penso io, supportato dalla carta cho ho postato.
Io personalmente, se anche un domani si dovesse recuperare la frontiera storica( dalla testata della Val Tinea fino alla foce del Varo ) lascerei comunque Mentone e Roccabruna ai Monegaschi.

Non hanno MAI fatto parte ne del Piemonte ne della Contea di Nizza. Erano Monegasche prima ancora della "dazione" di Nizza ai Savoia, del 1388.

Anche un' eventuale Paese Nizzardo indipendente( appunto Paìs Nissart ) dovrebbe escluderle. E anche i due borghi tra Breil/Breglio e Olivetta- San Michele / Airole: Piene/Piena( o Penna ) e Libre/Libri. Che dovrebbero tornare al comune di Olivetta- San Michele; appunto.
Storicmente LIGURI fin dal XIII° secolo, estremo baluardo GENOVESE al confine con il Nizzardo prima. Poi tra Genova e il Ducato di Savoia dal '300 ai primi del '700.
Tra Repubblica di Genova e Regno di Sardegna dal 1720 al 1797.
Confine amministrattivo tra Ducato di Genova e Contea di Nizza tra il 1814 e il 1860, all' interno del Regno di Sardegna.

Ma, in realtà, furono Liguri addirittura fino al 1947. Comunque co il Nizzardo NON centrano un tubo( come Monaco-Mentone-Roccabruna del resto ).



CITAZIONE (dardanide @ 19/10/2012, 18:44) 
CITAZIONE (Ultima-Frontiera @ 19/10/2012, 17:21) 
Non diciamo boiate. Da Garavano finisce Ventimiglia, da Mentone fino a monaco (dunque anche carnoles e roccabruna, comprendendo nell'entroterra i vari paesini) sono "Città libere di Mentone e Roccabruna", INDIPENDENTI da Monaco.
Attualmente, il ligure finisce a monaco. Turbìa e cap d'ail sono francesi 100% e il nizzardo è troppo poco ligure da essere classificato tale, ha una storia abbastanza contorta.
Poi non possiamo dire che Monaco è nizzarda/francese/italiana/intemelia, monaco è monaco, indipendente.

Sono stato ad Eza, e di sicuro il dialetto locale era di tipo ligure.
Un confine "storico" del ligure, prima della zona nizzarda, secondo me si attesta proprio su Eza e comprende quindi Turbia la cui francesizzazione è molto recente (sempre a mia impressione).
Del resto Cap d'Ail e Beausoleil sono state fondate nel primo decennio del '900 e la quasi totalità della loro popolazione proveniva dalla Francia centrale e settentrionale. Tutt'ora la maggior parte degli abitanti in entrambi i comuni è nata nella Ile de France.

BRAVO dardanide, NON confine Italia Francia ma...Italia Paese Nizzardo che è già molto meglio della situazione attuale.

Comunque anche Belsole( altro che Beausoleil...BAH :amaro: ), come Capo d' Aglio, era un pezzetto di comune di Turbia, fino agli inizi del '900.

La terra Mentonasca non deve tornare a Monaco, ma all'Italia per piu ragioni
1)Il principato di Monaco non se le merita perche' ha tradito la propria originaria italianita', sostituendo l'italiano, un tempo lingua del principato con il francese,nonostante l'origine ligure della popolazione monegasca.
2)Dette terre nel 1848 si staccarono da Montecarlo per chiedere l'annessione al Regno di Sardegna(e di fatto non de jure furono annesse al regno di Sardegna), tanto e' che la loro bandiera era e tuttora e' il tricolore italiano,chiara volonta' di italianita del popolo della terra mentonasca.
3)Montecarlo non era altro che uno dei numerosi stati italiani preunitari, e come tutti gli altri sono affluiti nella stato italiano, pure Mentone in quanto parte di uno stato italiano preunitario e abitata da italiani puo a pieno diritto essere annessa all'Italia.Senno' cadono le nostre pretese su tutte le altre terre in quanto mai han fatto parte del regno d'Italia salvo l'Istria,Quarnaro e Zara.

Monaco non ha tradito. E' che purtroppo, dopo la prima Guerra mondiale, alla conferenza di Versailles( 1919 ) venne dichiarato decaduto il NOSTRO prottettorato su Monaco. E sostituito da quello Francese. Dal momento che ormai, comunque, dopo la cessione assurda di Roccabruna e Mentone( assurda perchè non solo non erano mai state Nizzardo, Ma Principato di Monaco prima e poi città Libere[ di FATTO uno stato a sè ]. L'unione col Piemonte non ci fu MAI...venne ratificata alla camera ma si "stallò" al senato ) confinava SOLAMENTE con la Francia.
E di conseguenza il francese venne introdotto, a mio giudizio, per ragioni di praticità. Un pò come a San Marino, enclave Indipendente in ITALIA, che adotta UFFICIALMENTE l'Italiano.

Discorso diverso se ci fosse stata, sempre per me, continiuità territoriale da Ventimiglia a Monaco( sia con Mentone e Roccabruna di quà, o rimaste Monegasche ). Allora OGGI, probabilmente, sarebbe ancora l'Italiano la lingua UFFICIALE del Principato.

Anche perchè credo che fino alla Conferenza di pace di Versailles fosse ancora la Lingua Italiana ad avere ufficialità a Monaco. Luigi Notari,( lo scrittore Monegasco, vissuto tra il 1879 e il 1961 ) scriveva in Italiano e Monegasco. Fu fatto, anche, Cavaliere della Corona d' Italia da Vittorio Emanuele III.

Luigi, NON Luis. Ed erano già passati 19 anni dalla cessione del Nizzardo. Mentre il quartiere di Montecarlo, fino agli anni venti era indicato con la dizione Italiana di Monte Carlo. Idem per TUTTI gli altri Quartieri del Principato !

Nel 1919 la popolazione monegasca parlava ancora totalmente dialetto ligure ed italiano, non francese.Idem i vicini della Contea, ancora parlavano in gran numero italiano, come la totalita' degli abitanti della terra mentonasca.A cio' si aggiunga che la frontiera italiana e' a pochi km da Montecarlo, cosicche' non era un vero enclave italofono a migliaia di km dalle terre di lingua italiana.A tutto cio' si aggiunge che Montecarlo divenne protettorato francese, e nei protettorati era ammesso l'uso della lingua locale.Come ha lasciato l'uso del dialetto ligure poteva conservare anche il piu utile utilizzo dell'italiano, per tutto questo ribadisco che i regnanti di Montecarlo hanno tradito la loro patria abrogando, senza che nessuno li obligasse l'uso della loro lingua italiana.
Stando all'ultimo censimento il 21% dei monegaschi sono autoctoni, il 20% italiani e il 28% originari della Francia, i restanti sono britannici e del resto del mondo.Quindi essendo a tutt'ora quasi la meta' della popolazione d'origine italiana (senza contare le migliaia di frontalieri di ventimiglia che vi lavorono!) non incontra nessuna giustificazione la mancanza di riconoscimento della lingua italiana quale lingua ufficiale.Salvo quella per cui fa piu chic parlare con accent francais.

CITAZIONE (nolan79 @ 20/10/2012, 13:00) 
Quando nacque il comune di Belsole( o Beausoleil ), nel 1904, ci fu una " querelle " tra i Monegaschi e i Belsolesi sul nome da dare al neonato comune( creato, tra l'altro, staccando la parte sud del comune di Turbia. Confinante con Monaco ).

All'inizio volevano dargli il nome del vicino Quartiere Monegasco di Monte Carlo, ossia Montecarlo Superiore( o meglio, Mont-Charles Superiour. In francese ). Ma i Monegaschi si opposero affermando, da un lato la LORO indipendenza e dall'altro che erano ancora molto legati alla Lingua Italiana, tant'è che appunto i toponimi erano ancora scritti in Italiano ( Monaco e Monte Carlo... e lo sono ancora oggi. Anche se pronunciati alla francese ).
L'attuale toponimo, Beausoleil, fu scelto proprio in seguito a tali proteste.

Montecarlo a tutt'oggi si scrive all'italiana, Mont Charles, solo vengono accentuate la vocali alla francese.
http://fr.wikipedia.org/wiki/Fichier:Monaco-Monte_Carlo.png
ti riporto i nomi in francese dei quartieri del principato, solo alcuni sono stati tradotti come San Michele.Altri come Montecarlo,Larvotto,Monaco e Monaghetti no.Come in Corsica, pure qui la maggiranza dei toponomi sono restati italiani, benche' vengano letti alla francese.Per esempio Ajaccio in Corsica continua a scriversi all'italiana sebbene quando senti la pronuncia non capiresti mai che e' Ajaccio (asgiac-siò).
 
Top
nolan79
view post Posted on 21/10/2012, 15:11     +1   -1




Su Monaco( non Monte Carlo. E' un quartiere ) concordo. Ma che nel resto del Nizzardo si parlasse ancora in buona parte l'Italiano, nel 1919, ho dei dubbi. Dopo quasi sessant'anni.
Sopratutto nell'interno credo che usasse molto di più ( nel privato almeno ) ormai il Nizzardo, o il Gavot come dicono nelle valli Vesubia e Tinea o alto Varo, che l'Italiano. Che era uscito dall'insegnamento scolastico, dall'amministrazione, dagli uffici, dai tribunali, spariti TUTTI i giornali e istruzione superiore solo in Francia.

Sulla costa da Mentone a Nizza magari un pò meno. Anche grazie all' emigrazione dall'Italia( anche in quelle contrade, ma appunto solo sulla costa Nizzarda ). Ma nell'entroterra secondo me sentivi o francese o il dialetto locale.
E nella Valle Vesubia ho anche sentito dei signori, al bar, che lo parlavano tra loro. Qualche estate fa.
 
Top
view post Posted on 21/10/2012, 15:15     +1   -1

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
5,287

Status:


http://en.wikipedia.org/wiki/Ni%C3%A7ard consiglio a tutti gli interessati alle tematiche sul nizzardo una lettura del presente link, e della discussione su detto link e pure di partecipare alla lotta per sfatare il mito del nizzardo patois occitano.
http://en.wikipedia.org/wiki/Talk:Ni%C3%A7ard#Occitan.3F
 
Top
nolan79
view post Posted on 21/10/2012, 15:25     +1   -1




Coumque per Monaco il suo problema è che, ripeto, gli è mancata ad un certo punto la continuità territoriale con l'Italia( per colpe non sue ). Altrimenti l'Italaino sarebbe ancora lingua ufficiale, magari insieme al Francese.

E magari avremmo ancora noi il protettorato formale invece della Francia. Che, appunto, ne ha aproffittato. Sulla tormentata vicenda dell'Italiano a Monaco ci si legga: I territori italofoni non appartenenti alla repubblica di Giulio Vignoli, del 1995.
 
Top
view post Posted on 21/10/2012, 16:15     +1   -1
Avatar

Senior Member

Group:
Administrator
Posts:
14,299

Status:


A proposito di Vignoli, una sua breve intervista. Mi piacerebbe conoscere questo studioso. Chissà se ha mai visto il nostro forum che ha aperto così tante discussioni su Nizza la bella.
http://questionidiidentita.blogspot.it/201...uta-accesa.html
 
Web  Top
view post Posted on 21/10/2012, 17:06     +1   -1

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
5,287

Status:


CITAZIONE (nolan79 @ 21/10/2012, 16:25) 
Coumque per Monaco il suo problema è che, ripeto, gli è mancata ad un certo punto la continuità territoriale con l'Italia( per colpe non sue ). Altrimenti l'Italaino sarebbe ancora lingua ufficiale, magari insieme al Francese.

E magari avremmo ancora noi il protettorato formale invece della Francia. Che, appunto, ne ha aproffittato. Sulla tormentata vicenda dell'Italiano a Monaco ci si legga: I territori italofoni non appartenenti alla repubblica di Giulio Vignoli, del 1995.

Il punto e' che NESSUNO GLI IMPOSE (come invece successe in Corsica o a Malta) DI ABBANDONARE LA LINGUA ITALIANA, che avrebbe garantito pure meglio l'auotonomia dalla Francia, di cui invece gli stessi monegaschi ne utilizzano la lingua, come loro lingua madre, non potendo così piu rivendicare oggi una propria differenza etnica, parlando la stessa lingua degli ingombranti vicini, un po come se la Lombardia asburgica fosse passata all'uso del tedesco.Così non avrebbe piu potuto rivendicare la propria diversita' rispetto ai dominatori.Inoltre ti ripeto che l'Italia cmq restava a pochi chilometri da Montecarlo e nel 1919, pure le confinati aree della rep.francese erano ancora totalmente italofone.

CITAZIONE (nolan79 @ 21/10/2012, 16:11) 
Su Monaco( non Monte Carlo. E' un quartiere ) concordo. Ma che nel resto del Nizzardo si parlasse ancora in buona parte l'Italiano, nel 1919, ho dei dubbi. Dopo quasi sessant'anni.
Sopratutto nell'interno credo che usasse molto di più ( nel privato almeno ) ormai il Nizzardo, o il Gavot come dicono nelle valli Vesubia e Tinea o alto Varo, che l'Italiano. Che era uscito dall'insegnamento scolastico, dall'amministrazione, dagli uffici, dai tribunali, spariti TUTTI i giornali e istruzione superiore solo in Francia.

Sulla costa da Mentone a Nizza magari un pò meno. Anche grazie all' emigrazione dall'Italia( anche in quelle contrade, ma appunto solo sulla costa Nizzarda ). Ma nell'entroterra secondo me sentivi o francese o il dialetto locale.
E nella Valle Vesubia ho anche sentito dei signori, al bar, che lo parlavano tra loro. Qualche estate fa.

Ho trovato piu fonti, secondo le la citta'vecchia di NIZZA conservo l'uso della lingua italiana fino all'inizio degli anni 30.Nell'uso privato si sara senz'altro usato il nizzardo (quello pseudoitaliano, non la versione attuale francesizzata), come un po ovuqnue in Italia un tempo nell'uso privato si usavano i dialetti.Quando dico italiano mi riferisco ai dialetti calssificabili come italiani, non al buon italiano, un tempo confinato ai meri atti uffuciali.
Naturalmente tra gli italofoni andrebbero inclusi i numerosi immigrati italiani, che all'epoca erano moltissimi a Nizza.

http://www.costaazzurraonline.com/index.ph...ncia&Itemid=156
sito del quotidiano in lingua italiana dela Costa Azzurra.Ne ignoravo l'esistenza.
 
Top
Ultima-Frontiera
view post Posted on 21/10/2012, 17:25     +1   -1




Monaco è un fattore diverso: a monaco non conta la lingua, se è genovese o intemelio, se è ligure o occitano, italiano o francese, a monaco contano solo i soldi! Monaco a livello di paradiso fiscale non invidia nemmeno le Cayman. Dunque nessuno gli impose niente, ma loro (i principi) si sono imposti che devono essere più ricchi e dalla francia arrivavano più soldi. Quindi si chiama GRIMALDI ma non sa nemmeno dov'è Ventimiglia o dov'è Genova.
 
Top
view post Posted on 22/10/2012, 00:27     +1   -1

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
5,287

Status:


CITAZIONE (dardanide @ 21/10/2012, 00:23) 
Certo, come già Simon ed io abbiamo già citato nella discussione riguardante la Francia.
Solo che, in particolare, che io sappia Dante non cita neanche una volta Nizza nel de vulgari eloquentia, quindi non sapevo che fosse esplicitamente inclusa nell'area del sì.

Non cita apertamente la citta' in quanto non era sede di una corte di letterati degna di essere presa in considerazione, nell'analisi delle parlate volgari italiane.Però dicendo che la terra del Sì inizia al fiume Varo e giunge sino all'Istria, vi include implicitamente Nizza che appunto dal lato italiano del fiume Varo, l'area di Nizza e' definita (erroneamente secondo me non essendo ligure cmq)da Dante"limite ultimo della Liguria".
Il confine delle terre di parlata italiana per Dante e' quelle terre che a Occidente giungono al fiumeVaro (includendo Nizza) e ad oriente giungono al fiume Arsia (oltre Pola).Sebbene subito dopo a oriente, contraddicendo cio' appena detto, dice che pure il Carnaro e' terra dove si usano i volgari italiani.
http://books.google.it/books?id=kf9KAAAAcA...0ISTRIA&f=false

CITAZIONE (Ultima-Frontiera @ 21/10/2012, 18:25) 
Monaco è un fattore diverso: a monaco non conta la lingua, se è genovese o intemelio, se è ligure o occitano, italiano o francese, a monaco contano solo i soldi! Monaco a livello di paradiso fiscale non invidia nemmeno le Cayman. Dunque nessuno gli impose niente, ma loro (i principi) si sono imposti che devono essere più ricchi e dalla francia arrivavano più soldi. Quindi si chiama GRIMALDI ma non sa nemmeno dov'è Ventimiglia o dov'è Genova.

Esatto nessuno ha imposto un bel niente ai Grimaldì.Sono loro che tradendo le proprie origini e il proprio popolo monegasco, che si sono scelti il francese, invece dell'italiano.Non tanto perche' arrivano piu soldi dalla Francia.Tu che abiti a Ventimiglia dovresti aver notato che oggigiorno sono piu arabi,russi e mafiosi italiani, piuttosto che francesi quelli che fanno girare l'economia del principato e della Costa Azzurra.Bensì perche' il francese, soprattutto all'epoca era molto piu prestigioso che l'italiano quidni piu conveniente, negli anni Venti non era come ora che il francese lo parlano solo i francesi, due canadesi e gli africani.Tutto il jet-.set mondiale (salvo gli statunitensi) usava il francese all'epoca.
 
Top
Ultima-Frontiera
view post Posted on 22/10/2012, 13:16     +1   -1




CITAZIONE (simon1971 @ 22/10/2012, 01:27) 
CITAZIONE (dardanide @ 21/10/2012, 00:23) 
Certo, come già Simon ed io abbiamo già citato nella discussione riguardante la Francia.
Solo che, in particolare, che io sappia Dante non cita neanche una volta Nizza nel de vulgari eloquentia, quindi non sapevo che fosse esplicitamente inclusa nell'area del sì.

Non cita apertamente la citta' in quanto non era sede di una corte di letterati degna di essere presa in considerazione, nell'analisi delle parlate volgari italiane.Però dicendo che la terra del Sì inizia al fiume Varo e giunge sino all'Istria, vi include implicitamente Nizza che appunto dal lato italiano del fiume Varo, l'area di Nizza e' definita (erroneamente secondo me non essendo ligure cmq)da Dante"limite ultimo della Liguria".
Il confine delle terre di parlata italiana per Dante e' quelle terre che a Occidente giungono al fiumeVaro (includendo Nizza) e ad oriente giungono al fiume Arsia (oltre Pola).Sebbene subito dopo a oriente, contraddicendo cio' appena detto, dice che pure il Carnaro e' terra dove si usano i volgari italiani.
http://books.google.it/books?id=kf9KAAAAcA...0ISTRIA&f=false

CITAZIONE (Ultima-Frontiera @ 21/10/2012, 18:25) 
Monaco è un fattore diverso: a monaco non conta la lingua, se è genovese o intemelio, se è ligure o occitano, italiano o francese, a monaco contano solo i soldi! Monaco a livello di paradiso fiscale non invidia nemmeno le Cayman. Dunque nessuno gli impose niente, ma loro (i principi) si sono imposti che devono essere più ricchi e dalla francia arrivavano più soldi. Quindi si chiama GRIMALDI ma non sa nemmeno dov'è Ventimiglia o dov'è Genova.

Esatto nessuno ha imposto un bel niente ai Grimaldì.Sono loro che tradendo le proprie origini e il proprio popolo monegasco, che si sono scelti il francese, invece dell'italiano.Non tanto perche' arrivano piu soldi dalla Francia.Tu che abiti a Ventimiglia dovresti aver notato che oggigiorno sono piu arabi,russi e mafiosi italiani, piuttosto che francesi quelli che fanno girare l'economia del principato e della Costa Azzurra.Bensì perche' il francese, soprattutto all'epoca era molto piu prestigioso che l'italiano quidni piu conveniente, negli anni Venti non era come ora che il francese lo parlano solo i francesi, due canadesi e gli africani.Tutto il jet-.set mondiale (salvo gli statunitensi) usava il francese all'epoca.

esatto, nel "far-west" ligure la lingua economica è il francese, poi un tempo fu anche quella "di classe", il nome ufficiale dello stato vassallo savoiardo di Mentone e Roccabruna era "ville libres" e non "città libere", oggi poi, oltre che di cultura è anche quella dei soldi! Ricconi arabi, russi, GIAPPONESI, AMERICANI, AUSTRALIANI, INGLESI... Solo non si vedono i Monegaschi
 
Top
75 replies since 9/10/2012, 19:39   2042 views
  Share