Digressione personale, visto che se ne parla e domani si vota, con qualche precisazione.
I candidati sono 5 (c'è anche la trotzysta, dal cognome dovrebbe essere
judía. Bullrich invece avrà avi tedeschi, curiosamente nessun cognome
galego (cioè spagnolo, in Argentina sono sinonimi).
Gli "italiani" nel 2015 fecero ancora meglio, i primi tre candidati si chiamavano Scioli (credo abruzzese), Macri e lo stesso Massa (all'epoca anti-Kirchnerista).
Massa ha vinto le primarie contro Grabois (espressione dei movimenti "sociali", il Partido Justicialista è affiancato da una pletora di sindacati, micro-partiti, associazioni di piqueteros).
A dar retta ai sondaggi Milei è intorno al 35-36%, Massa qualche punto dietro, Bullrich sotto il 30%. Va tutto preso con le molle, alle primarie di agosto i sondaggi hanno cannato clamorosamente (Milei veniva dato terzo al 20%, è arrivato primo sfiorando il 30%). In Argentina si evita il ballottaggio con il 45% dei voti o con il 40% e staccando il secondo di 10 punti. Tutto considerato può farcela al primo turno Milei come avere un ballottaggio con Massa. Bullrich sembra aver perso una parte del suo elettorato più duro in direzione Milei. Non va sottovalutata la macchina elettorale dei peronisti (oltre 3 milioni di iscritti): le province povere del Nord (Misiones, Tucumán, Formosa, Salta, Santiago, Catamarca) sono governate da baroni locali che hanno il controllo assoluto del voto (uno, Insfrán a Formosa, viene eletto ininterrottamente dal 1995, 8 elezioni consecutive). Inoltre la provincia di BA, bastione peronista, concentra il suo voto nelle sterminate periferie della capitale, costellate di
villas miserias in cui vivono "argentini" di seconda o terza generazione di origine boliviana o paraguayana. I discendenti degli immigrati italiani vivono a Baires, La Plata, Mar del Plata, nelle città e nelle periferie, non nelle favelas. L'essenza stessa comunque del peronismo si sostanzia nella povertà: tenere la gente in povertà gli assicura il voto di scambio attraverso "bonos" e sussidi vari, la cui distribuzione è sorvegliata da capi-bastone locali con relativa "cresta" personale (recentissimi i casi del piccolo mariuolo "Chocolate" Rigau e di un intendente (sindaco) di una queste mega-città del Conurbano (Lomas de Zamora, tale Insaurralde) sopresi entrambi con le mani nella marmellata).
Le altre province, quelle più grandi demograficamente e sviluppate almeno, sono anti-peroniste: Santa Fe (Rosario) è un vecchio bastione socialista, a Cordoba (Schiaretti) vince da decenni il cosiddetto
peronismo cordobés , conservatore (per i media argentini il peronismo anti-k è definito in vari modi,
opositor - disidente - ortodoxo - federal, sono le correnti di centro-destra fatte fuori da Nestor Kirchner nel lontano 2005). Mendoza è una provincia andina di destra (Milei ha stravinto). Il trionfo di Milei o il recupero di Bullrich passerà dal risultato di queste 3 province (più forse Entre Ríos).
L'unica certezze, qualunque sia l'eletto, è che lo stesso non avrà la maggioranza al Congresso (tanto alla Camera quanto al Senato). Non solo non ce l'avrà ma non si avvicinerà neppure. Questo significa che andranno cercati degli accordi. Infatti Massa già corteggia i radicali (L'Unione Civica Radicale, nominalmente socialista, in realtà centristi liberali, in passato i più duri
gorilas anti-peronisti. Dopo il disastro De la Rua di voti ne hanno pochi ma conservano un certo radicamento territoriale che il partito liberal-conservatore di Macri loro alleato non ha, infatti fuori da BA il PRO praticamente non esiste).
L'Argentina va al voto sul bordo dell'iper-inflazione (su base annua 138%): Milei (che è un economista di scuola austriaca, un Chicago-boy insomma) promette di "dollarizzare" il che vuol dire che lascerà correre la svalutazione per far "saltare il banco" del peso e facilitare il passaggio al dollaro. Massa è il ministro dell'Economia, vista la situazione per decenza non si doveva neanche candidare (ex capo di gabinetto dei Kirchner, fondò un suo partito, perse nel 2015 per rientrare sotto l'ombrello di CFK nel 2019, ha pochi deputati, se vince sarà un pupazzo dell'innominabile dama il cui massimo obiettivo politico è non finire in galera). Bullrich poteva farcela contro Massa, difficile che possa prevalere contro Milei.
Tra corruzione, inflazione, malgoverno il paese affonda e viene già studiato come esempio di regressione economica e sociale devastante, una ricchezza immensa dilapidata.