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Forum Irredentismo e Nazionalismo italiano

Trattato di pace di Parigi per l'Italia del 1947

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IRREDENTISTA
view post Posted on 23/9/2006, 17:42     +1   -1




In questa discussione si potrebbero inserire tutte quelle documentazioni storiche riguardanti l'Italia fino alla metà del '900, quindi con la conclusione della Seconda Guerra Mondiale e l'immediato dopoguerra...

Tanto per cominciare vi chiedo: avete mai letto il Trattato di Pace del '47 ? E' lunghissimo ma leggetelo è abbastanza interessante, io ho letto solo la parte che riguarda l'Italia e 1 po' le altre parti...
Vi mando il link così potete leggerlo anche voi...

http://www.trattatodiosimo.it/trattatopace.htm

...e ancora il famigerato Trattato di Osimo del 1975 (molto più breve rispetto al Trattato di Pace del '47)...

http://www.trattatodiosimo.it/trattato.htm

E per finire, PER ORA, un documento importantissimo intitolato:
"CEDERE L'ISTRIA FU INEVITABILE?"
Il Trattato di Osimo, a trent'anni di distanza, resta «infame», come fu definito all'epoca? La cessione alla Jugoslavia della Zona B dell'ex Territorio libero di Trieste, passate le contrapposizioni del tempo, appartiene ancora alla categoria del «cedimento-tradimento» o a quella della «necessità dolorosa ed inevitabile», secondo i due schieramenti che divisero non solo Trieste, ma l'Italia intera?

Le passioni che s'infiammarono con quel 10 novembre 1975, la data appunto degli accordi di Osimo, non si sono ancora spente. Nella città di Trieste per i sommovimenti politici che comportò. (Basti ricordare la «Lista del melone» che s'insediò con Manlio Cecovini sullo scranno più alto del Comune). Ma soprattutto fra gli ex esuli italiani, che continuano a sostenere di essere stati abbandonati dal loro Paese.

«Guardato trent'anni dopo, il trattato di Osimo appare un po' meno «infame» e si conferma un po' più vera la motivazione della «dolorosa, ma inevitabile necessità per il tributo da pagare all'unità europea e alla pace» è il giudizio di Corrado Belci che da triestino e da parlamentare dell'allora Dc collaborò alla definizione del trattato. Belci, all'epoca molto vicino ad Aldo Moro, che volle con fermezza quell'intesa, è infatti convinto che senza questo passaggio sarebbe stato più difficile costruire la nuova Europa. Per lo storico Paolo Simoncelli, invece, il Trattato si è rivelato un inutile e, al tempo stesso, pesantissimo sacrificio. E non gli si può certo attribuire alcun merito nell'apertura dell'Europa, «avvenuta solo in seguito al crollo del muro di Berlino e a quanto verificatosi successivamente nell'ex Jugoslavia».

Osimo sancisce il trasferimento alla Jugoslavia dell'Istria nord-occidentale, riconoscendo lo stato di fatto venutosi a creare dopo la fine della Seconda guerra mondiale. «Oggi si vede meglio - afferma Belci - che il possesso materiale della zona B da parte della Jugoslavia non era modificabile «né con il consenso né con la forza», come disse Moro all'atto della ratifica parlamentare del Trattato. Per alcuni l'alternativa era l'attesa dello smembramento della Jugoslavia, la sua decomposizione in stati nazionali, nel dopo-Tito, fenomeno poi avvenuto con le guerre intra-jugoslave. Avrebbe potuto essere l'occasione per riprendersi l'Istria.Ma abbiamo visto che fine hanno fatto queste velleità. L'alternativa reale che si poneva all'Italia era quella tra ricorrenti conflitti e tensioni (vedi 1970 e 1974) e una prospettiva di costruttive intese future. L'Italia scelse la seconda strada ben sapendo che, in quel momento, quella scelta comportava amarezza e dolore in una parte dei suoi cittadini». Per lo storico Simoncelli la verità è un'altra. «Probabilmente Moro, che è all'origine degli accordi di Osimo, da un lato non aveva una formazione intellettuale risorgimentale», afferma lo studioso che all'università ha conosciuto da vicino l'allora uomo di governo. «Quindi non era sensibile, generazionalmente alla vicenda Trieste italiana. Non aveva il padre e lo zio che potevano essere stati sul Carso. Dall'altro, era il momento in cui personalmente Moro aveva avviato la corsa alla Presidenza della repubblica, per cui aveva bisogno di un sostegno convinto della sinistra. Ricordo personalmente che aveva paura esclusivamente dell' eversione di destra, sottovalutando quella di sinistra. Moro non ha mai parlato, in tutte queste circostanze, di rinuncia alla sovranità della zona B, ma preferiva riassumere, con le sue circonlocuzioni particolarmente ardite, che si trattava di un cambio di titolo giuridico. Cambiare il titolo giuridico significava evidentemente giungere a definire la sovranità statuale jugoslava». Simoncelli mette sotto accusa il Trattato anche perché «a fronte di una perdita di sovranità non c'è stata la minima applicazione di garanzia alla minoranza italiana rimasta nella ex zona B».

«Noi italiani potevamo applicare - rimprovera lo storico - quello che era stato il modello perfetto, internazionalmente riconosciuto, l'accordo De Gasperi-Gruber, ovvero la reciprocità. La sovranità jugoslava fu riconosciuta senza che venissero minimamente considerate le garanzie che oggi sono sotto gli occhi di tutti e che si danno a tutte le minoranze». Belci riconosce il dramma patito dagli italiani. Ma insiste perché si considerino le prospettive. «Prendendo atto della nuova realtà, possiamo constatare - osserva -che una presenza italiana in Istria è rimasta, la cultura italiana è curata dalle comunità italiane presenti (in qualche caso con episodi di notevole significato), una cooperazione negli studi linguistici, nell'arte, nella letteratura, nel cinema e in altri aspetti della vita culturale si può sviluppare con interessi convergenti, anche negli effetti turistici, tra Italia, Slovenia e Croazia». Replica Simoncelli: «Di fatto, però, anche nel processo di associazione della Slovenia e della Croazia all'Unione europea i nostri governi non hanno dimostrato la necessaria fermezza per quanto riguarda i beni italiani; il potere contrattuale si è ridotto al lumicino». L'Italia di Osimo, insomma, è stata fin troppo rinunciataria? Trent'anni dopo sono in molti a ritenere di sì. Negli ambienti diplomatici si ricorda, addirittura, che l'allora ambasciatore italiano a Belgrado, Giuseppe Walter Maccotta, fu completamente scavalcato nelle trattative; i governi dell'epoca decisero di affidarsi a rappresentanti personali. Viene richiamata, al contrario, la Germania come esempio di resistenza in attesa dell'unificazione e del ritorno di Berlino. «Ma il confronto è improprio - puntualizza Belci -.Anche la Germania ha avuto la sua Osimo. I territori oltre l'Oder-Neisse, a cui la Germania ha rinunciato prima e dopo l'unificazione, hanno le seguenti proporzioni: tra Bradenburgo orientale, Slesia, Pomerania orientale, Prussia orientale (e Danzica), la popolazione tedesca era di 9 milioni e 757 mila unità. Da quei territori i profughi furono 6 milioni e 944 mila, i morti un milione e 220 mila, i rimasti un milione e cento mila. La crudezza della storia si percepisce meglio quando la si guarda nel suo insieme».

IL CONVEGNO

A Trieste studiosi e testimoni

Il 10 novembre 1975, a Villa Leopardi Dittaiuti ad Osimo, Italia e Jugoslavia firmavano il Trattato di Osimo. La Lega Nazionale e l'Unione degli Istriani, trent'anni dopo, promuovono una serie di iniziative per approfondire l'evento. Anzitutto, sabato 12 novembre nell'auditorium del Museo Revoltella di Trieste, danno «La parola a storici e giuristi»; al convegno partecipano Massimo de Leonardis, Giovanni Cavera, Roberto Spazzali, Maurizio Maresca, Fulvio Rocco. La giornata sarà conclusa alle 17.30 da una tavola rotonda tra politici e testimoni, moderata dai giornalisti Ranieri Ponis e Fulvio Fumis, con Antonino Cuffaro, Fulvio Depolo, Franco Franzutti, Giorgio Tombesi, Carlo Ventura, Renzo de' Vidovich. Alla Galleria del Tergesteo sarà inaugurata il 10 novembre alle 18 una mostra iconografica a cura di Piero Delbello.
 
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Legio X Equestris
view post Posted on 23/9/2006, 18:03     +1   -1




e quello sarebbe un trattato di pace?

è solo un atto di sottomissione
 
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IRREDENTISTA
view post Posted on 23/9/2006, 18:19     +1   -1




be' in effetti è vero... eheh
ma cmq sempre storia è...
 
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Sinnfein
view post Posted on 24/9/2006, 09:17     +1   -1




non fu un trattato , ove i contraenti discutono le condizioni....Fu un diktat, dove all'Italia fu imposto tutto qesto....
 
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Sinnfein
view post Posted on 24/9/2006, 13:24     +1   -1




Non può mancare il Patto di Londra del 1915

http://www.cronologia.it/patto1.htm

Senza dimenticarsi delle clausole speciali concordate segretamente fra Francia e Gran Bretagna, che diedero via alla cosidetta "vittoria mutilata"(questi accordi segreti son del 1913 !)

http://www.cronologia.it/patto3.htm


 
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Legio X Equestris
view post Posted on 24/9/2006, 13:30     +1   -1




leggendo ho letto che i risarcimenti dovevano essere in dollari, quindi eravammo già sottomessi allora economicamente?
 
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Sinnfein
view post Posted on 24/9/2006, 13:32     +1   -1




In pratica....in fondo già alora si parlava di sfere di influenza e gli Stati Uniti iniziavano ad affacciarsi sul mondo intero .....
 
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Legio X Equestris
view post Posted on 24/9/2006, 13:52     +1   -1




uffa, rivoglio assi, sesterzi e denari
 
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declegio
view post Posted on 24/9/2006, 13:54     +1   -1




l'abbiamo sempre presa in culo dai nostri presunti alleati; i nostri soldati si macellavano sul carso,in trentino, sul Piave per dare all'Italia indipendenza e sicurezza ed un posto al sole in Africa e gli alleati se la ridevano e già sapevano che avrebbero dato l'Adriatico a quell'autentico mostro statale che fu la jugoslavia, creato per impedire una naturale espansione nei balcani e che le colonie tedesche e turche se le sarebbero spartite solo tra loro, come se ne avessero avute poche.
 
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Sinnfein
view post Posted on 24/9/2006, 13:57     +1   -1




Lasciam stare va...
 
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IRREDENTISTA
view post Posted on 24/9/2006, 19:00     +1   -1




Cazzo, ho trovato finalmente il testo del Trattato di Rapallo del 1920...

http://www.cronologia.it/biogra2/append07.htm
 
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declegio
view post Posted on 25/9/2006, 12:55     +1   -1




CITAZIONE (IRREDENTISTA @ 24/9/2006, 20:00)
Cazzo, ho trovato finalmente il testo del Trattato di Rapallo del 1920...

http://www.cronologia.it/biogra2/append07.htm

Andate su "indice appendice documenti" in fondo pagina e leggete; leggete attentamente il "memoriale della delegazione italiana...." con le ragioni delle richieste territoriali che gli USA, la G.B. e la Francia ci stavano negando e del perchè lo sforzo bellico italico avrebbe dovuto portare al raggiungimento della displuviale alpina, di Fiume e di buona parte della Dalmazia;
ma soprattutto leggete il carteggio tra Wilson ed il governo italiano, è incredibile e scandaloso il modo e la sufficenza con cui viene trattata l'Italia, reduce da una guerra sanguinosa, rovinosa e il cui intervento fu fondamentale per la vittoria alleata, l'arroganza con cui viene trattata, come quella del cow boy nei confronti degli indiani, con cui si liquidano le aspirazioni italiane in Adriatico, tutto a favore dell'amata jugoslavia; ma come cazzo si sono permessi gli USA ad interferire così pesantemente e con quei toni, nelle aspirazioni dell'Italia, proprio loro che sono entrati in guerra nel 1917, con l'ennesimo stratagemma (vedi affondamento del Lusitania) con l'Europa ormai dissanguata mentre l'ITALIA HA DATO ALLA CAUSA DEGLI ALLEATI 600.000 MORTI, 400.000 MUTILATI e si è ridotta economicamente alla fame;
chi oggi ha coniato il termine "antiamericanismo" da usare come un anatema su chi critica le recenti politiche (politiche per modo di dire) USA è smentito clamorosamente; erano gli USA ad essere anti-italiani , a non volerne la minima espansione, a dover rinunciare persino a Fiume e Zara, città italianissime; loro a dettare legge addirittura sull'uso delle ferrovie in Albania, sul divieto per l'Italia di usufruire delle risorse del protettorato, sulla tutela delle minoranze slave in Italia ed, assieme ai suoi sodali francesi e britannici, a sponsorizzare ed espandere la jugoslavia e qui il fascismo non c'entra niente, anzi, eravamo pure alleati, quindi anti italiani a prescindere dal regime al potere, anche se era liberale e filojugoslavi a prescindere dal regime al potere, anche se era comunista come quello di tito; loro, che nella loro colonizzazione dell'ovest hanno volutamente sterminato interi i popoli e una civiltà millenaria autoctona venivano a farci le pulci a noi per spostare i confini di 10 o 20 km, ad imporre fasce neutrali, a dirci che dovevamo rinunciare per dimostrare agli slavi la nostra amicizia mentre gli slavi, dopo aver versato fiumi di sangue italico al soldo dell'austriaco, già chiedevano Trieste ed il confine sul Tagliamento; tra l'altro i territori in discussione sono finiti in pasto a sloveni e croati che avevano combattuto in maniera accanita e con un irriducibile odio anti-italiano al servizio degli asburgo; loro hanno perso la guerra e sono stati premiati, l'importante era dare torto all'Italia per un pugno di slavi che sarebbero finiti entro i confini mentre nei neonati stati di Polonia (60% di polacchi ed il resto stranieri) Cecoslovacchia (3 milioni di tedeschi, 700.000 ungheresi) e jugoslavia (milioni tra italiani tedeschi ungheresi bulgari rumenti albanesi e chi più ne ha più ne metta) si poteva inglobare di tutto; bene facevano gli emissari del governo italiano a dire che il patto di Londra del 1915, comunque disatteso e comunque gli USA all'epoca non c'entravano un cazzo, non valeva più perchè esso prevedeva una Russia belligerante mentre l'Italia dovette sobbarcarsi gli eserciti nemici liberati dall'uscita prematura russa dalla guerra, quindi le spettava di più di quanto pattuito perchè maggiori furono l'impegno e le sofferenze; riguardo all'apporto serbo alla vittoria finale caliamo un velo pietoso; notate anche come viene denunciato l'uso della stampa fatto da Wilson per dare ordini all'Italia, chiaro esempio di uso scorretto dei mass-media che poi è divenuto un motivo ricorrente nelle politiche USA, E POI CHE RISPETTO PER UNA NAZIONE VINCITRICE ED ALLEATA COME L'ITALIA, TRATTATI COME ORA TRATTANO L'IRAK O L'AFGHANISTAN, SCULACCIATI PUBBLICAMENTE A MEZZO STAMPA; insomma, che si aprano gli occhi definitivamente; se anche vogliamo lasciar perdere gli eventi della II guerra mondiale (ma il fascismo nasce anche a causa del tradimento di Versaglia), anche se vogliamo considerare i bombardamenti terroristici alleati e gli stupri di massa come effetti collaterali, la sovranità limitata come un male necessario, USA Francia e G.B. dovrebbero essere spazzate via a costo di allearsi con il diavolo in persona solo per i tradimenti che abbiamo subito in precedenza e per la loro arroganza ed avidità di possedere tutto quello che si può arranfare sulla pelle dei popoli in ogni parte del mondo, e negare a noi le terre irredente o parte di esse, unico motivo per cui l'Italia scese in guerra; alla fine ci sono anche le minacce all'Italia, o si fa come dice lui (Wilson) o l'Italia ne pagherà le conseguenze, che vadano a cagare loro e chi li giustifica!


Edited by declegio - 25/9/2006, 16:42
 
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Sinnfein
view post Posted on 25/9/2006, 15:50     +1   -1




Nulla da aggiungere, Decle, e ciò che dice si dimostrano sempre un faro nella notte!
 
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IRREDENTISTA
view post Posted on 27/9/2006, 18:49     +1   -1




Ragazzi, leggete quest'articolo tratto dall'Arena di Pola del 4/7/1946...
Appena l'ho letto, l'ho stampato e l'ho appeso in camera mia... CHE CARICA CHE MI Dà OGNI VOLTA CHE LO LEGGO !!!

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Ecco l'articolo:
"I mercanti di Parigi meditino: O L' ITALIA O L' ESILIO".
(Il titolo è chiaro: si fa un appello ai quattri "grandi" (sovietici, inglesi, statiunitensi e francesi) affinchè non venga deciso di togliere l'Istria alla madre Patria Italia. Ancora sotto è difficile leggere: "Oltre 20000 cittadini di Pola hanno chiesto finora di lasciare la città in caso di occupazione jugoslava", "Vibrata protesta dei polesi contro l' inumano progetto" e "Un estremo appello ai quattro "grandi" ".
Gran parte di Pola italiana era pronta a lasciare la città in caso di annessione alla Jugoslavia, sancita poi a Parigi il 27 febbraio 1947.

"Ai quattro Grandi.....inquisitori"
"Fra qualche giorno avrete finito la vostra opera, egregi signori. Ve ne ritornerete a casa contenti d'aver fatto, così almeno credete, opera di giustizia e di pace. Se un'intera popolazione maledice il vostro operato; se dei cuori offesi e angustiati imprecano a voi e alla tragicommedia così stupidamente recitata; se un'infelice regione, la Venezia Giulia, che credeva di aver trovato finalmente il sicuro posto della pace nel grembo della sua Madre Italia, spasima nel vedersi ceduta all'aborrito jugoslavo che per lei significa esilio e morte della sua gente, soppressione del suo carattere italiano e cancellazione della sua civiltà: ciò poco importa a voi. Voi avete eseguito la vostra parte, avete recitato (bene o male, poco conta); il mondo vi ha visto, la stampa ha parlato di voi e tanto vi basta...
Che avete votato alla mendicità perpetua tutta la popolazione italiana dell'Istria, delle sue isole e di Fiume; che avete bandito per sempre la gaiezza da queste contrade ove d'ora innanzi regnerà solo lo stridore degli schiavi, l'imprecare degli oppressi; che avete rovinato per sempre l'economia e il benessere della Venezia Giulia; offeso i sentimenti dei suoi abitanti; vilipeso la sua storia e oltraggiato la tradizione; deriso il massimo poeta degli Italiani che voi, pigmei, non potete capire: tutto ciò a voi poco tange.
Avete poco democraticamente, in sedute segrete e senza dare ascolto alle infelici vostre vittime, schiaffeggiato la giustizia. Avete seguito in tutto l'odiatore gli italiani, assertore del panslavismo, l'uomo che giuocando l'Italia sa di giuocare tutta l'Europa, l'uomo che pesca nel torbido: Molotov. Lo avete seguito tanto docilmente da farci pensare all' antico detto: il dio che vuol perderli prima li accieca!
Lo avete seguito con tanta umiltà da farci credere che foste senza spina dorsale. Una profonda pietà si sarebbe impadronita di noi per la vostra meschinità se non avessimo pensato a Bidault. Ma pensando a questo nostro fratello latino, abbiamo sentito nel nostro cuore solo nausea e disgusto."


CHE VE NE PARE ??? Fantastico...
 
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view post Posted on 27/9/2006, 19:44     +1   -1
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Avevo già avuto occasione di leggerlo, pare un canto del cigno, come se chi aveva scritto l'articolo sapeva già come sarebbe andata a finire... :(:

Cmq nelle prime definizioni del TLT, Pola era un'enclave che faceva parte del territorio A. Col trattato di Parigi tale cosa viene meno. :nono:


Ti invito a leggere il discorso di De Gasperi alla conferenza di pace, l'avevo postato qualche thread fa. Molto appassionato anche quello. :=):
 
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