Valle d'Aosta

Quoto pienamente quanto detto da Occit@n sulla Valle d'Aosta.
Conosco molto bene quella Regione e vi posso assicurare che
i Valdostani sono assolutamente Italiani. Certo, vi sono delle
particolarità dovute alla presenza del dialetto arpitano e al
territorio molto montano e chiuso come uno scrigno che giustificano
l'autonomia concessa. Solo alla fine della Seconda Guerra Mondiale
vi fu una reazione al fascismo, alla guerra stessa e ad una campagna
portata avanti dalla Francia con la missione Mont Blanc. Ma ciò durò
al massimo un biennio. La lingua materna è in gran maggioranza l'italiano
( 75%) seguito dal franco-provenzale (16%). Il francese, pur considerata
lingua di cultura nella Valle e parificata ed insegnata insieme all'italiano,
non è parlato attivamente da nessuno. Mai sentito parlare francese fra
due Valdostani. Sono molto attaccati alla loro bandiera rosso-nera ma
anche al tricolore che molto spesso è esposto.

Un paio di cartine per rendere più comprensibile la situazione linguistica nella Vallée.

Guarda che i Calabresi e i Sardi sono una forza lassù...mica è uno scherzo!

Per chi è interessato ad approfondire la situazione linguistica della Valle d'Aosta, posto qui il link diretto ai risultati del questionario somministrato in massa alla popolazione valdostana nel 2001.Penso sia stato lo sforzo massimo che si fece per comprenderne la realtà. L'organismo promotore è stato la fondazione Chanoux quindi non si può parlare di dati preconcetti in favore dell'Italia e dell'italianità.
Escono fuori molti spunti interessanti dall'analisi dei dati.
Situazione ben diversa dall'Alto Adige, pur di fronte a certe specificità.
http://www.fondchanoux.org/sondaggiolinguisticod.aspx

Sì, al di là della reazione postbellica, sono anch'io dell'idea che la Francia non è certamente un target per loro...ma,oggi come oggi, non credo neanche la Svizzera...i Valdostani sono Italiani, punto...con le loro specificità, ma sempre e comunque Italiani....hanno la loro petite patrie ma hanno anche la loro grande patrie,l'Italia.
Quanto alla lingua francese, non credo sia stata una precisa imposizione di De Gaulle. La lingua francese, quantunque non parlata attivamente, è stata sempre una lingua di cultura (scritta e dotta) in quelle zone. Per cui vi è in una parte della popolazione un sincero attaccamento, non politico ma sentimentale.
E' di tutta evidenza che negli ultimi cinquanta anni, pur dietro la pervicace azione della maggioritaria Union valdotaine di valorizzare il francese anche nella scuola, detta lingua non ha fatto altro che perdere terreno fino ad essere chiaramente surclassata, anche nelle manifestazioni culturali, dall'Italiano.