| In molti pensano che la totalità del Nizzardo sia tutt'ora italiana, in molti pensano che il confine italiano parta dal Varo, mentre in pochi (tra cui io) pensano che ormai Nizza abbia solo la storia con l'Italia, perché ora è magrebina. Lungi dalla premessa voglio spostare il vostro sguardo a nord di Ventimiglia, a nordest del Nizzardo, dove Liguria e Occitania si fondono in un clima mediterraneo-autunnale, in paesi che si perdono tra la modernità e l'ancora vivo medioevo: L'alto roiasco, il limes della terra intemelia, dove un tempo, i conti intemeli (di origine bizantina, i Lascaris, che poi divennero i Ventimiglia) avevano edificato la più importante loro fortezza, dopo quella di Ventimiglia (a Tenda). Innanzitutto, precisiamo che dire ponentino, intemelio, roiasco o ligure alpino è più o meno la stessa cosa, ma adesso non voglio confondervi e dimenticate tutti gli aggettivi meno che due: Intemelio e Roiasco.
Briga, secondo gli studiosi (di Parigi e "di Roma") è occitana, mentre ascoltando la parlata locale (di tutto il Brigasco-Tendasco, o meglio, di tutto l'alto roiasco), si nota subitissimo (per i conoscenti) l'affinità, se non l'identicità di tale dialetto con quello di Ventimiglia. Di Occitano, tali parlate hanno solo piccoli prestiti, e definire queste zone occitane è come definire Sondrio francese solo per la parlata galloitalica. Per aiutarvi, aiutandomi da un mini-dizionario di wikipedia, inserirò al fianco delle parole brigasche anche quelle ventimigliesi:
Salamandra: Labrena/cansënešte - Labrena Lampo: žlaus - Lampu Gemello: binèe - Binelu Scarpa: Cusée - Scarpa Niente: Ren - Ninte Qualcosa: Cücren - Caicosa Completamente: Arè - De tütu Ago: Agüglia - Agùglia Fiori: Sciüri - Sciüri Montone: Aré - Aréu Volpe: Vurp - Vurpe Cattivo: marì - marìu Ape: Abèglia - Abèglia ovviamente, i vocaboli presi da wikipedia potrebbero essere taroccati/aggiunti da chiunque. Da notare, che nella variante brigasca, ci sono, come ad esempio la stessa parola Brigasca suoni come la "sh" tra le consonanti, o come la "sg", entrambe vengono rappresentate con la pipa, anche nell'Intemelio standard ci sono questi suoni solo che sono più rari da trovare. La parola più comune, che più rappresenta questa "peculiarità" è la parola "Vaštéra" che in ventimigliese si dice "Vastéira", che sta a significare "Recinto per il bestiame". Tornando alla discussione sull'occitano, vi ricordo, o altrimenti vi comunico, che in passato in Liguria i comuni roiaschi si sono fatti spacciare per occitani, così da prendere sussidiarietà "da Roma", dichiaratisi minoranze linguistiche. Il fatto, dopo che gli è stato tolto il diritto a prendersi tali assegni perché non occitani, ha scaturito molte arrabbiature tra la gente, non per il mancato ricevimento di denaro ma per "aver giocato" con le loro tradizioni.
Spero di avervi chiarito bene la situazione occidentale, e che è sbagliato chiamare nizzardo quello che non è tale. E' nizzardo solo politicamente ma non linguisticamente o culturalmente, questo è il cuore della terra intemelia. E a proposito di terra intemelia: gira nel forum la voce che il mentonasco sarebbe una via di mezzo perché si scrive "Ou Mentounasc", beh, vi rimando alla mia discussione precedente sul dialetto intemelio, perché "Ou Mentounasc" si legge "U Mentunasc".
|