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Forum Irredentismo e Nazionalismo italiano

Val Canale / Kanaltal / Kanalska Dolina Italiana, Perché e quando la Val Canale è diventata Italiana

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Kanaltaler
view post Posted on 14/1/2017, 12:58     +1   -1




Buongiorno a Tutti,

sono nuovo di questo forum, che trovo interessantissimo e per il quale mi complimento con i membri.
Chiedo sin d'ora venia per i molti lapsus calami che riempiranno i miei scritti, poiché da molti ormai non uso più l'italiano come lingua veicolare (oltre a non disporre di una tastiera del PC QWERTY)

Detto ciò passo subito alla mia riflessione.

Premessa Storica:

Sono nato da una famiglia originaria da almeno 5 secoli (le ricerche genealogiche che ho fatto si sono fermate ai primi anni del '500 della Kanaltal /Kanalska dolina in italiano Val canale. L'ultima propaggine (oggi Italiana) nella regione Friuli-Venezia-Giulia, confinante a nord con la Carinzia Austriaca ed ad est con la Repubblica di Slovenija.

Da parte Materna, TUTTI e ripeto TUTTI sono ancora oggi locutori di madrelingua TEDESCA e SLOVENA (oltre a comprendere ed esprimersi correttamente in lingua Friulana ed Italiana).
Da parte Paterna invece (anche lì sono rimontato fino a circa la metà del '500) TUTTI i membri sono Italiani dal 1866, ma vengono dalla vallata vicina, (il comune è montano ed il territorio confina oggi con l'Austria) e dista dal comune di Tarvis/Tarvisio (luogo d'origine materno) circa 30 km in linea d'aria.
Da parte paterna TUTTI sono di madrelingua FRIULANA (dal 1948 Italianizzati) ma si esprimono normalmente in FRIULANO - Utilizzando il tedesco come lingua Franca, e l'Italiano solo con l'amministrazione.

Detto ciò:

da parte Materna i miei antenati hanno partecipato alle prime opzioni a fine prima guerra mondiale (trattato di Saint Germain - poi accordi di Rapallo) per il Regno d'Italia - ma con la clausola di poter mantenere la propria Lingua madre (il tedesco) a scuola, e nella vita pubblica.

Tale clausola con l'avvento al potere della dittatura fascista in Italia è venuta meno - i nomi e cognomi dei miei avi materni sono stati Italianizzati, e giungiamo quini alle Opzioni del 1939, quando a quel punto i miei avi optano per la Germania.

La guerra finisce e (vi tralascio le tristi vicende legate alle campagne di pressione psicologica che gli Optanti dovettero subire sentendosi stretti tra la morsa che da un lato li avrebbe visti come "nazisti" dall'altro come "comunisti" (Jugoslavi) dall'altra come "fascisti" e dall'altro ancora come "fuoriusciti") quando in realtà erano semplici contadini che soltanto NON PARLAVANO ITALIANO e volevano stare con lo Stato che culturalmente era loro più vicino.

Finita la guerra dunque, pur di tornare alle loro case (La Germania non aveva fatto seguito all'Opzione liquidandone i beni) RIOPTANO a seguito del Gruber-Degasperi Abkommen per l'Italia.

Il problema però è che se da un lato la loro storia aveva seguito quella del Sudtirol/Alto Adige fino a qualche anno prima, dall'altro si trovano a fine guerra totalmente LASCIATI A SE' STESSI.

Numericamente la Kanaltal contava solo 6000 abitanti, quindi era facilmente Italianizzabile (contro gli almeno 275.000 germanofoni del Sudtirol) molti optanti (quelli che avevano ricevuto casa in Austria) erano rimasti lì...mentre dal sud Italia tantissime famiglie erano giunte in Valle, snaturandone la componente etnico-linguistica...per concludere poi, nel Gruber-Degasperi Abkommen la Repubblica Federale d'Austria, veniva dichiarata GARANTE DELL'ACCORDO per IL SUDTIROL ma NON PER LA KANALTAL.

La lingua a scuola quindi diventa SOLO quella Italiana (il tedesco e lo sloveno lo si parlavano a casa...ma si aveva quasi paura a farlo, poiché se a scuola ci si faceva sorprendere a parlare in queste lingue dalle maestre, noi bambini - negli anni '80 - venivamo puniti ed obbligati a scrivere tantissime volte frasi del tipo "alla scuola Pubblica Italiana, devo parlare in Italiano".

Il tedesco quindi numericamente si perde, stessa cosa per lo sloveno, a scapito del Friulano (numericamente consistente - per l'immigrazione friulana in valle che aveva rimpiazzato i partenti a seguito delle Opzioni) e dell'Italiano.

NON ci viene concessa nemmeno la scuola in TEDESCO o in SLOVENO (poiché non appartenenti al Gruber-Degasperi Abkommen) - la scuola trilingue fu concessa solo nel 2005...

dopo questa lunga (ma a mio parere importante) introduzione, veniamo alla domanda:

PER VOI E' GIUSTO CHE LA KANALTAL / KANALSKA DOLINA / VAL CJANAL / VAL CANALE sia Italiana?

vero è che lo spartiacque alpino arriva a Zabnice /Seifnitz / Camporosso nel comune di Tarvis /Tarvisio, ma lì le alpi sono molto basse, e non vi è grande differenza altimetrica tra Pontafel/Pontebba (il primo dei comuni della valle) ed il Confine di Stato Odierno di Coccau / Goggau.

Storicamente quella valle è SEMPRE STATA LEGATA ALLE TERRE AUSTRO-UNGARICHE, numericamente è poco consistente, povera economicamente, e trilingue da TEMPO IMMEMORE.

Nel 1919 però fu annessa al regno d'Italia...

Io (e credo lo si possa dedurre dal mio scritto, PUR ESSENDO DI LINGUA ITALIANA poiché imparata a scuola a suon di "punizioni" ) non mi sento MINIMAMENTE ITALIANO, per me l'Italia è una Terra Straniera che ha annesso la mia terra natale. Ho il passaporto Italiano, ma non mi sento Italiano, Ho il passaporto Francese (per matrimonio) quello Svizzero (per naturalizzazione) ma pur non essendo Austriaco, culturalmente mi sento più vicino a Wien che a Roma.

Ho provato a chiedere la naturalizzazione Austriaca, ma per una beffarda legge, non ho potuto ottenerla (poiché per via materna la cittadinanza non poteva essere trasmessa fino al 1983, ed io nacqui pochi mesi prima). Sono andato a ricorso ma poche sono le speranze (il ricorso è ancora pendente)...

Anche se però da molti anni vivo lontano dalla mia terra natìa, provo oggi gli stessi sentimenti che provavo nel passato.

NON vorrei con questo mio intervento attirarmi le Ire di qualcuno, poiché non critico NULLA e NESSUNO...ho solo esposto dei fatti verificabili e verificati (che tra l'altro ho provato anche sulla mia pelle da bambino...)

desidero solo comprendere dialetticamente come in Altre zone d'Italia la sensibilità riguardo le Annessioni territoriali dell'Italia del passato, di terre storicamente NON ABITATE DA ITALOFONI, siano considerate.

Chioso dicendo che NON HO NULLA CONTRO L'ITALIA, Anzi, la Rispetto (volutamente con la lettera maiuscola) come TUTTI I PAESI meritano rispetto.

Il problema è che per me, nato dalla generazione successiva a quella della seconda grande guerra, il concetto di Patria è molto Sbiadito (tra l'altro non ho fatto per motivi di studio e poi di riforma il servizio Militare Italiano)

NON MI SENTO ITALIANO (anche se ho il passaporto Italiano), Ma non sono nemmeno Austriaco (non ho legami giuridici con Wien), Tedesco men che meno, lo sloveno (dilettale) lo parlo e lo capisco ma NON MI SENTO SLOVENO, possiedo anche il passaporto Francese e Svizzero, ma pur Rispettando al massimo questi Paesi (Paese di residenza l'uno, di lavoro l'altro), non li sento come miei.

Mi sento kanaltaler / Valcanalese... ma questo è un puro concetto astratto...non un concetto giuridico.

Come vedete questa situazione? ce ne sono altri che vivono gli stessi "conflitti identitari?"

Un grazie a tutti coloro che mi daranno il proprio contributo


Edouard
 
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view post Posted on 14/1/2017, 14:14     +1   -1

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Ciao,
Nessuna ira contro di te e rispetto il tuo sentimento.

Riguardo la domanda se sia giusto o meno che sia italiana, penso semplicemente che sia frutto di una guerra, ne te ne io abbiamo colpe per come sono andate le cose e non mi sento di dare un giudizio. Posso dirti che a differenza tua che la stai raccontando, tanti miei connazionali dopo l'annessione della ex Jugoslavia, non possono per motivi ben conosciuti, all'epoca per quel poco che so, tutte le terre etnicamente differenti dallo stato che poi le ha annesse, hanno fatto la medesima fine o peggio, della tua comunità.
Vedi, Corsica, Nizza, Alsazia, Lorena, Istria, alcune città dalmate ecc ecc.
 
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view post Posted on 14/1/2017, 15:10     +1   -1

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Grazie Kanaltaler per l'interessantissima testimonianza!
E` sempre prezioso ricevere informazioni da persone che si trovano in condizione minoritaria, la cui voce e` sempre soffocata da chi e` numericamente superiore, e quindi si corre il rischio di dimenticare non solo le esigenze e i sentimenti di queste persone.
Venendo alla tua domanda.
Pur da convinto irredentista, penso che no, non sia stato giusto annettere Tarvisio, in quanto non era italiana ne` Geograficamente, ne` etnicamente.
Non credo pero` che sarebbe stato piu` giusto lasciarla all'Austria.
Purtroppo tutti i confini contengono inevitabilmente ingiustizie, e mai sara` possibile far contenti tutti.
Fondamentalmente il confine e` stato deciso quando non si sapeva ancora che sarebbe esistita la Jugoslavia, ne` si intuiva l'entita` della disfatta Austriaca.
Si pensava che la Slovenia sarebbe rimasta all'Austria, e quindi si voleva un confine strategicamente vantaggioso, anche a costo di fare un'ingiustizia, controllando non solo il valico, ma l'intera valle dal lato esterno, con un rapido accesso a Villaco, qualora fosse stato necessario, che avrebbe permesso con poco sforzo di paralizzare molte comunicazioni ferroviarie e stradali nemiche.
Di certo, considerando il mantenimento del confine attuale, le minoranze linguistiche vanno tutelate, e il sentimento di appartenenza mai imposto, in quanto non e` possibile imporre l'amore e neanche serve per avere bravi cittadini rispettosi della legge.
 
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view post Posted on 14/1/2017, 18:56     +1   -1
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Nessuna ira, ci mancherebbe. I sentimenti di appartenenza o meno sono propri. Nessuno può metterci bocca.
Tuttavia consentimi di rappresentare alcune cose. Il tuo post, almeno in parte, sembra un grido di dolore, di sofferenza, almeno questo io ho percepito. Non mi voglio intromettere in ciò che provi, Edouard, ma, per me, la situazione in cui tu ti trovi è invidiabile da almeno alcuni punti di vista. Lasciando per il momento stare l'acquisizione successiva della cittadinanza e della cultura francesi, a me pare che il luogo in cui sei nato e che tuttora ami, come piccola patria in analogia peraltro a tanti Italiani, ti abbia notevolmente arricchito. Hai avuto ed hai tuttora l'acquisizione completa di tre culture e lingue:l'italiana, la tedesca, la slovena, lingue e culture rappresentative delle principali famiglie europee a cui evidentemente appartieni.
Perché la Val Canale è Italiana? Essa non era prevista dagli accordi del 1915 - il famoso Patto di Londra - per i quali entrammo in guerra contro gli Imperi Centrali e a fianco dell'Intesa.
A fine guerra, quando si aprì la Conferenza della Pace per gli Stati vittoriosi dell'Intesa, parve agli alleati dell'Italia, che chiedevano sacrifici ad est in ossequio ai punti del Presidente americano Wilson piuttosto filo-jugoslavo, di largheggiare sul confine italo-austriaco, consentendo,senza particolari problemi, alle richieste dell'Italia di "sporgersi" in alcuni punti, chiaramente strategici, al di là della linea spartiacque alpina principale laddove la stessa aveva poco rilievo.
E così Tarvisio e la sua splendida conca-originariamente un pezzetto di Carinzia fiabesca- fu annessa all'Italia.
Tu ti sei trovato in un momento storico Italiano in cui, fermi restando gli statuti speciali per alcune regioni di confine, non era stata riconosciuta alcuna legge di vera tutela per le minoranze linguistiche esistenti nel territorio Italiano. Sia pure con un certo ritardo, questo avvenne con leggi degli anni 90 e 2000. Ora credo, pertanto, che la situazione anche in Val Canale sia sensibilmente migliorata.
Detto ciò, vorrei rappresentarti il fatto che, a distanza ormai di un secolo dall'annessione, molti Italiani, come me, sia perché ne hanno avuto conoscenza diretta sia per conoscenza indiretta, amano quel posto magico.
Se tu vuoi continuare a scrivere su questo forum, sei libero di farlo, sei benvenuto, perché il nostro regolamento lo prevede e consente purché vi sia rispetto.
Buon anno.

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Kanaltaler
view post Posted on 14/1/2017, 19:28     +1   -1




Intanto colgo l'occasione per ringraziare simone095 e dardanide, i quali hanno espresso pensieri che condivido!

mi permetto di rilanciare una considerazione (figlia dei tanti discorsi sentiti - da bambino - tra i miei nonni ed i miei genitori) sull'argomento.

Dopo la seconda guerra mondiale infatti, (da ciò appunto che sentivo da nonni, bisnonni ancora vivi e genitori) tutti (Italia compresa molto probabilmente) si aspettavano che la Kanaltal /Valcanale tornasse all'Austria.

Alla fine, l'Italia era stata di fatto sconfitta, ma al tavolo della Pace, nessuna potenza Europea aveva interesse ad Umiliarla.

C'era poi il problema degli Optanti, che nessun Paese rivoleva, e l'Italia avrebbe dovuto quindi (riprendersi)...anche se sull'altra campo, c'erano un'Austria PRIVA DI SOVRANITA' (de facto) ed una Germania PRIVA DI SOVRANITA' (de jure).

La Kanaltal però, era abitata però anche sa molti sloveni anche distribuiti in piccoli abitati a macchia di Leopardo non però in numero consistente e la Jugoslavia TITINA anelava (seguendo gli ideali Panslavi) ad occupare militarmente la valle e da farne garantire dalle potenze alleate la sovranità in proprio favore.

Da ciò che si diceva quindi, la valcanale non venne ceduta alla Yugoslavia, poiché gli alleati, memori dei grossi problemi che già si stavano creando con la divisione di Trieste ed il Suo entroterra, non volevano creare altri malumori e perdite territoriali all'Italia (proprio per non umiliarla).

dal momento poi che l'Austria, (che finita la guerra era economicamente prostrata ed aveva già grandi difficoltà a nutrire i propri cittadini - dal momento che pagò TUTTE le riparazioni di guerra e dichiarò la neutralità perpetua, pur di non vedere sul proprio territorio basi straniere come accadeva in Germania ed in Italia) non aveva nessun interesse a prendersi sotto l'ala 5000 abitanti (tra l'altro di 3 sparuti comuni di montagna) che per un quarto erano ormai Italiani, per un quarto friulani per un quarto sloveni e per l'ultimo quarto germanofoni...bhe, lo status quo venne mantenuto, e gli abitanti della Valcanale lasciati a sé stessi.
 
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Kanaltaler
view post Posted on 14/1/2017, 20:18     +1   -1




Caro Mars Pianeta Rosso,

per prima cosa Ti ringrazio per il Tuo intervento e per avermi regalato queste bellissime immagini che mi ricordano tanto la mia infanzia.
Oggi l'Alta Savoia (nella quale attualmente vivo) è imbianca come in queste foto, e spesso, guardando le montagne che mi circondano "rivedo la mia valle"...(tra l'altro da ragazzo ho fatto tante, bellissime uscite "di pesca" tra le anse del fiume Fella - che si vede nella seconda Tua foto).

Credo però che Tu sbagli su un fatto: il mio NON E' un grido di dolore...è più che altro un grido di "DOMANDA"...
Si sa, quando si è lontani dalla "madrepatria" il "nazionalismo" cresce sempre di più...io sono partito da quella valle molto giovane, finito il liceo (avevo quindi 19 anni...) e ne ho oggi 35, quindi n'è passata di acqua sotto i ponti!

Certo, la mia vita lavorativa è stata sicuramente avvantaggiata dalla nascita in valle, e quindi dall'immersione linguistica di quegli anni, la mia vita privata però non lo so...poiché pur trovandomi oggi con 3 passaporti in mano...mi chiedo ancora quale sia la mia "vera Patria" ...e la risposta NON L'HO ANCORA TROVATA!

e ripeto...vivo benissimo così, non sono triste per questo (lo sono stato da bambino, perché per esempio non capivo il perché a scuola ad 8/10 anni avessi dovuto quasi avere vergogna di esprimermi in tedesco o sloveno)...a 19 anni però mi faceva quasi piacere sentirmi in "Erasmus" all'Università di Gorizia pur essendo "di diritto" nel mio Paese...

la mia domanda credo sia lecita, ed ho iniziato a farmela da una decina d'anni oramai, quando vivendo in Alta Savoia Francese (già Sarda) ho cominciato a parlare con dei vecchi abitanti della valle, che mi dicevano di sentirsi degli "Annexé"...alché ho trovato grandi somiglianze tra le loro storie e la mia...

così ho cominciato a farmi delle domande...domande alle quali purtroppo non ho ancora trovato risposte - ma domande (e lo ripeto) che mi permettono di vivere benissimo così!


Quello che scrivi sulle leggi di tutela è verissimo, purtroppo datano 1999, 2001 e 2007 per la Valcanale...il problema è che dei 5000 abitanti originari, oramai di VERI VALCANALESI ce n'erano rimasti qualche centinaio (forse...)

I matrimoni MISTI poi hanno fatto il resto (io stesso sono sposato con una cittadina FRANCO-SVIZZERA) e con il matrimonio oltre all'Amore eterno, ci siamo scambiati anche i passaporti!

ora divento "sferzante" ma non certo contro di Te...

Facile quindi dare delle "garanzie" linguistiche 45 anni dopo la fine della guerra...quando la vallata era stata completamente SNATURATA...facile aprire la scuola Trilingue negli anni 2000, quando però è frequentata in maggioranza da figli d'Italiani o di stranieri che si iscrivono solo per poter imparare più lingue straniere ed avere dunque piu' possibilità lavorative, quando invece il PRINCIPIO LOGICO DELLA SCUOLA ITALIANA in lingua straniera...è quello di permettere agli autoctoni di perpetrare le proprie competenze linguistiche all'interno dello Stato nel quale sono minoranza etnica.

Nessuna tristezza quindi, anzi, l'unica tristezza che forse può venirmi, è quella di vedere molti miei coetanei (figli di discendenti valcanalesi che hanno fatto le scuole fino alle superiori con me) che sono obbligati a lavorare in Austria perché in valcanale non c'è più lavoro, e devono vivere il profondo RAZZISMO dei Carinziani, che li considerano "migranti italiani" pur avendo le stesse origini e radici ma un accento diverso dovuto al fatto che i valcanlesi della mia generazione, hanno imparato il tedesco solo a casa e nemmeno il buon tedesco, ma il DIALETTO CARINZIANO...

Ecco, questa forse è l'unica tristezza...

Ripeto, dopo la seconda guerra mondiale i valcanalesi stessi si aspettavano un ritorno di sovranità Austriaca su quella zona, ma così non fu...indi per cui...continuo a pormi la domanda.

un grazie quindi per l'intervento.

e ricambio gli auguri di Buon Anno.
 
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view post Posted on 14/1/2017, 20:33     +1   -1
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Edouard, il mondo è formato da una poliedria di sfumature. Ogni posto ha la sua vita, le sue tradizioni, la sua cultura, anche il modo di mangiare e vestirsi. L'avvento degli Stati nazionali ha "piallato" tutto questo e l'Italia, superata la parentesi fascista, sin dal dopoguerra, e, maggiormente negli anni 90 e 2000 come si è detto, ha progressivamente riconosciuto queste realtà. Non è stato facile passare da un regime autoritario, centralistico e nemico di ogni minoranza dissenziente e diversa dal proprio credo imposto, passare a reali decentramenti autonomistici. Pensa che Paesi cosiddetti democratici come la Francia, che peraltro non hanno avuto dittature fasciste, non hanno neanche imboccato percorsi di riconoscimento delle proprie "sfumature" etnico-locali.
Il Novecento è stato un periodo per l'Europa di nazionalismi sfrenati. Ma la situazione è cambiata. La Costituzione Italiana e le sue leggi applicative tendono ad essere inclusive, certamente più di altri Stati.
La specificità della Val Canale, sia pure grandemente diminuita, è tuttavia rimasta e, forse, in qualche modo potrà nel futuro svilupparsi, approfittando della ricchezza culturale superstite.
 
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istrobianco2
view post Posted on 14/1/2017, 20:45     +1   -1




CITAZIONE
NON MI SENTO ITALIANO (anche se ho il passaporto Italiano), Ma non sono nemmeno Austriaco (non ho legami giuridici con Wien), Tedesco men che meno, lo sloveno (dilettale) lo parlo e lo capisco ma NON MI SENTO SLOVENO, possiedo anche il passaporto Francese e Svizzero, ma pur Rispettando al massimo questi Paesi (Paese di residenza l'uno, di lavoro l'altro), non li sento come miei.

Mi sento kanaltaler / Valcanalese... ma questo è un puro concetto astratto...non un concetto giuridico.

Come vedete questa situazione? ce ne sono altri che vivono gli stessi "conflitti identitari?"

Che cosa preferirebbe allora Kanalter per la Valcanale?
Per quanto concerne coloro che hanno avuto o hanno conflitti identitari se ne conoscono storicamente ad esempio, circa 350.000, che per non divenire Jugoslavi, tra il 1945 ed il 1975 sono stati costretti a sradicarsi da terre millenarmente proprie per esodare in Italia o altri paesi del mondo.....


CITAZIONE
Alla fine, l'Italia era stata di fatto sconfitta, ma al tavolo della Pace, nessuna potenza Europea aveva interesse ad Umiliarla.

C'era poi il problema degli Optanti, che nessun Paese rivoleva, e l'Italia avrebbe dovuto quindi (riprendersi)...anche se sull'altra campo, c'erano un'Austria PRIVA DI SOVRANITA' (de facto) ed una Germania PRIVA DI SOVRANITA' (de jure).

Su questo mi trovo in parziale disaccordo: Al confine nordorientale l'umiliazione italiana fu NOTEVOLE, considerando che dal settembre 1943 l'Italia fu ufficialmente cobelligerante, sia con gli Alleati che con Tito (cosa che non avvenne mai per Germania e Austria): i Kmq ceduti furono 10 volte superiori a quelli perduti a favore dei francesi e la sovranità su Trieste recuperata solo sostanzialmente nel 1954 e formalmente solo nel 1975. Dal '45 poi fu subito evidente agli Alleati che la ferrovia Trieste-Tarvisio-Austria, non poteva cadere in mani titine o sovietiche per ovvie ragioni geopolitiche. Probabilmente se De Gasperi avesse promosso e/o accettato l'opzione plebiscito in Alto-Adige e Venezia Giulia la storia avrebbe potuto essere differente anche per la Valcanale, ma come si sa, escluso il CLN istriano tutti furono contrari e l'URSS soprattutto, non avrebbe mai potuto tollerare che l'appena ex-nazista Austria, recuperasse il benché minimo territorio all'Italia, che seppure sconfitta, sperava ancora di fare entrare nella propria orbita di influenza o renderla un paese almeno neutrale nei confronti degli angloamericani, dato anche il peso politico non trascurabile del blocco PCI-PSI.

Kanalter ha anche il passaporto svizzero, dove spesso si ricorre seriamente alle consultazioni refererendarie. Ecco, per il futuro personalmente auspico che una nuova occasione referendaria pacifica possa esplicarsi anche per tutta la Venezia Giulia e Friuli orientale compreso. Con la condizione preliminare, ovviamente, che tutti i discendenti dei 350.000 esuli (ora almeno 1 milione) abbiano diritto di voto. Ho letto con dispiacere le vicende personali di Kanalter, relative soprattutto al pessimo rapporto con la scuola pubblica italiana. Ciononostante, personalmente, piace molto la Valcanale e sono orgoglioso che faccia parte dell'Italia.
 
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Kanaltaler
view post Posted on 14/1/2017, 21:03     +1   -1




Dici bene Mars Pianeta Rosso,

la Tua analisi è coerente e a mio parere veritiera (e non mi perdo in sofismi sulla Francia che purtroppo si è comportata - e lo fa ancora oggi - con le minoranze linguistiche autoctone in maniera direi TRAGICA) e non posso far altro che condividere quello che scrivi.

Tempo fa però, vidi un documentario in Spagnolo sulle isole Falkland / Malvinas nel quale fu intervistato un reduce Argentino della guerra dell'82 che alla domanda posta da un giornalista il giorno dopo il referendum che confermò il volere degli isolani di rimanere sotto sovranità britannica, se le isole fossero a suo parere Argentine o Britanniche rispose:

"gli abitanti hanno deciso di stare con l'Inghilterra, perché questa ha costruito strade, l'aeroporto, scuole, un ospedale, gli abitanti hanno scelto di stare con la regina perché questa gli ha dato qualcosa...il giorno in cui anche l'Argentina sarà un Paese ricco, e potrà dare agli abitanti delle Malvine dei buoni servizi oltre che un buon governo, forse in quel momento, saranno gli stessi isolani a chiedere di tornare Argentini".

A questo punto faccio lo stesso discorso per la Valcanale...a Trieste, negli anni appena successivi all'integrazione della città giuliana all'Italia, la popolazione recitava un adagio piuttosto famoso: "Sotto l'Aquila, si magna...sotto la Lupa, si crepa"...se lo parafrasiamo alla valcanale odierna, presto detto che il passaggio al tricolore ha sortito un po' lo stesso effetto.

quello che dici quindi è vero, il novecento è stato un secolo di nazionalismi sfrenati, ma i nazionalismi purtroppo in Europa NON SONO SPARITI, sono solo SOPITI...e la politica internazionale vede sempre più Paesi che vedono i propri cittadini chiedere PIU' NAZIONE e MENO decentramento.

interessante questa carta Europea:

LINK à piè di pagina

dalla quale si evince che il nazionalismo (in un'Europa che dovrebbe/vorrebbe essere più aperta, tollerante, unita) in realtà vede generazioni sempre più giovani al voto, che invece di chiedere integrazione, chiedono, soprattutto nei Paesi ricchi NAZIONALISMO.

Un paradosso?...la storia per me NON E' lineare, ma circolare (ripeto, è una mia personale opinione) ed è un dato di fatto che storicamente TUTTI GLI IMPERI multietnici e multiculturali...pur durando millenni a volte...poi sono Implosi.

Solo una speranza quindi: Che l'Italia non si comporti con la Valcanale come purtroppo altri Paesi limitrofi si sono comportati con le minoranze Italiane presenti nei propri territori. Oggi le cose vanno bene...speriamo però che non sia troppo tardi.

Edouard


P.S: vedo che non posso iscrivere un URL per permettere di leggere una cartina.

cerco di scriverlo in maniera diversa. sperando che il filtro del forum non lo blocchi

www (punto) franceculture (punto) fr/politique/europe-la-carte-des-extremes-droites
 
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view post Posted on 14/1/2017, 21:12     +1   -1
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Viste le necessità biologiche e primordiali degli esseri umani, non mi meraviglio, a differenza di altri, anche qui dentro, che nel patriottismo siano importanti anche gli interessi economici.
Detto questo, l'Italia sta lentamente uscendo da una crisi economica di non poco conto e mi auguro che al più presto possibile siano riunite le condizioni economiche, anche nelle c.d. zone di periferia, che consentano benessere ed occupazione, sopratutto giovanile, e limitino la necessità di emigrare. L'Italia è bella perché è ricchissima di differenze e diversità; è la sua storia millenaria che l'ha costruita così ed io vedo, fra tutte queste ricchezze, anche la piccola ma strategica (in più di un senso) Val Canale.
La tua analisi sulla circolarità degli avvenimenti storici avvicina il tuo pensiero a quello di Vico sui memorabili "corsi e ricorsi storici".
Quanto a Trieste, è un po' conosciuta la tendenza a lamentarsi dei suoi abitanti. Tuttavia, oggigiorno Trieste è una città ricca, è un porto di primo piano e ha tante attività, sia culturali che scientifiche, sul suo territorio. La perfezione non esiste ma è una citta di grande benessere.
 
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view post Posted on 14/1/2017, 21:17     +1   -1

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Però il discorso degli isolani è di convenienza, non di appartenenza.. in pratica a loro delle proprie radici non gli interessa niente.
Comprensibile, ma non lo condivido e mi sembra poco dignitoso.
 
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Kanaltaler
view post Posted on 15/1/2017, 10:03     +1   -1




CITAZIONE (Simone095 @ 14/1/2017, 21:17) 
Però il discorso degli isolani è di convenienza, non di appartenenza.. in pratica a loro delle proprie radici non gli interessa niente.
Comprensibile, ma non lo condivido e mi sembra poco dignitoso.

Anche io condivido il Tuo pensiero, vero è però parimenti che non mi sento di criminalizzare le parole di questo reduce (che comunque esprimono una sua visione personale e nulla più).

Come scritto poco sopra da Mars Pianeta Rosso però:

"Viste le necessità biologiche e primordiali degli esseri umani, non mi meraviglio, [...] che nel patriottismo siano importanti anche gli interessi economici"

come criminalizzare quindi? un mio professore di Filosofia del Diritto, diceva "La PATRIA non si mangia...il PANE sì"...come dargli del tutto torto?

Vi posto una interessantissima (a mio modestissimo parere) frase, estratta dalla Risposta di un emigrante italiano ad un ministro italiano in Brasile del sec. XIX e riportata da Costantino Ianni nel libro "Homens sem paz, Civilização Brasileira" del 1972 ed esposta nel Memoriale dell'immigrato di San Paolo del Brasile:

"Cosa intende per nazione, signor Ministro? Una massa di infelici? Piantiamo grano ma non mangiamo pane bianco. Coltiviamo la vite, ma non beviamo il vino. Alleviamo animali, ma non mangiamo carne. Ciò nonostante voi ci consigliate di non abbandonare la nostra Patria. Ma è una Patria la terra dove non si riesce a vivere del proprio lavoro?"

Sarà che anche io sono un Emigrante (anche se privilegiatissimo - lo ammetto) ma credo che questa frase, faccia riflettere sul dualismo (nemmeno troppo sottile) tra i concetti di Patria ed Economia.
 
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Supernazionalista
view post Posted on 15/1/2017, 10:45     +1   -1




"penso semplicemente che sia frutto di una guerra"

Per cui anche l'Istria Yugoslava e' frutto di una guerra. Lasciamo tutto cosi'?
 
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Kanaltaler
view post Posted on 15/1/2017, 10:50     +1   -1




Per rispondere ad Istrobianco2:


alla domanda:
Che cosa preferirebbe allora Kanalter per la Valcanale?

Io un'idea ce l'avrei, proporrei un istituto giuridico che in diritto internazionale già esiste, ed è il CONDOMINIO (due o più stati, che concorrono ad esercitare la propria sovranità su un medesimo territorio, la cui amministrazione è dunque generalmente disciplinata da convenzioni tra gli stati condomini).

Condominio Austro-Italo-Sloveno quindi...Mi direte che si tratta di Fantapolitica, ma l'Istituto Giuridico già esiste, la valle è PICCOLA, poco abitata e già culturalmente TRILINGUE (se togliamo la lingua Friulana - altrimenti addirittura quadrilingue)...sarebbe semplicemente governabile (esiguità territoriale, popolazione limitata, già territorio doganale Europeo, confinante con 3 STATI già faceti parte dell'UE) e potrebbe dunque, diventare un CANTIERE DI POLITICA CONDIVISA che potrebbe tornare Utile per trovare una soluzione agli altri Nazionalismi serpeggianti che oggi infiammano in parte l'Europa.

Tante prove nella storia si sono fatte con l'amministrazione della Valcanale...perché non provare anche questa?


all'affermazione poi:

Kanalter ha anche il passaporto svizzero, dove spesso si ricorre seriamente alle consultazioni refererendarie. Ecco, per il futuro personalmente auspico che una nuova occasione referendaria pacifica possa esplicarsi anche per tutta la Venezia Giulia e Friuli orientale compreso. Con la condizione preliminare, ovviamente, che tutti i discendenti dei 350.000 esuli (ora almeno 1 milione) abbiano diritto di voto. Ho letto con dispiacere le vicende personali di Kanalter, relative soprattutto al pessimo rapporto con la scuola pubblica italiana. Ciononostante, personalmente, piace molto la Valcanale e sono orgoglioso che faccia parte dell'Italia.

rispondo con:

Sul referendum non mi trovo d'accordo, per due motivi diametralmente opposti; pur se la riterrei un'espressione MAGNIFICA di DEMOCRAZIA.

Personalmente, dal 2014 (anno della mia naturalizzazione svizzera) voto ai referendum 3 volte all'anno...ed effettivamente la democrazia diretta ci permette di votare su Tutto. Ho preso il comune d'Origine di mia moglie (un comune Svizzero tedesco) e mi sono trovato a votare anche ad un referendum che ci chiedeva quali terreni rendere edificabili o meno in detto comune.
A prima vista magnifico quindi! Ma mi sono ben presto reso conto che la democrazia non è alla portata di tutti, va allenata, va studiata, va conosciuta! Il sistema va ASSIMILATO, digerito, compreso, altrimenti l'istituto del referendum rischia di diventare PERICOLOSO per il sistema politico del Paese.

Oramai siamo arrivati alla 3°-4° generazione successiva alle annessioni e divisioni della Venezia-Giulia, Friuli orientale, ed includerei anche la valcanale quindi Friuli nord-orientale.
un referendum di questa portata sarebbe già di per sé Gigantesco, e soprattutto non considererebbe la popolazione che (legalmente) vive oggi in queste zone, e che di fatto ne è diventata originaria.

Rischieremmo oggi, di fare con un referendum una moderna "pulizia Etnica" (parola dura, che nulla avrebbe a che vedere con quelle perpetrate nel dopoguerra) che quindi permetterebbe a generazioni che da un lato non hanno più legami con le terre in questione di decidere per coloro che invece vivono oggi in queste terre.

Ritengo (personalmente) più coerente il sistema di CONDOMINIO...alla fine nel mondo moderno, le soluzioni dovrebbero essere sempre concertate.

Edouard
 
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view post Posted on 15/1/2017, 11:32     +1   -1
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CITAZIONE (dardanide @ 14/1/2017, 15:10) 
Pur da convinto irredentista, penso che no, non sia stato giusto annettere Tarvisio, in quanto non era italiana ne` Geograficamente, ne` etnicamente.
Non credo pero` che sarebbe stato piu` giusto lasciarla all'Austria.

E a chi sarebbe andata allora?

Come giustamente avete detto, il confine perfetto che accontenti tutti non esiste, e a volte, fare qualche minima forzatura ci può stare, in fondo stiamo parlando di paesini e di pochi km2 in più. Del resto questo è normale sui territori di confine, che non sono mai esattamente definiti, tendono a mischiarsi un po', un po' per ragioni geografiche, un po' per altri motivi.
In particolare alla frontiera settentrionale italiana, dove c'è un punto di incontro, non precisamente definito, fra le tre grandi culture latina, germanica e slava che si fondono senza una demarcazione netta.

Diciamo che, se Tarvisio c'era una maggioranza tedesco-slovena, allora per non scontentare nessuno è un bene che sia andata all'Italia :.D:
 
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