CITAZIONE (dardanide @ 3/10/2023, 20:31)
Dissento. Gli italiani in Argentina, Brasile e Uruguay comprendevano masse di poverissimi, ma anche centinaia di migliaia di borghesi molto impegnati nel fondare giornali, teatri, scuole, circoli sportivi e perfino ospedali in italiano. Con una situazione politica diversa (ad esempio non essere una lingua nemica) e ragionevoli investimenti da parte dell'Italia (soprattutto dopo la guerra) sarebbe stato possibile avere l'Italiano co-ufficiale in alcuni stati del Brasile ed equiparato allo spagnolo in Uruguay e Argentina. Non dico che fosse facile o molto probabile, ma era secondo me possibile.
Addirittura siamo andati in dietro. In Uruguay fino a poco tempo fa nelle università e in molte scuole era quasi obbligatorio l'Italiano, ma ora è stato soppresso nel complice silenzio del governo italiano, che non ha fatto nulla, per far cambiare idea al governo locale.
Persino il governo fascista del Ventennio non fece mai nulla per la tutela della lingua italiana nelle Americhe. Troppo preso per la lotta, magari in qualche frazione del vallese o del Grigioni, trascurò completamente l'investimento nell'italianità di un immensa area come il Cono Sur.Nell'area da San PAOLO FINO A Buenos Aires gli oriundi erano maggioranza.
Venendo alla situazione attuale, purtroppo non solo il PD e la sinistra, come è logico che sia, ma anche i partiti che si definiscono di destra e patrioti non fanno nulla per difendere o promuovere l'Italianità nel mondo. Vedasi i continui tagli, agli istituti di promozione della lingua italiana, anche in area adriatica, il nessun desiderio di riallacciare i rapporti con la Corsica, nonostante che ormai i nazionalisti sull'isola siano riusciti a scalzare il potere dei partiti francesi. Oppure la mancata considerazione delle ripercussioni del fatto che ormai non si puo piu vedere liberamente la Tv italiana nelle terre vicine e in Latam, che prima tanto avevano contribuito alla diffusione della nostra lingua .Si pensi a Malta dove venti anni fa, grazie alla Tv, per la prima volta tutta la popolazione era divenuta italofona.
Senza guerre, con una politica mirata, potevamo recuperare moltissimo all'italianita, in Corsica, Balcani, e Latam.