| onoriamo le vittime innocenti cadute ma la storia è un pò diversa; i tedeschi decisero di applicare una legge di guerra, odiosa quanto si vuole ma stabilita da una accolita di stati che, tra l'altro, non vedeva tra loro la Germania; tale regola prevedeva che un esercito per combattere doveva essere riconoscibile, con una divisa, mostrine e graduati al comando; l'attentato terroristico era vietato come metodo in guerra, cioè non si poteva mettere di nascosto una bomba in un cine, in una mensa o in un cassonetto delle immondizie e dopo nascondersi nel proprio desco familiare fingendosi un civile e a farne le spese erano prgionieri oppure civili abitanti le zone limitrofe all'attentato, i tedeschi non furono ne i primi ne gli unici ad applicare questa terribile legge internazionale di guerra; quindi, un attentato, provocava automaticamente la rappresaglia a meno che i colpevoli dell'atto terroristico non si consegnassero, ma questo nella guerra partigiana non avvenne mai; l'attentato di via Rasella colpì anche diversi civili (numero imprecisato da 7 a 14) tra cui un bimbo di 13 anni (Pietro zuccheretti) che restò decapitato poichè i tedeschi, tutti appartenenti ad un corpo di polizia al controllo di palazzi romani e di una certa età, erano sempre seguiti da numerosi bambini in quanto marciavano cantando accompagnati da una fanfara; tra i tedeschi i morti furono 42, cioè 32 subito, 1 il goorno dopo e 9 in seguito a causa delle ferite ma Kappler tacque con Berlino per non appesantire il numero della rappresaglia che ebbe non pochi tentativi per evitarla da parte degli ufficiali tedeschi (fu per questo motivo che Berlino obbligò ogni ufficiale tedesco, tra cui Pribke, ad uccidere 2 prigionieri a testa, per evitare che tale tremenda responabilità ricadesse su di una testa sola); e veniamo ai partigiani, il gruppo di bentivegna faceva capo al partito comunista di togliatti, perpetuò l'attentato per un duplice scopo politico, far si che gli alleati, che ormai erano alle porte, non entrassero in Roma senza che ci fosse stato alcun atto ostile dei partigiani nei confronti dei tedeschi e eliminare, grazie alla prevista rappresaglia, i concorrenti del gruppo "bandiera rossa" e gli appartenenti al cln non comunisti tutti arrestati nelle settimane precedenti l'attentato grazie a provvidenziali e stranamente tempestive delazioni che riempirono il carcere proprio alla vigilia dell'attentato; i rapporti tra la polizia segreta fascista e i partigiani comunisti di togliatti erano certi in quanto i fascisti erano terrorizzati dalle prevedibili vendette con l'arrivo degli alleati e i partigiani ne aprofittarono ricattandoli e suggerendo la lista degli ostaggi da sacrificare; nella lista degli ostaggi, raccolta a Regina Coeli dagli italiani, finirono, ovviamente, partigiani di "bandiera rossa" (trozkisti e acerrimi nemici degli stalinisti togliattiani), i componenti non comunisti del cln (entrambi questi gruppi contrari agli attentati, inutili ai fini bellici e unicamente forieri di lutti tra i civili), ebrei, tagliaborse, rubagalline ed anche un ragazzo che aveva solo violato il coprifuoco ma le liste non contenevano nomi dei detenuti appartenenti al pci togliattiano (tra cui il futuro deputato del pci antonello trombadori, nonchè fondatore dei gap autori materiali dell'attentato!) che il giorno del prelevamento venne ricoverato nella infermeria del carcere nonostante stesse benissimo......
Edited by declegio - 26/3/2007, 09:45
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