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Forum Irredentismo e Nazionalismo italiano

Cosa ne pensate degli spagnoli?

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view post Posted on 22/1/2021, 08:46     +6   +1   -1
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Visto il nome della sezione e dopo aver potuto vedere che alcuni di voi hanno accennato all'argomento ''spagnoli'' in questi giorni sul foretto, ho pensato di esporre un po' di mie esperienze e considerazioni personali inerenti a tale popolo, e allo stesso tempo sentire i vostri pareri, magari può venirne fuori una conversazione interessante.

Premetto che conosco molto bene la gente della penisola iberica (o, sarebbe meglio dire, le genti della penisola iberica), parlo discretamente la loro lingua (intesa come castigliano di Spagna, non altre lingue regionali) ed ho avuto, per motivi lavorativi, esperienze più che decennali con questa persone, sia in Spagna che in Italia, così come ''in campo neutro'', e cioè anche rapportandomi con loro al di fuori dell'Italia e della Spagna.

Che dire, dalla mia esperienza (la quale, ripeto, non è dovuta a vacanze o a situazioni esclusivamente superficiali, per così dire, né a sfottò calcistici o sportivi, i quali ci stanno pure e sono ben accetti da parte mia), ho quasi sempre notato un malcelato astio da parte degli spagnoli nei nostri confronti, che spesso sfocia proprio nell'italofobia. Praticamente, la maggior parte di questa gente ha un'idea pessima dell'Italia e degli italiani, i loro mezzi di informazione (cartacei e non) non perdono occasione per parlar male di noi, in tutti i campi (spesso anche mentendo o ingigantendo i fatti).

Per lo spagnolo medio (escludendo gente più colta della media), tutto ciò che ha a che fare con l'Italia o con gli italiani è poco più che spazzatura sopravvalutata: la nostra storia è spesso snobbata, da molti di loro considerata di scarso valore o addirittura inesistente (hanno un serio problema di distinzione tra Stato e nazione che spesso sfocia nel ridicolo, dovuto anche alle loro divisioni interne, oltre che ad una visione storica spesso manipolata, sia a livello di ''Comunidades Autonomas'' che proprio di Paese), la nostra arte, moda, industria, gastronomia (sono straconvinti che in Italia esista solo la pasta e la pizza, e che il nostro cibo sia immondizia o ''comida de niños'', come dicono loro, e quindi imparagonabile alla ''magnifica cucina spagnola''), le nostre città, paesaggi e cultura in generale, risultano, nel sentire comune degli spagnoli, tutta roba sopravvalutata o riassumibile con un loro concetto che lì è un vero e proprio mantra quando si parla di Italia e di italiani, e cioè: ''se saben vender'' (''si sanno vendere''), per dire che tutto ciò che dell'Italia è universalmente riconosciuto come positivo, sia in realtà - secondo loro - solo frutto di marketing; il che, alle mie orecchie - e penso anche a quelle di qualsiasi altro italiano con un minimo di amor di patria - è altamente offensivo. Per non parlare poi del vero e proprio disprezzo generalizzato che hanno per le nostre Forze Armate (molto superiori alle loro), le quali, in Spagna, sono spesso vittime di pregiudizio e derisione esternata in maniera odiosa e assai maggiore che in qualsiasi altro posto da me conosciuto (si sono creati tutta una mitologia nazionale sulla II GM e, ovviamente, sulla guerra civile spagnola, rimanendo cristallizzati a quei tempi).

Sempre dalla mia modesta e personale esperienza, questo vale un po' per tutta la Spagna e tutte le sue ''Comunità Autonome'' (forse, un po' meno, per il Paese Basco), ed è cioè un sentire comune degli spagnoli in generale quando si tratta di italiani (quelli esposti da me sono solo alcuni esempi semplificati, ma se vi raccontassi tutte le assurdità che mi sono sentito dire, ci sarebbe da scrivere un libro), evidentemente dovuto anche ad una sorta di radicato complesso nei nostri confronti, cosa che non ammetterebbero mai. Nella maggior parte dei casi, gli spagnoli, o sono sciovinisti spagnolisti (in chiave unitarista), essendo arciconvinti che la Spagna sia ''il centro del mondo'', o sono sciovinisti regionali (i cosiddetti nazionalisti catalani, baschi, galiziani, ma anche regionalisti andalusi, asturiani, valenzani...), percependo quindi a loro volta le loro regioni come ''il centro del mondo'', e assumendo spesso un'arroganza superiore persino a quella francese.

Abbiamo sì cose in comune, di facciata probabilmente più che con altri Paesi europei ma, dal mio punto di vista, non vanno oltre la vicinanza linguistica ed il comune retaggio cattolico-mediterraneo. Ovviamente, di primo acchito, dovuto alle palesi similitudini esistenti, all'italiano di turno possono sembrare anche simpatici, affabili o cordiali, ed io personalmente non avevo mai avuto alcun tipo di pregiudizio nei loro confronti (prima di conoscerli e di averci avuto a che fare per molto tempo), ma se ci si rapporta in maniera prolungata o anche solo al di là del classico saluto di circostanza, è quasi inevitabile - salvo rare eccezioni - che vengano fuori certi aspetti da me sottolineati.

Spesso l'italiano medio percepisce questo Paese in maniera ''fraterna'' o quasi, ma io sinceramente non ho mai visto niente di più lontano dalla ''fratellanza'' o dal rispetto culturale reciproco nell'avere a che fare con gli spagnoli, direi che persino il francese medio è più ben disposto nei confronti degli italiani rispetto agli iberici.

Spero il mio intervento non urti la sensibilità di nessuno, dato che è comunque una generalizzazione e, ripeto, basata esclusivamente sulla mia - seppur prolungata e approfondita - esperienza personale.

Voi cosa ne pensate a riguardo? Che opinione avete di questo popolo?

Edited by Fieramosca - 26/5/2023, 21:01
 
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view post Posted on 22/1/2021, 09:37     +3   +1   -1
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Non credo che il tuo intervento susciti alcun "urto di sensibilità" almeno tra noi forumisti che siamo ben consci delle rivalità europee, direi storiche, nonché della mancanza di spirito di "fratellanza" tra i popoli che albergano in questa parte del continente.
Personalmente non ho mai provato né alcun sentimento di simpatia né di antipatia verso gli spagnoli. Mi stanno del tutto indifferenti. Tra l'altro è uno dei pochi Paesi europei che non ho mai visitato e di cui non ho mai avuto specifiche curiosità. La Spagna oggigiorno e da tempo è marginale geopoliticamente parlando, in ambito mondiale ed anche, in buona parte, in quello europeo, persino in confronto con un'Italia che, purtroppo, spesso di questi tempi, si comporta da italietta.
Resta il fatto che l'Italia, italietta o meno, è una Nazione e ha una storia millenaria, la Spagna no, è un coacervo di popoli che spesso, a loro volta, si detestano, come dimostrano le convulsioni, nel passato remoto e recente, dei Paesi Baschi e della Catalogna.
 
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view post Posted on 22/1/2021, 11:15     +4   +1   -1
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Non immagini quanta ragione hai, Mars, hai espresso ciò che spesso penso quando mi trovo a contatto con degli spagnoli (fortunatamente adesso non più, ormai già da quasi due anni) e, soprattutto quando li vedo interagire tra di loro, la prima cosa che mi viene in mente è appunto quanto da te già detto; oltre al fatto che noi, pur con tutti i nostri problemi e difetti, siamo comunque una nazione, mentre questi appaiono un coacervo di genti tenute insieme dal monarca di turno, e per giunta pure superbi nel loro modo di essere. Probabilmente, lì, se viene meno la monarchia, il problema non sarà solo la Catalogna, il Paese Basco e, in minor misura, la Galizia e le Canarie (queste ultime direttamente in Africa), ma viene giù proprio tutta la baracca.

E credo che un significativo sconquasso potrebbe avvenire anche se venisse meno la (dis)unione europea, dato che, in Catalogna per esempio, un po' come in tutta la Spagna, sono esasperatamente europeisti (buscano un sacco di quattrini, e ''si rifanno il look'', o meglio, si rifanno le strade, i ponti, le opere pubbliche... è difficile in Spagna non vedere un luogo dove non sia affisso un cartello di ''Fondos europeos'' per le opere pubbliche, dato che ancora non sono, né sono mai stati, un contribuente netto, a differenza nostra, e direi anche purtroppo), quindi, diciamo che i catalani ''reggono la cosa'' e non si esaltano di più (nel volersi distaccare) anche perché sanno che staccandosi dalla Spagna verrebbero automaticamente estromessi dal circo dell'Ue, cosa per loro di vitale importanza, e questo li frena, ma se dovesse venir meno l'Ue, sono certo perderebbero ogni freno inibitorio in quanto al distacco.

Non sono cittadini di una nazione, ma sudditi! Solo che non se ne rendono conto. Una cosa al quanto ridicola, che forse chi non conosce bene la Spagna non sa, è che ogni ''Comunità Autonoma'', a livello scolastico, studia una storia parallela rispetto a quella della regione vicina, con le regioni indipendentiste che danno il ''meglio di sé'' in questo campo, mentre, nelle regioni puramente castiglianofone, studiano la storia in chiave unitarista ed impregnata di retorica spagnolista, con praticamente ognuna di queste che tira acqua al proprio mulino e facendo a gara a chi si inventa (letteralmente) la storia (o meglio, la mitologia) più sciovinista (tanto a livello regionale come statale).

In alcuni casi avviene quello che io chiamerei ''storia matrioska'', nel senso che, in certe regioni, studiano sia quella loro interpretano come storia nazionale (in chiave ultra-sciovinista, ma con quest'ultimo che gli viene inoculato in maniera subliminale, velata, in modo che non appaia come tale) che la ''storia regionale'' (altrettanto ultra-sciovinista, tanto che spesso rasenta la fantascienza più che la storia), venendosi quindi a creare una sorta di ''storia nella storia'', tipo matrioska (a volte succede anche tra provincia e provincia, per esempio, negli ultimi tempi, la provincia di Leon proponeva di separarsi dalla Castiglia per rivivere ''i fasti del Reino de Leon'', costituendo regione a sé stante, con il plauso dell'indottrinamento scolastico a cui vengono sottoposti inconsciamente fin da bambini).

Un altro esempio paradossale, e che ad immaginarlo in Italia farebbe ridere non poco (oltre ad essere impensabile una cosa del genere nel nostro contesto nazionale), è ciò che avviene in Catalogna con l'Institut Nova Història (https://en.wikipedia.org/wiki/Institut_Nova_Hist%C3%B2ria sito ufficiale: www.inh.cat/). Il quale, ai nostri occhi, potrebbe sembrare una barzelletta (io assistetti casualmente ad una loro riunione e ne rimasi scioccato), ma è reale, ed è una fondazione pubblica alle cui riunioni assistono centinaia se non migliaia di persone ogni volta (collaborano anche ai libri di testo della ''Comunità Autonoma'', ovviamente), ed i loro professori sono fermamente convinti che, personaggi come Leonardo Da Vinci (Leonard De Vich), Amerigo Vespucci (Americ Despuig), Cristoforo Colombo (Joan Colom)... nonché anche alcuni personaggi castigliani meno noti, fossero tutti catalani. Ma la stessa situazione di indottrinamento e di pedagogia nazionale manipolata si verifica anche all'inverso, ossia, in chiave ''spagnolista'' (castiglianista), solo che in tale caso è comunemente accettata come pedagogia storica di base in tutto il Paese (meno che tra gli indipendentisti, ovviamente), pur essendo palesemente atta ad indottrinare le menti spagnole attraverso una mirata visione della storia basata nella subliminale esaltazione nazionale (cosa che uno straniero noterebbe facilmente, ma della quale gli spagnoli nemmeno si rendono conto).

Nel caso di Colombo in particolare, nessuno spagnolo pensa, o, spesso nemmeno sa, che fosse italiano, dato che questo è nativo di tutte le regioni della Spagna: in ogni regione spagnola hanno una mitologia legata al luogo di nascita di Colombo, e sui loro libri di testo scolastici studiano che fosse un ''navigante di origine ignota'', e poi ''se lo litigano'' di regione in regione, e se qualcuno gli dice ciò che il resto del mondo conosce a riguardo, e cioè che fosse italiano o genovese, si mettono odiosamente ridere o si incazzano, rispondendogli: ''¡Italia no existia jajajaj!'' o ''¡En Genova son unos ladrones, nos quieren robar a Colón!''. Queste sarebbero le risposte del 90% degli spagnoli, roba che nemmeno i croati con Marco Polo. :XD:

Dinamiche come queste si verificano in tutte le ''comunità'' (regioni) spagnole, anche se i casi più estremi possono apparire quello catalano, basco e galiziano, ma pure i territori propriamente spagnolisti non sono da meno. Per esempio, anni addietro, vissi per un periodo in Andalusia, non lontano dal sito archeologico di Italica (che per loro è il non plus ultra dell'archeologia, mentre qua sarebbero delle rovine romane qualsiasi), il primo insediamento di epoca romana della penisola iberica, consolidatosi in seguito come colonia di diritto latino, e, come dice anche il suo stesso nome, popolata da soldati italici (tanto cittadini di diritto romano come cittadini di diritto latino ma, soprattutto, da socii delle alae sociorum, tutti italici, ovviamente) rimasti nella neonata provincia di Hispania Ulteriore sotto Scipione, in seguito alla seconda guerra punica; e in quella zona la considerano come ''città iberica'', nel senso che, per loro, si trattava sì di romani, ma iberici, e se gli chiedi perché si chiamasse Italica la maggior parte non ti sa nemmeno rispondere (o se glielo spieghi ti rispondono con arroganza: ''¡Italia no existia jajajaj, que ignorante!''), e ovviamente non sanno niente del ruolo dell'Italia nel contesto repubblicano ed imperiale, né della differenza tra questa e le province (fino all'istituzione delle diocesi durante il Tardo Impero), perché evidentemente non studiano nulla di tutto questo a scuola (almeno per ciò che concerne le scuole di base), dove, al contrario, gli danno ad intendere che luoghi come la posteriore provincia della Baetica fossero ''il centro dell'Impero'' o che personaggi come Traiano e Adriano fossero automaticamente ''ispanici'' (li chiamano direttamente ''imperatori spagnoli'')! E sono assolutamente dogmatici su queste cose, facendo sì che parlare di storia con uno spagnolo risulti letteralmente impossibile.

Ma, come questi, ci sono migliaia di altri esempi.

Edited by Fieramosca - 14/5/2023, 23:12
 
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view post Posted on 22/1/2021, 11:40     +1   +1   -1
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Sono contento per te che non vivi più lì. Io non vorrei vivere in nessun altro Paese fuorché l'Italia benché, ora come ora, è assai malata e disastrata. Sono orgoglioso di essere Italiano e le basse invidie altrui mi raffermano in questo sentimento! :italia:
 
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view post Posted on 22/1/2021, 11:55     +3   +1   -1
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Assolutamente d'accordo, Mars!

Sinceramente, io non ho mai desiderato vivere in nessun altro Paese al di fuori dell'Italia (immagina che mia moglie è straniera ed ha fatto di tutto per portarmi a vivere da lei, dato che al suo Paese ha casa, terra e quant'altro.... ma io non ho mai voluto abbandonare l'Italia, perché so che non potrei vivere mai come desidero al di fuori di essa, incluso coi suoi mille problemi e le sue mille contraddizioni).

In Spagna ci vissi, in maniera alternata, esclusivamente per uno spostamento di sede dovuto al mio lavoro, però non perché avessi scelto io di viverci o di lavorarci. Ma nel caso di questi è qualcosa di strano, è un misto di ignoranza-invidia-arroganza tutto insieme... io ho rivalutato i francesi da quando conosco gli spagnoli, ti dico solo questo!

Poi, standoci, scoprii tutto questo ''bel mondo'' e tutto ''l'affetto'' che hanno per noi i nostri ''cugini'' iberici....

Comunque, ora come ora, l'Italia non la abbandono per nessuna ragione.

Edited by Fieramosca - 22/3/2023, 14:04
 
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view post Posted on 22/1/2021, 12:59     +1   +1   -1

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CITAZIONE (Fieramosca @ 22/1/2021, 11:55) 
Assolutamente d'accordo Mars!
Sinceramente, io non ho mai desiderato vivere in nessun altro paese al di fuori dell'Italia (immagina che mia moglie è straniera ed ha fatto di tutto per portarmi a vivere da lei, dato che al suo paese ha casa, terra e quant'altro....ma io non ho mai voluto abbandonare l'Italia, perché so che non potrei vivere mai come desidero al di fuori di essa, incluso coi suoi mille problemi e le sue mille contraddizioni).

In Spagna ci vissi, in maniera alternata, esclusivamente per uno spostamento di sede dovuto al mio lavoro, ma non perché avessi scelto io di viverci o di lavorarci. Ma nel caso di questi è qualcosa di strano, è un misto di ignoranza-invidia-arroganza tutto insieme....io ho rivalutato i francesi da quando conosco gli spagnoli, ti dico solo questo!

Poi, standoci, scoprii tutto questo bel ''mondo'' e tutto ''l'affetto'' che hanno per noi i nostri ''cugini (scemi) iberici''!

PS: Scusami Mars, volevo dare il pollice in su al tuo commento ma mi sono sbagliato e mi è rimasto il pollice verso... :muro:

Comunque, ora come ora, l'Italia non la abbandono per nessuna ragione :italia:

Forse pure i tedeschi sono meglio degli spagnoli (sempre a livello di rapporti "tu per tu").

Non lasciatevi ingannare dalla stampa, nazionalista, tedesca.

CITAZIONE (Fieramosca @ 22/1/2021, 11:15) 
Non immagini quanta ragione hai Mars, hai espresso ciò che io sempre penso quando mi trovo a contatto con gli spagnoli (fortunatamente adesso non più, ormai già da quasi due anni); quando li vedo, tra di loro, la prima cosa che mi viene in mente è: ''ca..zo, noi siamo una Nazione, questi invece sono solo genti tenute insieme dal re despotico di turno!'' Probabilmente, lì, se viene meno la monarchia, il problema non sarà solo la Catalogna, il Paese Basco e, in minor misura, la Galizia e le Canarie (queste ultime direttamente in Africa), ma viene giù proprio tutta la baracca.

E credo che un significativo sconquasso possa avvenire anche se viene meno la (dis)unione europea, dato che, in Catalogna per esempio, un po' come in tutta la Spagna, sono esasperatamente europeisti (buscano un sacco di quattrini, e ''si rifanno il look'', o meglio, si rifanno le strade, ponti, opere pubbliche...è difficile in Spagna non vedere un luogo dove non sia affisso un cartello di ''Fondos Europeos'' per le opere pubbliche, dato che ancora non sono, né sono mai stati, un contribuente netto (a differenza nostra, e direi anche purtroppo), quindi, diciamo che i catalani ''reggono la cosa'' e non si esaltano di più (nel volersi distaccare) anche perché sanno che staccandosi dalla Spagna verrebbero automaticamente estromessi dal circo dell'UE, cosa per loro di vitale importanza e questo li frena, ma se dovesse venir meno l'UE, sono certo perderebbero ogni freno inibitorio in quanto al distacco.

Non sono cittadini di una nazione, ma sudditi! Solo che non se ne rendono conto. Una cosa al quanto ridicola, che forse chi non conosce bene la Spagna non sa, è che ogni ''Comunità Autonoma'', a livello scolastico, studia una storia parallela rispetto a quella della ''regione autonoma'' vicina, mentre, le regioni propriamente castigliane, studiano diciamo una storia più ''unitaria'' (in salsa castigliana), e praticamente ognuna di queste tira acqua al proprio mulino e facendo a gara a chi si inventa (letteralmente) la storia (o meglio, la mitologia) più nazionalista (tanto a livello regionale come nazionale).

In alcuni casi avviene quello che io chiamerei ''storia matrioska'', nel senso che, in certe regioni, studiano sia la ''storia nazionale'' (in chiave ultra nazionalista, ma proposta in maniera più subliminale) che la ''storia regionale'' (altrettanto ultra nazionalista, ma che spesso rasenta la fantascienza più che la storia) e quindi si viene a creare una ''storia nella storia'', tipo matrioska (a volte succede anche tra provincia e provincia, per esempio, negli ultimi tempi, la provincia di Leon vuole separarsi dalla Castiglia, per rivivere ''i fasti del Reino de Leon'', costituendo regione a sé stante, e ci sta riuscendo, dato l'indottrinamento scolastico a cui vengono sottoposti fin da bambini).

Un altro esempio paradossale, che ad immaginarlo in Italia farebbe ridere non poco (oltre ad essere impossibile la sua esistenza), è ciò che avviene in Catalogna con l'Institut Nova Història de Catalunya https://en.wikipedia.org/wiki/Institut_Nov...37;C3%B2ria il quale, ai nostri occhi può sembrare una barzelletta (io assistetti ad una loro ''riunione'' e ne rimasi scioccato), ma è reale, ed è una fondazione pubblica alle cui riunioni assistono centinaia se non migliaia di persone ogni volta (collaborano anche ai libri di testo della ''Comunità Autonoma'', ovviamente) ed i loro ''professori'' sono fermamente convinti che, personaggi come Leonardo Da Vinci (Leonard De Vich), Amerigo Vespucci (Americ Despuig), Cristoforo Colombo (Joan Colom)...nonché molti altri personaggi castigliani di minore importanza, fossero tutti catalani.

Nel caso di Colombo in particolare, nessuno spagnolo pensa o, spesso nemmeno sa, che fosse italiano, dato che questo è nativo di tutte le regioni della Spagna, in ogni regione hanno una mitologia legata al luogo di nascita di Colombo e sui libri di testo scolastici ufficiali studiano che fosse un ''navigante di origine ignota'', e poi se lo ''litigano'' di regone in regione, e se qualcuno gli dice che fosse italiano o genovese, si mettono a ridere dicendoti: ''Italia no existia jajajaja'' o ''En Genova son unos ladrones, nos quieren robar a Colon, jajajaja!''. Queste sarebbero le risposte del 99% degli spagnoli, roba che nemmeno i croati con Marco Polo. X)

Ma le stesse dinamiche si verificano anche in altre ''comunità'' (regioni), praticamente in tutte (anche se i casi più estremi sono quello catalano, basco e galiziano), Per esempio, anni addietro, vissi per un periodo in Andalusia, non lontano dal sito archeologico di Italica (che per loro è il non plus ultra dell'archeologia, mentre qua sarebbero delle rovine romane qualsiasi), la prima vera ''città'' fondata nella penisola iberica, come colonia di diritto latino e, come dice il suo stesso nome, popolata da soldati italici (tanto cittadini di diritto romano come di diritto latino ma, soprattutto, socii delle alae sociorum, tutti italici, ovviamente) di Scipione, rimasti nella provincia di Hispania Ulteriorie, in seguito alla seconda guerra punica e, in quella zona (come in tutta l'Andalusia) la studiano come ''città iberica'', nel senso che erano sì romani, ma iberici, e se gli chiedi perché si chiamasse Italica, la maggior parte non ti sa nemmeno rispondere (o se glielo spieghi si mettono a ridere, dicendoti ''Italia no existia jajajaja, que ignorante, eran hispanorromanos jajajaj''), ovviamente non sanno niente del ruolo dell'Italia nel contesto repubblicano ed imperiale, né della distinzione tra questa e le province (almeno fino al 212 d.C.), perché non studiano direttamente niente di questo a scuola (ma questo avviene in tutta la Spagna), dove, al contrario, gli insegnano che la posteriore provincia della Betica fosse ''il centro dell'Impero'' e che personaggi come Traiano o Adriano fossero ''ispanici'' (li chiamano direttamente ''imperatori spagnoli'')! E sono assolutamente dogmatici in queste cose, tanto che parlare di storia con uno spagnolo è letteralmente impossibile.

Ma, come questi, ci sono migliaia di altri esempi.

Sudditi lo sono anche nel vero senso della parola. Dato che sono in regime di monarchia (fanno tanto i "moderni" e "democratici" e poi hanno ancora una forma di governo di tipo medievale e pure, tradizionalmente, di DESTRA)...
 
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view post Posted on 22/1/2021, 17:25     +2   +1   -1
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CITAZIONE (Andrea Piccardo @ 22/1/2021, 12:59)
Forse pure i tedeschi sono meglio degli spagnoli (sempre a livello di rapporti "tu per tu").

Non lasciatevi ingannare dalla stampa, nazionalista, tedesca.

Sì, difatti, i tedeschi pure li conosco discretamente bene (pur non parlando la loro lingua) ed ho avuto modo di averci a che fare praticamente fin dall'infanzia, ma solo perché vivo in una località balneare che da almeno 40 anni è letteralmente invasa da loro durante l'estate e, sinceramente, non ho mai visto ''quell'ignoranza acida'' tipica degli spagnoli nei tedeschi. C'è anche da dire che li ho conosciuti più che altro fuori dal loro ambiente naturale (cioè, stando loro in Italia), quindi non so se avendoci a che fare in Germania siano uguali, ma, sinceramente, non penso proprio siano paragonabili agli spagnoli. Per questo penso anch'io che la stampa tedesca sia ben diversa dal sentire popolare, cosa che invece non vale per gli spagnoli, la cui stampa è l'esatta ''voce del popolo''!


CITAZIONE (Andrea Piccardo @ 22/1/2021, 12:59)
Sudditi lo sono anche nel vero senso della parola. Dato che sono in regime di monarchia (fanno tanto i "moderni" e "democratici" e poi hanno ancora una forma di governo di tipo medievale e pure, tradizionalmente, di DESTRA)...

Effettivamente, sudditi lo sono in tutti i sensi! Comunque, il loro ''modernismo'' è solo di facciata, è una specie di specchietto per le allodole, come un pacco regalo ben addobbato e vuoto, perché, internamente, di ''moderno'', non hanno proprio niente, quello che fanno è solo voler sembrare moderni a tutti i costi, perché per loro, l'esserlo (o meglio, sembrarlo) è segno di ''emancipazione'' e riscatto...una sorta di ''politicamente corretto'' del voler apparire moderni, tutto qua! Non so se mi sono spiegato bene!?!

Edited by Fieramosca - 27/10/2021, 09:32
 
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view post Posted on 22/1/2021, 17:39     +1   +1   -1
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Ti sei spiegato benissimo, Fieramosca!
 
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view post Posted on 22/1/2021, 23:48     +2   +1   -1

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Però dobbiamo anche essere obbiettivi, in Italia certi capolavori non li abbiamo 🤭:

gaudi-4

Se hai altre esperienze da scrivere le leggo volentieri, mi hanno fatto divertire.
 
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view post Posted on 23/1/2021, 03:21     +3   +1   -1
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Sì, oggettivamente la Sagrada Familia non è male e in Italia in quanto a roba modernista siamo un po' carenti. Ma se dovessi obbiettivamente scegliere, non cambierei mai la monumentalità italiana per quella spagnola, neanche morto.

Dal mio punto di vista, le uniche città spagnole degne di nota sono Granada e, in parte, Siviglia e Cordoba. Per il resto vi sono città con elementi di pregio sparsi (e cioè città con qualche monumento degno di nota ma non nel complesso, o spesso con una cattedrale significativa ma complessivamente ed oggettivamente brutte o insignificanti).

Quello che apprezzo della Spagna è il loro saper valorizzare qualsiasi sciocchezza (ma questo riguarda un po' tutta l'Europa, fuori dall'Italia) e le loro infrastrutture, mediamente ben tenute, ma questo è dovuto anche alla pioggia di fondi europei dai quali vengono sommersi e che utilizzano discretamente bene, soprattutto in ambito infrastrutturale, perché devono fare ''bella figura'', di facciata, coi turisti o coi ''guiris'' (che sarebbe come dire ''stupidi stranieri''), come chiamano loro, dispregiativamente, quasi tutti i non spagnoli europei, tranne gli italiani, i quali sono conosciuti come ''espaguetis'' o ''macarrones'', quando non direttamente come ''mafiosos'' o ''chuloputas'' (che significa, letteralmente, ''gradassi puttanieri''), i francesi, conosciuti come ''gabachos'' (''gente strana'') e i portoghesi, i quali vengono, in maniera molto dispregiativa, chiamati anche ''toallas'' (''asciugamani'').

Madrid e Barcellona, nel complesso, non mi piacciono per niente. La prima è una città del tutto ''fredda'' e ''asettica'', tanto esteticamente come umanamente (i madrileni, inoltre, hanno un carattere davvero pessimo), insipida nel suo aspetto, mentre, la seconda, è un parco tematico estremamente sopravvalutato, ed è un po' l'emblema di tutto quello che è la Spagna contemporanea (pur non essendo una città propriamente ''spagnola''). Inoltre, Barcellona è una città in un certo modo ''fake'': per esempio, el ''Barrio Gotico'' (Barri Gotic in catalano o ''Quartiere Gotico'', in italiano), il quale dovrebbe essere un quartiere medievale, è in realtà un guazzabuglio di edifici neogotici realizzato tra la fine del XIX secolo (i più vecchi) e la prima metà del XX (alcuni direttamente tirati su poco prima del 1992, in vista delle olimpiadi), voluti dalla borghesia catalana (già indipendentista) per darsi un tono e dotare la città di ''un'aura medievale'', che non aveva, e solo alcuni (pochi) di questi sono realmente medievali (del XIII e XIV secolo). E' effettivamente una città che vive del marketing creato volutamente intorno ad essa a partire dagli anni '90 (poi dicono che siamo noi a fare marketing.... che se veramente facessimo marketing non ce ne sarebbe per nessuno).

Loro, al contrario, sbavano per Firenze, Roma e Venezia (che sono le uniche città italiane che conoscono), quando senti uno spagnolo dire ''ho girato tutta l'Italia'' e gli chiedi dove sia stato, ti risponderà sicuramente Firenze, Roma e Venezia (per loro queste sono ''tutta l'Italia''), alcuni, i più temerari, si avventurano alla Cinque Terre e in qualche paesino della Toscana e, se ti dicono che ''conoscono l'Italia veramente bene'', puoi stare certo che al chiedergli cosa conoscano, a parte la classica risposta Firenze, Roma e Venezia, ti diranno Cinque Terre e San Gimignano (il nome di quest'ultimo, per loro, è quasi impronunciabile). Al di fuori di questi luoghi, credono ci sia solo un'enorme voragine che li risucchi in qualche antro bidimensionale o una sorta di selva oscura senza uscita. Poi ovviamente ti parleranno male di questi luoghi da loro visitati in Italia, dicendoti che sì, sono belli, ma sono ''el tercer mundo'' (il terzo mondo, e lo dicono sul serio, facendo apprezzamenti simili persino sui loro giornali), perché loro si sentono ''avanti'' o ''moderni'' e qualsiasi posto paragonato con la Spagna è ''el tercer mundo'' (i loro media, soprattutto negli ultimi decenni, si sono occupati e continuano ad essere occupati in una campagna mediatica per far credere allo spagnolo medio che la Spagna sia il top in tutto e ''l'avanguardia del mondo'', e lo spagnolo ''de a pie'', né è fermamente convinto).

Poi, lo spagnolo medio, ha letteralmente il terrore di visitare il sud Italia e pensa che qualsiasi luogo a sud di Roma sia un posto (oltre che del ''el tercer mundo'', anzi, in questo caso del cuarto mundo) dove verranno sequestrati, fatti a pezzi e i loro organi venduti dalla mafia, neanche fosse una sorta di area remota del Burkina Faso. I loro mezzi informativi, giornali e televisioni, vanno letteralmente in visibilio quando nel sud Italia avviene una qualsiasi cosa relazionata con la mafia, sfornando articoli e programmi televisivi atti a presentare il Meridione come una sorta di ''terra di nessuno'' nella quale bande armate di guerriglieri si ammazzano tra loro a tutte le ore del giorno e della notte (questo fatto anche volutamente, a posta per screditare, perché chi li indottrina vede nel sud Italia un potenziale rivale in quanto a turismo balneare), e la cosa più ironica è che molti clan mafiosi meridionali hanno letteralmente colonizzato la penisola iberica nella quale gestiscono praticamente ogni cosa (anche grazie alla loro giustizia blanda e incompetente), solo che gli spagnoli non se ne rendono conto e pensano a tirare fuori articoli scandalistici su quello che succede nel sud Italia. Vidi programmi (o ''documentari'') alla tv spagnola sul sud Italia che, definire obbrobriosi, quando non direttamente demenziali, sarebbe un complimento.

Un esempio dell'ingigantimento spagnolo delle notizie che giungono dall'Italia, in questo caso dal nord (perché cercano sempre di screditarla tutta l'Italia, complessivamente, mica solo il sud), da un articolo di Roberto Pellegrino, un corrispondente de' Il Giornale dalla Spagna: https://blog.ilgiornale.it/pellegrino/2020...tagi-in-italia/ In questo caso in relazione all'iniziale esplosione della pandemia di coronavirus in Italia. Ma fanno così con qualsiasi argomento, un po' con tutto ciò che avviene in Italia, assai peggio di come fanno o possano fare altri media di altri paesi europei, e mentre altri stranieri valutano e riescono a fare distinzione tra la ''notizia gonfiata ad arte'' o ''scandalistica'' con la realtà dei fatti, gli spagnoli no.

Edited by Fieramosca - 23/3/2023, 10:40
 
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Fab Morgan
view post Posted on 23/1/2021, 10:36     +2   +1   -1




La mia esperienza: mia sorella ha vissuto un anno a Madrid e tutt'ora lavora per un'azienda spagnola che ha fornitori in Italia. Personalmente ho visitato Barcellona e Madrid (diverse volte).
Sinceramente, nelle mie limitate esperienze e per quanto riportato da mia sorella, l'italofobia non l'ho percepita. C'è disprezzo e derisione per la politica italiana e la criminalità organizzata (come potrebbe non essere diversamente?) ma ho sempre notato un grande rispetto per la storia d'Italia e per i suoi tesori, paesaggistici e museali innanzitutto. Che poi gli umani sentimenti dell'invidia possano portare ad ascoltare altro ci sta. Ma è un complesso di inferiorità tutto loro.
A Madrid ho visto molta civiltà per strada, mi spiace molto dirlo ma l'ho visitata un mese dopo un giro a Roma e non ho notato l'incuria della nostra capitale (bidoni pieni di spazzatura a due passi da Fontana di Trevi, all'Eur bidoni rovesciati in strada, una discarica a cielo aperto, era il giugno 2019).
Il centro è molto ben tenuto, anche Barcellona (periferia inclusa), tutto molto pulito. In Italia dei centri storici così puliti li ho visti solo a Firenze, Trento e Bolzano.
I madrileni sono un po' freddini si. Il lato positivo della cosa è che sono più calmi, soprattutto in strada. A Roma è tutto molto più agitato.
La qualità di vita a Madrid e Barcellona (ed anche nel nord, Paesi Baschi e Cantabria per esempio) è alta, simile alla nostra.
Barcellona l'ho visitata nel 2018, meno frizzante di Madrid, la sera tutto "spento", il processo di secessione ha modificato molti equilibri.
Ho fatto un'escursione in Castiglia-La Mancha e il benessere al sud cala molto ma non c'è la nostra differenza nord-sud.

Nel complesso, se costretto, riuscirei a vivere in Spagna (come nel sud della Francia), molto meglio di quanto farei in Finlandia o Irlanda (dove si sentirei sempre e comunque straniero).
Lingua, clima, religione, stile di vita tra i paesi latini del mediterraneo non sono grandi ostacoli.
Detto questo sono felice di esser nato italiano e, liberamente, non potrei che vivere in Italia (con le pezze al culo ma preferirei vivere in Italia che vivere con lauto stipendio all'estero: voglio ascoltare e parlare la mia lingua, è un'esigenza primaria per me).
 
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CITAZIONE (Fab Morgan @ 23/1/2021, 10:36) 
Detto questo sono felice di esser nato italiano e, liberamente, non potrei che vivere in Italia (con le pezze al culo ma preferirei vivere in Italia che vivere con lauto stipendio all'estero: voglio ascoltare e parlare la mia lingua, è un'esigenza primaria per me).

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CITAZIONE (Fab Morgan @ 23/1/2021, 10:36)
La mia esperienza: mia sorella ha vissuto un anno a Madrid e tutt'ora lavora per un'azienda spagnola che ha fornitori in Italia. Personalmente ho visitato Barcellona e Madrid (diverse volte).
Sinceramente, nelle mie limitate esperienze e per quanto riportato da mia sorella, l'italofobia non l'ho percepita. C'è disprezzo e derisione per la politica italiana e la criminalità organizzata (come potrebbe non essere diversamente?) ma ho sempre notato un grande rispetto per la storia d'Italia e per i suoi tesori, paesaggistici e museali innanzitutto. Che poi gli umani sentimenti dell'invidia possano portare ad ascoltare altro ci sta. Ma è un complesso di inferiorità tutto loro.
A Madrid ho visto molta civiltà per strada, mi spiace molto dirlo ma l'ho visitata un mese dopo un giro a Roma e non ho notato l'incuria della nostra capitale (bidoni pieni di spazzatura a due passi da Fontana di Trevi, all'Eur bidoni rovesciati in strada, una discarica a cielo aperto, era il giugno 2019).
Il centro è molto ben tenuto, anche Barcellona (periferia inclusa), tutto molto pulito. In Italia dei centri storici così puliti li ho visti solo a Firenze, Trento e Bolzano.
I madrileni sono un po' freddini si. Il lato positivo della cosa è che sono più calmi, soprattutto in strada. A Roma è tutto molto più agitato.
La qualità di vita a Madrid e Barcellona (ed anche nel nord, Paesi Baschi e Cantabria per esempio) è alta, simile alla nostra.
Barcellona l'ho visitata nel 2018, meno frizzante di Madrid, la sera tutto "spento", il processo di secessione ha modificato molti equilibri.
Ho fatto un'escursione in Castiglia-La Mancha e il benessere al sud cala molto ma non c'è la nostra differenza nord-sud.

Nel complesso, se costretto, riuscirei a vivere in Spagna (come nel sud della Francia), molto meglio di quanto farei in Finlandia o Irlanda (dove si sentirei sempre e comunque straniero).
Lingua, clima, religione, stile di vita tra i paesi latini del mediterraneo non sono grandi ostacoli.
Detto questo sono felice di esser nato italiano e, liberamente, non potrei che vivere in Italia (con le pezze al culo ma preferirei vivere in Italia che vivere con lauto stipendio all'estero: voglio ascoltare e parlare la mia lingua, è un'esigenza primaria per me).

Mi fa piacere che tu e tua sorella abbiate avuto questa bella esperienza e mi trovi assolutamente d'accordo sulla pulizia e sulla cura della cosa pubblica (fondamentalmente lo dicevo anch'io, solo che includendo il tutto nella frase ''infrastutture ben tenute'', del resto, si può dire che, in media, in tutta l'Europa occidentale ciò avviene in misura maggiore che in Italia), ed è anche vero che il ''distacco nord-sud'', a livello di qualità della vita, è minore che in Italia (in questo caso direi che, nel caso della Spagna, un contrasto più marcato di quello nord-sud spagnolo lo si potrebbe vedere confrontando l'est e l'ovest spagnolo, per esempio: Comunità Valenzana-Estremadura, ma sarebbe comunque ugualmente meno marcato che il nostro classico nord-sud).

Per il resto, in maniera alternata, ci ho vissuto per più di 11 anni in Spagna (non tutti e 365 giorni all'anno continuatamente, e tra Catalogna, Andalusia e Cantabria, ma ho avuto modo di girarla praticamente tutta ed avendo colleghi un po' di tutta la Spagna) e, sempre basandomi sul mio vissuto, ti posso assicurare che l'italofobia è ben presente, in tutti gli strati della società spagnola, poi, ovviamente, ci sono anche gli spagnoli che amano l'Italia e gli italiani, come ovunque (e meno male), ma non più che da altre parti, anzi. Sempre basandomi sulla mia esperienza e confrontandola con altre mie esperienze estere in Europa (e non solo), finora la Spagna è stato il posto in cui ho notato l'asticella dell'italofobia ad un livello marcatamente più alto rispetto a quella dell'italofilia, persino in confronto alla ''tanto bistrattata'' Francia dove, al contrario, l'italofobia l'ho percepita ad un livello decisamente più basso che in Spagna (e quando parlo di italofobia non mi riferisco alla derisione della nostra politica o della criminalità, quelle sono io stesso il primo a deriderle).

Il fatto è che, lo spagnolo comune, nel rapporto casuale, lavorativo o di conoscenza superficiale è affabile, e, nell'italiano comune (causa anche la vicinanza linguistica), questo può generare un senso (o una percezione) di ''vicinanza maggiore'' rispetto a quella che può avere, chessò, con un tedesco, un finlandese o anche con un francese, come dicevo anche in precedenza. Inoltre, soprattutto in ambito lavorativo, tra colleghi, sono decisamente ''meno rissosi'' o competitivi di quanto possa avvenire in Italia. Come dire, c'è più pacatezza sociale ma, allo stesso tempo, una vita notturna decisamente più attiva (anche se non ovunque, ovviamente) e quest'ultima caratteristica è quella che piace (o che attira) molti giovani italiani. Poi, nei rapporti con gli italiani, soprattutto se di convenienza, di facciata o lavorativi, spesso indossano anche la maschera dell'ipocrisia, incluso scandendo nella falsa adulazione di circostanza, non è che il loro disprezzo (quando c'è) te lo piantano in faccia in ogni ambito. Ci sono anche gli amanti (sinceri) dell'Italia, ma direi che 8 su 10 non lo sono e i loro media sono italofobi decisamente più della media europea.

Negli spagnoli, a livello caratteriale, c'è anche un'arroganza e una presunzione nazionalista (o regionalista) diffusa, che tirano fuori non di rado, anche ad cazzum (o quando non avrebbero motivo per farlo), con qualsiasi straniero che, noi italiani, nonostante tutti i nostri ben noti difetti, non abbiamo (e magari faremmo bene ad avercela, in certe occasioni mirate e specifiche, tirandola fuori con intelligenza). La maggior parte di loro, per esempio, quando si trova all'estero tende a guardare i difetti del luogo in cui si trova, esaltando allo stesso tempo i pregi della Spagna, mentre noi, al contrario, tendiamo a vedere l'estero sempre ''color di rosa'', ammirandone i pregi ed esaltando i difetti dell'Italia, questo, uno spagnolo, non lo farebbe mai. Con questo non dico che bisognerebbe essere come loro, privi di autocritica o che non bisognerebbe riconoscere i pregi di un luogo fuori dall'Italia, anzi, ma solo che, un pizzico di idealizzazione in meno e un'autocritica meno spietata, quando ci troviamo all'estero, ci farebbe bene, soprattutto quando parliamo con gente straniera.

Edited by Fieramosca - 27/10/2021, 09:39
 
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view post Posted on 23/1/2021, 19:18     +2   +1   -1

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CITAZIONE (Fieramosca @ 23/1/2021, 03:21) 
Sì, oggettivamente la Sagrada Familia non è male e in Italia in quanto a roba ''modernista'' siamo un po' carenti. Ma se dovessi obbiettivamente scegliere, non cambierei mai la monumentalità italiana per quella spagnola, neanche morto.

Dal mio punto di vista, le uniche città spagnole degne di nota sono Granada e, in parte, Siviglia. Per il resto vi sono città con elementi di pregio sparsi (cioè, città con qualche monumento degno di nota ma non nel complesso o spesso con una cattedrale significativa ma complessivamente ed oggettivamente brutte o insignificanti).

Quello che apprezzo della Spagna è il loro saper valorizzare qualsiasi sciocchezza (ma questo riguarda un po' tutta l'Europa, fuori dall'Italia) e le loro infrastrutture, mediamente, ben tenute, ma questo è dovuto anche alla pioggia di fondi europei dai quali vengono sommersi e che utilizzano discretamente bene, soprattutto in ambito infrastrutturale, perché devono fare ''bella figura'', di facciata, coi turisti o coi ''guiris'' (che sarebbe come dire ''stupidi stranieri''), come chiamano loro, dispregiativamente, quasi tutti i non spagnoli europei, tranne gli italiani, i quali sono conosciuti come ''espaguetis'' e ''macarrones'', quando non direttamente come ''mafiosos'' o ''chulo putas'' (che significa, letteralmente, ''gradassi puttanieri''), i francesi, conosciuti come ''gabachos'' (gente strana) e i portoghesi, i quali vengono, in maniera molto dispregiativa, chiamati ''toallas'' (asciugamani).

Madrid e Barcellona, nel complesso, non mi piacciono per niente. La prima è una città del tutto ''fredda'' e ''asettica'', tanto esteticamente come umanamente (i madrileni, inoltre, hanno un carattere davvero pessimo), insipida nel suo aspetto, mentre, la seconda, è un parco tematico estremamente sopravvalutato, ed è un po' l'emblema di tutto quello che è la Spagna contemporanea (pur non essendo una città propriamente ''spagnola''). Inoltre, Barcellona è una città in un certo modo ''fake'', per esempio, el ''Barrio Gotico'' (Barri Gotic in catalano o Quartiere Gotico, in italiano), il quale dovrebbe essere un quartiere medievale, è in realtà un guazzabuglio di edifici neogotici realizzato tra la fine del XIX secolo (i più vecchi) e la prima metà del XX (alcuni direttamente tirati su poco prima del 1992, in vista delle olimpiadi), voluti dalla borghesia catalana (già indipendentista) per darsi un tono e dotare la città di ''un'aura medievale'', che non aveva, e solo alcuni (pochi) di questi sono realmente medievali (del XIII e XIV secolo), è effettivamente una città che vive del marketing creato volutamente intorno ad essa a partire dagli anni '90 (poi dicono che siamo noi a fare marketing, i quali, se veramente facessimo marketing, non ce ne sarebbe per nessuno).

Loro, al contrario, sbavano per Firenze, Roma e Venezia (che sono le uniche città italiane che conoscono), quando senti uno spagnolo dire ''ho girato tutta l'Italia'' e gli chiedi dove sia stato, ti risponderà sicuramente Firenze, Roma e Venezia (per loro queste sono ''tutta l'Italia''), alcuni, i più temerari, si avventurano alla Cinque Terre e in qualche paesino della Toscana e, se ti dicono che ''conoscono l'Italia veramente bene'', puoi stare certo che al chiedergli cosa conoscano, a parte la classica risposta Firenze, Roma e Venezia, ti diranno Cinque Terre e San Gimignano (il nome di quest'ultimo, per loro, è quasi impronunciabile). Al di fuori di questi luoghi, credono ci sia solo un'enorme voragine che li risucchi in qualche antro bidimensionale o una sorta di selva oscura senza uscita. Poi ovviamente ti parleranno male di questi luoghi da loro visitati in Italia, dicendoti che sì, sono belli, ma sono ''el tercer mundo'' (il terzo mondo, e lo dicono sul serio, facendo apprezzamenti simili persino sui loro giornali), perché loro si sentono ''avanti'' o ''moderni'' e qualsiasi posto paragonato con la Spagna è ''el tercer mundo'' (i loro media, soprattutto negli ultimi decenni, si sono occupati e continuano ad essere occupati in una campagna mediatica per far credere allo spagnolo medio che la Spagna sia il top in tutto e ''l'avanguardia nel mondo'', e lo spagnolo ''de a pie'', né è fermamente convinto).

Poi, lo spagnolo medio, ha letteralmente il terrore di visitare il sud Italia e pensa che qualsiasi luogo a sud di Roma sia un posto (ovviamente del tercer mundo, anzi, in questo caso del cuarto mundo) dove verranno sequestrati, fatti a pezzi e i loro organi venduti dalla mafia, neanche fosse una sorta di area remota del Burkina Faso. I loro mezzi informativi, giornali e televisioni, vanno letteralmente in visibilio quando nel sud Italia avviene qualche retata o una qualsiasi cosa relazionata con la mafia, sfornando articoli e programmi televisivi atti a presentare il Meridione come una sorta di ''terra di nessuno'' nella quale bande armate di guerriglieri si ammazzano tra loro a tutte le ore del giorno e della notte (questo fatto anche volutamente, a posta per screditare, perché chi li indottrina vede nel sud Italia un potenziale rivale in quanto a turismo balneare), e la cosa più ironica è che molti clan mafiosi meridionali hanno letteralmente colonizzato la penisola iberica nella quale gestiscono praticamente ogni cosa (anche grazie alla loro giustizia blanda e incompetente), solo che gli spagnoli non se ne accorgono e pensano a tirare fuori articoli scandalistici su quello che succede nel sud Italia. Vidi programmi (o ''documentari'') alla tv spagnola sul sud Italia che, definire obbrobriosi, quando non direttamente demenziali, sarebbe un complimento.

Un esempio dell'ingigantimento spagnolo delle notizie che giungono dall'Italia, in questo caso dal nord (perché cercano sempre di screditarla tutta l'Italia, complessivamente, mica solo il sud), da un articolo di Roberto Pellegrino, un corrispondente de' Il Giornale dalla Spagna: https://blog.ilgiornale.it/pellegrino/2020...tagi-in-italia/ in questo caso in relazione all'iniziale esplosione della pandemia di coronavirus in Italia. Ma fanno così con qualsiasi argomento, un po' con tutto ciò che avviene in Italia, assai peggio di come fanno o possano fare altri media di altri paesi europei (come la Francia o la Germania), in Spagna fanno decisamente peggio di questi ultimi e, mentre i tedeschi o i francesi valutano e riescono a fare distinzione tra la ''notizia gonfiata ad arte'' o ''scandalistica'' con la realtà dei fatti, gli spagnoli no!

Mi sembrano barzellette, alcune punti sono di un ignorante imbarazzante, ricordo sempre un turista spagnolo che mi fermò per chiedermi, suppongo, delle informazioni per arrivare in un albergo (l'unica cosa che capii era il nome di dove aveva prenotato) non conosceva una parola di italiano, inglese e francese e continuava a parlarmi nella sua lingua, non riuscii ad aiutarlo manco col traduttore del telefono da quanto era duro ed io conta che conosco giusto qualche parola per farmi capire con i turisti o quando ogni tanto vado all'estero, non parlo altre lingue però alla meglio me la sono sempre cavata.

Riguardo la Sagrada stavo scherzando, io l'ho sempre trovata oscena come alcuni palazzi di Gaudí e questo a prescindere dal giudizio che possa avere uno spagnolo nostri confronti nostri.
Stranamente la Spagna è uno dei posti che non ho interesse a visitare, non ho un motivo specifico, non saprei dire il perché e di occasioni per andare, quando ero più giovane, ne ho avute diverse perché il mio gruppo di amici ci andava spesso, personalmente ho sempre declinato, in futuro le motivazioni potrebbero essere 2 vediamo..

1 per ammirare i loro restauri, gli spagnoli sono famosi per la maestria con cui li realizzano X)

2 per la pesca a spinning (una delle mie passioni), hanno bassa densità abitativa e alcuni posti praticamente sono (fino a qualche anno fa almeno) vergini, per questo una pascatella ce la farei volentieri.
 
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view post Posted on 23/1/2021, 22:11     +1   +1   -1
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CITAZIONE (Simone095 @ 23/1/2021, 19:18)
Mi sembrano barzellette, alcune punti sono di un ignorante imbarazzante, ricordo sempre un turista spagnolo che mi fermò per chiedermi, suppongo, delle informazioni per arrivare in un albergo (l'unica cosa che capii era il nome di dove aveva prenotato) non conosceva una parola di italiano, inglese e francese e continuava a parlarmi nella sua lingua, non riuscii ad aiutarlo manco col traduttore del telefono da quanto era duro ed io conta che conosco giusto qualche parola per farmi capire con i turisti o quando ogni tanto vado all'estero, non parlo altre lingue però alla meglio me la sono sempre cavata.

Riguardo la Sagrada stavo scherzando, io l'ho sempre trovata oscena come alcuni palazzi di Gaudí e questo a prescindere dal giudizio che possa avere uno spagnolo nostri confronti nostri.
Stranamente la Spagna è uno dei posti che non ho interesse a visitare, non ho un motivo specifico, non saprei dire il perché e di occasioni per andare, quando ero più giovane, ne ho avute diverse perché il mio gruppo di amici ci andava spesso, personalmente ho sempre declinato, in futuro le motivazioni potrebbero essere 2 vediamo..

Nel primo punto hai toccato un argomento interessante, quello degli spagnoli e le lingue straniere.... chi è stato spesso a contatto con spagnoli sa di cosa parlo, ed è incredibile la loro chiusura verso qualsiasi lingua che non sia il castigliano (o la lingua regionale, nelle regioni in cui esistono, anche se, alla fine, nel quotidiano quelle lingue nemmeno le parlano veramente ma devono dire che ci sono e che sono ufficiali perché così si sentono ''moderni'' e ''lontani dal franchismo''). Cioè, questa gente traduce tutto, ma proprio tutto tutto, e persino noi italiani (che generalmente non è che siamo una cima con le lingue) in confronto a loro sembriamo dei poliglotti. Io sono totalmente anti-anglicismi, quando parlo in italiano, e non sopporto quando vengono usati eccessivi termini anglofoni nella nostra lingua (soprattutto quando esiste un corrispettivo nella nostra lingua), ma questi esagerano proprio. Esiste un vero e proprio nazilinguismo in Spagna, il quale fa sì che qualsiasi altra lingua (compreso l'italiano) risulti completamente aliena allo spagnolo medio. In Spagna il whiskey è güisqui, l'hot dog è perrito caliente, il baseball è béisbol...etc (il tutto scritto formalmente proprio così). Un esempio di come gli spagnoli pronunciano nomi propri inglesi di personaggi internazionalmente noti:



Ve li immaginate degli italiani (o qualsiasi altra gente) pronunciando questi nomi allo stesso modo? (Shrek lo pronunciano ''Errék''... ma il video vale la pena tutto, sono solo 2 minuti).

CITAZIONE
1 per ammirare i loro restauri, gli spagnoli sono famosi per la maestria con cui li realizzano X)

Suppongo che in quanto alla loro ''fama di restauratori'' ti riferissi a roba come questa:









Effettivamente, un po' di tempo fa il loro Ecce Homo ''restaurato'' (presente in una chiesa di una cittadina della Comunità Valenzana, se non ricordo male) fece il giro del mondo.... Ma ultimamente si sono riproposti, dando esempio della loro maestria restauratrice e regalando al mondo altri capolavori del restauro (alcuni dei quali ve li ho gentilmente postati, in modo che possiate rifarvi gli occhi).

CITAZIONE
2 per la pesca a spinning (una delle mie passioni), hanno bassa densità abitativa e alcuni posti praticamente sono (fino a qualche anno fa almeno) vergini, per questo una pascatella ce la farei volentieri.

Sulla pesca non so che dirti, ma spero tu non ti riferisca alla pesca costiera, perché, in questo caso, di vergine sulle loro coste c'è ben poco, anzi, e un susseguirsi continuo di abusi edilizi, hotel e palazzoni di dubbio gusto lungo tutta la costa, da nord a sud, e soprattutto nel tratto mediterraneo peninsulare. Nel caso tu ti riferisca invece alla pesca in acqua dolce, in questo caso sì, la densità abitativa è estremamente bassa, soprattutto se paragonata alla nostra, poi ci sono pochi fiumi ma quei pochi sono abbastanza grandi (o comunque lunghi), mentre, grandi laghi come ci sono da noi, non esistono.

Edited by Fieramosca - 23/3/2023, 10:12
 
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